
Il 21 gennaio 2008 papa Benedetto XVI ha scritto una Lettera alla Diocesi e alla Città di Roma in cui ribadisce quanto già affermato durante l'annuale convegno ecclesiale del giugno 2007: "L'esperienza quotidiana ci dice - e lo sappiamo tutti - che educare alla fede oggi non è un'impresa facile. Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla di una grande "emergenza educativa"...". Tale Lettera è consegnata ufficialmente dal Papa alla sua diocesi il 23 febbraio 2008. Cogliendo questa occasione, mons. Lorenzo Leuzzi ha redatto un breve commento teologico-pastorale al fine di un rinnovamento dell'impegno educativo fondato non su indicazioni sociologiche o fenomenoligiche, ma sulle radici proprie del cristianesimo. Il tema dell'educazione, divenuto prioritario nella vita delle comunità ecclesiali dopo il convegno ecclesiale di Verona, può offrire una provvidenziale opportunità per ripensare in profondità la radice della progettualità pastorale. Non c'è alcun dubbio che l'impegno educativo verso le nuove generazioni rappresenti una sfida decisiva per il futuro della fede. La comunità cristiana deve affrontare con serenità questa nuova sfida.
Si tratta di dieci Catechesi in preparazione al VI Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Città del Messico dal 16 al 18 gennaio 2009. Come è noto, l'Incontro Mondiale delle Famiglie è un grande avvenimento convocato ogni tre anni dal Papa per celebrare il dono divino che è la famiglia. Riunisce centinaia di migliaia di famiglie provenienti dai cinque continenti per pregare, dialogare, apprendere, condividere e approfondire la comprensione del ruolo della famiglia cristiana come Chiesa domestica e unità base dell'evangelizzazione. Ogni Incontro Mondiale delle Famiglie viene organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia con la collaborazione della diocesi scelta come sede. Il tema scelto per questo VI Incontro è "La famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani". Le dieci Catechesi pubblicate in questo documento e precedute dalla Presentazione di don Sergio Nicolli, Direttore dell'Ufficio nazionale della CEI per la pastorale della famiglia, oltre ad essere un ottimo strumento di preparazione a questo evento, ben si inseriscono nel percorso avviato da papa Benedetto XVI sulla "grande emergenza educativa", che trova il suo principale alimento proprio nella sfiducia che molti genitori hanno in se stessi e nelle proprie capacità educative.
Itinerario e sussidio dinamico per leggere,comprendere e vivere la Bibbia. Due sono gli obiettivi del libro:la nascita di gruppi biblici e la formazione di animatori biblici. Giovanni XXIII ha usato un’espressione che sintetizza tutto l’itinerario dei credenti in rapporto alla Parola di Dio:La Scrittura nella mano,nella mente, nel cuore, sulle labbra. La Parola di Dio ha un ruolo centrale nel processo di crescita dei credenti, secondo l’insegnamento di Paolo (la Scrittura è “parola di Dio che opera in voi che credete”,1Ts 2,13). “Lo studio della Bibbia… non è mai finito. Ogni epoca deve di nuovo,a modo suo,cercare di capire i Libri Sacri… La parola biblica ha la sua origine in un passato che è reale, ma non soltanto in un passato; viene anche dall’eternità di Dio. Ci conduce nell’eternità di Dio,passando però attraverso il tempo,che comprende il passato, il presente e il futuro”. (Joseph Ratzinger)
AUTORE Michele Mazzeo, sacerdote cappuccino, ha conseguito il dottorato nel 1994 a Gerusalemme. E’ stato relatore cattolico agli incontri ecumenici regionali della Calabria (2000-2003), ai simposi ecumenici in Turchia e Grecia. Insegna spiritualità biblica neotestamentaria al Pontificio Ateneo Antonianum di Roma; esegesi dei Vangeli sinottici e degli Atti degli apostoli all’Istituto Teologico Pio XI di Reggio Calabria;e fondazione biblica della teologia morale sociale all’Istituto Teologico Calabro S.Pio X di Catanzaro.Impegnato attivamente nella pastorale della Parola di Dio in diversi diocesi con un progetto biblico in sintonia con il sinodo generale dei vescovi, ha al suo attivo diverse pubblicazioni con Paoline, fra cui Lettere di Pietro. Lettera di Giuda. Nuova versione,introduzione e commento(2002).
