
«La poesia, così come la prosa, sta semplicemente tornando a essere ciò che è sempre stata. Cinque secoli di silenziosa cultura tipografica sono solo una parentesi nella lunga storia, Foucault avrebbe detto "a pendenza lieve", dell'"arte del discorso" e della sua inseparabile gemella che riguarda tutti: "l'arte dell'ascolto". Ogni epoca può fare arte con i mezzi che si trova a disposizione, schizzare via più rapida di quanto ci sta già mutando, oppure ricorrere ai mezzi precedenti e già desueti, con i quali solitamente si cerca di tenere buoni e fermi coloro i quali, per loro stessa natura, sono in perpetuo transito. Se io metto su un congegno ad arte per tornare a ripeterti "sta buono lì", non è cambiato nulla, vuol dire che ho il mio interesse nel condividere la messa in stato con cui altre forze, mobilissime e fin troppo dinamiche, ci ripetono di stare tranquilli, perché tanto è tutto come prima. Ma se ti chiedo invece di "darti una mossa" e vivere veloce, allora vuoi dire che io, con te, quelle forze le voglio fregare, e che non voglio starmene fermo ad aspettare che decidano la mia sorte». Gabriele Frasca
Un libro di poesia che esplora l'impossibile familiarità con il mondo e la propria vita, e lo fa proprio partendo dal terreno apparentemente più vicino e prossimo, che è il quotidiano. Non c'è infatti evento, per piccolo e banale che sia, capace di sfuggire del tutto all'ombra dell'insensatezza e dell'estraneità. Ed è proprio attraversando quest'ombra che la parola poetica cerca di ritrovare un possibile spessore dell'esperienza, di avvicinare quel reale da cui siamo perennemente esiliati. In un'epoca caratterizzata dall'industria dell'immagine e dell'informazione, la strada per il concreto è la più ardua e difficile che ci sia.
A sessantatré anni dall'uscita di "Esercizi. Poesie e traduzioni", Giovanna Bemporad si è finalmente persuasa a riconoscere quello che autorevoli interventi critici, disseminati lungo questo notevole arco temporale, hanno da sempre sostenuto: i suoi versi originali hanno una loro propria preziosa voce, che per essere meglio apprezzata necessitava dell'affrancamento dalle bellissime e ingombranti traduzioni. Rispetto alle precedenti edizioni molte sono le poesie aggiunte e non trascurabile è il numero delle varianti apportate ai testi già editi.
Questi pensieri, sotto forma di versi, vogliono essere come un raggio che parte dall'intimo della Trinità. Lì il Padre e il Figlio non cessano mai di conversare. È un gioco di amore che si fa addirittura Persona nello Spirito Santo. Pagine sostanziate di Bibbia, che sanno insieme di semplicità e di cielo. Parole sgorgate dall'intimo del cuore. Cadenzate con la vita. C'è il sapore del quotidiano illuminato da Dio. L'Abbà-Papà ritma lo scorrere dei versi con l'insistenza di una goccia d'acqua che tiene umida e feconda la terra del cuore. Leggendo e meditando questi versi viene voglia di fare la stessa esperienza dell'autore: sentire Papà vicino e parlare con lui. Don Paolo vive di Papà, sta bene con lui, per star bene anche con tutti i fratelli e le sorelle, accolti nel suo nome e all'ombra del suo sguardo.
Pubblicato in inglese a New York nel 1923, Il Profeta è unanimemente considerato il capolavoro dello scrittore-pittore libanese. Si tratta — come scrive il curatore del volume, Francesco Medici — di un "inno sublime di lode alla vita, a Dio e soprattutto all’uomo che, avendo le sue radici in Dio, non può in alcun modo essere malvagio" e anzi è destinato lui stesso "a trascendere i confini dell’esistenza verso la luce di un assoluto infinito e senza limiti". Questa edizione con testo originale a fronte è arricchita da un’ampia introduzione.
Durante il percorso di questa breve striscia di tempo, si stabiliscono tra gli uomini dei legami, che come ogni cosa, sono destinati a "finire", perché niente dura in eterno, tutto passa, invecchia e muore. Eppure ci sono delle ‘emozioni" che sopravvivono all’'uomo: sono Legami senza tempo. Questa raccolta di poesia si propone di stabilire dei legami di questo genere, non soltanto tra i due autori, Vincenzo ed Emanuel, ma tra tutti coloro che si lasciano affascinare da questa raccolta: semplice, romantica, culturale, ma anche profonda nella sua essenzialità, custodendola in un libro che sopravviva alle varie mode dei tempi.
La poesia di Emanuela Ghini, giunta qui a una nuova matura prova, lascia trasparire la ricchezza del suo mondo interiore e del suo itinerario umano e spirituale, sempre teso all'essenziale, fin dagli anni della sua formazione, vissuta nel respiro del Concilio e alla scuola di maestri quale Giuseppe Dossetti, cresciuta nel solco della spiritualità carmelitana e al tempo stesso profondamente biblica. La relazione dell'anima con Dio si fa così dialogo aperto sulle relazioni umane e sul mondo,che vivono sospesi sull'orlo del mistero.
Raccolta di poesie dal Gulag Romeno
La poesia come atto di resistenza. La forza delle parole come tentativo di salvezza. È questo il senso più profondo delle trentadue poesie di autori palestinesi raccolte in questo volume, in gran parte scritte a Gaza dopo il 7 ottobre 2023, nella tragedia della guerra in Palestina, in condizioni di estrema precarietà: poco prima di essere uccisi dai bombardamenti, come ultima preghiera o testamento poetico (Abu Nada, Alareer), mentre si è costretti ad abbandonare la propria casa per fuggire (al-Ghazali), oppure da una tenda, in un campo profughi dove si muore di freddo e di bombe (Elqedra). Come evidenzia lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione, «scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata». Queste poesie, osserva Pappé, «sono a volte dirette, altre volte metaforiche, estremamente concise o leggermente tortuose, ma è impossibile non cogliere il grido di protesta per la vita e la rassegnazione alla morte, inscritte in una cartografia disastrosa che Israele ha tracciato sul terreno». «Ma questa raccolta non è solo un lamento», nota il traduttore Nabil Bey Salameh. «È un invito a vedere, a sentire, a vivere. Le poesie qui tradotte portano con sé il suono delle strade di Gaza, il fruscio delle foglie che resistono al vento, il pianto dei bambini e il canto degli ulivi. Sono una testimonianza di vita, un atto di amore verso una terra che non smette di sognare la liberta`. In un mondo che spesso preferisce voltare lo sguardo, queste poesie si ergono come fari, illuminando ciò che rimane nascosto». Perché la scrittura, come ricordava Edward Said, è «l'ultima resistenza che abbiamo contro le pratiche disumane e le ingiustizie che sfigurano la storia dell'umanità». Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza. Prefazione Ilan Pappé. Con interventi di Susan Abulhawa e Chris Hedges.
"Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto". La Coroncina del Preziosissimo Sangue è una delle preghiere devozionali più care ai fedeli. Risale al 1800 e medita le sofferenze patite da Gesù nelle 7 effusioni del suo sangue, offerto per la salvezza dell'umanità. L'autore, prendendo ispirazione da un pensiero di san Gaspare del Bufalo, fondatore della Congregazione dei Missionari del Prez.mo Sangue, invita i lettori a cogliere nel Crocifisso quei riflessi che esortano a praticare la via dell'amore in un crescendo che si disvela a partire dall'Incarnazione di fino al momento della lancia nel cuore.

