
In occasione dei sette anni di pubblicazione (24 Novembre 2013) dell'esortazione apostolica Evangelii gaudium, ecco un'importante iniziativa del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione per rilanciare quello che è ritenuto il documento programmatico del pontificato di papa Francesco, un incoraggiamento ancora attuale per tutte le comunità a porsi in uno stato permanente di missione. È nata, quindi, la proposta di comporre una riflessione a più voci per evidenziare i punti maggiormente caratteristici di questo testo, facendo risaltare tre temi distinti analizzati in altrettanti volumi: vol. 1: La gioia di evangelizzare; vol. 2: Una pastorale rinnovata; vol. 3: Il regno di Dio in mezzo a noi. Tra i tanti autori che hanno aderito a questa importante iniziativa, manifestando un incredibile interesse ed entusiasmo per questo documento di papa Francesco, vale la pena ricordare: i cardinali Luis Antonio Tagle e Philippe Barbarin, Víctor Manuel Fernández, Rino Fisichella, Timothy Radcliffe, Marko Ivan Rupnik, Luigi Ciotti, Chiara Amirante, Francesco Botturi.
Nonostante il perdurare della pandemia, Papa Francesco ha stabilito che anche quest'anno, il 12-13 marzo, in prossimità della IV Domenica di Quaresima, venga celebrata l'iniziativa "24 ore per il Signore-. Il tema scelto è un versetto del Sal 103,3: «Egli perdona tutte le tue colpe». Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione ha predisposto il Sussidio ufficiale in cui vengono offerti alcuni suggerimenti per consentire alle parrocchie e alle comunità cristiane di prepararsi a vivere l'iniziativa 24 ore per il Signore. Si tratta, ovviamente, di proposte che possono essere adattate in base alle consuetudini locali e alle esigenze dettate dal momento storico che stiamo attraversando. Nella prima parte si presentano alcuni testi che incoraggiano a vivere in maniera consapevole l'incontro con il sacerdote nel momento della confessione individuale. Essi possono anche servire per prepararsi (da soli o sotto la guida di un ministro) alla contrizione perfetta, nel caso in cui non sia temporaneamente possibile accostarsi al Sacramento della Riconciliazione. La seconda parte può essere utilizzata durante il tempo di apertura della chiesa, in modo che quanti vi potranno accedere per confessarsi, possano essere aiutati nella preghiera e nella meditazione attraverso un percorso basato sulla Parola di Dio.Il presente Sussidio potrebbe essere anche utile a preparare una catechesi sulla necessità della conversione e sul Sacramento della Riconciliazione.
In un mondo senza punti di riferimento, in cui sembrano mancare grandi donne e grandi uomini da cui trarre ispirazione, padre Pedro è una luminosa eccezione. Da quasi trent'anni Padre Pedro porta avanti la sua personale lotta contro la povertà in Madagascar attraverso l'associazione Akamasoa. Chi ha lavorato con lui o lo ha incrociato nel suo cammino, ne ha conosciuto la gentilezza, la generosità, l'amore per il prossimo, ma anche il carattere vulcanico, la schiettezza, la sua santa rabbia. Questo libro, scritto a quattro mani con Pierre Lunel, è una raccolta di riflessioni sui grandi temi dell'oggi e - allo stesso tempo - un manifesto programmatico, un invito a ribellarsi alle ingiustizie che si consumano sulla pelle degli ultimi. Il diritto a una vita degna, la lotta alla povertà, la necessità di fornire istruzione e futuro ai bambini, l'accoglienza ai rifugiati, la guerra santa e la morte, il declino della politica, il ruolo delle donne, la democrazia...un solo grido RIBELLATEVI! per un futuro migliore.
