
Beppe e Mario sono due ragazzini con la passione per il calcio. Beppe gioca nelle giovanili dell'Alzano Virescit, Mario nella prestigiosa cantera dell'Atalanta. Beppe e Mario sono amici e si sfidano spesso sul rettangolo verde. Passano gli anni e Beppe finisce a giocare nei dilettanti, lascia il calcio e infine la naturale irrequietezza lo porta a laurearsi in filosofia. Mario invece ha dalla sua maggior talento e determinazione nello sfondare; è il capitano della primavera dell'Atalanta e una giovane promessa dalla nazionale, ma a discapito delle apparenze la sua non è una vita facile: in pochi anni ha perso la madre, il padre e il fratello e si è ritrovato da solo a prendersi cura della sorella Maria Carla, affetta da una grave disabilità. Beppe e Mario non si perdono mai veramente di vista, e quando il primo entra in seminario, il secondo va a trovarlo e i due si ritrovano a condividere inquietudini e dubbi, a parlare di fede e del senso della vita. Il 14 aprile 2012 accade l'inaspettato, durante la partita Pescara - Livorno, Mario si accascia al suolo e, nonostante la corsa in ospedale, muore a soli 25 anni. Il dolore di Beppe è enorme, e anche il mondo del calcio è sotto shock. È trascorso qualche anno, Beppe porta sempre il ricordo e l'esempio dell'amico nel cuore. La sua vita è cambiata, il Cammino di Santiago gli ha fatto comprendere che la sua vocazione non è il sacerdozio, gli ha donato Maria Paula e lo ha riportato sui campi da gioco, ad allenare ed educare i ragazzi.
L’esperienza di un uomo che si professa come convertito alla fede cattolica dopo cinquant’anni di deserto spirituale, che sostiene di essere stato convocato direttamente da colei che ama chiamare con il nome di “Mamma dolce Maria”; un uomo che, dal momento della sua conversione, afferma di ricevere dei messaggi espliciti da parte di Gesù, di vivere delle sofferenze correlate alla sua Passione, addirittura di operare, non per propria capacità, bensì per grazia divina per l’intercessione della Madonna alla quale intensamente si affida, delle guarigioni sulle persone malate o sofferenti.
Elisa Salerno (Vicenza, 16 giugno 1873 - 15 febbraio 1957) è impegnata, a cavallo tra due secoli, nella emancipazione culturale e religiosa delle donne. Da autodidatta, diventa un'acuta intellettuale che vota la sua esistenza al riconoscimento della dignità femminile. Da cattolica convinta, denuncia l'antifemminismo della Chiesa, considerandolo una forma di deviazione eretica. Il pensiero di Tommaso d'Aquino, con la sua definizione della donna come mas occasionatus, la cui ragione d'esistere è la procreazione, viene detto dalla Salerno, il cuore, da estirpare, dell'antifemminismo cristiano. Una notevole mole di scritti tra le lettere, articoli e volumi ci restituiscono il suo pensiero e la sua azione in difesa della donna nella Chisa. L'opposizione, l'ostracismo e le misure canoniche - come il divieto di accostarsi all'Eucarestia - di cui fu vittima, ne condannarono la figura all'oblio. Questo volume vuole essere un contributo al risarcimento che la sua memoria attende e un'occasione per far conoscere una donna che, come lei stessa ebbe a dire, aveva avuto la sorte di nascere in anticipo sulla storia.
Attiva a Vicenza nei primi nni del Nocento e impegnata per la parità fra i sessi, Elisa Salerno è giornalista e scrittrice che riassume tutta la sua attività nel definirsi prima cattolici e poi femminista.
La fede e la forte tensione morale la portano a teorizzare un femminismo cristiano elaborato e divulgato attraverso l'intensissima attività di scrittura, spesa tra giornali, saggi e narrazioni, ma anche numerosissime lettere scritte a papi, vescovi e politici, convinta che la condizione della donna potesse cambiare ma solo attraverso una sinergia che coinvolgesse i vertici del potere.
La complessa e affascinante figura di Elisa Salerno è stata oggetto di studio sotto vari profili, suscitando interessa dal punto di vista letterario, storico, pedagogico e giornalistico.
