
Con un linguaggio accessibile a tutti, l'autrice introduce e accompagna il lettore a conoscere e ascoltare alcuni capolavori della tradizione cristiana per celebrare l'Avvento e il Natale, la Quaresima e la Pasqua, le Solennità e le Feste dei Santi. Un florilegio di artisti, noti e meno noti, che hanno segnato lungo i secoli la celebrazione dei misteri della vita cristiana. Per ogni brano vengono offerte alcune indicazioni biografiche dell'autore, il testo (e la traduzione) e un link per ascoltare le composizioni su YouTube o tramite codice QR.
Questo piccolo libro affronta una questione fondamentale per la vita dei cristiani. Il battesimo implica una fine e un inizio. Presuppone la morte di un modo di esistenza - quello di Adamo, che ha voluto essere il padre di sé stesso, trovare in sé il suo principio e il suo fine -, e dà il via ad un altro modo di esistere - quello di figli generati dall'alto. In questo nuovo modo di esistere, nessuno di noi si fa da sé (come nessuno si ama da solo) e si diventa sé stessi solo quando vediamo e crediamo all'amore di chi ci genera. "Vedere" il volto di chi genera, rendendoci figli che riconoscono la propria origine ed entrano con essa in una relazione d'amore, significa trasfigurare la propria esistenza, fin nei gesti più quotidiani ed esigiti dalla vita e in ogni momento della nostra giornata. Da sempre la preghiera oraria e quotidiana della Chiesa è stata intesa come un aiuto a "redimere il tempo", senza dividere la vita in spazi/tempi sacri e profani, ma accogliendo la chiamata a vivere da figli di Dio in ogni momento e in ogni spazio. Ma cosa fare quando gli uffici liturgici tradizionali che scandiscono le ore e i giorni non "funzionano" più, soprattutto oggi nel deserto non redento del tempo di internet 24 ore su 24, 7 giorni su 7? Ciascuno può essere tentato di riempire il vuoto che si crea con un "fai da te" che tuttavia corre il rischio di ridursi ad una devozione privata, senza un carattere ecclesiale che metta in comunione con una tradizione più ampia. Suor Vassa sostiene che non si può vagare in questo deserto da soli e disarmati. Abbiamo bisogno di tirare fuori i "grossi calibri" della nostra Tradizione. Abbiamo bisogno della Liturgia del tempo, con la sua profondità teologica e le sue memorie bibliche, che inizia con la creazione e si estende in avanti, fin nella vita del mondo che verrà. Abbiamo bisogno cioè di vivere la tradizione di preghiera della Chiesa delle Ore e dei Giorni come possiamo, rivisitandola, adattandola realisticamente alle nostre circostanze attuali, piuttosto che rimanere intrappolati nel caos disorientante del nostro tempo.
Il volume raccoglie le omelie del fondatore della Piccola Famiglia dell'Annunziata nei suoi quarant'anni di sacerdozio. Sono un documento rivelatore del rapporto di Dossetti con la Scrittura, che lui stesso definiva come rapporto egemonico rispetto a qualsiasi altra parola scritta o ascoltata; in queste omelie, che spaziano dai primi anni settanta agli anni novanta del secolo scorso, è possibile monitorare lo sviluppo continuo del pensiero e del magistero dossettiano e, nello stesso tempo, verificare l'influsso del Vaticano II nella vita e nella liturgia della Chiesa.
Il volume raccoglie i commenti al Vangelo della domenica (anno C) che padre Ronchi ha presentato nella rubrica Le ragioni della speranza all’interno di A sua immagine, programma televisivo della Rai a cui collabora dal 2009.
Tra i tanti luoghi significativi che fanno da sfondo alle meditazioni, uno è particolarmente inconsueto: non un monastero o una chiesa, ma una scuola elementare, nella quale i bambini, sollecitati dalle parole del Vangelo, hanno posto i loro interrogativi a padre Ronchi.
Il testo è un valido sussidio per mettere a fuoco le tematiche del Vangelo domenicale e, con la guida delle riflessioni dei due autori, avviare poi una meditazione personale.
Autori
Ermes ronchi, dell’Ordine dei Servi di Santa Maria, dopo la licenza in teologia a Roma (Facoltà Teologica Marianum), ha conseguito il dottorato in scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Docente al Marianum, dirige il Centro culturale Corsia dei Servi a Milano. Per Paoline ha pubblicato: Dieci cammelli inginocchiati. Variazioni sulla preghiera (2007); Le case di Maria. Polifonia dell’esistenza e degli affetti (2007); I baci non dati (2007), Tu sei bellezza (2008), Al mercato della speranza (2009), Natale. L’abbraccio di Dio (2011).