Qual è lo stato di salute del Vangelo oggi? E quali possibilità hanno i nostri contemporanei, in ogni latitudine del globo, di incontrare Gesù? A queste domande cerca di rispondere il presente volume, nato dal contributo di tre autori che rappresentano tre mondi differenti: l'Oriente cristiano, l'Occidente secolarizzato e il Sud del mondo. Dimitrios Keramidas, teologo ortodosso greco, ripercorre la storia dei rapporti tra Chiesa e Stato e mira a una testimonianza comune dei cristiani per il bene dell'unità cristiana e della proclamazione del Vangelo. Jens-Martin Kruse, pastore luterano tedesco, parla senza illusioni della decrescita delle Chiese in Europa, ma rileva una sete e una ricerca di spiritualità che le sollecitano a evolvere verso una nuova comunicazione del Vangelo. Andrew Giménez Recepción, presbitero cattolico e missiologo filippino, sottolinea come la missione oggi si rivolga a ogni persona in tutte le situazioni di vita, sia nel mondo come "casa globale di Dio-, sia nel metaverso. Le prospettive qui delineate guardano con fiducia a un avvenire in cui il mondo globale si configura sempre più come villaggio, come comunità di vita.
Fratel Biagio Conte, missionario laico, fondatore di opere di carità, credente capace di smuovere le coscienze, ha pregato, digiunato e attraversato in pellegrinaggio l'Italia e l'Europa intera, per sensibilizzare i cuori dei cittadini e delle istituzioni all'impegno per la pace, all'attenzione verso i più fragili, alla convivenza fra i popoli. Ha lasciato la vita terrena il 12 gennaio 2023, dopo una malattia affrontata con la forza, la fede e la speranza con cui ha sempre vissuto. Le sue battaglie non violente hanno lasciato un segno, un'eredità per la Chiesa e per la società tutta che non va dispersa, ma custodita e valorizzata. Quando a Palermo si dice "Biagio Conte- non si indica solo quel "piccolo servo inutile- dagli occhi azzurri illuminati dalla fede, bensì un punto di riferimento per l'universo dei derelitti, un luogo di accoglienza per gli scartati della terra, un posto in cui la speranza non muore, perché per tutti c'è una seconda possibilità. «Sbracciati e datti da fare» è il motto di chi varca i cancelli della Missione di Speranza e Carità, tre comunità principali a Palermo con altri satelliti in tutta la Sicilia, fondate in luoghi condannati all'abbandono per decenni, edifici a cui è stata donata una nuova vita al servizio del territorio.
La metafora del cammino, profondamente biblica, può essere un'efficace proposta nell'educazione dei giovani alla fede, ma anche degli adulti. Pensarsi nomadi, come ci insegnano le figure bibliche prese in considerazione nel volume, è decidere di non vivere nella banalità dell'ovvio, dello scontato. È scegliere di non arroccarsi sulle proprie sicurezze acquisite, è decidere di uscire fuori dagli schemi per vedere con il cuore e con l'anima ciò che è invisibile agli occhi. Mettersi in cammino è conoscersi e accettarsi per quello che si è, costruire un'immagine di sé stessi reale e riconciliata, accettando di lasciarsi guarire dai mille silenzi e incontri che la strada offre. Integrando il dato biblico-spirituale con riflessioni più esistenziali, l'autore fa emergere le domande del nostro cammino e della nostra vita. Ci regala soprattutto preziosi incoraggiamenti nel percorso di ricerca di Dio e della propria felicità: non lasciarsi ingannare dalle apparenze, non arrendersi al fallimento, non avere paura, non fermarsi, non credere che tutto è perduto per sempre.
Il 9 maggio 2024, nella basilica di Sant'Ambrogio di Milano, è ufficialmente iniziata la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione di monsignor Luigi Giussani (1922-2005), noto per essere stato l'iniziatore del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione. Non altrettanto conosciuto è, invece, il pensiero che sta a fondamento della sua azione. Ma come addentrarsi fra i moltissimi testi nati per la gran parte dalla trascrizione di suoi interventi orali? Massimo Camisasca, profondo conoscitore della storia di CL, prende per mano il lettore e lo accompagna, con linguaggio piano, attraverso gli snodi della riflessione del sacerdote milanese a partire dai primi scritti degli anni '50, arrivando a commentare i suoi ultimi contributi, e soffermandosi in particolare sul valore e il senso di alcune espressioni centrali del suo vocabolario: incontro, esperienza, avvenimento, cuore, corrispondenza, cultura, carità, missione, senso religioso, misericordia... Il volume segue il percorso intellettuale di don Giussani senza mai allontanarsi dagli eventi fondamentali della sua vita e della società italiana, dedicando alcuni capitoli alla Chiesa italiana nel primo Dopoguerra, alla contestazione di fine anni '60, al contesto culturale degli anni '80 e '90 nei quali CL si sviluppa, ai pontificati che ne hanno segnato il corso.
