
Lo scenario dal quale prendono le mosse le riflessioni contenute in questo documento (CEI Ufficio per l'educazione, la scuola e l'università - Ufficio per i problemi sociali e il lavoro) è costituito dalla diffusa consapevolezza che la qualificazione del sistema educativo di istruzione e di formazione è un fattore sempre più decisivo non solo ai fini della crescita e della valorizzazione della personalità dei giovani, ma anche dello sviluppo complessivo del Paese. Il presente sussidio intende segnalare all'attenzione della comunità cristiana due punti chiave del processo di riforma avviato anche nel nostro Paese. Essi devono essere considerati nel loro insieme e nella loro relazione: l'autonomia e l'integrazione dei percorsi formativi.
Nel 2007 ricorrono rispettivamente il 40esimo e il 20esimo anniversario della Populorum progressio di Paolo VI (1967) e della Sollicitudo rei socialis di Giovanni Paolo II (1987). Il presente documento intende essere un tentativo di tradurre nella situazione concreta in cui ci troviamo i principi di riflessione, i criteri di giudizio e le direttive di azione che animano il magistero della Chiesa sul tema dello sviluppo. Soprattutto intende essere uno strumento e uno stimolo per le comunità cristiane del nostro Paese, perché attuino quel discernimento illuminato che loro spetta e intraprendano scelte e impegni concreti che mettano la finanza a servizio dello sviluppo integrale dell'umanità.
L'Esortazione apostolica di Benedetto XVI, Sacramentum caritatis, che ha chiuso i lavori dell'XI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, svoltasi a Roma dal 2 al 23 ottobre 2005 e dedicata appunto all'Eucaristia, ha avuto un'ampia eco tra i credenti e non. Con questo documento il Papa rilegge la vita cristiana alla luce del Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo; dalla famiglia alla politica, dalla salvaguardia del creato alla pace, dalla solidarietà con i più poveri al senso della festa e del riposo, senza dimenticare, naturalmente, aspetti come il celibato sacerdotale, l'"ars celebrandi" e la Messa in latino o il tema della pastorale dei divorziati risposati. Riprendendo e approfondendo alcuni di questi temi, che sono oggi oggetto di serio dibattito sia all'interno del mondo cattolico che in quello laico, questo volume, come è nello stile della Collana, dando voce soprattutto ad autorevoli esperti in materia, vuole inserirsi come un valido contributo nel dibattito aperto dalla Sacramentum caritatis. Così Giorgio Campanini affronta la delicata questione della pastorale dei divorziati risposati, mentre Franco Monaco si sofferma sulla richiesta di Benedetto XVI di "coerenza eucaristica" da parte dei politici cattolici. Infine, Valeria Trapani esamina le questioni più scottanti della seconda parte del documento, dedicata alla celebrazione dell'Eucaristia, soffermandosi soprattutto sulla partecipazione dei laici.
"L'impegno suggerito dagli Orientamenti pastorali dei Vescovi italiani per questo decennio ha trovato un momento di approfondimento e di rilancio nel Convegno ecclesiale di Verona. L'invito a Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia è stato nuovamente espresso rimarcando la grazia e la responsabilità dei cristiani, chiamati a essere testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo. Questa Lettera pastorale intende tener conto di una domanda: "Dove si radica e come si esprime la testimonianza cristiana nel mondo?". Con essa l'autore vuole sostare lungamente sui luoghi che costituiscono la sorgente e l'alimento del nostro cammino personale e comunitario verso la maturità cristiana: "la grazia battesimale, per la quale veniamo 'rivestiti di Cristo' e chiamati a diventare una cosa sola con lui; la Parola di Dio, che ci illumina e ci giudica; l'Eucaristia, forza dinamica per la crescita della Chiesa e la nostra trasformazione in Colui che riceviamo nel sacramento" (dalla Presentazione).
