
Un percorso per le comunità che accettano la sfida lanciata da papa Francesco della nuova chiesa in uscita: passare da una Chiesa dei sacramenti a una comunità dai sacramenti. Questi tre vocaboli: integrazione, accompagnamento e discernimento costituiscono la spina dorsale su cui costruire una parrocchia/comunità da terzo millennio. Ecco un testo per quelle comunità parrocchiali che intendono camminare insieme come laici e come sacerdoti.
Nasce l'era della sinodalità, in cui anche i pilastri del Concilio Vaticano II diventano concreti. L'invito fatto a tutta la Chiesa da papa Francesco a camminare oscillando tra sinodalità e missione richiede un cambiamento di metodo evangelizzativo. Sono necessarie oggi una svolta e una preparazione della vita ecclesiale protese verso nuove prospettive in uno stile nuovo: lo stile sinodale. Uno stile dove il soggetto è la Chiesa fatta comunità. È la Chiesa delle porte aperte la grande sfida. Non basta credere, bisogna ricredere e ricredersi. Bisogna "sformalizzarsi" e svelarsi come una Chiesa.
Lo Statuto per il Centro Volontari della Sofferenza.
Contributi e riflessioni per conoscere la realtà di internet e dei social network. Un'analisi attenta che offre alcuni spunti per addentrarsi e comprendere meglio il mondo della rete.
Con il presente testo si desidera offrire a sacerdoti, operatori della pastorale, laici che si appassiono alla diffusione del Vangelo anche mediante i nuovi media, alcune proposte concrete pensate ad hoc e calibrate su cio? che serve ed e? utile: dall’articolo, all’editoriale, al commento; il lavoro di redazione di un Settimanale Diocesano; come nasce, si costruisce e si pensa un video per la pastorale da mettere anche su Youtube; come si realizza un sito parrocchiale e diocesano; lo strumento della Newsletter diocesana, tra parrocchie, ecc. È un testo, il presente, che nasce dalla passione, dall’intelligenza e dal discernimento operato sul campo da laici e operatori della pastorale che svolgono il non facile compito di pensare, prima ancora di agire. CAPITOLI - Come si scrive un articolo o un commento - Progettare e realizzare un sito web - Un video su Youtube per la pastorale - La redazione di un settimanale diocesano - Stile e contenuti di una Newsletter - L'ufficio Comunicazioni Sociali
Un manuale che analizza i Mass media in funzione al ruolo e alla missione della Chiesa. Messaggi e contenuti culturali hanno oggi un impatto sociale crescente, offerto loro dagli strumenti della comunicazione sociale, mentre a loro volta, nella storia della Chiesa le meravigliose invenzioni tecniche sono sempre state considerate doni di Dio così come il Concilio Vaticano II ha confermato.
Cinquant'anni fa, l'11 ottobre 1962, si apriva a Roma il concilio Vaticano II, che avrebbe cambiato il volto della chiesa cattolica. Alcuni negano questo fatto, altri dicono che il mutamento non toccò la sostanza delle cose. Altri ancora che il concilio fu un tradimento della tradizione. Giuseppe Ruggieri evidenzia i nodi centrali che hanno fatto del concilio un evento singolare, che ha dato inizio a una nuova stagione della chiesa: l'atteggiamento davanti alla Parola testimoniata nelle Scritture ebraico-cristiane, dopo la controversia antiprotestante; la considerazione della storia moderna non più ridotta a una congiura dei malvagi contro l'autorità della chiesa; la concezione della chiesa stessa nella sua liturgia, nel suo governo, nel rapporto con le chiese non cattoliche; la considerazione degli "altri": gli ebrei, le grandi religioni dell'umanità, le società fondate sul riconoscimento dei diritti umani, primo fra tutti la libertà religiosa.
Quale rapporto c'è tra la fede e i social media? In quale maniera i cristiani, e i cattolici in particolare, li utilizzano non solo per parlare di cose inerenti la propria fede ma più in generale? L'autore, a partire dalla sua esperienza di pastore e predicatore, ha analizzato lo "stile" dei cristiani sui nuovi media e come e se questo stile trova i suoi benchmark nel Vangelo. Il libro offre le linee guida e un decalogo per aiutare il credente a utilizzare gli strumenti dei social media evitando il rischio di uniformarsi alle "cose del mondo" piuttosto che ispirarsi alle "cose di Dio".