Si tratta della seconda Lettera pastorale di mons. Carlo Ghidelli, Arcivescovo di Lanciano Ortona,per l’anno paolino,che egli intende «valorizzare al meglio per rafforzarci nella comunione con il Papa e per la crescita spirituale e la formazione missionaria delle comunità parrocchiali» (dalla Introduzione). Mentre nella prima ha cercato di dare un ritratto a tutto tondo di Paolo, sulla traccia delle sue Lettere,in questa approfondisce il tema di Paolo come missionario del Vangelo, seguendo la narrazione degli Atti degli Apostoli. Anche questa Lettera pastorale è scritta in modo semplice e presenta le caratteristiche della personalità missionaria dell’apostolo delle genti,nell’annuncio del Vangelo. Alla fine della Lettera,viene proposto un itinerario che permette di accostare la narrazione degli Atti alle lettere di Paolo. Ne emerge un Paolo afferrato da Cristo, e lanciato nella missione, a cui associa collaboratori vari,e per cui spende la vita:in sintesi un Paolo «missionario doc».
AUTORE Carlo Ghidelli, nato a Offanengo, diocesi di Crema,il 24 aprile 1934;ordinato presbitero il 28 giugno 1958;eletto alla sede arcivescovile di Lanciano Ortona il 25 novembre 2000;ordinato vescovo il 14 gennaio 2001. È Presidente della Conferenza Episcopale AbruzzeseMolisana. Rinomato biblista, è stato docente nel Seminario della sua diocesi dal 1958 fino al 1982,nonché nella Facoltà Teologica di Milano dal 1970 fino al 1982; lascia i due incarichi di docenza, così come gli altri impegni pastorali, per svolgere il ruolo di sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana dal 1983 fino al 1986. Al termine di questo servizio, viene nominato assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,nella sua sede di Milano, incarico che ricopre dal 1986 fino al 2000. Specialista di Luca,molte sono le sue opere,in particolare sul Vangelo di Luca, gli Atti degli apostoli e studi sulle Beatitudini.
Si tratta della Lettera pastorale di mons.Renato Corti,vescovo di Novara, per l’anno 2008-2009. La Lettera «è dedicata soprattutto ai fedeli laici adulti.Vuol esprimere un invito semplice e urgente nello stesso tempo: quello di vivere il nostro tempo e di abitare la città con lo spirito e la forza del Vangelo». Mentre la Lettera dell’anno precedente si era soffermata sulla necessità di frequentare i luoghi sorgivi e nutritivi dell’esperienza spirituale cristiana, in questa mons. Corti, dopo aver rilevato come «la missione si svolge nel mondo», riflette seriamente sulle responsabilità storiche che i fedeli laici adulti sono chiamati a portare e sui criteri di discernimento cristiano che vanno adottati. Emergono così chiaramente i due luoghi della responsabilità adulta: la famiglia e la città. Premessa fondamentale: una forte sollecitazione a riconoscere, non solo a parole,la personacome cuore della pastorale.
AUTORE Renato Corti, nato a Galbiate (Lecco) nel 1936, ordinato sacerdote il 28 giugno 1959, è vescovo di Novara dal 1990.È stato vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 2000-2004. Presso Paoline Editoriale Libri ha pubblicato:Un giovane diventa cristiano. L’esperienza di sant’Agostino, Milano 20043,Splendete come astri nel mondo. I ragazzi, i giovani e la loro crescita cristiana, Milano 2006; Rivestitevi di Cristo. Eucaristia e parola di Dio: la sorgente e l’alimento della maturità cristiana (Milano 2007).
Questo libro nasce dal desiderio di contemplare e trasmettere l’esperienza di Paolo, del suo speciale incontro con Gesù. Un incontro che diventa l’inizio di una straordinaria storia di evangelizzazione.Paolo parla a tutti:per la ricchezza della sua umanità e per la forza della sua interiorità,trasformate da Cristo e dalla sua parola.Paolo riesce a parlare a ogni persona perché ha incontrato Cristo. È questo il cuore dell’evangelizzazione: il coraggio di riconoscere in Cristo un ineffabile tesoro,l’unico tesoro. Nelle parole di Paolo monsignor Santo Marcianò, da pastore, ritrova e chiede di ritrovare le linee per un annunzio evangelico innestato nei nostri tempi e nei bisogni reali della Chiesa e della gente. In particolare, attraverso il messaggio paolino, egli ripercorre i solchi tracciati dal Convegno Ecclesiale di Verona,raggiungendo i diversi «ambiti» della vita quotidiana da rievangelizzare con un’autentica pastorale della speranza. «Paolo “continua a parlare”al nostro cuore di figli di Dio, che hanno incontrato Cristo;ma anche al cuore di tanti «lontani»,perché le sue parole hanno una forza segreta che le ha ispirate e le continua a rendere straordinariamente efficaci ancora oggi». (mons.Santo Marcianò)
AUTORE Santo Marcianò è nato a Reggio Calabria il 10 aprile 1960. Ha ricevuto l’ordinazione presbiterale il 9 aprile 1988. Il 6 maggio 2006 è stato nominato,da Benedetto XVI,arcivescovo di Rossano-Cariati;ha ricevuto la consacrazione episcopale il 21 giugno 2006. È segretario della Conferenza Episcopale Calabra.Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Signore insegnaci a parlare. Il Padre nostro: «vocabolario» della preghiera e dell’amore, (Cinisello Balsamo [MI] 2008); La fecondità spirituale nella liturgia e nei ministeri (Roma 2008).