Il 21 aprile 1957 Pio XII firmava la lettera enciclica Fidei donum. Per ricordare il 50esimo anniversario di questa enciclica, la Commissione Episcopale della CEI per l'evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese ha predisposto questa nota. Diviso in quattro capitoli, il documento non si limita a ripercorrere la storia della nascita e dell'evoluzione del missionario diocesano "donato" alle Chiese, ma offre anche alcune preziose riflessioni sul volto attuale della Chiesa nel mondo. Da una parte infatti viene analizzato l'influsso che l'enciclica di Pio XII ha avuto nella visione della Chiesa, dall'altra ci si sofferma sulla situazione odierna delle missioni diocesane e sulle necessarie "scelte operative" che ogni Chiesa locale è chiamata a compiere. Indicazioni chiare e puntuali che non riguardano solo un ambito della vita pastorale, ma la sua stessa essenza. La Chiesa, infatti, "non "fa" semplicemente missione, ma "è" missione, cioè esiste per comunicare al mondo la vita divina". È in questa prospettiva che deve essere vissuta ogni scelta pastorale: ""Cristiano" e "missionario" non identificano più due figure distinte, ma sono qualifiche inscindibili del discepolo".
Il primo commento completo alla Spe salvi. Commenti di: Rinaldo Fabris, Daniele Garota, Marco Guzzi, Cettina Militello, Michelina Tenace.
Questo saggio sulla situazione ecclesiale italiana dal concilio Vaticano II a oggi, nasce come risposta alla lettera che i vescovi italiani hanno scritto ai fedeli laici nel 2005. Si tratta di una risposta aperta, franca e coraggiosa. Aperta, perché i rilievi critici non sono mai offerti in modo imperativo ma sempre con aperture al dialogo e all'altrui giudizio. Franca, perché ciò che intende comunicare, l'autore lo dice con la libertà dei figli di Dio e non dei "servi". Coraggiosa, perché l'autore non usa mezzi termini per comunicare l'immagine di Chiesa che egli ha e, di conseguenza, l'immagine di laico che egli vagheggia, ma anche perché non teme di trattare temi spinosi (come quello dei preti pedofili, dei Dico e della laicità). Davanti agli scandali che vedono coinvolta la Chiesa, davanti a un corpo sempre meno "Corpo di Cristo" e sempre più "Istituzione", dove si colloca il "servo inutile", il fedele che vive e lavora "in prima linea", l'operatore pastorale che opera silenziosamente nelle diocesi? La Chiesa sa e può rispondere ai desideri del laico, alla sua ricerca, o è necessario un rinnovamento autenticamente evangelico della stessa?
Il 21 gennaio 2008 papa Benedetto XVI ha scritto una Lettera alla Diocesi e alla Città di Roma in cui ribadisce quanto già affermato durante l'annuale convegno ecclesiale del giugno 2007: "L'esperienza quotidiana ci dice - e lo sappiamo tutti - che educare alla fede oggi non è un'impresa facile. Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla di una grande "emergenza educativa"...". Tale Lettera è consegnata ufficialmente dal Papa alla sua diocesi il 23 febbraio 2008. Cogliendo questa occasione, mons. Lorenzo Leuzzi ha redatto un breve commento teologico-pastorale al fine di un rinnovamento dell'impegno educativo fondato non su indicazioni sociologiche o fenomenoligiche, ma sulle radici proprie del cristianesimo. Il tema dell'educazione, divenuto prioritario nella vita delle comunità ecclesiali dopo il convegno ecclesiale di Verona, può offrire una provvidenziale opportunità per ripensare in profondità la radice della progettualità pastorale. Non c'è alcun dubbio che l'impegno educativo verso le nuove generazioni rappresenti una sfida decisiva per il futuro della fede. La comunità cristiana deve affrontare con serenità questa nuova sfida.
Si tratta di dieci Catechesi in preparazione al VI Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Città del Messico dal 16 al 18 gennaio 2009. Come è noto, l'Incontro Mondiale delle Famiglie è un grande avvenimento convocato ogni tre anni dal Papa per celebrare il dono divino che è la famiglia. Riunisce centinaia di migliaia di famiglie provenienti dai cinque continenti per pregare, dialogare, apprendere, condividere e approfondire la comprensione del ruolo della famiglia cristiana come Chiesa domestica e unità base dell'evangelizzazione. Ogni Incontro Mondiale delle Famiglie viene organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia con la collaborazione della diocesi scelta come sede. Il tema scelto per questo VI Incontro è "La famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani". Le dieci Catechesi pubblicate in questo documento e precedute dalla Presentazione di don Sergio Nicolli, Direttore dell'Ufficio nazionale della CEI per la pastorale della famiglia, oltre ad essere un ottimo strumento di preparazione a questo evento, ben si inseriscono nel percorso avviato da papa Benedetto XVI sulla "grande emergenza educativa", che trova il suo principale alimento proprio nella sfiducia che molti genitori hanno in se stessi e nelle proprie capacità educative.
