
A cura di C. Ghidelli
Il volume presenta la figura di Carlo Manziana (1902-1997), prete della Congregazione dell'Oratorio di Brescia, che visse la terribile esperienza del campo di concentramento di Dachau.
Attraverso alcuni suoi scritti, per lo più inediti, emerge in modo evidente la dimensione educativa che ha sempre caratterizzato la sua azione pastorale e il suo magistero.
SOMMARIO
Introduzione: messaggio di una vita di Carlo Ghidelli.
Libertà evangelica di Carlo Manziana.
Questo libro raccoglie alcuni testi di Vittorio Bachelet (1926-1980) in ambito ecclesiale e civile. Essi spiegano, con parole semplici e coinvolgenti, quale debba essere l’atteggiamento del cristiano di fronte alle novità e agli impegni che ci attendono.
Un esempio che Bachelet non dette solo a parole, ma anche con la sua stessa vita fino ad arrivare al suo “martirio laico", come lo definì il card. Martini, cioè la suprema testimonianza di un laico cristiano al servizio della Chiesa e della crescita civile nella giustizia e della pace.
Introduzione di Angelo Bertan.
Il volume propone materiali poco conosciuti e in gran parte inediti scritti da don Primo Mazzolari (1890-1959) riguardo ad alcuni grandi temi dell'educazione. Dopo aver proposto una sintesi della biografia del parroco di Bozzolo, aggiornata sulla base dei più recenti studi. l'autore esamina il ruolo centrale assegnato da don Mazzolari alla coscienza della singola persona, con il conseguente dovere di educare/educarsi alla coscienza, sia sul punto strettamente della fede e della morale sia su quella della professione e dell'impegno sociale e politico. Il libro si sofferma sul rapporto che don Mazzolari intrattenne con gli insegnanti, in particolare i maestri e le maestre rurali della bassa Lombardia, per aiutarli a riflettere sul significato del loro lavoro e della loro missione pedagogica. Emergono importanti annotazioni come il "dovere" dell'intelligenza e la preminenza dei doveri professionali persino rispetto a quelli della militanza nella Chiesa.
Radicalismo sociale non vuole dire ateismo, il cristianesimo comporta interesse profondo per le sorti del mondo. Questa sembra la lezione che ci ha lasciato la statunitense Dorothy Day (1897-1980), una delle grandi protagoniste del cattolicesimo sociale del Novecento. Fondatrice del giornale "The Catholic Worker" e dell'omonimo movimento che creò case di ospitalità soprattutto per gli emarginati in città e in campagna, conciliò un mestiere moderno come il giornalismo con una fede intensamente vissuta.
I brani antologici presentati, tratti dalle autobiografie e dal giornale, ripercorrono le tappe della sua vita, compresa tra lo "scrivere" e il "fare". Educò con la sua azione generazioni di giovani americani al senso della comunità, della giustizia, della democrazia e della solidarietà sociale e a un profondo pacifismo.
Durante l’anno liturgico, la chiesa si premura di dischiudere ai fedeli «i molteplici tesori dell’unica Parola di Dio». Anche nel corso del Tempo ordinario «la chiesa si edifica e cresce nell’ascolto della Scrittura e i fatti mirabili che un tempo Dio ha compiuto nella storia della salvezza vengono in mistica verità ripresentati» di fronte ai nostri occhi.
Delle azioni compiute dal Dio biblico nella storia è testimone per esempio Anna, insieme al figlio Samuele. Nelle storie che vedono protagonisti prima Saul, poi i giovani amici Gionata e Davide, al tempo dei complessi inizi della monarchia, l’intero popolo di Israele può riconoscere l’intervento salvifico del Signore. Ed è la stirpe dello stesso re Davide che sale successivamente alla ribalta, nel bene e nel male: vuoi con le vicende che toccano Salomone e i suoi successori (come Ezechia, per esempio), vuoi con i profeti che pungolano criticamente l’istituzione regale. Ed ecco allora Elia ed Eliseo, Amos e Geremia dare voce al messaggio divino che richiama i termini dell’alleanza.
