
E' sicuramente l'opera piu importante di Rosmini, quella in cui le prime intuizioni filosofiche giungono ad una piena maturita e si organizzano in un'architettura di pensiero ordinata e coerente.
Il Nuovo Saggio sull’origine delle idee è l’opera senz’altro più importante di Rosmini, quella in cui le prime intuizioni filosofiche giungono ad una piena maturità e si organizzano in un’architettura di pensiero ordinata e coerente. Il saggio vede la luce nel 1830 e immediatamente, per la dimensione, l’ampiezza e l’originalità dell’orizzonte speculativo, procura a Rosmini, allora poco più che trentenne, una grande notorietà. Nella prima parte l’Autore si dedica all’analisi e alla demolizione dei sistemi filosofici precedenti, in particolare sottopone a vaglio critico il pensiero di Locke, Leibniz e Kant. Nella seconda parte procede all’edificazione della sua dottrina filosofica fondata sull’idea dell’essere, idea innata, «fonte di ogni certezza» e «mezzo per conoscere tutte le altre cose».
Il "Nuovo Saggio sull'origine delle idee" è l'opera senz'altro più importante di Rosmini, quella in cui le prime intuizioni filosofiche giungono ad una piena maturità e si organizzano in un'architettura di pensiero ordinata e coerente. Il saggio vede la luce nel 1830 e immediatamente, per la dimensione, l'ampiezza e l'originalità dell'orizzonte speculativo, procura a Rosmini, allora poco più che trentenne, una grande notorietà. Nella prima parte l'Autore si dedica all'analisi e alla "demolizione" dei sistemi filosofici precedenti, in particolare sottopone a vaglio critico il pensiero di Locke, Leibniz e Kant. Nella seconda parte procede all'edificazione della sua dottrina filosofica fondata sull'idea dell'essere, idea innata, «fonte di ogni certezza» e «mezzo per conoscere tutte le altre cose». Il Nuovo Saggio termina con questo volume.
Nuovo saggio sull’origine delle Idee, l’opera filosofica senz’altro più importante e matura di Rosmini, aveva suscitato immediatamente dopo la pubblicazione (1830) numerose reazioni, di grandi consensi ma anche di profondo dissenso. Vincenzo Gioberti è tra gli intellettuali che manifestano apertamente una posizione critica. Tale polemica dà origine in un primo momento ad un vivace scambio epistolare tra i due e successivamente, nel 1846, spinge Rosmini a chiarire la sua posizione nel Vincenzo Gioberti e il panteismo. Lezioni Filosofiche, pubblicato anonimo, in cinque puntate sul «Il Filocattolico» di Firenze e poi in un unico volume. Si tratta di un’opera d’eccezione tra gli scritti di Rosmini: scritta per essere pubblicamente pronunciata - cosa che però non avvenne mai -, l’opera presenta uno stile fluente, vivido e ricco, e costuisce un documento prezioso della realtà filosofica e intellettuale italiana della seconda metà dell’Ottocento.
Presentiamo il nuovo volume degli scritti di Antonio Rosmini nell’edizione critica ideata e promossa dallo stesso autore secondo i criteri della “collezione”. Dopo il Concilio Vaticano II, in un clima di maggiore universalizzazione del pensiero, quest’opera è un indispensabile punto di riferimento per l’approfondimento dell’esistenza e della tematica della persona umana. Il rigore scientifico dell’edizione è garantito dall’Istituto di Studi Filosofici di Roma e dal Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa. Il volume è rilegato in tela di formato 14,5x23.
Nel 1834 il conte Terenzio Mamiani della Rovere pubblica un saggio dal titolo: Del Rinnovamento della filosofia antica italiana. L'opera intende perseguire l'ambizioso progetto di superare le antinomie della filosofia moderna e la sterile conflittualità dei sistemi attraverso un ripensamento radicale dell'attività speculativa. In questo percorso il conte della Rovere rivolge precise contestazioni ad alcuni autori contemporanei tra i quali figura Antonio Rosmini in riferimento al Nuovo saggio sull'origine delle idee, pubblicato nel 1830. In risposta alle critiche, il Roveretano scrive il Rinnovamento della filosofia, una serrata requisitoria contro la filosofia del Mamiani nella quale con implacabile lena Rosmini mette allo scoperto gli errori speculativi del conte e dimostra l'inconsistenza e l'infondatezza delle critiche rivolte al Nuovo Saggio. Un documento imprescindibile del dibattito filosofico dell'Ottocento italiano. Il volume è il primo di due tomi.