Emma è una giovane ragazza, la sua storia prende il via su un aereo di ritorno dal Brasile. Torna a vivere in Italia dopo quattro anni vissuti lontano. Questi anni se li ricorda come i migliori della sua vita. La vita in Italia è molto diversa, nelle abitudini, nelle amicizie e a scuola. Prova in tutti i modi ad assomigliare alle adolescenti italiane e nascondere il suo passato in Brasile, ma con scarsi risultati. I professori sono severi: se prendi brutti voti, a loro non importa e pensano che sia tu il problema. Dopo alcuni mesi, Emma cade in una sorta di depressione. Nessuno se ne accorge. Non lo vuole dire a nessuno, tanto meno ai suoi genitori. Non vuole farli preoccupare e pensa che loro tanto non possano farci nulla, non possono tornare in Brasile. E così comincia a chiudersi in sé stessa e a non essere più l'Emma allegra, serena e felice di qualche tempo prima. Sente il bisogno di avere qualcosa sotto controllo, dal momento che nulla sembra dipendere da lei: né i trasferimenti né la perdita di amicizie a lei care. Decide quindi di controllare il proprio peso, è la cosa più facile da fare in quel momento. Va avanti così per due anni, finché i genitori si rendono conto che la situazione è diventata grave e che la figlia soffre di anoressia nervosa. Inizia così un percorso doloroso fatto di ricoveri, dottori, psicoterapia, mezze verità, rifiuti, pelle e ossa. Fino al ricovero in una comunità a Bologna. La rinascita non è facile ma Emma ora ci crede, torna ad avere interessi, a socializzare, a ridere, a voler passare tempo con la sua famiglia. Torna a vivere. A sentire i sapori, a guardare il cibo come nutrimento, come piacere, e non come un nemico. Ha lottato per quattro lunghi anni con questa malattia infernale, ora può dire di esserne uscita, e in queste pagine racconta, a mo' di diario, con il contributo della famiglia, degli amici e dei medici che l'hanno seguita, come è tornata ad amarsi, a sconfiggere un mostro che la stava divorando. Perché lei non era, e non è, la sua malattia.
Un giovane israeliano, un giovane palestinese e una ragazza libanese; una giovane armena e un ragazzo originario dell'Azerbaigian. Giovani di oggi, la cui storia è chiamata a fare i conti con un'eredità di guerra e ostilità. Come potranno superare l'odio reciproco che ne ha segnato l'infanzia e l'adolescenza, che ha abitato le rispettive famiglie, che si è diffuso nei loro popoli di appartenenza? Sembra una sfida impossibile al cospetto di conflitti che durano da generazioni. Eppure... Questi giovani hanno scelto di incontrarsi a Rondine e di provare a cambiare l'eredità della guerra. «Scoprire la persona nel proprio nemico» è infatti la scommessa dell'Associazione Rondine Cittadella della Pace. Il suo obiettivo è quello di contribuire a un pianeta privo di scontri armati, diffondendo la propria metodologia affinché ogni persona abbia gli strumenti, in ogni contesto, per gestire i conflitti in modo positivo. Rondine parte proprio da chi la storia sembra aver condannato a essere nemici, li chiama a convivere due anni, impegnandosi in un percorso che assume il conflitto per trasformarlo creativamente. In questo libro Ibrahim, Noam, Sarah, Maria e Agha si raccontano, condividendo le loro storie, svelando se stessi e spiegando come a Rondine queste storie si siano incontrate. Qui, da nemici che erano, sono diventati uomini e donne impegnati insieme per la pace nel mondo, a cominciare dalle loro stesse società. Dall'intreccio di fatti e riflessioni, scopriamo così cos'è il "Metodo Rondine", sorto per abbandonare la categoria culturale del "nemico" e rigenerare l'umano.
Il 4 marzo 2016 un gruppo di guerriglieri armati attacca la casa delle Missionarie della Carità di Aden, in Yemen. Muoiono 16 persone, tra le quali quattro religiose. Don Tom Uzhunnalil, cappellano della casa, viene sequestrato e resterà prigioniero per 18 mesi. Questo libro è la sua autobiografia, dall’infanzia alla chiamata salesiana, fino al racconto dei terribili giorni come ostaggio. Una storia di speranza, di preghiera e infine di salvezza.
Forse non tutti sanno che lo "Stabat Mater" di Jacopone da Todi è l'opera poetica più musicata nella storia. La "biografia spirituale" di Jacopone da Todi, scritta e pubblicata a Londra un secolo fa da Evelyn Underhill è forse l'opera che ha più contribuito alla conoscenza del nostro Poeta nel mondo. Scrittrice, guida spirituale e mistica, Evelyn ha interpretato con profondità ed empatia l'umanità del Beato Jacopone da Todi. Ricercatrice accurata e documentata, essa ci fa comprendere il valore letterario e poetico delle Laudi insieme al loro significato teologico e filosofico. Jacopone da Todi, interprete fedele dell'ideale francescano e massimo rappresentante della letteratura italiana in lingua volgare prima che Dante la portasse a perfezione, viene presentato in questa biografia come una delle figure più alte della spiritualità e della cultura europea del XIII secolo.