Le letture bibliche indicate dalla liturgia feriale del Tempo ordinario consentono, infine, di dedicare un’attenzione speciale ad altri personaggi di prim’ordine, come il sapiente Giobbe, l’apostolo Paolo e il suo fedele collaboratore nell’evangelizzazione, Tito.
Una storia divina-e-umana di realismo e di profezia che, focalizzata su singole figure e meditata nella lectio divina, si fa per noi «norma e sostegno di tutta la vita».
Gabriella è un medico che da ventidue anni ha in cura una paziente molto speciale: Benedetta, sua figlia, nata con una malattia rara, la sclerosi tuberosa, e affetta da autismo. Da più di due decenni Gabriella vive in una terra di frontiera dove ogni giorno lotta per conquistare per sua figlia e per sé un'esistenza serena. Guidata dall'amore e dall'istinto, questa madre ha costruito giorno per giorno una strategia di vita per affrontare i problemi fisici, psichici e comportamentali della figlia in un alternarsi di sconfitte e di piccole vittorie. Ogni azione quotidiana, dormire, mangiare, stare in mezzo agli altri, camminare, è una battaglia campale dove a volte ci sono alleati inaspettati, altre nemici stupidi o indifferenti. Pagine che ci portano nell'intimità di un rapporto madre-figlia che, contro ogni logica e diagnosi, hanno costruito un ponte per comunicare. Normalità e disabilità si mescolano in un racconto d'amore lucido e straziante, doloroso e divertente, disperato e luminoso: perché proprio quando la sfida sembra impossibile avviene il miracolo che a volte ha la forma di un piccolo orologio colorato, altre il volto di Harry Potter o lo sguardo intelligente di un cagnolino o il sorriso di un amico o la carezza improvvisa di una ragazza che sarà la tua bambina per sempre.
Lino Maupas, frate francescano, nacque a Spalato, in Dalmazia, il 30 agosto 1866. Si tratta di una figura molto nota a Parma, dove i suoi sandali, custoditi nella basilica cittadina, sono oggetto di continuo pellegrinaggio. La sua è stata una vita spesa, fino alla precoce scomparsa, per tutti i diseredati e i bisognosi, primi fra tutti i detenuti a cui Padre Lino dedicò buona parte della sua attività di pastore di anime. Morì a Parma, il 14 maggio 1924 presso il pastificio Barilla, mentre chiedeva l'assunzione di un giovane bisognoso.
Fino a qualche anno fa, se si parlava di Nicola Legrottaglie non si poteva fare a meno di associare la parola "amore" a una passerella di bellissime ragazze, conquiste di serate brillanti all'insegna del divertimento sfrenato, dell'evasione e del sesso senza regole. Dopo l'incontro con Gesù, per Nicola l'amore non è più tutto questo, poiché dalla sua conversione ha cominciato a sperimentare l'Amore vero, quello con la A maiuscola, quello che non tradisce mai, quello che è puro dono, totale e appagante. È stato un cammino graduale, quello compiuto dal calciatore bianconero, e lo ha portato a scoprire come l'amore sia il destino di ogni uomo, ognuno di noi è il frutto di un grande progetto che Dio stesso ha pensato, fin dal principio, e nessuno può vivere senza amare ed essere amato. Con questa consapevolezza Nicola rilegge la sua vita, raccontando al lettore la sua scoperta dell'amore, dall'affetto dei genitori alle amicizie dell'infanzia, dalle cotte adolescenziali al primo innamoramento, fino alla scoperta che il cuore è fatto per amare ogni fratello, sull'esempio di Gesù. Condividendo il proprio cammino, Nicola non manca di offrire stimoli di riflessione sulle questioni più urgenti e dibattute al giorno d'oggi: aborto, eutanasia, omosessualità, crisi della famiglia, attenzione per gli ultimi. Portando sempre un riferimento esistenziale, a partire dalla sua esperienza, e sapienziale, attraverso la parola di Dio. Una testimonianza di fede e di vita.
