
La vita del Santo narrata con la vivacità, la forza e la libertà del racconto letterario da uno dei maggiori scrittori polacchi. Il romanzo narra di un uomo di alto lignaggio, nato in un magnifico palazzo, con straordinarie premesse per raggiungere mete invidiabili in ambito sociale, nello studio e nella carriera ecclesiastica. Sennonché, divenuto un dotto e ammirato canonico agostiniano, un bel giorno lascia tutto - agi, raffinatezze e nome - e inizia ad andarsene scalzo per il mondo, vestito di un semplice saio. Quest'uomo è Fernando Buglione che assume il nome di Antonio, il santo a cui era dedicata la minuscola e diroccata cappella che lo accolse, quando decise di diventare francescano.
Tommaso da Olera (1563-1631), bergamasco, frate cappuccino questuante per quarantasei anni (Verona, Vicenza, Rovereto e Innsbruck). In cambio di quanto riceveva, regalava consigli e preghiere. Dotato di doni profetici, fu direttore di anime (pur non essendo sacerdote), anche attraverso lettere, e ricercato da vescovi e principi. Per obbedienza scrisse le sue considerazioni mistiche pubblicate postume nel 1682. Papa Giovanni XXIII, suo conterraneo, sul letto di morte (giugno 1963) si faceva leggere dal segretario, monsignor Loris Capovilla, qualche pagina di questi scritti, e ne parlava con i visitatori. Beatificato a Bergamo nel 2013. I suoi Scritti sono stati recentemente ristampati in edizione critica in quattro volumi (ed. Morcelliana). Il presente libro, dopo una breve cronologia del beato Tommaso, ne raccoglie il pensiero in 850 voci, accompagnate da una breve riflessione, per meglio conoscere il suo modo di considerare la vita, talora assai diverso da quello dei nostri giorni.
E' la biografia di Padre Fedele da Fanna, della storia delle origini e dello sviluppo dell'edizione dell'Opera omnia di Bonaventura e della fondazione del Collegio di Quaracchi, e offre uno spaccato vivissimo della storia dei frati minori nel XIX secolo.
La preghiera, la mortificazione e il combattimento di uno dei maggiori asceti della prima metà del 1900.
Il Monte Athos è da sempre definito “il giardino della Tuttasanta”, perché in questo luogo apparentemente così inospitale, fatto di gole selvagge e di aspra montagna sferzata dal vento del mare, la Vergine Maria coltiva i suoi più bei fiori di santità. Sono uomini che hanno scelto la strada faticosa e preziosa dell’ascesi per arrivare a essere tutt’uno con Dio, come il termine monaco significa. Dopo Giuseppe l’esicasta, ecco allora Efrem di Katounakia, suo discepolo prediletto, che nella prima metà del Novecento è stato tra le figure più rilevanti della spiritualità orientale e tra i maggiori Padri della sua epoca. La sua esperienza di vita racconta preghiera incessante, obbedienza e rinuncia, lotta e mortificazione, ma soprattutto gioia profonda per l’incontro con Cristo vivo e vero. Perché, come dicono i Padri della Chiesa, “che cosa c’è di più grande e di più dolce della Sua visione?”.
Aspettando la sua beatificazione, torna in libreria il racconto della straordinaria vita di Armida Barelli, la donna che 100 anni fa fondò l'Università Cattolica, unica tra tanti uomini e che si impose con le sue scelte e la sua tempra nel mondo cattolico femminile, cambiandone la storia.
«Padre Massimiliano Noviello nel suo lavoro di Postulatore della Causa di beatificazione e canonizzazione della Venerabile Serva di Dio Enrica Beltrame Quattrocchi si propone, con la presente biografia, di farne conoscere quanto più possibile il vissuto umano e il profilo spirituale. Queste pagine non solo raccontano con immediatezza i fatti così come sono avvenuti, ma fanno anche luce sugli stati d'animo e le disposizioni interiori che hanno guidato la Venerabile Serva di Dio fra gli avvenimenti della sua lunga vita, soffermandosi in particolare sul suo itinerario vocazionale. In Enrica Beltrame Quattrocchi prende fisionomia, infatti, una vocazione "nuova", quasi non catalogabile negli schemi tradizionali della vita consacrata o della testimonianza laicale. Il suo è uno stato di vita scelto come "vocazione e consacrazione espressa attraverso il quarto comandamento". La testimonianza di Enrica Beltrame Quattrocchi non lascia indifferenti. Aiuta a riconoscersi, come lei, tanto preziosi agli occhi di Dio e strumenti semplici dell'opera della Trinità. Conduce a vivere "con cuore dilatato, nella continua ricerca di Te e nella sollecita attenzione di carità verso tutti gli uomini".» (Dalla Prefazione di Marcello Semeraro). Introduzione di Domenico Battaglia.
