
Il volume raccoglie il tradizionale discorso che il Cardinal Tettamanzi rivolge alle religiose in occasione dei voti perpetui. ? in questo momento d'incontro che vengono portati alla luce o riscoperti temi cari alle religiose di rilevante portata spirituale.
Pagine che concorrono a delineare, in modo nitido ed articolato, la fisionomia propria dell'Azione Cattolica quale "vocazione specifica nella Chiesa", A.C. che è e deve rimanere un'Associazione di fedeli laici chiamati a fare "cose grandi", a svolgere nella Chiesa e con la Chiesa un ruolo e una missione per certi aspetti insostituibili. Dei tre interventi, i primi due si rivolgono direttamente ai membri dell'Associazione mentre il terzo si spinge all'intera Diocesi.
Il volume riporta l'incontro che il card. Tettamanzi ha tenuto, come ogni anno, con i consiglieri per gli affari economici delle parrocchie e gli amministratori degli enti. Un'appendice riporta le indicazioni per le strutture e l'amministrazione di una comunità pastorale.
Nel proporre la dottrina della Chiesa sulla Sacra Scrittura, il primo numero della costituzione conciliare sulla divina rivelazione Dei Verbum suggerisce un itinerario: si prefigge di «seguire le orme dei concili tridentino e Vaticano I». In tal modo colloca la riflessione del Vaticano II come terza tappa di uno sviluppo teologico ed ecclesiale.
Riprendendo i vari capitoli della Dei Verbum, il volume ne sottolinea la forza o i punti che occorre approfondire e soprattutto si sofferma ad analizzare come le "pratiche di lettura" si siano modificate nel tempo che ci separa dal Vaticano II. Da teologo sistematico, l'autore riflette sulla Scrittura quale norma della Chiesa e sul contesto culturale in cui la Scrittura viene necessariamente letta.
Sommario
Introduzione. I. LA RIVELAZIONE «DEI VERBUM» QUARANT'ANNI DOPO. Leggere le Scritture. Accedere alla fede. La santità, mistero del mondo. Conclusione. II. «LA TRASMISSIONE DELLA RIVELAZIONE DIVINA». A PROPOSITO DELLA RECEZIONE DEL CAPITOLO II DI «DEI VERBUM». Pregi e limiti del capitolo II di «Dei Verbum» nel contesto dell'opera conciliare. Una recezione handicappata di fronte a problemi nuovi. Per un nuovo sguardo sul capitolo II di «Dei Verbum». III. LA RECEZIONE DELLE SCRITTURE ISPIRATE. UNA RILETTURA DEL CAPITOLO III DI «DEI VERBUM». Un nuovo punto di partenza: la Bibbia, un «classico» fra gli altri. Differenza tra ispirazione e assistenza: un rilevante ostacolo «epistemologico». «…La verità per la nostra salvezza». Fare l'esperienza dell'ispirazione. IV. LA BIBBIA NELLA TEOLOGIA. La «scienza della fede» alle prese con la Bibbia come «oggetto culturale». «Le parole di Dio hanno assunto le sembianze del linguaggio degli uomini…». «Che lo studio della santa Scrittura sia l'anima della teologia». V. A QUALI CONDIZIONI UNA TEOLOGIA BIBLICA DELLA STORIA È POSSIBILE OGGI? «FOCALIZZARE DI NUOVO» IL CAPITOLO IV DI «DEI VERBUM». Un nuovo sistema di riferimento: il destino del «teologico» in una scrittura «laica» della storia di Israele. Il principio teologico: il rapporto intrinseco della fede con la storia. La teologia biblica della storia è una scrittura della storia. VI. ALLA CUOLA DI CRISTO INIZIATORE. «TRA TUTTE LE SCRITTURE, I VANGELI OCCUPANO UN POSTO PRIVILEGIATO» (DEI VERBUM, CAPITOLO V). La pedagogia di Cristo. Un percorso e tre tappe. «Prendi il largo» (Lc 5,4). Conclusione: avete detto «iniziazione»?. VII. LEGGERE LE SCRITTURE IN UN CONTESTO DI CAMBIAMENTO ECCLESIALE. A PROPOSITO DEL CAPITOLO VI DI «DEI VERBUM». I gruppi biblici. Il testo biblico e la sua forza di ispirazione. L'abbozzo di una nuova «figura» di Chiesa. Conclusione. Bibliografia. Fonti dei testi. Indice dei nomi.
Note sull'autore
CHRISTOPH THEOBALD, gesuita, è nato a Colonia. Professore di teologia fondamentale e dogmatica al Centre Sèvres di Parigi, è direttore di «Recherches de Science Religieuse». Tra le sue pubblicazioni: Le canon des Ecritures: études historiques, exégétiques et systématiques, 1990; La Pensée musicale de Jean-Sébastien Bach. Les chorals du Catéchisme, 1993; Histoire des dogmes. IV: La Parole du salut, 1996; Présences d'Evangile. Lire les Evangiles et l'Apocalypse en Algérie et ailleurs, 2003; Le péché originel. Heurs et malheurs d'un dogme, 2005. Presso le EDB ha pubblicato: La Rivelazione, 22009; Il cristianesimo come stile. Un modo di fare teologia nella postmodernità (2 voll.), 2009, e Trasmettere un Vangelo di libertà, 2010.
