
Guida pastorale per le celebrazioni liturgiche 2016/17. Rito Ambrosiano.
Guida pastorale per le celebrazioni liturgiche 2016/17. Rito Romano.
Shebitho si potrebbe tradurre come “settenario”, oppure “(preghiere) per le sette ore”, o ancora “(ufficiatura) settenaria”. In questa raccolta di preghiere, tradotte dall’autore, si trovano testi belli e intensi, che offrono un esempio di come un cristiano siriaco scandisce con la preghiera la sua giornata quotidiana.
Suppliche e lodi si alternano alle più disarmate e disarmanti confessioni, sulla bocca di santi, di monaci più o meno noti, nonché di anonimi. Sono testi profondi sul piano religioso e umano, di cui possiamo cogliere tutta la forza spirituale.
P. Manuel Nin, vescovo titolare di Carcabia ed esarca apostolico per i cattolici di tradizione bizantina in Grecia, è professore di Liturgie Orientali e Patrologia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, al Pontificio Istituto Orientale e alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma.
La traduzione inedita di Emidio Vergani ci restituisce tutta la bellezza e la profondità degli Inni che Efrem il Siro (306-373), padre della Chiesa siriaca, ha dedicato a Nisibi, sua città natale e avamposto dell'Impero romano più volte assediato dai Persiani. In questa raccolta si trovano tutti gli aspetti centrali e fondamentali della teologia di Efrem e la sua ammirevole poetica. «Le prove che la città e i suoi abitanti hanno subìto, e la salvezza che viene loro data, provengono dall'opera redentrice di Colui che per noi si è incarnato, ha accettato volontariamente la sua passione e ci ha fatto rinascere, germogliare, essere ricreati grazie alla sua rugiada di risurrezione», spiega padre Manuel Nin (vescovo titolare di Carcabia ed esarca apostolico per i cattolici di tradizione bizantina in Grecia) nella Presentazione del volume. Oltre agli Inni di Nisibi, viene presentato nel volume un inedito Inno sulla Chiesa. Efrem utilizza simboli e allegorie bibliche per illustrare la natura della salvezza e la guarigione del mondo, raffigurando Cristo come il medico divino che cura l'umanità malata. Il libro esplora anche il tema della risurrezione del corpo, usando la metafora del seme e della terra per spiegare la dinamica escatologica della risurrezione. Efrem confuta gli increduli che negano la risurrezione, sottolineando l'importanza dell'incarnazione e la centralità di Cristo nella speranza cristiana. Una lettura edificante per il suo valore spirituale e poetico
Attorno al 1598 Caravaggio dipinge un quadro che passerà alla storia con il titolo Marta rimprovera Maria Maddalena per la sua vanità: un’opera davvero unica nel suo genere, che segna un momento di svolta nella tradizione iconografica. Ma cosa ha trasformato Marta da sorella di Maria di Betania, come leggiamo nei vangeli, a sorella della Maddalena? E, soprattutto, quali sono stati gli elementi scatenanti di questa e di altre invenzioni iconografiche che la riguardano, come quella che la vede combattere contro un drago?
Prendendo le mosse da un’analisi delle fonti evangeliche e letterarie, il libro tenta di dare una risposta a molti degli interrogativi che ruotano intorno a questa importante figura femminile – l’unica donna a cui nei vangeli viene attribuita una dichiarata professione di fede – e mette in luce un mondo intricato e interessante. Una storia in cui l’arte diviene un riflesso non solo della fede, ma di tutte quelle componenti politiche e culturali che, nel corso del tempo, hanno mutato i caratteri, le simbologie e le attese su Marta, colei che «accolse Gesù nella sua casa».
