
In un tempo di profonda crisi del sistema etico-sociale, la rilettura del pensiero di Giuseppe Toniolo si rivela sempre significativa e attuale. Una visione in cui la famiglia, fondamento dell'ordine sociale, e il lavoro, suo motore qualificante, costituiscono due elementi senza i quali la società stessa non sussisterebbe. Attingendo alle pagine del Trattato di economia sociale di Toniolo, si svela la sua capacità di coniugare nel quotidiano i diversi ordini della vita, in una dimensione di sintesi per la costruzione di una società più giusta e più umana.
Questo libro vuol essere la risposta che Blaise Pascal (1623-1662) ha dato a quella che egli considerò la domanda più naturale e universale dell'uomo: come posso essere felice? Questa tematica potrebbe contrastare, a prima vista, con il luogo comune della "cupezza" di Pascal. In effetti, spesso i Pensieri - la sua opera più nota - mettono in primo piano immagini di miseria, di malvagità, di angoscia e vuoto interiore. Tuttavia, leggendo il Memoriale di Pascal, un breve scritto dal quale egli non si separava mai (lo teneva cucito all'interno della giacca) e che è una testimonianza di gioia e di dignità dell'uomo, l'autore è stato indotto a riconsiderare i Pensieri in un'ottica diversa: "Oltre le tristi figure in primo piano ho notato uno sfondo di luce. Un orizzonte di felicità piena che supera, senza annullarli, i simboli di sofferenza, miseria e morte." Questo volume parte quindi dalla convinzione che la denuncia del male esistente e dei limiti dell'uomo rappresenti in Pascal solo una fase preparatoria, in funzione della felicità. Di qui l'idea di esporre alcuni Pensieri di Pascal come un percorso a tappe verso la felicità.
"Memorie di un seduttore", pubblicato da Kierkegaard nel 1843, mette in scena l'astuto ed elegante gioco estetico del seduttore che conquista la sua preda incantandola con le armi dello spirito. Si tratta di una figura demoniaca, che arriva a possedere la donna, rapita dalla musica ammaliante della sua arte, per poi abbandonarla in una logorante disperazione. Prefazione di Gabriella Caramore.
La crisi, di cui parla questo libro, è sostanzialmente la crisi provocata dal delirio economico che sta condizionando sempre più pesantemente la nostra vita, pilotata dall'avere più che dall'essere. In campo economico, il "desiderio-voglia", costantemente alimentato, disumanizza radicalmente, in tutto il mondo, le relazioni umane. Anche la filosofia moderna e la psicanalisi sono entrate in crisi, minando così alcune certezze che sembravano solide. Quale parola è dunque possibile? Il Vangelo può ancora indicare una via - o far sentire una voce - che valga la pena di essere ascoltata e seguita? Maurice Bellet in questo libro riprende i percorsi delle scienze umane e li re-interpreta alla luce del Vangelo.
Lo studio dell'essere in quanto tale e delle sue categorie fondamentali in uno dei passi più celebri della "Metafisica" di Aristotele.
Nella "Lettera a Meneceo", anche nota come "Lettera sulla felicità", il testo più famoso di Epicuro, il filosofo greco ci parla della ricerca della felicità, della paura della morte e dei piaceri.
La teoria e la pratica della meditazione stanno conquistando, un anno dopo l'altro, sempre più spazio nella società attuale. Importanti sono certamente la meditazione del buddhismo e dello yoga, così come quella cristiana. Ma in questo scenario, un ruolo determinante è interpretato dalla dottrina taoista e in particolar modo dal suo versante esperienziale. In un unico volume vengono riuniti tre testi fondamentali del taoismo - "Il Tao-te-ching", "Il maestro dei segreti celesti" e "Il trattato del sedersi nell'oblìo" - ognuno capace di veicolare i contenuti sapienziali di una vitale tradizione culturale e religiosa.