
La complessa vicenda dei rapporti fra Chiesa e comunità politica si svolge da ventuno secoli e non è certamente destinata ad esaurirsi prima della consumazione della storia. Ma in tempi nei quali termini come "laico" e "laicità", soprattutto se qualificativi dello Stato e del suo diritto, sono tornati di particolare attualità, sembra opportuno riprendere il discorso. Le considerazioni racchiuse in queste pagine tornano utili per un chiarimento non solo sui principi chiamati a presidiare la distinzione tra spirituale e temporale, tra religione e politica, ma anche sulla necessaria opera di discernimento delle concrete declinazioni della distinzione stessa, in questo tempo e in questa nostra società frammentata e pluralista, così diversi, l'uno e l'altra, dalle esperienze del passato.
Esposizione lineare e completa delle condizioni e circostanze che, secondo il diritto canonico, rendono nullo, imperfetto e irregolare il matrimonio. Nel presente volume, l'Autore offre agli operatori del diritto della Chiesa latina una trattazione sistematica degli impedimenti matrimoniali previsti dalla legislazione canonica. Si analizza infatti ciascuna norma inabilitante prevista dall'attuale ordinamento canonico, considerandone la sua origine, il suo significato e la sua valenza nell'odierna prospettiva personalista del matrimonio. Si tratta di un primo contributo in vista di un'opera di piu ampio respiro che mira allo studio complessivo dell'attuale disciplina matrimoniale alla luce dei principi conciliari che hanno ispirato il Codicedi Diritto Canonico.
Nella Chiesa le norme canoniche sono al servizio delle persone e contribuiscono non solo alla tutela della loro essenza e della loro libertà, ma anche degli enti che nascono dalle loro iniziative. Il Codice di diritto canonico del 1983, accogliendo in ciò l'ecclesiologia conciliare, rappresenta un passo in avanti in questo ambito. La formalizzazione delle norme riguardanti gli enti nella Chiesa, siano questi nati dai fedeli o dall'autorità ecclesiastica, e la nuova configurazione dello statuto giuridico dei chierici, dei laici e dei fedeli che seguono la vita consacrata, incidono sicuramente sulla tutela dell'essenza e della libertà degli enti e delle persone nella Chiesa. In questo libro non si è cercato semplicemente di presentare la normativa vigente ma di strutturarla sistematicamente, collocandola in un contesto che ne renda possibile una più approfondita comprensione. Perciò accanto a temi più tecnici come la capacità giuridica, la capacità di agire e le circostanze che incidono su di essa, si analizzano i principali statuti giuridici personali come espressione della diversità sacramentale e vocazionale nella Chiesa. In questo modo si è in grado di intendere meglio l'agire dei soggetti all'interno della missione della Chiesa.
TRATTAZIONE DELLE CAUSE DI NULLITA' DEL MATRIMONIO. TESTO LATINO E TEDESCO
Il volume offre un'esposizione completa della nuova legislazione delle Chiese Orientali Cattoliche sul sacramento del matrimonio, contenuta nel Codice dei canoni delle Chiese orientali (cc. 776-866). L'intento dell'autore non è solo di commentare gli aspetti giuridici, ma anche di approfondire l'elemento primordiale ed essenziale del matrimonio cristiano, che è il sacramento, segno visibile di una realtà invisibile, misterica. La teologia e la normativa canonica circa questo "mistero grande, in riferimento a Cristo e alla Chiesa (Ef 5,32), ebbe in Oriente un lento sviluppo, a partire dai primi secoli. Infatti progressivamente i santi padri ne hanno esplicitato la natura, i fini, le proprietà, la sacramentalità e la forma di celebrazione. Indubbiamente il diritto romano incise sul pensiero cristiano circa questo sacro consorzio tra uomo e donna; ma, senza discostarsi dalla visuale contrattuale e consensuale, le Chiese orientali hanno messo l'accento sul sacramento di alleanza e sul rito sacro di celebrazione. Quest'ultimo elemento è centrale nella teologia e nella normativa canonica orientale; il diritto bizantino lo ha ratificato. Il matrimonio è un sacramento celebrato nella Chiesa e dalla Chiesa, con cui Gesù Cristo comunica agli sposi sotto un segno visibile, il mistero della sua unione indefettibile con la Chiesa e santifica la loro unione in virtù dell'opera dello Spirito Santo. La trattazione puntuale e documentata rende il volume un utile strumento di conoscenza del patrimonio teologico, spirituale.
