
Il saggio qui tradotto, pubblicato nel 1923, è il manifesto programmatico in cui, con chiarezza, ritroviamo le linee di fondo e i temi portanti del pensiero di Guardini.
Nuova edizione di un classico del pensiero guardiniano: il lettore è guidato nei grandi romanzi, nei personaggi, nelle idee di Dostoevskij.
Che significato ha la preghiera, dal punto di vista antropologico? Quale funzione esercita nel complesso della vita spirituale? Perché la sua efficacia si presenta rinnovata e accentuata per la psiche dell'uomo della nostra età? Questi sono i primi interrogativi cui vuole rispondere Guardini in un'opera non volta ad un'indagine teologica di scuola, ma indirizzata a chiarire significato, forma, valore, condizioni, manifestazioni diverse, difficoltà della preghiera. L'autore intende cogliere la sostanza perenne dell'orazione: la lode, la adorazione, il ringraziamento di fronte a Dio, la venerazione di Maria e dei Santi la preghiera individuale e inventiva, la liturgia e la preghiera popolare.
Otto concise e profonde meditazioni che introducono al mistero cristiano della Pasqua.
Lo spirito della liturgia è una classica interpretazione della spiritualità liturgica, germinata da una straordinaria potenza d'intuizione e da una perspicacia anticipatrice dei movimenti storici, quale il Guardini ha sempre testimoniate. Il volume, che uscì nel 1919 nella collezione "Ecclesia orans" promossa dall'abate Ildefons Herwegen di Maria Laach, nulla ha perduto a tutt'oggi della sua forza di penetrazione, del suo vigore di sintesi. Nei santi segni l'autore avvia ad una calda comprensione della liturgia e del suo simbolismo. Gli si apre dinanzi così, intatta, la ricchezza di allusione e di appello religioso insita nel segno della croce, nell'inginocchiarsi, nel vario atteggiarsi della mano di chi prega, nell'incedere processionale, nel battersi il petto, nel cero, nell'acqua benedetta, nella fiamma sacra, nella cenere penitenziale, nell'incenso, nella luce, emblema della verità di Dio, nel pane e nel vino, nell'altare coi suoi lini, nel calice e nella patena, nella benedizione, nelle campane. Lo spazio nelle sue direzioni, il tempo con l'avvicendarsi dei ritmi quotidiani, rivelano, essi pure, un'arcana consacrazione liturgica. Profondità cristiana e sensibilità lirica si fondono armonicamente in queste pagine.
L'autore, con le tre meditazioni qui raccolte, ha inteso fare opera non teoretica, ma pratica: invitare cioè, con l'urgenza di un appello rivolto alla singola persona, ad un ripensamento del problema del bene, della coscienza e dei rapporti che li legano nel vivo dell'azione.
Da sempre, la figura umana e il messaggio filosofico di Socrate hanno rappresentato un enigma per la schiera degli interpreti. E non soltanto la mancanza di scritto suoi e per la tradizione su di lui affidata al discepolo Platone, troppo creativo per essere fedele, ma soprattutto per la poliedricità del personaggio e del filosofo, raccolta in una ricca unità solo sotto il sigillo del martirio.
L'opera di Guardini è una vivida ricostruzione, continuamente sostenuta dalle citazioni; l'altezza spirituale del lottatore contro gli inganni della sofistica si staglia di contro alla mediocrità etica e all'ottusità intellettuale di molti suoi oppositori e giudici.
In queste pagine la continuità di fondo tra Socrate e Platone, anzi il platonismo eterno, componente ineliminabile dello spirito europeo, appare con la forza luminosa dell'evidenza.