
Il libro arriva quattro anni dopo "Vedere Cose" e ne rappresenta l'ideale continuazione. La poesia di Heaney incide il tempo delle cose, sfiora la storia dei grandi e fissa per sempre l'elegia familiare. Tornano i grandi artigiani intenti al lavoro, i suoni liquidi e ondeggianti di risacche e scrosci, i colori del cielo di Irlanda di contro ai paesaggi dove vento e luce si incontrano a ridosso dell'oceano. La naturale concisione di Heaney lascia talvolta il posto a un andamento narrativo più sciolto, mentre il verso si libera e fluttua nel racconto di un ricordo per tornare docile alla terzina, alla semirima, all'allitterazione come chiave sonora per aprire il mistero delle cose.
Serra non è nuovo alle rime. Obbedendo al criterio per cui tacere è più vergognoso che dire una parolaccia, Serra con un paese tagliato su misura per Berlusconi, con la paranoia apocalittica di fine secolo, con i paradisi artificiali della new economy, con il professor Di Bella, con la confusione degli elettori italiani, dice nel suo postscritto: "Mi è spesso capitato, scrivendo, di sghinazzare o commuovermi nel giro di mezza frase appena. Non vedo perché il lettore, che tra l'altro è molto più rilassato di me, non possa farlo con uguale elasticità d'animo e di sguardo".
Il volume contiene l'intera produzione poetica di Carlo Porta, erede della tradizione dialettale milanese. Questa edizione si presenta rivista e accresciuta, grazie ai quattro inediti venuti alla luce negli ultimi anni e all'approfondito commento. Oltre alle poesie il libro contiene, in una sezione a s stante, gli abbozzi e i frammenti.
Seguire il cammino poetico di Ungaretti significa percorrere la "Vita d'un uomo", dalle nostalgie e dai miraggi egiziani all'inferno del Carso, dagli eccezionali anni parigini alla scoperta di Roma, dal "Dolore" che segue al soggiorno in Brasile fino all'ultima stagione, furiosamente vitale. In questo saggio Cortellessa ci restituisce un'immagine ravvicinata e umanissima di questo grande poeta e della sua opera. Nella videocassetta allegata (il libro è contenuto in un cofanetto) Ungaretti racconta se stesso e legge alcune sue poesie. Una vera e propria autobiografia costruita con preziosi materiali d'archivio, anche inediti (delle Teche Rai) da Gianni Barcelloni e Gabriella Sica.
Scritti con febbrile intensità, quasi il poeta sapesse di essere incalzato dal tempo, i versi di Keats scorrono con suggestiva musicalità risalendo i "nodi" del rapporto tra arte e vita, piacere e dolore. La ricchezza immaginativa, espressione dei canoni romantici, non scivola mai nel facile lirismo e rivela una sincera, autentica adesione alla vita. Con testo inglese a fronte.
"'La rosa separata' è un canto ininterrotto all'Isola di Pasqua, la mitica Rapa Nuj, 'rosa separata' dal tronco di un rosaio spezzettato 'che la profondità convertì in un arcipelago'. Il tema non è nuovo nella poesia di Neruda; già nel 'Canto generale' l'isola sperduta nell'oceano Pacifico, popolata di statue misteriose, era sentita dal poeta in tutta la suggestione personale, interpretata come 'ombelico del mondo'. Il carattere autobiografico della poesia nerudiana non si smentisce neppure ne 'La rosa separata'. Le allusioni a ciò che costituì l'esperienza vitale del poeta sono continue, assalgono il lettore ad ogni verso, e il senso intensamente drammatico dell'esistenza ritorna a manifestarsi con non attenuato vigore." (G. Bellini)