
L'esperimento metodologico di Edith Stein che tentò di assumere le categorie metafisiche del pensiero di Tommaso d'Aquino senza abbandonare del tutto le categorie fenomenologie del pensiero di Edmund Husserl, viene qui valutato nei suoi esiti finali da Cornelio Fabro, autorevole interprete sia della metafisica di Tommaso d'Aquino che della fenomenologia di Husserl. In questo suo saggio del 1989, scritto prima che Giovanni Paolo II canonizzasse come martire Edith Stein, il pensatore friulano esamina con il massimo rigore epistemologico la consistenza speculativa della nuova filosofia cristiana proposta dalla pensatrice tedesca dopo la sua conversione dall'ebraismo al cattolicesimo. Fabro, pur riconoscendo ed esaltando la sincera passione per la verità che animava la santa (deportata e uccisa dai nazisti in odio alla fede), evidenzia il sostanziale fallimento del suo tentativo di conservare il valore realistico ed esistenziale della metafisica tommasiana una volta inserita nel contesto dell'analisi eidetica husserliana.
Antologia illustrata su Pietro Savorgnan di Brazzà, l'unico esploratore europeo nella storia coloniale a conquistare un impero senza spargimenti di sangue, ma attraverso la fiducia e la pace, e l'unico di cui una capitale africana, Brazzaville, porti ancora il nome.
Questa è una storia sorprendente e affascinante, perché la Divina Misericordia è una realtà sorprendente e affascinante. Il potere di Gesù e di Maria opera in questa storia come il potere di un'onda del Pacifico alta tre metri. Leggete questo libro e vedrete come la stessa onda che ha sollevato Paolo e Agostino, Francesco e Ignazio ha sollevato adesso Donald Calloway trasformandolo da "incorreggibile" e "impossibile" in "radicalmente convertito". È una storia vecchia, molto vecchia: eppure ogni volta è irresistibilmente nuova. Qui è raccontata con candore e semplicità seducenti da un prete surfista ex-drogato ed ex-criminale. Peter Kreeft, Teologo Una storia che è fonte di ispirazione; una conversione davvero sbalorditiva. Sarete colpiti nel leggere come Nostro Signore ha riorientato le passioni di quest'uomo, portandolo da una vita di crimini all'amore per Gesù e per Maria, e per il surf! Se Hollywood avesse fede quanto un granello di senape, la storia di padre Calloway sarebbe già diventata un film. È un libro che si legge tutto di un fiato, in cui il protagonista passa da un'adolescenza criminale a una fede adulta, per arrivare fino al sacerdozio. È la storia di una vita drammatica, e padre Calloway la racconta con uno stile letterario avvincente e virile. Perciò, se non è diventata un film (almeno non ancora), potrete almeno ricordarvela come un film, tanto è vivace. Scott Hahn, Professore di Teologia e di Sacra Scrittura Franciscan University of Steubenville, Ohio
Provocatoria, stringente, inquietante, attualissima. Così può essere definita la lunga intervista rilasciata da don Benzi, qui ripresentata in occasione del decimo anniversario dalla sua morte. Provocatoria, sebbene don Benzi non abbia mai fatto polemiche sterili: il suo modo di eleggere la condivisione diretta della povertà e dell’emarginazione come regola di vita cristiana esprimeva infatti una radicalità evangelica di cui oggi si sente una grande nostalgia. Stringente, perché il suo sguardo vedeva chiaramente le responsabilità delle diffuse omissioni della nostra società e le elencava spietatamente e senza falsi pudori. Inquietante, perché scopriva e denunciava le debolezze di un cristianesimo di facciata. Attualissima, perché queste provocazioni e inquietudini sembrano profetiche in una società come la nostra, che rischia, più che mai, di dimenticare le proprie responsabilità di fronte alla sofferenza.
Don ORESTE BENZI, ordinato sacerdote nel 1949, all’inizio degli anni ’50 ha dato vita a un movimento educativo per adolescenti che aveva come obiettivo «un incontro simpatico con Cristo». Nel 1968, insieme a un gruppo di giovani
e ad alcuni sacerdoti, ha costituito il nucleo originario dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. È in atto la sua causa di beatificazione.
