
Famiglia in ascolto della Parola di Dio. Il Vangelo di Luca, commentato con poesia, prosa e immagini. Lezionario festivo per l’anno “C”, di Luciano e Simone Giusti
Novità edita dalla Pharus Editore Librario
il volume presenta le riflessioni bibliche completate da poesie , disegni e commenti dei testi sacri delle Letture delle Domeniche “Anno C”.
Volume, principalmente, rivolto alle famiglie, gruppi di preghiera familiare, gruppi di percorso in preparazione al matrimonio e a tutti coloro che desiderano prepare ed apprfondire la Parola di Dio.
La Parola ascoltata, meditata, pregata, diverrà luce per i coniugi ma anche per i figli, facendo tutti discepoli di Gesù. La Parola incarnandosi nella famiglia la farà essere quella che -è già per vocazione sacramentale matrimoniale: piccola chiesa e non esiste chiesa dove non si proclami la Parola di Dio.
Il testo aiuta a evitare due rischi opposti:
– che una famiglia viva i sensi di colpa perché non riesce a vivere ogni giorno un incontro significativo con la Parola; – che una famiglia non si confronti mai con la Parola con l’alibi di non averne il tempo a causa dei ritmi di vita che la nostra cultura ci impone.
Senza il contatto vivo con la Parola di Dio la vita cristiana si riduce a una vaga religiosità che non cambia la vita oppure a un moralismo comportamentale svuotato di motivazioni. Questo vale anche per la famiglia.
Il manoscritto è uno dei pochi testimoni di quello che fu il canto di Roma nei primi secoli della Chiesa. Sebbene la redazione deo manoscritto perrino sia tardiva (circa XII secolo), il suo repertorio è ben più antico. Costituisce, perciò, una importantissima fonte liturgica e musicale che ripercorre quello che fu liete liturgico annuale della basilica di San Pietro, dei canonici vaticani, del Papa stesso.
Un'elegante pubblicazione facente parte della collana Bollettino Archivum Sancti Petri diretta da Mons. Prof. Dario Rezza, Canonico Archivista del Capitolo Vaticano. L’inizio ufficiale del Giubileo avviene con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro offrendo a tutti i fedeli, e a chi è impossibilitato a recarcisi, un “percorso straordinario” per la loro anima, con la possibilità di ricevere l’indulgenza giubilare. In questo testo vengono raffigurate 16 scene che fotografano la storia della Misericordia di Dio, che continuamente ci viene incontro.
Qual è l'obiettivo degli autori di questo libro? Aiutarci a conoscere meglio il ricco alfabeto sensibile di segni e simboli che si incontrano nella celebrazione della Messa. Vogliono svelare ciò che viene trasmesso dai vari codici di comunicazione che interagiscono nel rito eucaristico. È un linguaggio che attiva i sensi spirituali dei fedeli e li pone sulla via pulchritudinis, al servizio di una profonda esperienza del sacrum dell'Eucaristia: un dono divino troppo grande per tollerare che venga svilito. Ci auguriamo che le riflessioni contenute in questo libro servano non soltanto perché i sacerdoti possano perfezionare la loro ars celebrandi, ma anche perché, come è stato recentemente chiesto da Papa Francesco nella Lettera Apostolica Desiderio Desideravi, si impegnino a dare ai fedeli una formazione liturgica che faciliti una partecipazione più consapevole, attiva e fruttuosa del Popolo di Dio. Anzi, Papa Francesco afferma che anche tutti i battezzati devono vivere una sorta di arte di celebrare, poiché ci sono gesti e parole che appartengono all'assemblea (n. 51).
