
Fouad Twal, sacerdote di origine giordana, dal 2008 è Patriarca della Chiesa Madre di Gerusalemme. In questo lungo dialogo ripercorre la sua vita di pastore in una terra segnata dalla divisione tra i cristiani e da un conflitto che dura ormai da oltre sessant'anni. Ma la Terra Santa è anche luogo di testimonianza, dialogo, desiderio di pace e speranza nelle giovani generazioni. Qui Gesù è entrato nella Storia, e gli eredi della prima comunità cristiana sono fedeli al mandato delle origini: «A noi tocca accogliere in un unico abbraccio, come fratelli, i credenti provenienti da qualsiasi categoria dell'umanità, destinati tutti quanti ugualmente a vivere da figli di Dio nella fede in Cristo. Sapremo trovare la risposta appropriata e soddisfacente per tutti? Un'utopia? No, ma un compito molto impegnativo in Cristo!».
La storia, la teologia, l'esegesi biblica, l'economia, l'ecologia, la filosofia, la pedagogia, i riferimenti letterari e la rilevanza mediatica di un testo che ha al centro un tema cristiano per eccellenza: il creato. "Un'enciclica per i cattolici, certo, ma in grado di parlare veramente a tutti, perché la nostra casa comune riguarda ogni persona umana e nessuno può chiamarsi fuori dalla responsabilità verso di essa [...] un dono e una provocazione all'umanità intera, a cui mi sembra nessuno potrà moralmente sottrarsi. Come il santo di cui porta il nome, papa Francesco ha saputo dar voce in queste pagine alla famiglia umana" (Bruno Forte). Commenti all'enciclica di: Piero Stefani, Roberto Rusconi, Salvatore Natoli, Dario Antiseri, Fulvio De Giorgi, Giovanni Santambrogio, Piero Gibellini.
Gli scritti di Giovanni Battista Montini e il pontificato di Paolo VI testimoniano una costante attenzione al messaggio dell'arte, all'atto creativo come espressione di trascendenza divina e alla bellezza, "splendore di verità". La riflessione di Massimo Camisasca presenta le tappe più significative di questo rapporto: l'incontro con gli artisti nella Cappella Sistina, il 7 maggio 1964 ("Noi dobbiamo ritornare alleati, noi abbiamo bisogno di voi") e il messaggio che il papa rivolse loro alla chiusura del Concilio Vaticano II, l'8 dicembre 1965. Completano il volume una analisi di Roberto Filippetti delle opere in cui Caravaggio si dimostra capace di "carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori" (per usare una espressione montiniana) e una testimonianza della scultrice Paola Ceccarelli sull'importanza del messaggio di Paolo VI per la sua ricerca della bellezza.
"La Repubblica grigia" intende studiare la moralità nella Ricostruzione italiana (dal 1943-45 al 1953-55 e, in qualche caso, al 1958) attraverso l'impegno per l'educazione alla democrazia svolto dai cattolici in forme diverse. Si ricostruiscono, dunque, le iniziative di educazione popolare, di educazione dei tecnici, di educazione sociale, di educazione dei poveri, attraverso l'opera di personaggi con ruoli diversi, da Gonella a Colonnetti, da Moro a Nosengo, da La Pira e Lazzari a don Milani. Una storia che è anche un esempio di disciplinamento sociale. Il "grigio" indica un sentimento democratico umile e sereno, non retorico, in cui i diritti si intrecciano ai doveri, allo spirito di servizio. Il volume esplora un passaggio storico cruciale per la storia d'Italia: dalla Resistenza agli anni Cinquanta, la charitas cristiana si misurò, per la prima volta (almeno su scala di massa), con la scelta per la democrazia, innervando percorsi educativi e formativi differenti, ma tutti rivolti agli uomini e alle donne di ogni classe sociale. Non mancarono opportunismi e clientelismi: vi fu tuttavia, in modo preminente, una grande passione educativa democratica e sociale.
In una società multiculturale ha ancora senso parlare di umanesimo ad ispirazione cristiana? La comunità politica è una società di affari, di gioco o un'unione morale per il bene-essere di tutti? Al centro delle città stanno le imprese o il bene comune? Si può conseguire l'ideale del lavoro per tutti e un'opinione pubblica libera? Il volume tratteggia i nuclei antropologici ed etici del Magistero sociale della Chiesa riguardanti i diritti umani, la famiglia, il lavoro, l'economia, la comunità politica, i mass media e l'Europa, evidenziando come la dottrina sociale può dare il suo apporto alla prospettazione di un nuovo umanesimo in una società globalizzata, multiculturale.