«La Commissione Episcopale si augura che la Lettera possa raggiungere tanti e suscitare reazioni, risposte, nuove domande, che aiutino ciascuno a interrogarsi sul Dio di Gesù Cristo e a lasciarsi interrogare da Lui» (dalla Presentazione di Bruno Forte). In una sorta di dialogo tra amici, i vescovi italiani in questo importantissimo documento scritto in forma di «Lettera», si rivolgono a tutti coloro che sono alla ricerca del volto del Dio vivente. Con rispetto e amicizia, vogliono parlare a tutti i cercatori di Dio, cioè a quegli uomini e donne del nostro tempo che cercano ragioni per vivere. Frutto di un lavoro collegiale che ha coinvolto vescovi, teologi, pastoralisti, catecheti ed esperti nella comunicazione, la Lettera, articolata in tre parti, è fondamentalmente: un invito a riflettere insieme sulle domande che uniscono credenti e non credenti; una testimonianza che rende ragione della speranza che è in coloro che credono; una proposta fatta a chi cerca la via di un incontro possibile con il Dio di Gesù Cristo.
Il libro raccoglie 5 interventi di due convegni, organizzati da Iniziative Culturali Sacerdotali, nata dall'impegno di sacerdoti della Prelatura dell'Opus Dei appartenenti a varie diocesi italiane, che promuovono incontri di studio e di aggiornamento pastorale, occasioni di fraternità sacerdotale e corsi di spiritualità per sacerdoti diocesani. Gli interventi trattano problematiche antropologiche che si manifestano nei vari ambiti dell'impegno pastorale, della formazione e dell'accompagnamento spirituale, con sfaccettature diverse anche se complementari, e offrono spunti pastorali utili per affrontare nella quotidianità della vita la sfida del secolarismo.
Definita a ragione «l’enciclica sociale del terzo millennio», la Caritas in veritate, terza enciclica di Benedetto XVI, firmata il 29 giugno e presentata alla stampa il 7 luglio, intende offrire la risposta della Chiesa alla crisi economica che attanaglia i Paesi della terra. Contiene soprattutto indicazioni innovative su un nuovo modo di fare economia, in cui al centro ci sia lo sviluppo integrale della persona umana, nuove regole per il governo della globalizzazione, ammonimenti sulla salvaguardia dell’ambiente e su un impiego più consapevole delle risorse e dell’energia. Tutto questo alla luce dell’insegnamento di Cristo e del suo messaggio: l’amore. Il titolo stesso dell’enciclica, fortemente voluto dal Papa, ben riassume l’essenza della rivelazione cristiana: l’amore di Dio rivelato da Cristo svela nello stesso tempo la verità di tutte le cose. Stefano Zamagni, uno dei principali consulenti di Benedetto XVI, in alcune interviste rilasciate subito dopo la pubblicazione dell’enciclica, ha detto che ci vorranno anni prima che la gente capisca la portata rivoluzionaria di questo documento. L’intento del presente commento a più mani della Caritas in veritate è proprio questo: aiutare ad assimilare i preziosi e innovativi insegnamenti di questa importantissima enciclica. «la verità è luce che dà senso e valore alla carità... senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. l’amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell’amore in una cultura senza verità»
Punti forti:
Un commento completo alla Caritas in veritate.
La fama degli autori, massimi esperti di Dottrina sociale della Chiesa, economia, finanza,problemi attuali...
Una lettura a 360° gradi dell’Enciclica, in cuigli autori chiariscono e approfondiscono tut-ti quegli aspetti del testo che meritano attenzione.
Destinatari: Larghissimo pubblico.
Autori: Simona Beretta, docente ordinario diPolitiche economiche internazionali pressola Facoltà di Scienze Politiche dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore di Milano. Virginio Colmegna, già direttore della«Caritas Ambrosiana», attualmente presidentedella Fondazione Casa della Carità e del Centroambrosiano di solidarietà. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità diSant’Egidio e ordinario di Storia contemporaneapresso la Terza Università di Roma. Bartolomeo Sorge, gesuita, teologo edesperto politologo, nonché direttore delleriviste Aggiornamenti Sociali e Popoli. Stefano Zamagni, docente ordinario diEconomia politica all’Università di Bolognae Consultore del Pontificio Consiglio dellaGiustizia e della Pace.
Camminare insieme nella comunione per la missione
di Renato Corti
Si tratta della Lettera pastorale di mons. Renato Corti, vescovo di Novara, per l’anno 2009-2010.
