
Sabrina Bergamini Vitali, mamma di Davide, un ragazzo tetraplegico morto a 27 anni, racconta la sua storia attraverso le pagine di un "diario" che scandisce gli ultimi mesi di vita del figlio. E mentre scrive, la memoria va a tanti episodi e incontri avvenuti nel corso dell'esistenza di Davide: un mosaico di immagini vivide, che mostrano bene quanto il ragazzo sia stato sempre vivace, attivo, e quanto la sua vita sia stata piena. Sono pagine che trasmettono un grande messaggio di amore e la consapevolezza che ogni esistenza, pur con le forti limitazioni fisiche e i condizionamenti causati dalla malattia, è degna di esprimersi al meglio e di sperimentare "tutte le cose belle" possibili, grazie alla vicinanza e all'aiuto dei propri cari e di un'intera comunità.
"Evangelizzare ci porta anche ad appoggiare la nostra guancia sulla guancia di chi soffre"
«Grazie a questo libro, agile, ma denso di racconti di vita, si può conoscere l'opera di padre Pernet, dichiarato venerabile dal mio predecessore san Giovanni Paolo II nel 1983. È una storia fatta di volti, dedizione, gesti di carità, di pura gratuità. Una storia che non ha perso la sua freschezza e la sua attualità» – dalla prefazione di Papa Francesco
Con la commovente prefazione di papa Francesco – che riporta inediti e toccanti ricordi di infanzia – si racconta in questo libro l'avventura umana, spirituale e pastorale di padre Stefano Pernet, prete dei poveri, appartenente all'ordine religioso degli Agostiniani dell'Assunzione e fondatore della congregazione delle Piccole Suore dell'Assunzione. Nella Francia post rivoluzionaria di metà Ottocento, padre Pernet dedicò la vita a sostenere le famiglie più disagiate dei quartieri più degradati di Parigi. Un modello moderno di carità, che rifuggiva il proselitismo, ponendosi come unico obiettivo la condivisione del bisogno per testimoniare Cristo. La grande intuizione fu comprendere che la figura maschile del religioso non era adatta a portare conforto ai malati e ai moribondi delle famiglie operaie, i cui padri erano sovente mangiapreti lontani da Dio: «In questa situazione il prete, anche quando vuole portare sollievo spirituale a chi è ammalato, è visto come uno spauracchio, un messaggero di morte. D'altronde, che può fare se non confortare con le parole? Ma loro non vogliono sentire. Invece, delle Piccole Suore non hanno paura. Con il loro modo garbato di agire sono guardate con riconoscenza, si fidano di loro. Attraverso semplici gesti di pulizia, di medicazione, le suore predicano Gesù Cristo meglio di qualsiasi sermone».
Padre Aldo Bergamaschi "filosofo del Vangelo" sotto il segno di un doppio radicalismo, quello di Gesù e quello di S. Francesco, entra in contatto con Cristo per la porta regale della razionalità. Si rivolge ai fedeli non come il leader di una fazione, ma come un disperato boscaiolo che a colpi di Vangelo ha cercato la strada nel buio della foresta. Fu discepolo e collaboratore di don Primo Mazzolari: Don Primo fu poeta del Vangelo, Padre Aldo fu filosofo del Vangelo. Filosofia: amore per la sapienza, ecco allora il titolo: "Padre Aldo Bergamaschi filosofo del Vangelo".