Il volume affronta, in maniera organica e insieme agile, l'ordinamento giuridico della Chiesa cattolica nelle sue basi positive, alla luce del Codice di diritto canonico promulgato da Giovanni Paolo II nel 1983 e della legislazione successiva. Il testo del manuale è stato interamente e accuratamente rivisto dall'autore nell'intento di offrire agli studenti uno strumento aggiornato e adeguato alla conoscenza del diritto della Chiesa nel quadro del nuovo assetto degli studi giuridici determinato dalla recentissima riforma universitaria. In particolare si sono adottate formulazioni che, senza venir meno al necessario rigore terminologico, facilitino la comprensione; si è tenuto conto della più recente legislazione canonica (fra le altre, delle disposizioni che, nel 1996, hanno cambiato le modalità di elezione del Pontefice); e si è prestata attenzione alle problematiche di maggiore attualità, quali ad esempio le esperienze di corresponsabilità a livello parrocchiale e le prospettive ecumeniche di nuove forme di esercizio del primato pontificio. Ne risulta, in forma rigorosa e insieme affabile, un quadro chiaro della legge canonica: delle strutture giuridiche della Chiesa, del sistema, centrale e periferico, di esercizio del potere, della condizione giuridica del clero e dei laici, dei diritti fondamentali dei fedeli. All'indirizzo www.mulino.it/aulaweb docenti e studenti troveranno.per ogni capitolo un'ampia bibliografia periodicamente aggiornata.
Ininterrottamente nei secoli la Chiesa ha generato un complesso di beni, letterari e documentali, figurativi e architettonici, spesso artistici e liturgici insieme, che in epoca recente sono stati denominati beni culturali. Questi hanno per la Chiesa un valore strumentale attuale – vengono infatti utilizzati per la liturgia, l’annuncio della Parola e le opere di carità –; tuttavia, in quanto espressione di cultura, appartengono al patrimonio di tutta la nazione italiana e, per volontà della Chiesa stessa, sono a disposizione di chiunque intenda goderne e visitarli a scopo di studio, ricerca, turismo o contemplazione. Ne deriva che i beni culturali ecclesiali sono oggetto, da parte di Chiesa e Stato, di interessi diversi e tra loro connessi: interessi che in una società secolarizzata devono essere armonizzati per favorire, anche attraverso l’ordinamento canonico e l’ordinamento civile, la tutela e la valorizzazione del ricco patrimonio esistente. Si tratta di un impegno che richiede fattiva e sincera collaborazione tra le comunità cristiane e gli enti pubblici, secondo i principi e i valori della Costituzione.
Lo studio presenta una ricostruzione, giuridicamente rigorosa e libera da polemiche, dei rapporti tra Chiesa e Stato in ordine a tali beni.
Note sull’autore
Carlo Azzimonti, sacerdote diocesano, è nato nel 1960 a Milano ove si è laureato in giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha compiuto gli studi teologici nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, sezione del Seminario Arcivescovile di Milano. Si è perfezionato in diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma dove ha presentato e difeso una tesi ad doctoratum sulla disciplina dei beni culturali ecclesiali nell’ordinamento canonico e nella legislazione concordataria italiana. La tesi, rielaborata e aggiornata, costituisce l’oggetto della presente ricerca. Attualmente è collaboratore dell’ufficio Avvocatura della Curia di Milano e scrive su riviste specializzate di settore.