Ricollegandosi al cammino pastorale degli anni precedenti e soprattutto all’esperienza della Visita pastorale, viene affrontato il tema del «camminare insieme»in tutta la sua ampiezza e con attenzione agli aspetti ecclesiologici.
Ripercorrendo gli Atti degli Apostoli, e spulciando anche dalle Lettere di Paolo, passa in rassegna alcuni suoi collaboratori (Barnaba, Sila, Lidia,Timoteo ecc.) per sostare sulla missione, e chiarire così che cosa si intenda quando si parla del volto missionario delle Parrocchie. Ne emerge l’esigenza della comunione, per una testimonianza efficace: ogni parrocchia deve essere una casa e una scuola di comunione, secondo la bella formula-invito di Giovanni Paolo II.
Nell’ultima parte tratta esplicitamente delle Unità pastorali, verso cui si sta muovendo la Diocesi, precisandone caratteristiche e modalità.
Il testo riprende il titolo (e anche qualche contenuto) di una Lettera pastorale del card. Pellegrino del 1971, a cui la tematica di questa Lettera è ispirata.
Mentre la lettera precedente era indirizzata soprattutto ai «fedeli laici adulti», questa è un invito a tutti i membri della Chiesa locale (sacerdoti, diaconi, religiosi, laici, associazioni e movimenti) a camminare insieme nella missione evangelizzatrice e crescere così responsabilmente nella vita ecclesiale.
punti forti
Responsabilità di tutti nella Chiesa locale. Apertura alle nuove forme di collaborazione e condivisione nella vita parrocchiale e diocesana. Dialogo nella collaborazione
autore
Renato Corti, nato a Galbiate (Lecco) nel 1936, ordinato sacerdote il 28 giugno 1959, è vescovo di Novara dal 1990. È stato vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 2000-2004. Presso Paoline Editoriale Libri ha pubblicato: Un giovane diventa cristiano. L’esperienza di sant’Agostino, Milano 20043, Splendete come astri nel mondo. I ragazzi, i giovani e la loro crescita cristiana, Milano 2006; Rivestitevi di Cristo. Eucaristia e parola di Dio: la sorgente e l’alimento della maturità cristiana (Milano 2007); Fate quello che egli vi dirà.Vivere da cristiani nel mondo (2008).
Il 21 gennaio 2008 papa Benedetto XVI ha scritto una Lettera alla Diocesi e alla Città di Roma in cui ribadisce quanto già affermato durante l’annuale convegno ecclesiale del giugno 2007: «L’esperienza quotidiana ci dice – e lo sappiamo tutti – che educare alla fede oggi non è un’impresa facile. Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla di una grande “emergenza educativa”...».
Il 6 marzo 2010 la Diocesi di Roma celebrerà un importante Convegno su questo tema. Cogliendo questa occasione, mons. Lorenzo Leuzzi ha redatto un breve commento teologico-pastorale alla Lettera di Benedetto XVI al fine di un rinnovamento dell’impegno educativo fondato non su indicazioni sociologiche o fenomenoligiche, ma sulle radici proprie del cristianesimo.
Non c’è alcun dubbio che l’impegno educativo verso le nuove generazioni rappresenti una sfida decisiva per il futuro della fede. La comunità cristiana deve affrontare con serenità questa nuova sfida.
Punti forti
L’attualità del tema dell’educazione.
Trasmettere la fede alle nuove generazioni è una sfida decisiva per il futuro della Chiesa.
In appendice viene riportato il testo della Lettera di Benedetto XVI
Destinatari
Genitori, insegnanti, sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative.
Autore Lorenzo Leuzzi, sacerdote della Diocesi di Roma, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni presso l’Università di Bari, il dottorato in teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana e la licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Dal 1984 ha svolto il ministero di assistente ecclesiastico della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 1991 è direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma e segretario della sezione Scuola-Catechesi-Università del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Atene e Gerusalemme di nuovo insieme, Città del Vaticano 2007. Con Paoline: Allargare gli orizzonti della razionalità. I discorsi per l’Università di Benedetto XVI, Milano 2008.
È un invito al coraggio e alla speranza questo nuovo e importantissimo documento dell’Episcopato Italiano, pubblicato a vent’anni da un altro fonda- mentale documento: Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno. I vescovi italiani riprendono la riflessione sul cammino della solidarietà nel nostro Paese, con particolare attenzione al Meridione d’Italia e ai suoi problemi irrisolti, riproponendoli all’attenzione della comunità ecclesiale nazionale.
Tra i problemi denunciati, il «cancro» della mafia, la mancanza di lavoro, una classe politica inadeguata, la povertà, la disoccupazione e l’emigrazione, soprattutto dei giovani.