Marina Marcolini, professore aggregato di letteratura italiana nella facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Udine, è autrice di saggi critici e commenti sulla letteratura dal ’700 al ’900. Di recente ha rivolto i suoi interessi alla poesia religiosa indagando il rapporto tra spiritualità e linguaggio poetico. Tra le sue pubblicazioni, un saggio critico introduttivo all’opera completa di Davide Maria Montagna, Stupore (2010) e il volume di spiritualità e poesia Per voce di donna (2011). Dal 2009 collabora con padre Ermes Ronchi come autrice dei testi della trasmissione televisiva Le ragioni della speranza.
L'autore commenta i principali passi dell'AT nei quali si manifestano l'azione e la presenza dello Spirito e li mette in parallelo ai testi del NT, facendo notare che è sempre lo stesso Spirito Santo: quello che anima le Scritture, che agisce in Gesù Cristo e che vive nel Padre, iniziatore della nostra salvezza. Il testo è suddiviso in tre parti:- nella prima parte sono elencati i "titoli" sotto i quali è invocato lo Spirito Santo;. nella seconda parte è presentato Gesù che parla dello Spirito;- nella terza parte, due brani di san Paolo e uno dell'Apocalisse svolgono il tema "A gloria di Dio Padre". Il libro si chiude con una preghiera allo Spirito Santo.
Il volume – la cui pubblicazione segue a un anno di distanza quella dell’omonimo libro dedicato ai Vangeli domenicali dell’Anno C – raccoglie i commenti al Vangelo della domenica (Anno A) che padre Ronchi ha presentato nella rubrica Le ragioni della speranza all’interno di A sua immagine, programma televisivo della Rai a cui collabora dal 2009.
Il libro annuncia già dal titolo il suo obiettivo: cercare e comunicare buone ragioni di speranza. E lo fa scoprendo luoghi di Vangelo incarnato, esperienze antiche e iniziative nuove che mostrano all’opera l’inesauribile creatività dello Spirito. Questi commenti al Vangelo nascono come una sorta di lectio divina a due voci, maschile e femminile, voluta perché dalle divergenze e dalle sintonie di due persone, dalle loro storie diverse, possa meglio risaltare la capacità inesausta del Vangelo di parlare parole di vita piena. Ogni commento è concluso da una poesia, per tentare di «dire Dio con arte», perché, come ricorda il poeta e mistico Divo Barsotti, «la poesia dice la gratuità della vita» e si propone perciò come via per avvicinarci allo stupore di Dio.
GLI AUTORI
Ermes Ronchi, dell’Ordine dei Servi di Santa Maria, dopo la licenza in teologia a Roma (Facoltà Teologica Marianum), ha conseguito il dottorato in scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Docente al Marianum, dirige il Centro culturale Corsia dei Servi a Milano. Dal 2009 cura il commento al Vangelo della domenica per la trasmissione televisiva A sua immagine (Rai Uno). Con Paoline ha pubblicato, fra l’altro: Dieci cammelli inginocchiati (20116); Le case di Maria (20128); Natale. L’abbraccio di Dio (20122); Le ragioni della speranza. Commenti ai Vangeli domenicali - Anno C (con M. Marcolini, 2012).
Marina Marcolini, professoressa aggregata di letteratura italiana presso l’Università di Udine, è autrice di saggi critici e commenti sulla letteratura dal ’700 al ’900. Di recente ha rivolto i suoi interessi alla poesia religiosa. Collabora con Ermes Ronchi come autrice dei testi della trasmissione televisiva Le ragioni della speranza e di articoli per la rivista Luoghi dell’Infinito.
Il libro annuncia già dal titolo il suo obiettivo: cercare e comunicare buone ragioni di speranza. E lo fa scoprendo luoghi di Vangelo incarnato, esperienze antiche e iniziative nuove che mostrano all'opera l'inesauribile creatività dello Spirito. Questi commenti al Vangelo nascono come una sorta di lectio divina a due voci, maschile e femminile, voluta perché dalle divergenze e dalle sintonie di due persone, dalle loro storie diverse, possa meglio risaltare la capacità inesausta del Vangelo di parlare parole di vita piena. Ogni commento è concluso da una poesia, per tentare di "dire Dio con arte", perché, come ricorda il poeta e mistico Divo Barsotti, "la poesia dice la gratuità della vita" e si propone perciò come via per avvicinarci allo stupore di Dio.