Paralizzata e costretta a letto per trent'anni, Alexandrina (1904-1955) visse su di sé ogni venerdì per circa quattro anni le sofferenze della Passione di Gesù. Negli ultimi tredici anni della sua vita si nutrì esclusivamente con l'Ostia Eucaristica. Il libretto ripercorre l'avventura umana e mistica di questa singolare figura, Cooperatrice Salesiana, beatificata da Giovanni Paolo II il 25 aprile 2004.
Julius Kambarage Nyerere (1922-1999) è una delle figure più luminose del Novecento. Primo presidente della Tanzania, interpretò il potere come servizio a una nazione-famiglia, adottando un'estrema sobrietà nella sua vita privata. Il socialismo africano è stato il suo progetto politico-economico non meno che culturale: un'utopia da attuare nutrendo l'autofiducia degli africani. Alla sua uscita di scena, Nyerere lasciava un paese pacifico e unito, per quanto ancora povero. Questa biografia ci restituisce "la magistrale lezione del Mwalimu, il "maestro" della Tanzania che ha osato pensare il nuovo nel suo paese e per l'Africa" (J.-L. Touadi). Se n'era accorto anche un ventenne di nome Marco Biagi - lo stesso Biagi che verrà ucciso nel 2002 dalle Brigate rosse - il quale scrisse, dopo un soggiorno in Tanzania, alcuni documentati articoli per l'Avanti! Cattolico convinto, Nyerere prendeva ispirazione dall'ideale di vita comunitaria degli Atti degli Apostoli. Caso singolare per un capo di stato, è in corso la causa di beatificazione. Prefazione di Jean-Léonard Touadi. Con due articoli di Marco Biagi.
Barbara ha 40 anni, vive in un condominio alla periferia di Roma. Ha un diploma di belle arti conseguito a Parigi. Si mantiene vendendo i suoi quadri, tele sgargianti che rappresentano scene sacre. Nelle ore in cui non lavora, Barbara prega, medita davanti alle icone, intona liturgie. Barbara è un'eremita. Lucio, invece, cammina. Non ha l'auto né altri mezzi. Una volta l'anno, all'inizio dell'estate, parte a piedi, resta fuori casa qualche mese, dormendo nelle sacrestie, nei santuari, ovunque gli si offra ospitalità. Se ne ha l'occasione, parla del Vangelo con le persone che incontra.
Altrimenti resta in silenzio. Poi rientra, torna al suo eremo nei boschi della Toscana.
Lì trascorre il resto dell'anno, studiando la Bibbia, accogliendo le persone che si rivolgono a lui per un consiglio, un'indicazione spirituale e che in cambio gli lasciano qualcosa da mangiare. Carlo è sacerdote, ma ha una laurea in medicina e una specializzazione in psichiatria. Ha lavorato a lungo in Francia, negli ospedali. Ora passa in silenzio e solitudine tutte le mattine e tutte le sere, in un piccolo appartamento di città. Il pomeriggio, scende nella chiesa sotto casa dove confessa ogni giorno una decina di persone. Questi sono alcuni rapidi profili degli eremiti italiani di oggi. Gli eremiti, a cui molti pensano come a figure di un passato lontanissimo, sono invece, e proprio negli ultimi decenni, una realtà viva e presente sia in Italia che all'estero.
Questo libro presenta i risultati della prima indagine sul campo dedicata all'eremitismo italiano: 35 lunghe interviste con eremiti giovani e anziani, uomini e donne. L'eremita, una figura dal passato millenario, non smette di stupire, di interrogare, di lanciare un messaggio al quale nemmeno il passante frettoloso rimane indifferente.
Una storia unica, una vita forse irripetibile... Gli incontri segreti con Papa Pio XII... Il dogma dell'Assunzione di Maria... Una delle più straordinarie esperienze soprannaturali dei nostri tempi. Le precise parole della Vergine della Rivelazione colme di forza spirituale, cariche di insegnamenti ma soprattutto di enorme portata profetica. Messaggi grazie guarigioni e segni di rilevanza fondamentale per il terzo millennio, di riflesso vissuti da Bruno Cornacchiola con un'incredibile vita al servizio della S. Trinità nel segno della Vergine Maria.