
Testo in spagnolo del libro di Mons. Athanasius Schneider sulle Riflessioni di un vescovo dell'Asia Centrale sulla Sacra Comunione". " Con prefazione di Mons. Malcom Ranjith, segretario della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, questo importante lavoro ha avuto nella sua prima edizione in italiano ampie ripercussioni in tutto il mondo. Una testimonianza di quanto sia forte e radicato il desiderio di adorare Dio nel Santissimo Sacramento.
ntroduzione di Jean Starobinski
Traduzione e cura di Maria Teresa Giaveri
Il libro di uno dei Maestri scrittori-viaggiatori del Novecento, divenuto in tutto il mondo un vangelo per le nuove generazioni di scrittori-viaggiatori e per i viaggiatori-lettori.
Il libro
"Vocazione: viaggiatore. Professione: fotografo e iconografo, cioè raccoglitore di immagini. E come legame fra tutto questo: scrittore. È così che una scheda segnaletica elencherebbe i diversi lavori di Nicolas Bouvier. Bisognerebbe subito aggiungere che tutti questi lavori li ha fatti per vivere, in ogni senso del termine, a cominciare dal più ampio. Quindi, per far vibrare e per consumare un'esistenza. Non serve a niente viaggiare per chi non esce da sé per fare incontri. Il dovere consiste nel darsi a tutto ciò che la strada ci riserva, dimenticando la meta e il ritorno. Se si tratta solo di arrivare a destinazione, basta prendere l'aereo. Viaggiare via terra sarà anche anacronistico nell'era dei quadrireattori, ma che ne sarà della grande madre Asia se ci si accontenta di sorvolarla? La sfida autentica non è la distanza da percorrere, ma la semplicità di spirito che bisogna raggiungere. In fatto di spoliazione, di atteggiamento contemplativo, era in grado di superare ogni maestro di sapienza. Si legge alla fine de La polvere del mondo: «Come un'acqua, il mondo filtra attraverso di noi, ci scorre addosso, e per un certo tempo ci presta i suoi colori. Poi si ritira, e ci rimette davanti al vuoto che ognuno porta in sé, davanti a quella specie d'insufficienza centrale dell'anima che in ogni modo bisogna imparare a costeggiare, a combattere e che, paradossalmente, è il più sicuro dei nostri motori.»"
Dalla Prefazione di Jean Starobinski
L'autore
Nicolas Bouvier, svizzero di lingua francese, fotografo, iconografo, è nato nel 1929 a Ginevra, dove è morto nel 1998. Scrittore nomade nella grande tradizione di Michaux, Segalen e Chatwin, viaggiatore prima in Oriente e poi in Occidente, è stato tradotto in tutto il mondo ed è diventato un autore di culto. L'usage du monde ha ottenuto il Prix de la critique. Di Bouvier Diabasis ha pubblicato Chronique japonaise (Il suono di una mano sola), scelto in Francia fra i dieci migliori libri del 1990, e Le journal d'Aran (Diario delle isole Aran. Carte di viaggio).
Pubblicato nel 1840, "Un eroe del nostro tempo" è considerato una delle pietre miliari su cui si è fondata la grande costruzione del romanzo russo dell'Ottocento. Suddiviso in cinque storie, analizza con toni profondamente introspettivi la figura romantica e morbosa del giovane ufficiale Pecórin, personalità complessa nella quale si rispecchiano i tormenti esistenziali dell'autore, mirabile fusione di sangue caldo e mente fredda, tenerezza e brutalità, eleganza taciturna e spietata brama di dominio. Un eroe nel quale l'autore sostiene di aver racchiuso tutti i vizi della sua generazione, ma che è in realtà emblema della condizione eterna dell'uomo. E proprio in questo personaggio dai mille volti risiede il segreto del fascino di un romanzo dalla struttura straordinariamente innovativa, uno di quei libri da leggere e rileggere, che ha conquistato lettori di ogni nazione e secolo. Con uno scritto di Vladimir Nabokov.
"Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo..." Il caffè sospeso è un'usanza partenopea, ma anche una filosofia di vita. Questo libro raccoglie il meglio dei suoi articoli usciti su quotidiani e riviste dal 1977 al 2007 e mai pubblicati in libreria. Filosofia greca applicata alla vita quotidiana, aneddoti pieni di senso non comune, l'Italia passata sotto la lente dell'ironia: un pezzo dopo l'altro il libro compone una perfetta summa del pensiero di Luciano De Crescenzo.
"Pamela" uscì tra 1740 e 1741 e ottenne subito uno straordinario successo di pubblico in Inghilterra e nei paesi europei nei quali nel giro di un paio d'anni fu rapidamente tradotto: persino Goldoni ne trasse l'argomento per una fortunata commedia. Cuore del romanzo sono le vicende di una cameriera sedicenne, di grande bellezza e ancora più grande virtù, che resiste ai tentativi di seduzione del proprio padrone, del quale pure è sinceramente innamorata, fino a riuscire a condurlo al matrimonio. Una trama di sconvolgente novità per l'epoca, con una protagonista donna, di umile condizione sociale, e per di più impegnata in una battaglia per affermare la parità dei sessi in materia di etica sessuale. Un romanzo che appare ancora oggi di interesse per la narrazione avvincente e ricca di suspense, per la minuziosa descrizione della vita quotidiana settecentesca, ma soprattutto per la finezza dell'analisi psicologica. Richardson rappresenta infatti con vivacità e sottigliezza rare le emozioni della protagonista e trova nella nuova forma del romanzo epistolare il veicolo più adatto per l'espressione di quel "sentimento" che il Settecento, il Secolo dei Lumi, andava proprio allora scoprendo.
Alcuni anni fa, mentre stava lavorando al progetto di un libro fotografico, Claudio Rigon ritrova in un museo della sua città alcune piccole fotografie di soldati insieme a carte, lettere, quaderni, documenti: tutto è intestato a un certo capitano Michel. Vi sono anche delle buste contenenti molti fogli ripiegati. Dicono di pattuglie in perlustrazione nella notte davano alle trincee austriache, dell'arrivo del rancio, di un bombardamento, di morti. Dicono che si è davanti al Monte Ortigara. Sono fonogrammi, i messaggi con cui alcuni reparti di un battaglione alpino si erano comunicati disposizioni e informazioni. Vanno dal 24 giugno al 24 luglio del 1916. Il capitano Michel, appena promosso, era giunto allora a prendere il comando di un battaglione decimato, rimasto senza ufficiali. Nella vita civile era insegnante di storia e filosofia. Dopo aver letto tutti quei fogli Claudio Rigon li ha incrociati, messi in ordine, ha inquadrato ogni dettaglio nel contesto. E soprattutto li ha fatti parlare, sfiorandoli con una voce calibrata, esatta, mai invadente e mai retorica, che da forza e collante al racconto.
1840: un ritratto simbolo dell'antica grandezza ottomana, scomparso da Istanbul quattro secoli prima, riappare misteriosamente a Venezia. Il sultano lo pretende. E Yashim in missione nella agonizzante ex Serenissima, scopre che il dipinto leggendario semina morte, suscita amori, dissolve ricchezze favolose. E la ricerca dell'eunuco detective si trasforma in un oscuro gioco del gatto col topo, che minaccia di distruggere più di un trono in Europa. Con il fido Palewski. Yashim si aggira in una Venezia spettrale e oppressa dal giogo della dominazione autriaca. Due cadaveri che appaiono nella melma dei canali fanno subito capire che la partita non sarà né semplice, né incruenta. Tra gli echi di Istanbul che risuonano in tutta la laguna - un palazzo che ospitava un caravanserraglio, dimore fatiscenti che celano tesori -, niente è come sembra, tutto rimanda a un disegno nascosto che muta di continuo, intrecciando presente e passato, finzione e realtà. Il ritratto di Maometto il Conquistatore di Gentile Bellini (o "attribuito a" come dicono prudentemente gli esperti), al centro di questo romanzo, non è invenzione. È un dipinto famoso oggi custodito alla National Gallery di Londra. Le peripezie storiche del dipinto sono ricostruite da Goodwin in una divertente Appendice al romanzo.