Il volume raccoglie i contributi di otto autori che riflettono sulla percezione sensibile del mistero di Dio che logica sacramentale dell'azione liturgica rende possibile. Poiché il Verbo ha unito in modo irreversibile la nostra umanità alla sua persona divina, il contatto con la carne di Cristo resta il luogo insuperabile della nostra partecipazione alla vita della Trinità. La divina perceptio della carne di Cristo ricorda che la celebrazione liturgica inizia con un "patire" finalizzato a una progressiva trasformazione dei corpi dei celebranti e delle relazioni che essi generano nella società. Grazie al coinvolgimento del dono dello Spirito e della sensibilità umana, l'incontro con il mistero trinitario in Cristo non si riduce a una verità concettuale, ma coinvolge l'intera persona fino ai più intimi recessi del suo essere.
Queste pagine si propongono come continuazione dell'ampia trattazione di N. Cipriani, La retorica negli scrittori cristiani antichi: inuentio e dispositio (Roma 2013). Non sono un trattato teorico, bensì una guida per collegare fondo e forma nella loro vera natura: l'una richiama sempre l'altra, specialmente negli scritti dei Padri della Chiesa. La finalità che si persegue, quindi, è l'analisi del testo antico nella sua integralità. Abbiamo diviso il volume in due parti: L'Elocutio, con speciale attenzione ai Tropi e alle figure, ed abbiamo aggiunto alcuni testi per l'esercitazione; e le Clausole metriche, con un'introduzione alla prosodia e un prospetto storico del suo impiego. Si noterà subito la disomogeneità tra le due, ma questo era necessario perché esistono molti studi validi di retorica su cui approfondire l'argomento, mentre mancava una trattazione unita sulle clausole metriche. Si tratta di riprodurre la finalità che gli antichi diedero a questo aspetto: collegare la fine della frase con lo stile dell'autore. Il ricorso ai classici, specialmente Quintiliano e Cicerone, ci è sembrato molto utile per tentare di capire quale teorizzazione della retorica hanno appreso i Padri della Chiesa. Si impiegano, per tanto, le due vie della dottrina retorica: gli antichi, che dedicano spazio ai principi retorici, e i moderni, che possiedono più strumenti per approfondire questa teorizzazione. Gli esempi che costellano il libro sono tratti da Tertulliano, Cipriano e Agostino, ma anche da altri autori cristiani antichi, nonché alcuni presi dalla Bibbia: il testo della Vulgata può servire anche come modello per i Padri. Il volume termina con un'analisi stilistica del De testimonio animae di Tertulliano. Prendere in esame un'opera breve, come questa, nella sua integralità ci è sembrato il miglior modo di mettere in pratica quanto esposto precedentemente.
Il presente volume costituisce il tentativo di offrire al lettore un percorso di lettura di alcuni testi legati alla preghiera - cultuale e non cultuale - dell'Antico Testamento. L'intenzione non è quella né di essere esaustivi quanto a materiale chiamato in causa né di affrontare tutte le questioni considerate dalla ricerca su questo argomento. Al contrario, l'orizzonte da cui è nato questa piccola ricognizione è soprattutto - ma non solo - la ben nota riserva che il lettore cristiano prova di fronte ad alcuni "passaggi ostici" dell'Antico Testamento stesso, gruppo nel quale i testi cultuali occupano una posizione di rilievo. Cosa hanno da dire, infatti, le minute prescrizioni del Levitico (un vero e proprio "manuale di macelleria sacra") ai cristiani? Come conciliare certi passaggi, pesantemente influenzati da una mentalità "sacrale" e, perciò, "discriminatoria" con l'universalismo dell'etica neotestamentaria? È possibile leggere con frutto questo genere di letteratura che, in ogni caso, il cristiano considera ispirata e parte della propria "Bibbia"? La speranza di queste pagine è, quindi, quella di offrire uno sguardo rinnovato a questo genere di testi e un rinnovato apprezzamento del loro valore per una lettura cristiana integrale delle Scritture.
Questo volume indaga, con sapiente equilibrio tra erudizione e profondità spirituale, il mistero dei sacramenti di guarigione: la Penitenza e l’Unzione degli infermi.