La festa della mia Cresima è un libro-album da regalare nel giorno della celebrazione della Confermazione. Con il suo consueto stile diretto e immediato Tonino Lasconi ricorda i vari aspetti e alcuni passaggi che permettono di gustare con consapevolezza quel prezioso momento, inoltre presenta il significato e le "conseguenze" del Sacramento nella vita di colui o colei che ha ricevuto il dono dello Spirito Santo. Alcune pagine sono invece dedicate alla raccolta di foto, firme, ricordi. Il tutto per fare di un giorno importante un momento indimenticabile.
L'opera liturgica realizzata dal Concilio di Trento e dai papi successivi fu la canonizzazione del culto romano per come aveva preso forma nel corso del medioevo. L'autore ha scelto di focalizzare la sua attenzione sul periodo posteriore a questa canonizzazione, tracciando una panoramica approfondita che va da Pio V a Giovanni XXIII. La parte iniziale del presente lavoro è dedicata allo studio della messa romana a partire dalle sue origini, nell'ultima, si sottolinea invece la stupefacente sopravvivenza, dopo il Vaticano II, del messale tridentino, che è poi arrivato a essere definitivamente riconosciuto dall'autorità romana. L'autore giunge infine alla conclusione che la storia del messale tridentino è ancora ben lontana dal poter essere archiviata. Questo lavoro costituisce dunque un compendio, il più completo possibile, di una storia liturgica di cui la linearità generale prelude a stupefacenti nuovi sviluppi.
Talvolta la liturgia cattolica non suscita grande coinvolgimento in chi vi partecipa. Questo accade perché non si presta particolare attenzione al fatto che la celebrazione deve essere diversa rispetto ai luoghi e ai tempi della quotidianità. In questo senso occorre riscoprire il senso dei contesti materiali ove si realizza la liturgia: spazi diversi rispetto a quelli della vita ordinaria, spazi consoni alla celebrazione del mistero, capaci di ospitare il sacro. Il libro ci introduce in un mondo che diamo per scontato, ma che non lo è affatto, e consente di riscoprire il significato di una dimensione essenziale della liturgia.
Spazi e luoghi sacri, a cura di Maria Chiara Giorda e Sara Hejazi.Sezione monografica: M.C. Giorda - S. Hejazi, Spazi e luoghi sacri. Prospettive e metodologie di studio; C. Genova, Processi di costruzione sociale dei luoghi sacri. Spunti di analisi; C. GIORDA, Monasteri, paesaggio e territorio. Le relazioni geografiche dello spazio sacro; M. Leone, Semiotica dello spazio ascetico; A. Longhi, Spazio sacro e architettura liturgica; D. Campobenedetto - M. Robiglio - I. Toussaint, Costruzione ed esperienza contemporanea del sacro. Personalizzazione, comunità elettive e comunità territoriali; M. Cassani, "Sacred Spaces in Profane Buildings". Il caso Barcellona; M.C. Giorda - S. Hejazi, Luoghi monastici come spazi sacri. Il monastero Dominus Tecum di Prà d'Mill e il tempio zen Shobozan Fudenji di Salsomaggiore.
«Un titolo pregnante e promettente, quello che Romano Guardini ha assegnato a una ricca raccolta di saggi, di trattati, di conversazioni culturalmente ambiziose sulla scia di quanti in Germania e altrove hanno sviluppato il concetto goethiano di Bildung, di formazione. Per l'autore, nel 1923, assumeva un'importanza cruciale l'applicazione delle sue idee pedagogiche generali, messe alla prova nel cantiere educativo del Castello di Rothenfels e nella creazione dell'associazione giovanile Quickborn, all'ambito della liturgia cattolica. Da tale necessità nacque Formazione liturgica che si proponeva - scavando più a fondo rispetto a Spirito della liturgia (1918), con un processo fenomenologico e inserito in una prospettiva di antropologia metafi sica - di mostrare come la liturgia abbia fondamenti incrollabili nella natura dell'homo religiosus, per giungere poi a una piena espansione nell'area della grazia "soprannaturale", una sfera di gratuità "positiva", quella della fede rivelata, al cui centro è l'incarnazione del Verbo di Dio, di Cristo.» (dalla premessa di Giulio Colombi)

