
Quella di Romero è una grande storia in un Paese che ha avuto anni terribili. Mostra come un vescovo e una Chiesa possono essere uno spazio di pace, mentre tutto crolla sotto i colpi di una violenza insensata. In una situazione diffi cilissima e polarizzata, Romero fu vescovo di tutti perché amico dei poveri e della pace. I poveri erano al centro delle sue preoccupazioni, perché egli riconosceva in loro la misteriosa presenza del Signore. La vicinanza ai poveri fu la bussola della sua vita. Come predicava il 5 febbraio 1978: «C'è un criterio per sapere se Dio sta vicino o lontano da noi: chiunque si preoccupi dell'affamato, del nudo, del povero, dello scomparso, del torturato, del prigioniero, di tutta questa carne che soffre, ha vicino Dio». Romero consolava il suo popolo, fatto di contadini umiliati da secoli, di donne e uomini senza futuro. Era la loro speranza e la loro voce. Una figura di grande spessore spirituale: non un politico, ma un pastore. Un nuovo Santo amico dei poveri e uomo di pace.
Óscar Arnulfo Romero (1917-1980) è senza dubbio il salvadoregno più famoso fuori dei confini del suo paese. Proveniente dal popolo, impegnato coraggiosamente nella trasformazione della storia, mons. Romero non cesserà mai di proclamare la propria appartenenza alle classi popolari che formano il popolo di Dio, pietra angolare della sua ispirazione profetica. Rivelando le cause fondamentali dell'ingiustizia e della repressione, smascherò la vastità e la natura del male di cui era vittima la società salvadoregna, e imparò a porsi in maniera cosciente e responsabile davanti alla realtà. Óscar Romero, in qualità di uomo di Chiesa impegnato anima e corpo nel servizio al suo popolo, appare come un faro della coscienza universale, un apostolo della nonviolenza e un profeta dei tempi moderni. Prefazione di François Houtart.
Uomo timido e introverso, Oscar Romero - arcivescovo di San Salvador dal 1977 - fu sospinto dalle circostanze a divenire la voce libera e autorevole di un popolo sofferente. Dopo aver dedicato tutta la vita al servizio di Dio, divenne un profeta di giustizia e di pace, sempre schierato dalla parte della popolazione, stremata dalla povertà e oppressa dai militari. Cercava il dialogo, soluzioni ragionevoli e civili alla crisi del suo paese. I suoi nemici, fautori di prospettive violente, non sopportavano la sua affermazione della dottrina sociale della Chiesa, non accettavano la sua richiesta di pietà e di giustizia, tanto da ucciderlo il 24 marzo 1980, mentre elevava l'ostia per la consacrazione. La biografia di Oscar Romero, difensore dei poveri e degli oppressi.
Oscar Arnulfo Romero, vescovo salvadoregno, personalità carismatica, sobria e rigorosa, uomo integro, trasparente e irreprensibile. È noto più per le sue denunce contro la violenza, la corruzione, le torture e le stragi dei poteri forti dello stato salvadoregno, che per la sua radicale vita di fede dalla quale sgorgava il suo ministero. Martirizzato "in odio alla fede" mentre celebrava il memoriale del sacrificio di Cristo, sin da subito è stato pianto dal suo popolo come si piange un padre ed è stato pregato come "san Romero d'America". Nel 2010, nel trentesimo anniversario del martirio, un gruppo di teologi e testimoni si è radunato per approfondire la sua vigorosa fede che lo rese umile pastore della chiesa dei poveri. Questo libro che non è una biografia, ma la narrazione dei tratti essenziali del "vangelo" di Romero raccoglie gli atti di quel convegno. Ora il suo nome è, anche ufficialmente, celebrato tra i santi del popolo di Dio.
Con fedeltà storica e molta chiarezza Don Giuseppe Massone - psicologo, conferenziere, scrittore – traccia un ritratto vero di Oscar Romero, un personaggio straordinario per candore e intuizione, gioia di esistere e dedizione ai poveri, autentico eroismo.
Assassinato dagli squadroni della morte sull’altare, durante la Messa, Romero rimarrà un mistero, ma noi avremo respirato un po’ delle sue paure, delle sue passioni, dei suoi entusiasmi; tutto questo non sarà sterile anche dentro di noi.
