
Il pensiero di Sergio Quinzio è stato spesso presentato come espressione di cupo pessimismo, visione profetica rivelatrice più di un disagio esistenziale e spirituale, che di un rigoroso confronto con le difficoltà contro cui, dopo duemila anni di attese, si scontra la fede cristiana. Rita Fulco tenta un nuovo approccio ermeneutico, mettendo in risalto le questioni che interrogano la filosofia e la teologia, senza eluderne il carattere provocatorio e le asperità, il non-conformismo. Il tema della temporalità viene assunto come il cardine del pensiero di Quinzio, mettendone in luce l'impronta messianica e apocalittica, soprattutto nel dialogo serrato con autori come Scholem e Benjamin. È, però, nell'analisi del moderno, della tecnica e del nichilismo considerati dalla prospettiva ebraico-cristiana - che le riflessioni di Quinzio assumono particolare originalità, non sottraendosi al confronto con autori come Nietzsche e Heidegger.
Il Rinascimento, presentato abitualmente come l'età dell'emergere del sapere scientifico, è anche "tempo di maghi" un tempo che proietta la sua ombra persino su quest'epoca, così razionale e disincantata, ma che pure conosce miracoli e oroscopi, fatture e filtri d'amore. Paolo Rossi, storico della scienza italiano, mostra come l'impresa scientifica abbia liberato la tecnica da ogni ipoteca magico-prodigiosa, anche se la tentazione del magico è ancora oggi in agguato.
Siamo nel 1919. La prima guerra mondiale è finita da poco. "Il dottor Benjamin fugge dalla casa di suo padre, il luogotenente Wittgenstein commette un suicidio finanziario, il libero docente Heidegger perde la fede e monsieur Cassirer lavora sul tram alla propria illuminazione." Comincia un decennio di eccezionale creatività, che cambierà per sempre il corso delle idee in Europa e senza il quale alcuni pensieri non sarebbero mai stati pensati. Wolfram Eilenberger mette in scena l'esplosione del pensiero, sullo sfondo di una Germania divisa tra l'esuberanza e la voglia di vivere del dopoguerra e l'abisso della crisi economica, tra la lussuria delle notti berlinesi e i complotti reazionari della Repubblica di Weimar, mentre il nazionalsocialismo si trasforma velocemente in una minaccia. I quattro protagonisti di questi anni decisivi sono giganti di ogni tempo. E le loro vite straordinarie si intrecciano nella necessità di rispondere alla domanda che ha orientato nei secoli la storia del pensiero: che cos'è l'uomo? Una domanda che si fa più urgente che mai nell'ombra di una guerra devastante appena conclusa e di un'altra catastrofe che si annuncia all'orizzonte. Con grande abilità narrativa, Eilenberger mostra che la vita quotidiana e i dilemmi della metafisica fanno parte della stessa storia. E racconta la più grande rivoluzione del pensiero occidentale attraverso i suoi quattro protagonisti assoluti, ciascuno con il proprio sguardo penetrante e il proprio modo di concepire la vita, il linguaggio, il tempo e il mito.
Il "Teeteto", dialogo dalla struttura complessa e affascinante, che tratta del tema della conoscenza, presenta una straordinaria ricchezza filosofica e una quantità di temi che saranno destinati a scandire l'intero corso del pensiero occidentale. Protagonista del dialogo è un Socrate ormai anziano, settantenne, che si appresta ad affrontare il processo che lo condurrà alla morte; al suo fianco, Teodoro, amico di Platone, e il giovane Teeteto, figura misteriosa, presentato come matematico eccezionale, che Socrate accompagnerà in un lungo percorso dialettico ed ermeneutico a raggiungere un nuovo sapere. Franco Ferrari nell'ampia introduzione mette in luce i problemi e le molteplici interpretazioni di questo dialogo nel corso dei secoli, offrendo nel commento gli strumenti per conoscerne le infinite sfaccettature.
Il Teeteto è il testo chiave per ricostruire il passaggio dalla filosofia platonica a quella aristotelica, tanto da farne una pietra miliare della storia del pensiero filosofico. Platone è autore davvero imprescindibile per chiunque voglia farsi un'idea di quel che la filosofia è stata fin dal suo sorgere. Il confronto maestro-discepolo è al centro del dialogo e il modello che Socrate incarna è veramente moderno: stimola l'intelligenza dell'allievo, evitando il "tormentone" costituito dall'obbligo di "sapere", puntando ad incoraggiare quest'ultimo ad utilizzare gli strumenti di cui dispone.
Che le tecnologie digitali stiano cambiando il nostro cervello, i nostri gusti e i nostri comportamenti è un dato acquisito. Se questo però ci renda più stupidi o più intelligenti, resta un problema aperto. Pietro Montani lo affronta qui in chiave estetica, interrogando da filosofo gli effetti delle nuove tecnologie sulla sensibilità e sulla percezione, l'immaginazione e l'interattività. Il saggio esplora questi effetti dal punto di vista del consumo e della produzione di immagini e li esemplifica riferendosi alle prospettive aperte dalla "realtà aumentata" e dalle "tecnologie indossabili" (per esempio i Google Glass). L'approccio originale adottato da Montani mette l'accento sull'importanza dei processi interattivi e prospetta la possibilità di un innalzamento della loro capacità di dar luogo a fenomeni in senso ampio creativi. È in questo quadro che l'autore propone, da ultimo, un'interpretazione innovativa della sperimentazione artistica.
In un mondo sempre più arroventato da una febbre violenta, la meditazione nata in Oriente sembra essere la via più efficace per promuovere quei valori della calma, dell'armonia, della non-aggressività ora più che mai necessari. La sua pratica si sta infatti sempre più diffondendo anche nel nostro paese. Questo volume illustra le principali tecniche della meditazione orientale secondo l'insegnamento delle grandi scuole del passato - dal taoismo allo zen - o dei maestri del presente, come Ramakrishna o Krishnamurti, senza dimenticare un accenno anche allo sciamanismo o ai metodi meditativi di cristianesimo, ebraismo e Islam: vie diverse che giungono alla stessa meta. All'interno di queste tradizioni spirituali e religiose, che differiscono per fattori storici e culturali ma che racchiudono un nucleo comune, Claudio Lamparelli va alla ricerca di un metodo per raggiungere la serenità dell'animo.