L'autore pone una domanda circa l'identità del concilio Vaticano II come questione centrale della sua recezione. Il percorso che egli compie si svolge in due tempi. Con il titolo "Tornare alla sorgente", il primo volume tenta di rispondere a tre domande fondamentali sull'identità del Concilio: l'asse storico vi risulterà determinante e conduce a ripercorrere la fase preparatoria, lo sviluppo del Concilio stesso e la fase della recezione. Il secondo volume, intitolato La Chiesa nella storia e nella società, propone una lettura trasversale del corpus conciliare, partendo dalla presenza della Chiesa in un mondo plurale in cui cristiani, gente di altre fedi e non credenti vivono insieme.
Ricerca storica e analisi teologica sono i capisaldi dell'imponente lavoro interpretativo che l'autore sta conducendo da molti anni sul concilio Vaticano II. Un considerevole processo di apprendimento ecclesiale, che ha connotato la seconda metà del '900 e prosegue ancora oggi, ha contribuito a definire il profilo della Chiesa alle prese con la complessità del nostro tempo. In questo senso, per Theobald il Vaticano II non è l'ultimo di una cristianità euro-atlantica, ma il primo di una Chiesa diventata mondiale e interculturale. Nella differenza tra queste due prospettive il volume indica il percorso per entrare in una nuova fase di ricezione conciliare con l'intento di farne emergere le potenzialità. Un modo di procedere che tiene conto del contesto transculturale e del radicamento concreto delle nostre esistenze.
Durante l'ultimo sinodo europeo, nel 1999, Carlo M. Martini, troppo saggio per parlare di concilio in modo esplicito, si augurava «per il nuovo secolo un'esperienza di confronto universale tra i vescovi» per trovare risposte a questioni aperte: carenza di ministri ordinati, ruolo della donna nella società e nella chiesa, partecipazione dei laici, sessualità, disciplina del matrimonio, ecumenismo... Oggi vi si aggiungono la crisi degli abusi, il sentimento di scoraggiamento e la frammentazione del cattolicesimo. Lanciando la dinamica sinodale, papa Francesco sta forse proponendo, a modo suo, una sorta di concilio, allargato all'insieme del popolo di Dio? Questa voce di pacificazione e creatività è essenziale per affrontare le difficoltà attuali. Secondo Theobald, la sinodalità è una dimensione costitutiva della chiesa che si attua con nuovi processi appoggiandosi soprattutto su una conversione personale e istituzionale. Nonostante prevedibili resistenze, il popolo messianico ha la possibilità di entrare in una fase determinante della sua storia spirituale. Dopo la prima sessione del sinodo sulla sinodalità, tenutasi nell'autunno 2023, questo libro ne fa da sunto e, nello stesso tempo, apre una pista per un confronto approfondito sulle tematiche più attuali.
Su cosa si fonda il diritto-dovere dei cattolici a partecipare alla vita politica del Paese? E, più in generale, come deve intendersi oggi il rapporto Chiesa-Stato? Sebbene l’evoluzione moderna delle relazioni tra Chiesa e Stato abbia portato all’esaltazione del principio delle rispettive autonomie, restano ancora aperti molti interrogativi. I cittadini cattolici, infatti, portano nella società civile le proprie idee, l’adesione al Magistero della Chiesa e ad un nucleo di valori non relativistico, in riferimento al quale è possibile cogliere in maniera nitida il loro ruolo nella scena politica. Nel considerare la presenza politica dei cattolici nell’Italia del bipolarismo, questo volume tenta di ripercorrere le varie strade e le motivazioni che hanno condotto i cattolici ad abbracciare opzioni diverse dopo il declino della Democrazia Cristiana. La spaccatura che si è verificata nel 1994 ha infatti sparigliato le file della DC e ha portato gli eredi dello scudo crociato a confluire nel centro-destra o nel centro-sinistra, e a fondare nuovi partiti, movimenti, gruppi di opinione che hanno segnato la storia politica d’Italia degli ultimi anni.
Mario Timio è stato fondatore della cardionefrologia e Primario di Nefrologia e dialisi all’ospedale di Foligno. Professore a contratto nella facoltà di Medicina e Chirurgia della Università di Perugia e nella facoltà di Scienze Politiche della LUISS “Guido Carli” di Roma, è autore di numerosi saggi e pubblicazioni scientifiche, nonché giornalista pubblicista.
Nella rinnovata collana dei documenti, in un tempo in cui il tema della responsabilità educativa si fa sempre più urgente ed è ritenuto fondamentale dalla Chiesa italiana, il vescovo di Carpi rivolge un'accorata lettera a famiglie e genitori.
La Chiesa è sempre stata attenta e sollecita verso la famiglia, tanto più nella nostra epoca in cui questa si trova ad affrontare ostacoli e difficoltà provenienti da una cultura che tende ad oscurarne ed alterarne i suoi connotati fondamentali. Il presente volume raccoglie il pensiero di Autori che hanno speso la loro vita nello studio di questo tema e che hanno qui contribuito ad una analisi a tutto tondo della famiglia. Il lettore troverà pertanto i contributi di studiosi specializzati su: i fondamenti del Magistero, la famiglia fra diritto positivo e diritto naturale, i risvolti sociologici e le caratteristiche specifiche del matrimonio su cui la famiglia si fonda, la missione e l'educazione nella Chiesa, la finestra sulla famiglia nella Chiesa ortodossa, la provocazione filosofica della famiglia sintetica, e infine la pastorale sui fedeli in situazioni irregolari.
Il volume presenta quanto le reti sociali sono sempre oggi più luoghi “abitati” da una moltitudine crescente di persone: sono le community, forme del tutto nuove di aggregazioni nel territorio della rete, non più solo virtuali ma ancora non del tutto reali. Queste nuove realtà obbligano a ripensare anche il ruolo delle comunità territoriali.
Il libro propone approfondimenti su: Capire la cultura della rete – Una rete da “purificare” – Farsi prossimo nella rete