La musica gioca un ruolo importante in molte delle opere di McEwan: a livello tematico, impegna e appassiona i suoi personaggi; come metodo formale, organizza e scandisce la sua scrittura. Ma nella piena commistione di partiture che è il libretto d'opera, McEwan, rinnovando la collaborazione con il compositore Michael Berkeley esplora inedite possibilità espressive e dilata i confini del genere. La trama di "For you" si inserisce nella vasta tradizione dell'opera buffa. Il celebre compositore e direttore d'orchestra Charles Frieth si appresta a dare nuovo lustro alla sua fama con la messa in scena della sua ultima creazione per orchestra, "Demonio Aubade", e intanto non rinuncia ad ampliare la propria collezione di conquiste femminili seducendo, in cambio di un assolo di 32 battute, la giovane suonatrice di corno Joan. Charles e la moglie Antonia, molto malata e in attesa d'intervento, si trovano così coinvolti in un vivace ménage a six che include anche il medico di Antonia, Si-mon, il segretario di Charles, Robin, e la cameriera polacca, Maria, in un girotondo teso e a tratti comico che sfocia in un epilogo sorprendentemente cupo. Si ritrovano dunque i temi da sempre cari a McEwan calati in una lingua che, pur nella specifica forma concisa e cadenzata, sa esprimere tutta la forza della contemporaneità perché, come osserva l'autore, "al giorno d'oggi un libretto deve avere un interesse intrinseco; non può essere solo la gruccia su cui appendere musica favolosa".
Oslo è nella morsa di una delle estati più torride che la storia ricordi. Anche mettere due patate sul fuoco sembra un supplizio, ma quando, in un appartamento del centro, delle grosse macchie nerastre si allargano nell'acqua che bolle su un fornello, la signora che sta cucinando capisce che non può essere colpa del caldo e, sollevando gli occhi al soffitto, vede un denso liquido scuro colare attraverso l'intonaco. Al piano di sopra, il quinto, una giovane donna giace in una pozza di sangue, assassinata. Un dito è stato reciso dalla sua mano sinistra e dietro la sua palpebra è stato nascosto un minuscolo diamante a forma di stella a cinque punte, la stella del diavolo. Nello stesso momento, in un altro punto della città, il detective Harry Mole giace nel suo appartamento, completamente ubriaco. Dall'assassinio della sua collega Ellen non si è più ripreso, scivolando a poco a poco in uno stato di abbattimento che lo ha portato al completo isolamento e alla sospensione dal servizio. Tuttavia, è proprio il capo della polizia, Bearne Moller, a costringerlo a riemergere dal suo stupore alcolico. È a corto di uomini ma, soprattutto, vuole dare a Hole un'ultima chance.
Prima di morire i gabbiani agitano freneticamente le ali in una sorta di danza macabra. Montalbano si lascia incantare dal gabbiano morente dalla finestra della sua casa di Marinella, ma fa presto a dimenticarlo. Sta infatti per andare in vacanza con Livia che è già giunta a Vigàta. Solo un salto al commissariato per lasciare tutto in ordine e poi finalmente partire. Giunto in ufficio Montalbano chiama i suoi a raccolta. Manca solo Fazio, il più fedele e puntuale dei suoi uomini. Non è tornato a casa, il cellulare è muto; il timore diventa allarme. Il commissario ripercorre le più recenti tracce di Fazio: è stato visto per l'ultima volta al molo, aveva appuntamento con un vecchio compagno di scuola, un ex ballerino finito nei pasticci. Qualcuno poi l'ha notato in campagna, in una zona disseminata di pozzi artesiani, forse un cimitero di mafia. E in effetti un primo cadavere affiora.