«Donna, fidanzata, sposa e madre meravigliosa e forte, che, nel suo amore per la vita e la creatura in grembo, ha saputo ascendere alla vetta dell'amore più grande che Gesù ci ha indicato» (Pietro Molla). "L'epistolario di Gianna e Pietro, qui ripubblicato in una nuova edizione, ci offre uno squarcio nella vita intima di questa coppia cristiana, partendo dal breve periodo del fidanzamento, attraversando i primi fervidi anni di matrimonio, con le gioie e le preoccupazioni per i figli, con le sofferenze per i frequenti viaggi di lavoro del marito, con le sollecitudini per le persone vicine e per le comunità, fino alla maturità che a poco a poco prepara il supremo dono di sé di Gianna. Tutto ciò è la trama di una vita quotidiana densa di incombenze, di attenzioni, di premure, di coltivate memorie e di ricorrenze condivise. E tuttavia, intrecciato con la trama semplice dell'umano, sta l'ordito di una vita spirituale, che quella trama sostiene e fa brillare di uno splendore unico: vita di preghiera condivisa fin da fidanzati, di assiduità ai sacramenti, di devozioni e meditazioni vissute insieme. L'umano si intreccia così molto facilmente con la grazia, il grande e discreto affetto coniugale si incontra e si lascia plasmare docilmente dallo Spirito, che lo orienta a mète sempre più esigenti." (dalla Prefazione di don Livio Melina)
Nell'ultimo ventennio del secolo scorso alcuni manager di area cattolica, ormai lontani dagli impegni di lavoro (perché in pensione o per aver scelto il monastero), riflettono sulle esperienze della loro vita: gli incontri fondamentali, i successi e i fallimenti. Si chiamano Filiberto Guala, Luigi Beretta Anguissola, Giuseppe Parenti e, sullo sfondo, lo straordinario carisma di Giorgio La Pira. I fatti della loro sfera individuale sono strettamente connessi alle luci e alle ombre della realtà italiana negli anni Cinquanta e Sessanta, anni di ricostruzione e di rinascita, vissuti alla guida di grandi aziende (INA-Casa; RAD, al confine con la politica. Mentre l'Italia si avvia a un «boom» non soltanto economico, già si avverte qualche scricchiolio. Era un'Italia diversa. Forse migliore? Da questo quadro emerge nitidamente il contributo dato alla crescita del nostro Paese da quella generazione di laici cattolici che trovarono nella fede le ragioni di un impegno entusiasta.
Per la prima volta si offre ai lettori italiani la straordinaria avventura spirituale di Marcel Van, morto a trentun anni nei campi di concentramento comunisti del Vietnam nel 1959. La sua crescente fama e santità sta dilagando nell'intero mondo cattolico. Singolarissima la sua esperienza: a quattordici anni cominciò a sentire la voce di santa Teresa di Gesù Bambino e fu da lei guidato al perfetto compimento della "piccola via" proposta dalla santa francese. A questa poi si sostituì niente meno che la voce del Signore stesso Gesù, che gli insegnò in modo mirabile a "trasformare la sofferenza in gioia". Così il giovane vietnamita colmò di gioia e di amore la propria vita di stenti, rimanendo sempre bambino e offrendosi a Dio per la salvezza del mondo intero. Questo caso unico nella storia della santità - un santo che guida un altro santo - ha portato all'apertura del processo di beatificazione di Marcel Van, nel 1997. "Poiché amo Gesù, non distinguo tra la sofferenza e la gioia; amo Gesù unicamente per se stesso. E così sono sempre contento di amarlo, nelle tenebre e nelle lacrime, continuando ad aspettarlo senza perdere coraggio."
Il drammatico racconto in prima persona di come un medico del bergamasco si sia trovato a fronteggiare la pandemia di Covid-19.
Il Covid-19 nella sua prima ondata ha colpito più che in ogni altra parte del mondo il territorio bergamasco e simbolo di questa tragedia sono state le colonne di mezzi militari che portavano fuori provincia le salme dei defunti. Proprio a Bergamo opera l’Autore di questo libro, medico di famiglia attivo tra la gente di paese. Non si tratta di una denuncia degli errori commessi, della sottovalutazione e della cattiva gestione della pandemia, ma del racconto di una dura prova affrontata operando in condizioni critiche, senza direttive precise, senza protezione e senza la formazione necessaria di fronte a un virus nuovo e sconosciuto. Ma sono proprio gli avvenimenti più duri e dolorosi a rivelare chi siamo, di cosa siamo capaci e, soprattutto, chi amiamo.