Quella di padre Livio, la voce per eccellenza di "Radio Maria", è la storia di un sacerdote che ritrova le ragioni più profonde della fede seguendo i messaggi che la Regina della pace consegna al mondo ogni mese tramite la parrocchia di Medjugorje. Docile allievo della scuola di preghiera di Maria, padre Livio scopre a poco a poco di avere un compito ben preciso: diffondere in Italia e nel mondo la voce e i messaggi della Vergine. Confidando nella Divina Provvidenza, decide così di fondare "Radio Maria", rilevando nel 1987 una piccola emittente locale del comasco. Da allora è un crescendo di ascolti, merito anche di una copertura di rete sul territorio nazionale che supera persino quella della RAI. Dall'Italia al mondo il passo è breve, fino alla costituzione nel 1998 della "Famiglia Mondiale di Radio Maria", l'associazione internazionale delle emittenti che, diffuse in circa 80 Paesi nel mondo, raggiungono ormai decine di milioni di ascoltatori.
Ripensando al passato, Dalila guarda alla sua vita come a un lungo viaggio, segnato da esperienze indimenticabili e incontri decisivi; ma anche come a un percorso a ostacoli, irto di difficoltà e di prove. Dalila però ha un segreto, che desidera condividere con i suoi lettori: proprio quando la vita sembra metterti con le spalle al muro, la salvezza viene da dentro di te, dal profondo del tuo cuore, dove puoi trovare quell'energia positiva capace di ispirare e guidare la tua vita quotidiana. Dalila apre dunque lo scrigno delle sue memorie e racconta di sé: dall'infanzia friulana all'approdo a Roma con il sogno di diventare una star del cinema, dagli esordi cinematografici agli incontri con le stelle del mondo dello spettacolo, fino alle pagine più dolorose: la prematura perdita del figlio Christian e il dramma dell'incidente che l'ha fatta precipitare nel tunnel del dolore cronico. Ai suoi ricordi accosta poi storie e aneddoti di amici, tutto per arricchire quel mosaico di vissuti che dimostra sempre e solo un'unica, grande verità: dentro al nostro cuore c'è un tesoro nascosto, cioè quella forza interiore che ci permette di vivere nella gioia piena, ogni giorno.
Fabio Salvatore ha scoperto di avere un cancro alla tiroide all'età di 21 anni. Fino a quel momento aveva creduto che la vita fosse ai suoi piedi. Era pieno di sé. Forte di un talento messo a disposizione solo di se stesso, stava per debuttare in un'importante produzione teatrale internazionale che lo vedeva come protagonista. All'improvviso, la scoperta: il cancro, da lui sempre definito "Scarafaggio". Per mesi nega l'evidenza, recita in teatro, accantona la malattia, nasconde tutto ai suoi familiari, finché, afono e privo di forze, è costretto ad affrontare il calvario della malattia. Operato d'urgenza, supera l'intervento e fa la sua prima radio-iodio-terapia, che lo porta a essere isolato da tutto e da tutti. È in quel silenzio che Fabio inizia a guardare dentro se stesso. Guarda alla fede, ma è poco lucido per capirne la forza. Passano i mesi, e dopo un anno parte per il Portogallo, per una vacanza, ma durante quel viaggio nel buio dell'intimità trova uno spiraglio che è Maria, la sua Mamma, e che lo porta a Fatima. Di qui il suo cammino, il suo deserto che diventa fiorito e pieno di colori. Abbraccia la Croce e vive nella Gioia. La morte tragica del padre, avvenuta in un incidente stradale, fa conoscere a Fabio il valore della Redenzione del perdono, e il ritorno del cancro dopo dieci anni lo consegna in totale offerta a Maria. Ecco il dolore che si trasforma in passione di vita. L'incontro con Chiara Amirante e la Comunità di Nuovi Orizzonti è il sentiero che lo porterà a Medjugorje...
Attraverso l’esperienza della sua donna innamorata, di intensi dialoghi e vicende storiche epocali, dell’ambiente e della cultura di popoli che hanno costruito la nostra civiltà, il racconto traccia il sorprendente ritratto di un protagonista della nostra storia, senza violare la misteriosa intimità dei personaggi e solo sfiorando eventi che sembrano essere più grandi di loro. Tra queste righe il lettore potrà cogliere l’invito a rivalutare uno stile di vita che, per quanto idealizzato, possa orientare l’uomo moderno e sottrarlo al relativismo nichilista che inghiotte ogni speranza in qualcosa di meglio e superiore.

