Gli esperimenti mentali occupano un ruolo centrale in un ampio spettro di discipline filosofiche e scientifiche, chiarendo e risolvendo nel "laboratorio della mente" puzzles complicati, problemi e idee. Questo libro vuole invitare il lettore a partecipare attivamente a questa tradizione ricca e spesso sorprendente, che ha visto impegnati Galileo, Einstein, Hume, Mach, Newton, Platone, Wittgenstein, Zenone. Ogni esperimento è seguito da una discussione che ne analizza le possibili conseguenze. Nel capitolo conclusivo Martin Cohen esamina in generale il metodo dell'esperimento mentale, offrendo suggerimenti a quanti si vogliano cimentare in nuove esplorazioni servendosi di questa tecnica antica.
Una modernissima rappresentazione delle inquietudini dell'uomo contemporaneo, in un dialogo sorprendente che rivela un approccio psicanalitico ante litteram. "L'insostenibile leggerezza" del vivere, gli pseudobisogni che ci alienano, il sottile inappagamento di chi sperimenta continui cambiamenti ma non riesce a colmare il vuoto interiore. La riflessione, l'autoanalisi, la conoscenza di sé: è questa la via per raggiungere la serenità, come ci insegna il più grande filosofo della latinità.
Le immortali parole del dialogo Fedone, capolavoro del più poetico tra i pensatori antichi, capace di raccontare la filosofia con la leggerezza di una favola. L'anima immortale, fulcro del mondo platonico: garante dell'ordine e dell'armonia del cosmo, sede dell'amore e di tutte le passioni che rendono grande l'uomo. Un'idea feconda che è arrivata fino alla psicanalisi novecentesca, uno dei concetti basilari su cui si fonda la nostra coscienza di uomini moderni.
La salute del corpo e dell'anima: un delicato equilibrio tra le esigenze fisiche e spirituali, risultato di un corretto atteggiamento mentale e di abitudini quotidiane adeguate. Una via di saggezza pratica ispirata alla concretezza del vivere nei brani dei celebri saggi del grande pensatore cinquecentesco, alla ricerca di una vita sana e serena in un'epoca di grandi sconvolgimenti. Una miniera di spunti per liberarci dai dubbi, dalle paure, dalle sofferenze e dagli affanni dell'esistenza, e vivere a lungo nel pieno godimento delle facoltà fisiche e mentali.
Sulla scia di Tommaso d'Aquino, l'autore riconduce la conoscenza del bene al rapporto dell'uomo con Dio, affrontando al contempo temi quali l'amicizia, la legge naturale, il fine ultimo, il ragionamento morale. Cruciale all'interno di questo discorso diventa la riflessione sul modo in cui tali valori interagiscono con le correnti etico-politiche contemporanee.
In quale luce si pensa? È da questa inedita questione che il libro prende le mosse per inoltrarsi nell'"opera aperta" di María Zambrano, una delle personalità più innovatrici della riflessione contemporanea, messa qui a confronto con autori come Husserl, Heidegger, Arendt, Lévinas, Freud. Al di là di letture puramente estetizzanti, che ne hanno ignorato la "ragion pratica", l'autrice ne evidenzia i molteplici fili di una trama etica e politica, psicologica e antropologica, in una riflessione che assume quali forme di sapere pratico l'ironia e la pietà.
Questo è un libro filosofico, interessato a influenzare niente altro che le riflessioni. Non ambisce a portare a termine l'impossibile cerimonia di seppellire Dio, né vuole assumere un ruolo diretto sul piano politico o giuridico e neanche presentare dogmi nei quali si possano riconoscere gli arei per costituire la chiesa di coloro che sono senza chiesa. Questo libro muove dalla fiducia che la civiltà del nostro paese permetterà di accogliere le idee di coloro che sostengono esplicitamente che la morale e i valori sono qualcosa che non solo può unire credenti e non credenti, ma esige da tutti noi un surplus di indipendenza e di autonomia, da realizzare vivendo come se Dio non esistesse.
Questo scritto inaugura una nuova fase della ricerca religiosa di Feuerbach, che ora riconsidera la posizione del cristianesimo all'interno del più vasto orizzonte delle religioni primitive e dell'antichità classica. Esso costituisce allo stesso tempo un importante documento della critica della religione in genere, in quanto individua la radice della religione nel sentimento di dipendenza dalla natura, ovvero da tutto ciò che circonda e limita l'uomo. Questo sentimento di dipendenza o di "finitudine" è visto anche come il nucleo di verità ineliminabile della religione.
Un libro che ricostruisce il pensiero filosofico del Leopardi, un pensiero che ha un'importanza basilare per la definizione di quell'"essenza del nichilismo" attorno alla quale ruota la riflessione di Severino. Leopardi ha affrontato le questioni ultime (la verità, l'essere, il nulla) per giungere a un linguaggio in cui la poesia diviene la forma della filosofia. Per questo Severino studia e interpreta l'intero corpus leopardiano, illuminandone l'intima coerenza umana e intellettuale e la tragica grandezza. Perché "l'autentica filosofia dell'Occidente, nella sua essenza e nel suo più rigoroso e potente sviluppo, è la filosofia di Leopardi".
Questo testo occupa un posto del tutto particolare nel lungo itinerario filosofico di Kant: progettata fin dagli anni Sessanta, costituisce l'opera che completa la filosofia critica e sistematizza le questioni poste dall'etica e dal diritto. Il testo è arricchito da una serie di appendici documentarie utili per capire in che modo i contemporanei leggevano Kant e da una postfazione su alcune linee di tendenza delle interpretazioni più recenti.
Commentando alcuni passi significativi delle opere di Nietzsche, qui ritradotti, viene proposto un cammino introduttivo, toccando le principali tappe del suo filosofare. I temi della volontà di potenza, dell'oltre-uomo, dell'eterno ritorno sono illustrati secondo una loro interpretazione innovativa, mostrandone la interdipendenza, anche con quelli delle metamorfosi dello spirito e della misteriosità del sé, dell'estasi mistica e dell'interpretazione, del pensiero simbolico e della redenzione dal dolore, del nichilismo contemporaneo e della globalizzazione, della non-violenza di Gesù e della grande politica ecumenica a venire.