A partire da inedite conversazioni e memorie, la prima biografia di Achille Silvestrini incrocia gli eventi fondamentali del secolo scorso fino agli inizi del nuovo millennio. Nella veste di diplomatico della Santa Sede e di prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, il cardinale Silvestrini ha attraversato un arco temporale che va da Pio XII a papa Francesco. La personalità di don Achille - come amava farsi chiamare - rivive qui attraverso la sua tensione spirituale, la passione per la storia e la politica, l'azione diplomatica, le innumerevoli relazioni, l'impegno nella formazione dei giovani a Villa Nazareth. Il ritratto di questa figura centrale della Chiesa del Novecento ha inizio dalle sue origini, dalle radici e dagli affetti per poi accompagnarci attraverso i passaggi che cambiarono i metodi e le prospettive della politica vaticana: dai primi passi incerti dei periodi più bui - la guerra fredda e le Chiese del silenzio - ai successi dell'Ostpolitik e alla caduta del comunismo, fino agli scenari ampi di una nuova geopolitica sulla quale si è affacciata anche la Cina. Da queste pagine emerge un vero e proprio modello di sensibilità, lealtà, acume e autenticità: un buon esempio, per i giovani credenti e non credenti, di come si possa affrontare il "nichilismo" che minaccia il mondo contemporaneo.
Obbediente, ribelle, polemico, profetico. Così, tra paradossi e antitesi, viene spesso presentata la inquieta figura di don Primo Mazzolari (1890-1959), sacerdote cremonese che ha segnato profondamente il panorama religioso e sociale italiano del Novecento. Un uomo dalle molte sfaccettature, difficile da incasellare in definizioni univoche, ma sempre fedele alla sua missione di testimone del Vangelo. Frutto di un'approfondita ricerca storica e di un'attenta analisi delle fonti, il primo volume di questa biografia abbraccia i suoi anni di formazione e quelli drammatici della guerra, il ministero a Cicognara, nel Mantovano, le prese di posizione contro le violenze fasciste. Le idee, i conflitti, le speranze di un uomo dalla fede profonda, un intellettuale acuto, un polemista coraggioso, capace di sfidare le convenzioni e di aprire canali di dialogo anche con i più "lontani". Un trentennio denso di eventi cruciali per l'Italia e per la Chiesa, dalla crisi modernista all'organizzazione politica dei cattolici, dalla democrazia cristiana murriana al Concordato del 1929, vissuto anche da Mazzolari con doloroso sconforto. «La sua profezia si realizzava nell'amare il proprio tempo, nel legarsi alla vita delle persone che incontrava, nel cogliere ogni possibilità di annunciare la misericordia di Dio. Don Mazzolari non è stato uno che ha rimpianto la Chiesa del passato, ma ha cercato di cambiare la Chiesa e il mondo attraverso l'amore appassionato e la dedizione incondizionata» (Papa Francesco).
Nel contesto odierno appare sempre più necessario rinvigorire la consapevolezza del valore e del significato della democrazia. Alla società globale si impone con urgenza una rivalutazione del fondamento metafisico ed etico dell’autorità politica, un’analisi approfondita della svolta antropologica del personalismo, un bilancio del cammino compiuto dal principio democratico. Questo volume offre un utile contributo in tal senso. l’autore mette in luce la rilevante eredità del pensiero di Pietro Paan, uno dei più grandi pensatori cattolici del secolo scorso, nel magistero sociale della chiesa e, in particolar modo, la risemantizzazione del concetto di democrazia da lui operata nell’alveo della cultura moderna. Tale riflessione aiuta a riscoprire il volto autentico della democrazia, rispettosa della trascendenza dell’uomo, quale strumento di liberazione e di partecipazione dei cittadini alla causa del bene comune.