Il mondo digitale è il nuovo continente della missione. Come un tempo i grandi evangelizzatori solcavano mari e attraversavano terre sconosciute, oggi i missionari digitali navigano tra social network, blog e piattaforme multimediali per annunciare il Vangelo. Ma chi è il missionario digitale? Quali strumenti deve usare? Come può comunicare la fede in modo efficace e autentico? Questo libro offre una guida pratica e ispirazionale per tutti coloro che desiderano portare la Parola di Dio nel mondo online, con suggerimenti concreti, strategie comunicative e riferimenti biblici che illuminano il cammino. Un vademecum indispensabile per chi vuole trasformare il web in un luogo di incontro, speranza e testimonianza.
Mentre circa il 65% della popolazione mondiale è connesso ed è presente sui social, oltre tremila missionari digitali hanno raccolto una sfida inedita: abitare gli spazi virtuali per annunciare il Vangelo e mettersi in ascolto, là dove la vita oggi si racconta. Questo volume dà voce ad alcuni di loro — laici, religiosi e sacerdoti —, protagonisti di una nuova forma di evangelizzazione che nasce dal basso, si nutre di autenticità e si intreccia con le traiettorie sinodali della Chiesa. Chi sono queste donne e questi uomini che parlano di Dio su Instagram, TikTok o YouTube? Che lingua usano? Quali ferite raccolgono? Quali sogni coltivano per la Chiesa? Animati dall’esortazione di papa Francesco a portare il Vangelo a «todos, todos, todos», i missionari digitali non rincorrono follower, ma cercano volti. A partire dall’esperienza de "La Chiesa ti ascolta", nata in occasione del Sinodo, queste pagine raccolgono testimonianze che mostrano come il digitale non sia solo un mezzo, ma un luogo reale da abitare oggi con prossimità e fede. Perché anche nel tempo degli algoritmi, la missione resta la stessa: camminare insieme, ascoltare tutti, annunciare Dio con parole comprensibili e gesti d’amore. E testimoniare come anche nei feed e nelle chat possa sbocciare una Chiesa viva, accogliente, umana.
Una Chiesa senza l'urgenza di la passione missionaria tradisce la propria cattolicità e si trasforma in un campo di morti. Il mondo reclama la testimonianza di una fede umile ed innamorata.
S.E. Mons. Carmine Rocco ha attraversato i grandi cambiamenti del Novecento dalla seconda guerra mondiale, alle feroci dittature dell'America Latina e delle Filippine nella direzione del bene delle popolazioni e del bene della Chiesa. La sua testimonianza di vita, attraverso i diari ai tempi di Parigi occupata dai nazisti fino ai drammatici momenti della repubblica di Vichy; la bella e profonda amicizia con Santo Giovanni XXIII espressa nella lunga e fitta corrispondenza tra loro; le sfide per la fondazione dell'Università Cattolica Boliviana; le visite del beato Paolo VI nelle Filippine e quella successiva di Santo Giovanni Paolo II in Brasile, costituiscono delle affascinanti pagine di storia della Chiesa ecumenica, e raccontano la dimensione umana e spirituale di un uomo che ha dedicato la propria vita a questa importante missione per la Chiesa nei diversi continenti.
Il volume offre il profilo biografico di san Giuseppe Moscati, ricostruito - in modo appassionato e appassionante - dall'abile penna di Valerio Lessi. Moscati era uno stimato medico di Napoli, che lavorava in ospedale, visitava i pazienti nel proprio ambulatorio, insegnava in università... ma nel fare tutto questo era un missionario «nel senso, più profondo e provocante per noi: facendo il medico era stato missionario di Cristo. Si badi bene: non "era stato anche" missionario di Cristo. No, semplicemente era stato missionario esercitando la professione medica» (dall'introduzione). Proprio per questo la sua vita continua a parlare a noi oggi, perché Moscati ci insegna che la via della santità passa per l'ordinarietà: siamo tutti chiamati a essere santi nel luogo in cui ci troviamo, semplicemente facendo in modo straordinario il nostro lavoro ordinario.