Scriveva san Gerolamo: l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo. Il vangelo è l’annuncio buono, indispensabile per illuminare la vita di ogni uomo. La lettura diretta e personale dei vangeli non è purtroppo molto praticata. L’obiettivo principale di queste meditazioni sui vangeli festivi è proprio quello di favorire una lettura personale e meditata dell’intero vangelo. La particolarità di queste riflessioni è costituita dalla presenza di racconti, aneddoti, detti provenienti da diverse tradizioni religiose e culturali. In questo libro ce ne sono almeno un’ottantina. Servono a rendere più vivaci e interessanti le meditazioni, ma anche a far vedere come il vangelo entri in contatto con ogni cultura e ogni tradizione religiosa. Le meditazioni di questo libro sono dedicate al ciclo liturgico dell’anno A, dove abitualmente si legge il vangelo di Matteo. Il titolo riprende la domanda fatta dal giovane ricco a Gesù:
«Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?» (Mt 19,16). Si tratta di una domanda fondamentale che ogni persona dovrebbe costantemente rivolgere a se stessa. L’intero vangelo di Matteo è certamente di grande aiuto per capire come Gesù risponda a questa domanda e che cosa s’attenda dai suoi discepoli.
Questo secondo volume, dedicato al ciclo liturgico dell'anno B dove si legge prevalentemente il vangelo di Marco, ricalca esattamente lo stile del primo dedicato all'anno A. Anche in questo volume, in tutte le 62 meditazioni è inserito un breve racconto o un aneddoto o un detto o una poesia per renderle più vivaci e interessanti. Si può dire che Marco sia l'inventore del genere letterario "vangelo". Il suo vangelo è il più antico e il più breve ed è tutto concentrato sul tema della fede. L'evangelista vuole mostrare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Il titolo riprende le domande poste da Gesù ai suoi discepoli, subito dopo il miracolo della tempesta sedata: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» (Mc 4,40). La fede costituisce il centro assoluto di questo vangelo. La sua lettura è un'occasione unica per interrogarci sulla nostra fede. Nessuno, seguendo l'itinerario del vangelo di Marco, può evitare di rispondere a questa domanda: «Chi è per me Gesù?». Chi arriva a credere che Gesù è il Figlio di Dio non ha più paura di niente e di nessuno perché sa che la sua vita è al sicuro.
Questo terzo volume, dedicato al ciclo liturgico dell'anno C dove si legge prevalentemente il vangelo di Luca, conclude la serie di meditazioni sui vangeli festivi. Sulla falsariga dei due volumi precedenti, sono inserite nelle 66 meditazioni proposte oltre cento testi tra brevi racconti, aneddoti, detti e poesie. L'evangelista Luca, rappresentato nella tradizione cristiana dal bue alato, è stato definito da Dante lo scriba della mansuetudine di Cristo. Questa bella e felice definizione consente di cogliere gli atteggiamenti di tenerezza e misericordia che sempre accompagnano Gesù, il Salvatore misericordioso, in questo vangelo. «Oggi sarai con me in paradiso» (Lc 23,43) è la risposta inaspettata e straordinariamente consolante, rivolta da Gesù al ladrone che gli chiedeva di ricordarsi di lui quando sarebbe entrato nel suo regno. Fino al momento della morte non è mai troppo tardi per incontrare il Salvatore misericordioso. Si tratta sempre di un incontro che trasforma la vita e dona la gioia. Spero che le presenti meditazioni possano essere di un qualche aiuto nel rendere più profondo e vitale questo incontro.
Il rapporto tra diaconato e liturgia illumina ed informa di sé tutte le dimensioni della vita e del ministero del diacono. La sua presenza all'altare della Parola e del Pane è una presenza di servizio che narra - nelle parole e nei gesti - le "meraviglie" della diaconia di Cristo Servo che si china qui ed ora sulla nostra storia. Il servizio liturgico del diacono, ed in particolare quello eucaristico, deve trovare il modo di esprimere il volto di Gesù incarnato nella storia e nella vicenda esistenziale dell'uomo per il bene di ogni fratello. Dobbiamo riscoprire la liturgia e viverla, o meglio celebrarla sinodalmente, perché possa davvero diventare luogo per eccellenza dell'incontro della comunità dei credenti.
Il noccio di tutta la fede cristiana è l'avvenimento della risurrezione di Gesù Cristo. L'importanza, l'originalità, l'unicità di Gesù di Nazaret sta nel fatto che egli è attualmente esistente, corporalmente vivo, instancabilmente attivo fra di noi.