
Autobiografia di Dom Paulo Evaristo, una figura inestimabile per la Chiesa del Brasile e di S. Paolo. La ricchezza di una Chiesa non risiede tanto nella sua storia secolare, nelle sue cattedrali, archivi e monumenti, quanto nelle sue figure umane esemplari. Il Cardinal Dom Paulo Evaristo Arns si configura come inestimabile patrimonio della Chiesa del Brasile e di San Paolo. Il racconto della sua stessa vita ce lo propone come pastore, profeta, confessore, maestro e autentico discepolo di S. Francesco d'Assisi. Infatti un filo conduttore percorre la corrente della sua vita: la figura tenera e paterna di S. Francesco d'Assisi, dal quale hanno origine un amore affettuoso e autentico per i poveri e gli emarginati, la semplicita e la cordialita nei rapporti con gli altri, l'Esprit de finesse con cui affronta questioni spinose e la centralita del Vangelo come fonte ispiratrice di Speranza e Utopia.
La figura di Marianna Saltini (1889-1957) e la sua opera si inquadrano nel panorama storico tra la fine dell'Ottocento e il primo cinquantennio del Novecento in quella terra emiliana meglio nota come "bassa modenese", percorsa da violente lotte sociali che contrappongono il bracciantato, sostenuto dai socialisti, e la proprietà fondiaria detenuta da pochi ricchi. A partire dalla vasta documentazione raccolta dalla diocesi di Carpi negli anni '90 al fine di preparare la Positio per il processo di beatificazione, il volume inquadra Marianna Saltini nel più ampio impegno sociale (apostolato, mutuo soccorso, leghe, banche) della Chiesa cattolica locale e insiste sul contributo dato all'opera di ricostruzione fisica e morale del periodo postbellico anche dalle iniziative del fratello di Marianna, don Zeno, fondatore della comunità di Nomadelfia. Lo sforzo di documentazione dell'autrice si configura come un iniziale tentativo di rispondere al quesito sulla presenza, nelle terre emiliane, di una vivace tradizione di cristianesimo popolare ancora da indagare e approfondire nell'ambiente culturale e sociale esterno alla Chiesa. Prefazione di Ermenegildo Manicardi.
Primo volume di un'opera che comprende anche Teologia, spiritualità, cultura e scienza a Milano, Erasmo e Lutero presenta due personaggi che ancora oggi, con i loro discorsi, ci invitano ad attraversare con prudenza e fiducia l'immenso mare di sapere, vita ed esperienza che si aprì davanti ai loro occhi. La «fede» è la tematica principale, elaborata soprattutto da Lutero nelle sue implicazioni cristologiche, in spirito di profonda religiosità. Emergono i limiti del suo modo di recepire la tradizione cristiana in forza del principio «sola Scriptura», sia in rapporto al mondo dei Padri della Chiesa che nei confronti della più ampia tradizione teologica medievale. In campo cattolico, attorno al Concilio di Trento, si registrano le reazioni, anche polemiche, di un pensiero teologico che non rinuncia ad assumere in toto la propria storia, nella temperie culturale rinnovata da un'accentuata sensibilità umanistica. Il tema dell'eresia e quello dell'inquisizione, infine, testimoniano quanto a lungo travagliata sia stata, anche nel mondo cristiano, la conquista di alcuni inalienabili diritti civili della persona.
Franco Buzzi (1948) è dal 2007 prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ha studiato teologia e filosofia a Milano, Roma e Monaco di Baviera. Ha dedicato i suoi lavori all'idealismo tedesco, al luteranesimo, al Concilio di Trento e alle dottrine politiche, giuridiche e teologiche della Seconda scolastica.
Questa biografia, intessuta da una narrazione che non disdegna l'aneddoto pertinente ed efficace, ha per sottotitolo il termine «teologica» a indicare con forza la vocazione a cui l'autore ha dedicato la vita. Vescovi e studiosi ambrosiani, personaggi che hanno fatto la storia del XX secolo, si accompagnano a figure capitali nella storia del Cristianesimo: Ambrogio, Tommaso, Bernardo, Anselmo. Insieme con autori di rilevanza mondiale come Chenu, Leclercq, Southern, Newman. Si tratta di incontri emozionanti e di lunghe frequentazioni e amicizie. Un volume coinvolgente e significativo anche per gli studi medievali, per la conoscenza della chiesa ambrosiana e per la temperie culturale della teologia.
Matilde di Canossa è forse il personaggio femminile più importante e discusso del Medioevo europeo. Gregorio VII la definì nelle sue lettere "l'ancella di san Pietro". In lei convergevano le responsabilità di governo di una potente e ricca dinastia e insieme le istanze di cambiamento della Chiesa, poi confluite nella cosiddetta "Riforma Gregoriana". In questo libro vengono analizzati i rapporti di Matilde col mondo ecclesiale, a partire dalla prerogativa dei Canossa di insediare i pontefici, passando ai rapporti di Beatrice e Matilde con Gregorio VII, all'esame di quell'evento che fu l'incontro di Canossa, all'influenza della Contessa sulla successione a Gregorio, ai rapporti che ebbe con Sant'Anselmo d'Aosta, con Enrico V e con le donne di potere del suo tempo. Si prosegue con la questione dell'eredità di Matilde, alla quale si legano la nascita e la diffusione del suo mito, ripercorso nella storiografia confessionale della Controriforma, per concludersi con la visione di Matilde nel contesto delle relazioni con chiese locali e monasteri, come Orval in Belgio e l'abbazia di S. Benedetto Polirone, dove scelse di essere sepolta 900 anni fa.