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Don Tonino Bello un santo feriale
Don Primo Mazzolari un “incredibile cristiano”
Da una terra dove scorreva il sangue, dove gli oppositori erano fatti scomparire, dove i diritti umani erano calpestati, la voce dell'arcivescovo di San Salvador, libera e autorevole, ha oltrepassato le frontiere ed è stata sentita in tutto il mondo. Quando si rese conto delle sofferenze del suo popolo, Oscar Romero ne ebbe compassione e da buon pastore se ne fece carico. Andò consapevolmente incontro alla morte e non vi si sottrasse: la logica evangelica gli chiedeva questo e lui vi aderì.
A trenta anni di distanza, Oscar Romero. «Ho udito il grido del mio popolo» rappresenta un contributo per far conoscere la straordinaria vicenda di questo vescovo, che pagò con la vita il proprio servizio al Vangelo.
Il paradosso della vicenda di Oscar Romero è che quest'uomo della tradizione, questo pastore d'anime che aveva del vescovo una visione classica e tridentina ad un certo punto, rifacendosi ai documenti del Concilio, a quelli di Medellin e a Paolo VI, ha compreso sempre pi√π chiaramente, di fronte alle violenze che colpivano i suoi sacerdoti e i suoi fedeli, che era proprio dovere illuminare le realtà terrene con gli insegnamenti del Vangelo. Quando si rese conto delle sofferenze del suo popolo, Romero ne ebbe compassione e da buon pastore se ne fece carico, fino al martirio.
La ristampa di questo libro, arricchito dalla prestigiosa postfazione del card. Gregorio Rosa Chàvez, rappresenta un contributo per far conoscere la straordinaria vicenda di questo vescovo, che pagò con la vita il proprio servizio al Vangelo e che ora la Chiesa ha portato agli onori dell'altare.
Nel XX anniversario della morte di Mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, ucciso mentre celebrava messa in Cattedrale, il prof. Roberto Morozzo della Rocca, della Comunità di S.Egidio e postulatore della causa di beatificazione, ha raccolto le testimonianza di Jesus Delgado, Giovagnoli, Imperatore, Mons. Cassidy e Vincenzo Paglia con l’intenzione di ricordare e interpretare la figura di Romero, uno dei martiri più amati del XX secolo, anche per il valore simbolico della sua morte. Il risultato è un volume introduttivo biografico di agevole lettura.
Alla vigilia della Beatificazione di mons. Romero voluta da papa Francesco, la biografia ufficiale dell'arcivescovo martire, ucciso il 24 marzo 1980 da uno squadrone della morte, mentre celebrava all'altare; un volume che rappresenta una ricostruzione storica accurata e una testimonianza di fede. La beatificazione di Romero nella Chiesa cattolica, a seguito del riconoscimento del martirio in odium fidei, avviene allorché molti animi sono rasserenati, essendo ormai lontane le tensioni della guerra civile salvadoregna e del cruento scontro, in America Latina, fra regimi militari e guerriglie. Le strumentalizzazioni del vescovo martire sono molto ridotte. In tutto il mondo Romero riceve onori imparzialmente decretati. A lui sono dedicati monumenti, piazze, università, aeroporti, ospedali. Lo rievocano libri, film e opere teatrali. La biografia ufficiale di Mons. Oscar Romero. Con prefazione di Andrea Riccardi.
Una raccolta delle omelie e lettere pastorali più significative di Oscar Romero, il vescovo divenuto simbolo della assoluta dedizione a Dio e ai poveri.
Il 24 marzo 1980 Oscar Romero venne ucciso sull'altare. Questo volume vuole ripensare la figura del vescovo di El Salvador nel contesto storico in cui visse ed il valore della sua testimonianza anche alla luce delle problematiche piu attuali del continente latino-americano.
Una biografia asciutta, diretta e critica: è quello che si ritrova il lettore leggendo le pagine di questo libro. Asciutta, perché don Alberto, profondo conoscitore di Romero, non perde tempo né spreca parole: descrive a tratti essenziali l'avventura umana e spirituale del vescovo martire salvadoregno. Diretta, perché nel suo stile, l'Autore non fa giri di parole, ma racconta Romero e ne fa sentire la voce, anche attraverso la riproposizione di alcuni suoi scritti. Critica perché Romero e la sua canonizzazione, il riconoscimento della sua uccisione come martirio, sono una sfida ecclesiale: dicono un modo particolare di essere Chiesa, di difendere i figli di Dio, di farsi voce di chi non ha voce; parlano di una pastoralità nuova e tutta da riscoprire.