Il 5 febbraio 2006 don Andrea Santoro era raccolto in preghiera nella sua chiesa a Trabzon, in Turchia, quando un uomo, alle spalle, gli puntò una pistola sparandogli due colpi. Come era finito in quel luogo uno stimato parroco romano? Cosa aveva spinto un sacerdote preparato e amato dalla sua gente a trasferirsi in Anatolia per svolgere un ministero di frontiera? Quale messaggio voleva dare o cosa intendeva costruire? A tutte queste e ad altre domande risponde il presente volume, che racconta la storia di don Andrea avvalendosi per la prima volta del carteggio personale, delle fonti pastorali, del diario privato, della preziosa testimonianza dei familiari e di coloro che gli sono stati vicino. Per tanti aspetti, come ben evidenzia l'autore, quella di don Andrea è la storia di un uomo e di un sacerdote alle prese con una personalità ricca, ma a tratti insoddisfatta, che dopo un lungo itinerario, geografico e interiore, incontra il Dio inerme, quel Dio che, come Gesù a Nazareth, vive accanto a ciascuno degli uomini prima di svelare la sua presenza. Di questo Dio don Andrea ha voluto essere testimone fino al dono della sua vita.
"Non mi ero reso conto, prima di conoscere Giovanna, di quanta umanità, dolcezza e profonda civiltà ci fossero in un'attività di assistenza ai malati terminali e alle loro famiglie. Ne comprendevo l'importanza certo, ma non la carica di rivoluzionaria solidarietà. Un dono di affetto autentico, forse perché svincolato da una visione funzionale e materiale della vita. Un dono che può sembrare addirittura inutile, perché non c'è speranza. Invece, nel rispetto della dignità della persona, esalta i sentimenti, i legami familiari e d'amicizia. Dà senso a un'intera vita, favorisce la trasmissione di valori e sentimenti. Ridimensiona la paura della morte, ormai esorcizzata ed estrapolata in una società che stenta a ritenerla un fatto naturale, che non l'accetta, non la guarda, non pensa che vi si debba preparare. Giovanna me lo aveva fatto capire con il suo esempio quotidiano, il suo pensiero costantemente rivolto alle persone che soffrono e non debbono essere lasciate mai sole, vittime di un egoismo contemporaneo che riduce tutto a una dimensione individuale." (dalla prefazione di Ferruccio de Bortoli)
In un passaggio cruciale della storia della Chiesa e dell'Italia, nel pieno del processo di unificazione, due giovani cattolici danno vita a un'associazione di laici che diventerà l'Azione Cattolica. Il senso di tale impresa è rivolto, insieme alla difesa della Chiesa, alla formazione spirituale e culturale delle persone, unita a un coraggioso impegno sociale e civile, volto a rilanciare il ministero del Papa e la sua missione universale. Protagonista della vicenda è Giovanni Acquaderni, fondatore con Mario Fani della Società della Gioventù Cattolica: cresciuti nel clima dell'intransigenza, essi sanno guardare avanti, impostando un nuovo rapporto con la modernità. Acquaderni, accanto al contributo decisivo dato alla guida dell'Opera dei Congressi, è fondatore e animatore di molte iniziative, dal Credito romagnolo all'Avvenire d'Italia. Egli diventa così punto di riferimento per una lunga stagione che vede l'avvio della presenza organizzata del laicato cattolico, impegnato a "fare gli italiani", con un decisivo contributo per quella "educazione popolare- capace di tradursi in servizio ecclesiale e politico. Un altro volto del Risorgimento che si proietta nella storia italiana fino ai giorni nostri, secondo quanto il Concilio Vaticano II ha disegnato per la natura della Chiesa e la missione del laicato.