Itinerario e sussidio dinamico per leggere,comprendere e vivere la Bibbia. Due sono gli obiettivi del libro:la nascita di gruppi biblici e la formazione di animatori biblici. Giovanni XXIII ha usato un’espressione che sintetizza tutto l’itinerario dei credenti in rapporto alla Parola di Dio:La Scrittura nella mano,nella mente, nel cuore, sulle labbra. La Parola di Dio ha un ruolo centrale nel processo di crescita dei credenti, secondo l’insegnamento di Paolo (la Scrittura è “parola di Dio che opera in voi che credete”,1Ts 2,13). “Lo studio della Bibbia… non è mai finito. Ogni epoca deve di nuovo,a modo suo,cercare di capire i Libri Sacri… La parola biblica ha la sua origine in un passato che è reale, ma non soltanto in un passato; viene anche dall’eternità di Dio. Ci conduce nell’eternità di Dio,passando però attraverso il tempo,che comprende il passato, il presente e il futuro”. (Joseph Ratzinger)
AUTORE Michele Mazzeo, sacerdote cappuccino, ha conseguito il dottorato nel 1994 a Gerusalemme. E’ stato relatore cattolico agli incontri ecumenici regionali della Calabria (2000-2003), ai simposi ecumenici in Turchia e Grecia. Insegna spiritualità biblica neotestamentaria al Pontificio Ateneo Antonianum di Roma; esegesi dei Vangeli sinottici e degli Atti degli apostoli all’Istituto Teologico Pio XI di Reggio Calabria;e fondazione biblica della teologia morale sociale all’Istituto Teologico Calabro S.Pio X di Catanzaro.Impegnato attivamente nella pastorale della Parola di Dio in diversi diocesi con un progetto biblico in sintonia con il sinodo generale dei vescovi, ha al suo attivo diverse pubblicazioni con Paoline, fra cui Lettere di Pietro. Lettera di Giuda. Nuova versione,introduzione e commento(2002).
Si tratta della seconda Lettera pastorale di mons. Carlo Ghidelli, Arcivescovo di Lanciano Ortona,per l’anno paolino,che egli intende «valorizzare al meglio per rafforzarci nella comunione con il Papa e per la crescita spirituale e la formazione missionaria delle comunità parrocchiali» (dalla Introduzione). Mentre nella prima ha cercato di dare un ritratto a tutto tondo di Paolo, sulla traccia delle sue Lettere,in questa approfondisce il tema di Paolo come missionario del Vangelo, seguendo la narrazione degli Atti degli Apostoli. Anche questa Lettera pastorale è scritta in modo semplice e presenta le caratteristiche della personalità missionaria dell’apostolo delle genti,nell’annuncio del Vangelo. Alla fine della Lettera,viene proposto un itinerario che permette di accostare la narrazione degli Atti alle lettere di Paolo. Ne emerge un Paolo afferrato da Cristo, e lanciato nella missione, a cui associa collaboratori vari,e per cui spende la vita:in sintesi un Paolo «missionario doc».
AUTORE Carlo Ghidelli, nato a Offanengo, diocesi di Crema,il 24 aprile 1934;ordinato presbitero il 28 giugno 1958;eletto alla sede arcivescovile di Lanciano Ortona il 25 novembre 2000;ordinato vescovo il 14 gennaio 2001. È Presidente della Conferenza Episcopale AbruzzeseMolisana. Rinomato biblista, è stato docente nel Seminario della sua diocesi dal 1958 fino al 1982,nonché nella Facoltà Teologica di Milano dal 1970 fino al 1982; lascia i due incarichi di docenza, così come gli altri impegni pastorali, per svolgere il ruolo di sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana dal 1983 fino al 1986. Al termine di questo servizio, viene nominato assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,nella sua sede di Milano, incarico che ricopre dal 1986 fino al 2000. Specialista di Luca,molte sono le sue opere,in particolare sul Vangelo di Luca, gli Atti degli apostoli e studi sulle Beatitudini.