L'Autore racconta di Padre Cirillo della Madre di Dio, suo concittadino. Riutilizzando il libro di fra Benedetto Maria, ne rinfresca il linguaggio, permettendo una conoscenza più scorrevole di una testimonianza apostolica che, conducendo Padre Cirillo fino in India, bruciò in poco tempo la sua robusta tempra di uomo e di carmelitano.
Affascinante storia ed autentica testimonianza di missione di un sacerdote italiano che decide di trasferirsi in Bolivia per tutta la vita. Dalla trama dell’esistenza di questa vita emerge la figura di un uomo dalla profonda capacità di riflessione e sensibilità. Capace di un percorso di fede che, nelle avversità che hanno segnato la storia del paese sudamericano, ha sempre preferito Cristo ad ogni ideologia e potere mondano. Quest’opera è un promemoria ma anche una testimonianza della profonda ingiustizia e discriminazione che il cammino della democrazia deve ancora affrontare. Tito Solari, uomo di vera fede, con serenità e umiltà ci mostra, nel suo sacerdozio e con autentica spiritualità, il profondo sentire di una vita dedicata agli ultimi.
Biografia
Ariel Beramendi nasce a Cochabamba in Bolivia. Si trasferisce a Roma a 24 anni per specializzarsi in Teologia e Scienze delle Comunicazioni. Nel 2004 diventa sacerdote e, dopo un periodo di lavoro nella sua città natale, viene chiamato a collaborare al Dicastero Vaticano per le Comunicazioni. Nel 2015 consegue il dottorato in Teologia Pastorale. Il suo interesse per il giornalismo, la comunicazione e la teologia lo ha portato a pubblicare diverse opere nell’ambito latinoamericano. Attualmente lavora presso la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede.
Provocatoria, stringente, inquietante, attualissima. Così può essere definita la lunga intervista rilasciata da don Benzi, qui ripresentata in occasione del decimo anniversario dalla sua morte. Provocatoria, sebbene don Benzi non abbia mai fatto polemiche sterili: il suo modo di eleggere la condivisione diretta della povertà e dell’emarginazione come regola di vita cristiana esprimeva infatti una radicalità evangelica di cui oggi si sente una grande nostalgia. Stringente, perché il suo sguardo vedeva chiaramente le responsabilità delle diffuse omissioni della nostra società e le elencava spietatamente e senza falsi pudori. Inquietante, perché scopriva e denunciava le debolezze di un cristianesimo di facciata. Attualissima, perché queste provocazioni e inquietudini sembrano profetiche in una società come la nostra, che rischia, più che mai, di dimenticare le proprie responsabilità di fronte alla sofferenza.
Don ORESTE BENZI, ordinato sacerdote nel 1949, all’inizio degli anni ’50 ha dato vita a un movimento educativo per adolescenti che aveva come obiettivo «un incontro simpatico con Cristo». Nel 1968, insieme a un gruppo di giovani
e ad alcuni sacerdoti, ha costituito il nucleo originario dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. È in atto la sua causa di beatificazione.
Questo volume raccoglie l’autobiografia di suor Ida Benvenuti (1922-2013), una donna straordinaria famosa per le sue catechesi.
Pensieri profondi sono da lei espressi con una semplicità sconcertante che avvince anche gli spiriti più sprovveduti, come abbiamo tante volte constatato.
Questo libro raccoglie «le storie di vita di alcuni migranti che sono stati accolti e assistiti dal Progetto "Artefici del nostro futuro sulle orme del Beato Giovanni Battista Scalabrini", ideato e realizzato a Reggio Calabria, con il supporto economico della Conferenza Episcopale Italiana. Auspico che l'incontro con queste "storie di vita" faccia fruttificare i germogli di bene che in questo tempo ovunque si stanno seminando, con generosità e autentico spirito di comunione».