Dieci anni dopo la prima pubblicazione di Mendicante di luce, la nuova edizione rinnovata e ampliata del viaggio spirituale di Masterbee, raccontato in prima persona, si arricchisce di episodi, incontri e perdite (in particolare quella dell'amata Kicka, moglie e compagna di viaggio). Il suo cammino, che lo ha portato a contatto con mistici, asceti e personalità di svariate culture e religioni, dalla Germania alla Grecia, dall'induismo al buddismo, in cerca di una spiritualità che oltrepassasse la sfera mentale e la dimensione egotica e approdasse alla fede, lo conduce, infine, alla religione cattolica e lo fa portavoce di una religiosità contemplativa dalle sfumature uniche. La prefazione di padre Raniero Cantalamessa impreziosisce un testo che, scritto da Masterbee proprio su invito del predicatore cappuccino, ha fatto epoca, un libro che, in una Chiesa dialogante come quella di papa Francesco, può aprire strade inesplorate e fornire nuovi spunti di riflessione.
"Chi pensa che la storia di Margherita, racconta con dedizione e sincerità in questo libro, sia una storia di dolore e oblio ha sbagliato tutto. Perché Margherita, e questo libro, è un fascio di luce che buca ogni previsione, più forte della malattia, del dolore. Un fascio di luce composto di gratitudine purissima, verso la sua famiglia, i suoi amici. Verso Dio. Che Margherita intercetta attraverso la sua offerta continua e instancabile, attraverso il gesto concreto dell'amore. Margherita vive nell'amore che ha dato senza sosta, e che la vita le sta restituendo moltiplicato all'infinito. Questo accade agli uomini amici di Dio." (Dalla prefazione di Daniele Mencarelli)
La vicenda mistica di padre Dolindo è complessa: inizialmente la Chiesa approva tutte le sue pubblicazioni per poi metterle all'Indice dei Libri Proibiti nel 1940. Nel 1967, però, padre Pio, poco prima di morire, scriverà: "Niente di quanto è scaturito dalla penna di don Dolindo deve andar perduto". La biografia del mistico napoletano, per mano della giornalista Batkiewicz-Brozek, è un racconto molto toccante di una biografia spirituale tra le più sconvolgenti del XX secolo.
Ecco i racconti di vita di presbiteri animati da spirito di servizio e di donazione al prossimo che suscitano una grande ammirazione. Essi hanno dimostrato di essere "pastori con l'odore delle pecore", vivendo il loro servizio in mezzo al popolo di Dio loro affidato. (Dalla prefazione del card. Angelo De Donatis) Il sacerdote, scriveva don Primo Mazzolari, «è il viator non soltanto per l'inquietudine dell'eterno, che possiede in comune con ogni uomo, ma per vocazione e offerta. Si deve tutto a tutti, e lui non si può mai abbandonare interamente a nessuna creatura. È un pane di comunione che tutti possono mangiare, ma di cui nessuno ha l'esclusiva». Sono parole che ho trovato incarnate nei 206 preti diocesani morti in Italia, dal 1° marzo al 30 novembre 2020, di cui questo libro racconta il vissuto umano e pastorale. (Dalla presentazione del card. Gualtiero Bassetti) 206 volte "Don Matteo"... I sacerdoti italiani nella pandemia, nei mille luoghi della vita reale.
In queste note biografiche vedrete una donna eccezionale, importantissima per la Chiesa, innamorata di Cristo, della Scrittura e dell'Eucaristia. Aveva chiara coscienza del fatto che la missione che Dio le aveva dato era appoggiarmi, difendermi e correggermi per il bene del Cammino Neocatecumenale. Rendo grazie a Dio per Carmen, che mi ha sempre detto la verità, costantemente. Era una donna profonda, autentica e libera nella sua relazione con tutti. Era molto intelligente. Amava Cristo e la Chiesa e il Papa al di sopra di tutto... Crediamo che Carmen è con il Signore, è già nella festa. Queste note biografiche non sono solo per i fratelli del Cammino, bensì per tutta la Chiesa, per far conoscere una donna straordinaria, che ha vissuto la fede in grado eroico. Carmen Hernández! (Dalla Prefazione di Kiko Argüello).