
Per chi non ha il coraggio di affrontare la lettura del Capitale, questo breve scritto di Marx ne rappresenta un utile compendio. Con testo tedesco a fronte.
Del poema "Sulla natura", che raccoglie gran parte del pensiero filosofico della scuola eleatica, ci sono pervenuti ampi frammenti: il prologo, la prima parte e parte della seconda, oltre a numerose testimonianze. Il volume è curato da Giovanni Reale.
Nel "Politico" Platone propone un modello di governo basato sul rigoroso rispetto delle leggi che, pur nella loro semplicità, rimangono il caposaldo di ogni ordine e diritto. Il testo greco a fronte della traduzione è quello dell'edizione critica oggi di riferimento (J. Burnet, Platonis Opera).
Un saggio sulla celebre epistola di Locke sulla Tolleranza.
Questo piccolo libro è un illuminante, lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, di come un occidentale possa avvicinarsi allo Zen. Un professore tedesco di filosofia, Eugen Herrigel, vuole essere introdotto allo Zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo Zen da secoli si applica: il tiro con l'arco. Comincia così un emozionante tirocinio, nel corso del quale Herrigel si troverà felicemente costretto a capovolgere le sue idee, e soprattutto il suo modo di vivere. All'inizio con grande pena e sconcerto. Dovrà infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i più grandi ostacoli: la volontà, la chiara distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. Ma il tocco sapiente del Maestro aiuterà Herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare "vuoto" per accogliere, quasi senza accorgersene, l'unico gesto giusto, che fa centro quello di cui gli arcieri Zen dicono: "Un colpo, una vita". In un tale colpo, arco, freccia, bersaglio e Io si intrecciano in modo che non è possibile separarli: la freccia scoccata mette in gioco tutta la vita dell'arciere e il bersaglio da colpire è l'arciere stesso.
Schopenhauer fornisce in questo libretto 38 stratagemmi, leciti e illeciti, a cui ricorrerre per ottenere" ragione: per difenderla quando la si ha, e per farsela dare quando sta dalla parte dell'avversario. "
Una raccolta di riflessioni per trattare adeguatamente il gentil sesso...
Fra i molti elementi controcorrente che resero celebre Schopenhauer presso una ristretta cerchia di contemporanei e contribuirono nel Novecento a trasformarlo in oggetto di culto per una ben più folta schiera di appassionati vi è senz'altro la lungimirante apertura nei confronti del mondo, della cultura e della religiosità dell'Oriente, in particolare dell'India. Alcuni, da Nietzsche a Hesse, videro in ciò il segno di una inarrivabile libertà intellettuale: per Schopenhauer non la Grecia, non Roma, non il Cristianesimo rappresentano la culla e l'età dell'oro dell'umanità - e, quindi, dell'Europa - bensì l'India, il Brahmanesimo e il Buddhismo. Certo egli non fu il solo a pensarlo, giacché una sorta di indomania caratterizzò l'intera cultura romantica. Schopenhauer fu però il primo e unico filosofo a inserire organicamente l'India in un poderoso sistema di pensiero, facendone il cardine della sua metafisica e della sua etica: "Buddha, Eckhart e io insegniamo nella sostanza la stessa cosa" annotò due anni prima della morte, consapevole di imprimere così il proprio sigillo di verità a un'opera destinata a permanere.
«Pensiero concretissimo, pensiero che ha illuminato l'essenza del nostro presente più di centurie di economicismo e sociologismo. Che ne ha messo in luce il radicale, compiuto nihilismo, che lo ha affrontato nelle sue origini storiche e metafisiche. Il nihilismo che ci mette costantemente in debito, abitanti una vita che non è nostra, che è destinata a dissolversi come dal nulla è venuta. Il nihilismo che non ci permette neppure di pensare alla Gioia, alla Gloria, all'Eterno. Inattualità poderosa, monumentale della grande opera di questo Maestro. Cosa è possibile comprendere del dramma dell'epoca se non si legge Heidegger contra Severino? Manca il controcanto a tutte le correnti fondamentali della filosofia o post-filosofia del Novecento, se non si comprende Severino... di Verità era affamato Severino. E questa fame ha cercato, disperatamente forse, di comunicarci lungo tutta la sua vita, con le migliaia e migliaia delle sue pagine che vivono e vivranno». (Massimo Cacciari)
Che cosa succede quando gli dei abbandonano il mondo e le religioni cessano di significare la loro alterità agli individui? È quanto intende approfondire questo volume con l’ipotesi scientifica della quarta secolarizzazione. Dopo la secolarizzazione dalla mitologia greca alla filosofia classica e quella dal Logos astratto al Cristianesimo è stata la terza secolarizzazione delle scienze e della società civile ad avere interessato gli studiosi con infinite opere. Oggi l’autonomia dalla religione si estende anche agli stili di vita individuali e collettivi. È l’epoca indicata da alcuni quale uscita dall’eteronomia della religione e da Berzano quale quarta secolarizzazione. Le varie secolarizzazioni non hanno svuotato la religione delle sue esperienze spirituali, ma piuttosto ne hanno trasformato le connessioni con la diversità del mondo secolarizzato. Il religioso si è trasformato in forme più esperienziali, personalizzate, individuate, indipendenti da contenuti dogmatici definiti e dai confini delle religioni storiche.
Luigi Berzano, professore ordinario dell’Università di Torino, dirige la collana Spiritualità senza Dio? (Mimesis) e l’Osservatorio Pluralismo Religioso. Coeditor della Annual Review of the Sociology of Religion. Tra i campi di ricerca: comportamenti collettivi, stili di vita, trasformazioni delle religioni nella modernità avanzata. Ultime pubblicazioni: Spiritualità senza Dio? 2015; New Methods in the Sociology of Religion, vol. 3, 2014; Spiritualità, Bibliografica, 2017.