Nel XVI esplose il contrasto tra una raffinata civiltà rinascimentale e l'estrema efferatezza di roghi, torture e violenze perpetrate in nome della fede. Similmente a quanto accade ai nostri giorni, l'intolleranza religiosa, come una lebbra che attacca gli Stati, aveva trascinato la Francia in una serie di lotte fratricide, seminando migliaia di morti in nome del Cattolicesimo o della Riforma. In un panorama così cruento tre donne, nate dalla stirpe dei Valois, spinte da profonde convinzioni, mostrarono una tenace volontà verso la Riforma, certe che essa potesse ricondurre alla sincerità del vero credo iniziale. Legate fra loro da vincoli di parentela, non furono tacite spettatrici, ma esponenti di un femminismo ante litteram. Determinate, pur con differenti modi di esprimere i loro ideali, misero una tenace volontà per raggiungere quei fini che sentivano come una missione.
La storia è quella di un prete francese, Gaston, fra prima e seconda guerra mondiale. Ne seguiamo i passi gentili in un carosello attorno alla piazza della sua chiesa, nel quale si vedono cambiare cardinali e canonici, politici e burocrati, così come la moda nell'atelier di fronte. Attraverso la sua storia il libro fotografa il nostro mondo con la sensibilità di chi ha saputo toccare le corde più profonde di un'epoca. È un romanzo sull'amore, la gente, la politica e il trascorrere del tempo. Ma soprattutto è un libro su Dio e su quanto possa essere bello servirlo. Gaston sa che nostro Signore non ha camminato in un mondo asettico e che lui, seguendolo, è chiamato a cercare di entrare in quella misteriosa economia per cui il buon ladrone viene perdonato sulla croce all'ultimo momento e ad ogni uomo verrà dato il soldo della sua fatica di vivere in un modo che a noi non è possibile calcolare.
"C'è un vento che spinge in avanti e un vento che rallenta e vorrebbe che tu rimanessi fermo." La storia di Vittorino Andreoli comincia con il vento euforico del dopoguerra e continua in una corsa disseminata di piccole ma profonde rivoluzioni. La prima lo porta ad abbandonare l'impresa edile di famiglia per diventare "un medico dei matti". Una scelta inconsueta segnata dall'incontro con alcuni uomini formidabili come André Breton e Eugène Minkowski. Dopo gli studi in medicina, intraprende l'avventura da scienziato puro con le ricerche sul ruolo della serotonina nei disturbi mentali a Cambridge e alla Cornell University di New York. Frequenta i laboratori della Nasa nel New Mexico. In quell'atmosfera surreale del deserto, insieme a un medico con nostalgie naziste, costretto a radersi completamente per sfuggire alle attenzioni degli scimpanzé interessati solo allo "spidocchiamento" della sua nuca, Andreoli capisce che la ricerca e la cura di un malato diventano possibili solo all'interno di una relazione. Si compie così la seconda rivoluzione. Andreoli lavora con Seymour Kety ad Harvard, rifiuta l'insegnamento universitario e prende servizio al manicomio di Verona. Ed ecco profilarsi innumerevoli altre rivoluzioni. Uomo di lettere, scrittore di romanzi e pièce teatrali, consulente dei più noti casi di cronaca criminale, da Pietro Maso a Donato Bilancia, acuto osservatore del malessere dei giovani, e del disagio dei loro genitori.
Profilo spirituale di suor Consolata Betrone scritto da padre Lorenzo Sales, suo direttore spirituale. A distanza di vari decenni e nel centenario della nascita di Consolata, lo scritto viene riproposto in una nuova edizione curata da Luciana Mirri. Amore, dolore, anime: sono queste le tre vette che con ardito eroismo una giovane donna, Consolata Betrone (1903-1946), Clarisssa Cappuccina, intese seguire con volonta ferrea e umilissima carita, in straordinaria corrispondenza alla chiamata divina. Viene qui riproposta la biografia spirituale scritta dal suo direttore spirituale.
In occasione del III centenario della morte del Beato Bonaventura da Potenza, la LEV propone un'originale biografia sull'umile padre lucano beatificato nel 1775. L'Autore, giornalista e scrittore, profondo studioso del Beato, ripercorre i sessant'anni della sua vita, districandosi tra la storia, la cultura, l'arte, la spiritualità che hanno contraddistinto il periodo a cavallo tra Seicento e Settecento, riportando le notizie e i documenti inediti che rendono questa biografia originale e affascinante.
Sono qui raccolti gli interventi più significativi di don Alberto Zanini, testimonianze di un'umanità che ha come origine e metodo l'appartenenza totale a Cristo. L'eccezionalità del libro sta nella passione di vita che ci comunica: in ogni parola si percepisce la vibrazione di un uomo che ha incontrato Gesù Cristo e in questo incontro si è realizzato. Leggendo queste pagine si incontra un uomo, non il suo ricordo, ma il suo cuore, la sua tensione alla felicità, e la presenza viva del mistero che risponde, segno che l'avventura umana ha, ieri e oggi, una speranza di compimento.
L’autore dà il suo contributo alla conoscenza del card. Federico attraverso una osservazione critica dei documenti esistenti, ispirata ai metodi della moderna storiografia, consultando i manoscritti del Borromeo giacenti presso la Biblioteca Ambrosiana, gli Archivi Borromeo di Stresa, la Biblioteca Arcivescovile di Milano. Ne scaturisce una figura colta e operosa; egli fu autore di una folta produzione letteraria, che venne in seguito riportata alla luce dal Manzoni il quale, tuttavia, nel suo romanzo, preferisce porgere al lettore l’immagine d’un pastore d’anime, a scapito dell’uomo di pensiero.
Prefazione di S.E. Card. Dionigi Tettamanzi