
La locuzione ragion di Stato si afferma in tutta Europa nella cultura politica tra Cinque e Seicento per definire quei codici di esercizio autonomo ed efficace di governo finalizzati a istituire, ampliare e conservare un fermo dominio sopra i popoli. Quanto diffusa è ancora oggi l'attenzione alle pratiche e alla trattatistica di ragion di Stato, altrettanto poco praticata è invece l'indagine sull'utilizzo dell'espressione ragioni della Chiesa in cui la declinazione al plurale rinvia a una serie complessa di fenomeni: il riordino delle istituzioni ecclesiastiche, il rafforzamento della spiritualità cattolica, le vicende dello Stato della Chiesa a fronte della svolta protestante. I contributi contenuti in questo volume ricostruiscono le molteplici ragioni della Chiesa che, in ambito cattolico e in diversi momenti storici, vengono teorizzate e praticate attraverso documenti, trattati di teologia, opere di filosofia e di giurisprudenza, stampe dedicate a questioni legate all'esercizio quotidiano della devozione.
Se nelle città storiche europee la mole maestosa delle chiese antiche parla di un tempo in cui società civica e comunità cristiana coincidevano, in un sommarsi di principi religiosi ed etici condivisi, nella pluralità della città contemporanea e nel continuo e veloce mutamento dei suoi assetti, il ruolo e la conformazione fisica dei luoghi di culto devono necessariamente essere ripensati alla luce della posizione che la Chiesa vuole esprimere nel mondo. Dal Concilio Vaticano II ad oggi molte sono le ricerche e le sperimentazioni proposte per l'edificio liturgico, nella costante volontà che esso sia al contempo luogo inserito nella vitalità della città contemporanea, spazio consono alla ritualità cristiana e immagine attendibile della comunità che in esso celebra. Nel volume sono raccolti riflessioni e studi proposti nell'ambito di iniziative seminariali tenute presso il Centro Studi per l'architettura sacra e la città della Fondazione Lercaro di Bologna.
Islanda, Grecia, Argentina, un domani forse anche Spagna e Italia: i paesi a rischio default sono sempre di più.
L'autore
GIANNI MANZONE, nato a S. Vittoria d’Alba (1951) e laureatosi in teologia morale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano, insegna Dottrina Sociale della Chiesa e Teologia Morale alla Pontificia Università Lateranense. Dal 1998 è membro dell’ “Osservatorio di Finanza Etica”. Ha pubblicato, oltre ad una cinquantina di saggi su riviste specializzate, La libertà cristiana e le sue mediazioni sociali nel pensiero di J. Ellul, 1993; Libertà cristiana e istituzioni, 1998; Il mercato. Teorie economiche e dottrina sociale della Chiesa, 2001; La responsabilità dell’impresa. Business Ethics e Dottrina sociale della Chiesa in dialogo, 2002; Il lavoro dal volto umano, 2003; Le società interculturali. Verità: tolleranza/intolleranza, 2004.
Il libro
Introdurre alla Dottrina Sociale significa invitare chiunque voglia riflettere, a sentire l’insegnamento sociale cristiano come una proposta seria, come un compagno di cammino affidabile e rispettoso.
Tale insegnamento offre risorse originali per l’impegno sociale, soprattutto a partire dal “senso dell’uomo” in esso racchiuso.
Stimola ad una riflessione teologica sulla società, indispensabile ed urgente perché oggi la cultura dominante tende a ridurre a realtà privata e soggettiva l’esperienza morale e religiosa, rischiando di banalizzare la realtà sociale degli umani e di snaturare l’Evangelo.
Le ragioni, che la Dottrina sociale della chiesa porta, sono pubbliche perché sono aperte al confronto e possono essere comprese e comunicate da tutti perché si appellano all’esperienza umana comune.
Esse promuovono una politica di libertà e, d’altro canto, una politica di libertà e di pluralità/pluralismo vive della ricerca della verità che l’uomo compie come credente.
Dalla natura della carità, quale cura per la libertà dell’altro, consegue che la responsabilità della chiesa si esprima nel riconoscere e nel fare essere la libertà come modo radicale di attuarsi del soggetto e della società degli umani, mostrando le implicanze radicali delle questioni che la politica e l’economia affrontano e vogliono risolvere: queste mettono in gioco il senso e la verità del vivere e della libertà dei soggetti all’interno delle istituzioni e dei meccanismi procedurali.
L’insegnamento sociale della chiesa dà figura ad una speranza, vissuta nelle condizioni problematiche della vicenda civile e ispiratrice di regole giuste, additando la nostra salvezza nella nostra dipendenza dai più poveri, tenendo insieme nello stesso tempo l’opportunità del mercato e la condanna della povertà e dello sfruttamento.
E nell’azione sociale finita e limitata mostra come può trasparire la presenza dei segni dell’opera di Dio, dei segni che valorizzano e rendono urgente la passione dell’uomo per la causa della vita propria e dei propri fratelli.
Ciclicamente, i cattolici si trovano a dover affrontare delle crisi nel loro rapporto con la politica. Quello di cui hanno più bisogno in questi momenti sono indubbiamente una memoria storica che li aiuti a vedere come altri si sono trovati in passato in condizioni analoghe alla loro, e delle chiavi per poter leggere e interpretare il presente. Stefano Ceccanti, che ha vissuto la crisi del riflusso cattolico di fine anni Settanta da leader del movimento studentesco cattolico, e vive ora da parlamentare e intellettuale cattolico i tentativi dei cattolici di fare i conti con il bipolarismo, offre in questo libro una vera e propria «guida per i perplessi », utilissima non solo ai pastori della chiesa e a chi ha responsabilità formative in seno alla comunità ecclesiale, ma anche a tutti coloro che vogliano capire come coniugare fede religiosa e impegno nella polis. In primis, grazie a una lucida analisi della fase storico-politica apertasi con la transizione al bipolarismo a inizio anni novanta; quindi, in virtù di una panoramica storica di grande profondità sull'impegno politico dei cattolici in Italia e in Europa; e infine, fornendo delle chiavi teologiche per comprendere la democrazia e la laicità da un punto di vista di fede.