Lourenço Flaviano Kkambalu (Alto Catumbela, Angola 1970) è Missionario Salettino dal 1991 e presbitero dal 1997. nel 2006 ha conseguito la laurea in Filosofia presso la Pontificia Università Salesiana. Ha collaborato con la rivista religiosa di informazione e cultura La Salette. È attualmente Vicario regionale dei Missionari Salettini per l’Angola, rettore del Seminario salettino di Filosofia, membro della Commissione internazionale di Formazione dei Missionari Salettini e docente presso il Seminario diocesano di Benguela.
A 50 anni dall'apertura del Concilio, è diffusa la convinzione che l'apporto dei cattolici italiani al superamento della grave crisi che ha investito il nostro Paese sia inadeguato; si avverte sempre più la necessità di favorire la crescita di una matura spiritualità laicale, che dal Concilio sappia trarre stimoli e ispirazione. In questo contesto, la testimonianza di un intellettuale cristiano come Mario Cortellese (1913-2010), che ha speso la sua vita al servizio della Chiesa e della società, può aiutare a ritrovare le ragioni profonde di un rinnovato impegno nella storia alla luce degli insegnamenti del Concilio, che egli ha accolto, amato e divulgato instancabilmente. Il presente volume, curato da Giuseppe Rossi e Salvatore Leonardi, attinge ai lavori del convegno svoltosi ad Acireale nell'ottobre 2012 per ripercorrere l'itinerario di vita e di pensiero di Cortellese, che, formatosi nella FUCI degli anni del fascismo e poi nel Movimento Laureati di A.C., temprato dalla sofferenza della pri- gionia in Germania e Polonia, ci ha lasciato una esemplare testimo- nianza di cristiano laico impegnato nell'opera di evangelizzazione e di promozione umana, principalmente a servizio della scuola (come docente nei licei ed esperto del Ministero della Pubblica Istruzione) e dell'informazione (come direttore di periodici cattolici). Il contesto ecclesiale e socio-culturale in cui va iscritto l'impegno di Mario Cortellese è delineato da Giorgio Campanini e Massimo Naro. I molteplici aspetti di questo impegno sono messi a fuoco da Carmelina Chiara Canta, Manuela Cortellese, Salvatore Leonardi, Alfio Mazzaglia, Rosario Musumeci, Sebastiano Raciti, Giuseppe Rossi, Tiziano Torresi, Giovanni Vecchio. Le prefazioni sono di Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, e di Carlo Cirotto, presidente nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale. Sandro, Paolo, Aldo e Claudio Cortellese, figli di Mario, firmano la postfazione.
"Signore, vorrei tre cose. La prima staccarmi da tutto il creato e purificarmi. La seconda operare e patir per voi e confidarmi in voi nelle maggior cose, che immaginar si possa. La terza con grandezza d'animo spropriarmi di nuovo non solo da quanto mi avete dato, ma insieme ancora da quanto per vostra grazia mi confido, che mi state per dare e così tutto spropriato che io mi getti in voi e con voi così mi unisca e in voi mi trasformi; che voi solo siate il padrone e che un giorno senta per l'infinitissima vostra misericordia: Vivit in me Christus". (Alc. 3.31 concetti spirituali n. 50)
I professori del Seminario di Milano con altri docenti universitari hanno studiato in modo interdisciplinare le opere e i giorni di Martini, dando vita a una sua "biografia teo-logica". Con stile agile e coinvolgente, il volume mette in luce come il cardinale abbia fatto teologia non tanto a tavolino, quanto piuttosto "nel" ministero pastorale; anzi, "nella" sua stessa vita di pastore. Si è rivelato così vescovo docile al Vaticano II, da lui letto come segno cristallino dello Spirito per la Chiesa contemporanea. Il suo ministero episcopale è stato una traduzione creativa e originale dell'insegnamento conciliare primariamente nella Diocesi ambrosiana e, di riflesso, nella Chiesa universale.