Nel 1834 il conte Terenzio Mamiani della Rovere pubblica un saggio dal titolo: Del Rinnovamento della filosofia antica italiana. L'opera intende perseguire l'ambizioso progetto di superare le antinomie della filosofia moderna e la sterile conflittualità dei sistemi attraverso un ripensamento radicale dell'attività speculativa. In questo percorso il conte della Rovere rivolge precise contestazioni ad alcuni autori contemporanei tra i quali figura Antonio Rosmini in riferimento al Nuovo saggio sull'origine delle idee, pubblicato nel 1830. In risposta alle critiche, il Roveretano scrive il Rinnovamento della filosofia, una serrata requisitoria contro la filosofia del Mamiani nella quale con implacabile lena Rosmini mette allo scoperto gli errori speculativi del conte e dimostra l'inconsistenza e l'infondatezza delle critiche rivolte al Nuovo Saggio. Un documento imprescindibile del dibattito filosofico dell'Ottocento italiano. Il volume è il secondo di due tomi.
Un documento straordinario di grande capacità argomentativa e geniale nello stile del Rosmini sul significato della Felicità.
Il primo interesse di Rosmini per la coscienza risale agli anni giovanili, tra il 1817 e il 1822. Nella massa di manoscritti conservati nell'Archivio Rosminiano di Stresa, era la coscienza pura al centro dei suoi studi. Questo volume è una pubblicazione non più sulla coscienza "pura" (come centro della conoscenza teoretica), ma sulla coscienza "morale" (come centro del comportamento etico personale). Intende fornire alla coscienza indicazioni o regole ordinate di comportamento etico (cioè di stabilirne la bontà o la malizia) per le azioni individuali, proprie dell'uomo singolo. La presente edizione del "Trattato della coscienza morale" riporta il testo integrale, dell'edizione del 1844-45.
L’opera che in maniera organica presenta il pensiero di Rosmini suscitò grande eco ai suoi tempi e trovò calorosa accoglienza presso gli ambienti liberali. Scientificamente riveste un alto valore, per il suo carattere sistematico e per la trattazione strettamente logica dell’argomento, tutto formulato attraverso deduzioni concettuali.
Il diritto – come Rosmini spiega in Filosofia del diritto (184145) – ha come suo fondamento la persona, perché “la persona dell’uomo è il diritto umano sussistente, quindi anche l’essenza del diritto”.
In prima edizione italiana. Il presente volume è il primo di quattro tomi.
L'edizione critica delle OPERE COMPLETE DI ANTONIO ROSMINI secondo i criteri della "Collezione" ideata e promossa da lui stesso, a cura dell'Istituto di Studi Filosofici di Roma e del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa, si presenta come un indispensabile punto di riferimento per l'approfondimento dello studio della persona umana. La statura intellettuale, morale e religiosa di Rosmini si misura leggendo le opere nel loro intreccio tematico: dalla fondazione del sapere alle ragioni della drammaticità radicale dell'esistenza; dalla ricerca dei principi che reggono l'esperienza morale, psicologica, pedagogica, politica, all'analisi critica delle varie forme che queste esperienze assumono.
Sono previsti 80 volumi, rilegati in tela, formato 14,5x23.
Un'opera fondamentale e di grande respiro in cui si rinvengono i germi del cattolicesimo liberale. Si completa la pubblicazione della Filosofia del diritto. L'opera che in maniera organica presenta il pensiero di Rosmini suscitò grande eco ai suoi tempi e trovò calorosa accoglienza presso gli ambienti liberali. Scientificamente riveste un alto valore, per il suo carattere sistematico e per la trattazione strettamente logica dell'argomento, tutto formulato attraverso deduzioni concettuali. Il diritto - come Rosmini spiega in Filosofia del diritto (1841-45) - ha come suo fondamento la persona, perché "la persona dell'uomo è il diritto umano sussistente, quindi anche l'essenza del diritto". Il volume è il quarto di 4 tomi e completa la pubblicazione della sulla filosofia del diritto di Rosmini.
Uno strumento essenziale per comprendere il suo pensiero, la sua personalità spirituale, la storia italiana nella prima metà dell'Ottocento. Il testo inaugura le Lettere di Romini in una nuova edizione ampiamente corredata da un ricco apparato filologico. Un'impresa impegnativa per il numero di lettere scritte da Rosmini nella sua vita (circa undicimila) e per la vastità dei temi affrontati. Sono qui raccolte le 151 lettere che coprono gli anni giovanili (2 giugno 1813-19 novembre 1816): i corrispondenti sono i compagni di studio, i cugini, gli amici con cui vengono avviate collaborazioni culturali, e diverse personalità della cultura roveretana e nazionale. Oltre ad una vasta bibliografia il volume presenta in appendice un Dizionario dei corrispondenti, nel quale viene segnalato l'inizio della corrispondenza, il numero delle lettere contenute nel volume, nonché viene delineato il profilo di ogni corrispondente rosminiano con le precise informazioni bibliografiche.