
Maria Bettetini presenta quattro modi dell'amore - l'amicizia, la passione, gli amori estremi (folli e ideali) e i falsi amori - attraverso opere filosofiche e letterarie liberamente scelte e interpretate: un itinerario, fra secoli e culture, che porta il lettore a domandarsi da quale espressione dell'amore si è lasciato, o ha desiderato, lasciarsi imprigionare. Da Immanuel Kant a Zygmunt Bauman, dai filosofi greci e i padri cristiani alle parole di Cyrano cantate da Francesco Guccini, da Omero e Saffo al mondo dei blog e di Facebook, da Simone de Beauvoir a Dostoevskij, da personaggi famosi a semplici comparse nella storia dell'umanità la domanda costante chiede di sapere "la verità, vi prego, sull'amore", per dirla con i versi di Wystan Hugh Auden. Anche i più scettici dovranno ammettere che, nonostante tutto, una sola è la certezza: vogliamo essere amati e del demone che ci assale non siamo mai sazi.
Il volume presenta un'introduzione storica e filosofica ad alcune delle principali teorie dell'argomentazione sviluppate nella seconda metà del Novecento. Seguendo come filo conduttore il nesso tra argomentazione e logica formale, il testo si propone di illustrare alcune delle tradizioni teoriche più importanti degli ultimi cinquant'anni: dalla Nouvelle Rhétorique di Perelman, alla teoria degli argomenti di Toulmin, agli sviluppi argomentativi della logica conversazionale di Grice e della teoria degli atti linguistici di Austin e Searle, alla pragmatica comunicativa di Habermas, fino alla teoria dell'Interpersonal Reasoning di Walton e Krabbe.
Secondo Nietzsche la filosofia non nasce affatto, come si è soliti pensare, da un afflato disinteressato al sapere, ma da un'inquietudine esistenziale figlia dell'incapacità dell'uomo di dare senso alla precarietà della propria vita. Abbracciando tale prospettiva, questo libro invita a liberarsi dalla tendenza a considerare patologica ogni forma di disagio esistenziale per provare a pensare filosoficamente "la fatica di essere se stessi". Capitolo dopo capitolo, il volume si rivela un percorso di autenticità nel quale la malattia e l'eccesso di medicalizzazione, l'ansia da prestazione e il senso d'inadeguatezza, la bassa soglia di sopportazione delle difficoltà, il risentimento e il senso di colpa rispetto al tempo passato, la frustrazione per quello presente e l'angoscia per quello futuro, la relazione tra la paura di morire e quella di vivere si trasformano in opportunità per esaminare il nostro modo di essere al mondo e per vedere se l'esistenza, inquadrata da nuove prospettive, possa apparire sotto una luce diversa che ne rischiari il senso e le dia nuovo slancio. E se la filosofia non sarà sempre in grado di apportare agli uomini quella guarigione che "consisterà nel liberare l'anima dalle preoccupazioni della vita, per condurla alla semplice gioia di esistere" - come amava dire Epicuro -, essa potrà almeno insegnargli "a non farsi ingannare".
Nell'uso comune pazienza è sinonimo di sopportazione, persino di rassegnazione passiva, parole che nell'attuale clima culturale evocano qualcosa di impopolare: la rinuncia ad agire e a lottare per realizzare i propri obiettivi e desideri. Ma il concetto di pazienza racchiude risorse e accezioni ben più ricche, collegate all'attesa e alla strenua resistenza per ciò che vale, che la filosofia e le religioni hanno frequentato assiduamente. Il libro propone al lettore di riavvicinare questo concetto, di farlo risuonare nei luoghi più fragili e rischiosi dell'esperienza. Come in un vero e proprio laboratorio di pratica filosofica, lo accompagna a porsi le domande più urgenti, a vedere le alternative teoriche, a scegliere le strade più promettenti. La pratica filosofica, però, consiste anche in un costante ascolto del già pensato: il percorso si conclude pertanto con un viaggio storico-concettuale, dai testi biblici ai miti pagani, dalla filosofia classica a quella contemporanea, toccando anche alcuni luoghi dell'epica e della narrativa.
Nelle poche e intense pagine del suo ultimo libro, il grande filosofo australiano David M. Armstrong, scomparso nel 2014, ci introduce nei segreti della metafisica contemporanea. Stati di cose, proprietà, leggi di natura, verità e fatti negativi, possibilità e necessità, classi, mente e tempo: tutti i principali temi di cui oggi si discute in metafisica sono trattati con la chiarezza e l'illuminante semplicità che erano caratteristiche dell'autore. Una vera e propria "metafisica sistematica", una delle poche oggi in circolazione, che in questa edizione italiana è tradotta e introdotta da Franca D'Agostini.
Gli animali sono presenti nella vita umana sin dalle origini. Sono utilizzati per l'alimentazione, il lavoro e la ricerca, vivono nelle nostre case, condividono con noi gli spazi urbani e abitano gli ambienti selvatici che ci circondano. Il loro trattamento suscita accese discussioni pubbliche e un vivace dibattito teorico, in particolare per quegli usi, come alcune sperimentazioni, ai quali allo stato attuale non sembra ragionevole rinunciare. Il libro presenta tali questioni etiche sullo sfondo di una ricostruzione della realtà biologica e culturale del rapporto con gli animali e di una rassegna delle concezioni filosofiche passate e contemporanee. L'autore individua nei sentimenti e nella capacità umana di simpatizzare con gli animali le risorse per includerli nella considerazione morale e per riformare il modo di interagire con essi.
I veicoli a guida autonoma possono contribuire a ridurre il numero di vittime della strada, ma sono già stati coinvolti in gravi incidenti stradali. Le armi autonome possono attaccare obiettivi militari legittimi senza richiedere l'approvazione di un operatore umano, ma potrebbero colpire dei civili estranei al conflitto. Quali decisioni e azioni che incidono sul benessere fisico e sui diritti delle persone possono essere affidate all'autonomia operativa di una macchina? Quali responsabilità devono rimanere in capo agli esseri umani? Che peso dare alle limitazioni che affliggono la nostra capacità di spiegare e prevedere il comportamento di robot che apprendono dall'esperienza e interagiscono con altri sistemi informatici e robotici? Questi gli interrogativi etici affrontati nel libro, insieme ai dilemmi morali e ai problemi di scelta collettiva che da essi scaturiscono.
Le massime dei Sette Sapienti (Talete, Solone, Pittaco, Biante, Periandro, Chilone e Anacarsi) rappresentano la "pre-filosofia" greca, nel senso che offrono un corpus di antichissime sentenze morali, di proverbi, di motti e di regole pratiche di saggezza che, pur non essendo ancora giustificate razionalmente e fondate filosoficamente, contengono però già in nuce l'essenziale dell'etica greca. Per questa ragione si parla ancora di "sapienti" (sophoi) e non già di "filosofi" (philo-sophoi). La curatrice Ilaria Ramelli è dottore di ricerca in Filologia e Letteratura del mondo classico e professoressa contrattista di Antichistica.
Un volume sul rapporto tra arte e filosofia, perche' da sempre l'arte interroga gli umani, provocando la loro naturale attitudine filosofica.