L’opera traccia un percorso storico che parte dalle prime testimonianze nel Nuovo Testamento, attraversando tutte le epoche della cristianità. Dai padri della Chiesa alle pratiche medievali, dalla riforma tridentina fino ai rinnovamenti conciliari, l’autore ci guida in un viaggio illuminante che rivela come questi sacramenti si siano evoluti in risposta alle mutevoli sensibilità spirituali e pastorali. Con meticolosa attenzione e linguaggio accessibile, l’autore analizza i riti attuali della Penitenza e dell’Unzione secondo il Rituale Romano vigente, portando alla luce le profonde radici teologiche che ne alimentano il significato. In tal modo l’esperienza liturgica viene arricchita dall’intelligenza teologica, mostrando come si tratti di una vera e propria teologia incarnata.
Per ritus et preces ogni elemento celebrativo acquisisce nuova luce e vitalità, offrendo ai lettori – siano essi studiosi, ministri o fedeli – una comprensione rinnovata di questi potenti strumenti di riconciliazione, conforto e guarigione spirituale. Un’opera particolarmente importante per chi desidera approfondire non solo la pratica, ma anche l’anima di sacramenti che continuano a toccare l’esperienza umana nelle sue dimensioni più vulnerabili e autentiche.
Antonio Miralles, nato ad Alicante (Spagna) nel 1941, è stato ordinato Presbitero nel 1965, incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei. Già Direttore dell’Istituto di Liturgia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma), è Professore emerito di Teologia dei sacramenti della medesima Università. È stato Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione per il Clero. È autore di decine di articoli e contributi, e di diversi volumi.
Questo terzo volume dedicato all'Anno C conclude una piccola collana di omelie scritte e fruibili per tutti. L'opera "è compiuta", per modo di dire. Per modo di dire, perché con la Scrittura Sacra niente è mai concluso se non quando Gesù tornerà, quel giorno. Ci sono parti un po' tecniche, di lingua, archeologia, geografia e storia biblica; parti più narrative, nelle quali ci si può immedesimare nei personaggi protagonisti; parti un po' psicologiche; parti teologiche. Ci sono quasi sempre delle applicazioni pratiche per incarnare la Parola di Dio nella vita quotidiana. Un volume che è costato la dedizione e la fatica fruttuosa di P. Giovanni Boer nonché la generosità di Claudia Koll. Un volume che può essere letto anche per frammenti, decantato a piccoli sorsi, fruito per paragrafi, senza il bisogno di addentrarsi necessariamente negli approfondimenti più tosti, se non per espresso desiderio di conoscere, quindi amare, sempre di più la Parola di Dio.
Parole che si vivono è una raccolta di commenti esegetico-spirituali ai Vangeli della Domenica dell'Anno A che l'autore ha scritto per il settimanale "L'Avvenire di Calabria". La Parola di Dio cerca cuori che l'accolgano per incarnarsi nella vita degli uomini: soltanto essa, quando trova ospitalità, può curare le ferite, rimettere in piedi e tracciare percorsi di gioia. È questo il vangelo della vita, che risplende nelle testimonianze che corredano ciascun commento, volti ed esperienze incrociati dall'autore durante il suo ministero di prete, che lo hanno segnato e che potranno aiutare anche i lettori a contemplare l'opera di Dio nelle vicende altrui come nelle proprie. Dalla Parola alla vita!
Molto più di un'agenda: uno strumento tutto al femminile per affrontare ogni giornata con la Scrittura, con la preghiera e con i Santi. L'agenda per "folli donne cattoliche" non è una normale agenda ma un vero e proprio cammino attraverso la liturgia e l'esempio dei Santi nel quotidiano. Ogni giorno vengono proposti gesti semplici, preghiere, ricette e attività da svolgere da soli o in famiglia. Non mancheranno le parti di bible journaling per rendere l'agenda sempre più personale e colorata meditando la Parola o frasi dei Santi. Ancora più ricca con i QrCode che permettono di fare delle attività anche sul cellulare, sempre a portata di click.