
Ci sono donne che non riescono a liberarsi dei fantasmi di altre donne, donne che valgono solo per gli uomini che riescono a tenersi, e donne che fuggono. Giorgia Cantini, dell'Agenzia Investigativa Cantini, ha passato da poco i quarant'anni, fuma ancora le Camel, e vorrebbe giocarsi tutti i ricordi in un colpo solo. L'autunno di Bologna, ancora calda di vita, con i suoi figli di papà e le ombre degli emarginati, si raffredda quando la Cantini scopre la morte di Franca Palmieri, una donna vistosa ed eccentrica che abitava nel suo quartiere, dove da ragazza Giorgia trascorreva i pomeriggi insieme ai suoi amici dell'American bar. La donna uccisa introduceva allora i giovanissimi ai piaceri del sesso, senza chiedere nulla in cambio, solo forse un po' di compagnia, per finire poi per essere di tutti e di nessuno. Era sempre stata strana Franca, meglio conosciuta come la Ragazza dei Rospi, tanto da non destare stupore il fatto che negli ultimi anni si fosse messa a leggere il futuro nei tarocchi e nei fondi di caffè. Intanto Giorgia è alle prese con il caso di Barbara, una diciottenne inquieta e dolente, appassionata d'arte che ha smesso improvvisamente di frequentare il liceo e si muove per la città come una scheggia impazzita. Una doppia indagine per l'investigatrice anticonformista di "Quo vadis, baby?", tra passato e presente, dritta nel cuore ferito delle donne.
Sotto le volte di vetro del Crystal Palace il trapezista Le Coq esegue il suo ultimo numero, ma succede qualcosa e l'artista precipita nel vuoto. A seguire lo spettacolo, tra i molti, un ragazzo speciale: si chiama Sherlock Holmes, ha 13 anni e la straordinaria capacità di indagare mettendo insieme indizi e dando loro un nesso logico. Ha già risolto un caso di omicidio, ma così facendo ha perso sua madre. Sherlock raccoglie le ultime parole di Le Coq ed è l'unico ad accorgersi che la sbarra del trapezio è stata manomessa: qualcuno vuole eliminare l'acrobata. Quello che ancora non sa è che questa scoperta lo porterà ad affrontare il pericolo nelle strade malfamate di Londra sino alla resa dei conti finale. Età di lettura: da 12 anni.
Una chiave di Tiffany, un piccolo uovo tempestato di diamanti, la torre Eiffel in miniatura. Sono solo alcuni dei ciondoli sul braccialetto che Holly, responsabile di un negozio di abiti vintage a Manhattan, trova nascosto nella tasca di una magnifica giacca Chanel di velluto rosso. Quando il tentativo di risalire al nome della proprietaria fallisce, Holly, al cui polso per combinazione tintinna un bracciale quasi identico, si getta in una vera e propria avventurosissima indagine. Perché ogni ciondolo, Holly ne è certa, celebra un momento speciale, un punto di svolta, un ricordo prezioso nella vita di colei che lo ha scelto. E così, studiandone i dettagli, la provenienza e le minuscole incisioni, e ricostruendone a poco a poco la storia. Holly scopre le tappe di un'esistenza vissuta intensamente, con passione e con coraggio. E si avvicina senza saperlo all'attimo fatale in cui anche la sua vita di mamma single sognatrice e un po' svagata, appassionata di vecchi film e abiti da favola, svolterà in una direzione inattesa. Regalandole, nella notte più romantica dell'anno, l'incontro con l'uomo che il destino ha scelto per lei.
"Io sono nata viaggiando. Ho saputo solo più tardi, da grande, che il viaggio era un male di famiglia." Partita per Tokyo ad appena un anno di età, abituata alle valigie e al contatto con l'altro sin da bambina, con il tempo Dacia Maraini ha fatto del viaggio un destino, un modo di vita. In queste pagine, che raccolgono racconti, articoli e reportage, offre al lettore uno spaccato del mondo come è apparso ai suoi occhi vagabondi, dall'Africa nera delle savane e delle baraccopoli affogate nei fumi della diossina all'Europa pasciuta, dall'Oriente che dimentica inesorabilmente le proprie radici ai ricchi campus degli States, alle città del Sudamerica cariche di prezioso passato. Attraverso le sue parole, che si intrecciano e rievocano brani, visioni e passaggi firmati da grandi scrittori come Marguerite Yourcenar, Henry James e molti altri, i luoghi ripongono la maschera che indossano a beneficio del turista e svelano finalmente la loro anima.
Nel cuore della notte, in un cassone delle immondizie giace il corpo di una giovane donna, avvolto con cura in una pellicola di plastica trasparente. L'ispettore Frank Frølich la riconosce: l'aveva arrestata non molto tempo prima mentre si procurava una dose di cocaina, e più tardi l'aveva rivista a braccetto di uno dei suoi migliori amici di un tempo, quell'amico che ora diventa il sospettato principale. I molti anni trascorsi nella polizia di Oslo cominciano a farsi sentire, le indagini riportano in vita ricordi che lo tormentano, e Frølich è in difficoltà, alle prese con gli anni della sua adolescenza, dove sembra nascondersi la chiave dell'enigma. Nel nuovo caso di Gunnarstranda e Frølich, K.O. Dahl esplora la natura della lealtà più nobile e del tradimento più intollerabile.
A Terenure, un grazioso sobborgo di Dublino, sta nevicando. Gina Moynihan, trentenne sveglia e smaliziata, la tipica "altra donna", ripercorre i momenti che l'hanno portata a innamorarsi dell'uomo della sua vita, Seán Vallely. Mentre fuori la città si paralizza sotto una coltre bianca, Gina ricorda i giorni trascorsi tra una camera d'albergo e un'altra, i lunghi pomeriggi divisi tra estasi e rifiuto. Ora, mentre le strade silenziose e il vorticare della neve rendono la giornata luminosa e piena di possibilità, Gina decide di uscire e incontrare una bambina, un "bellissimo errore" come la chiama lei: è Evie, la figlia dodicenne di Seán, la testimone involontaria del loro amore. In questo romanzo, una sorta di libro dei segreti, Anne Enright si rivolge direttamente ai suoi lettori che, come in "La veglia", trovano, tutta l'improvvisa emozione della vita quotidiana, i fragili legami tra le persone, gli sguardi pronti a cogliere ogni minimo gesto, ogni battito di ciglia, e come sempre l'autentico, spietato ritratto di famiglie, matrimoni, individui.
Nel 1966, in procinto di lasciare la Svizzera per Manchester, Sebald mette in valigia i libri di tre scrittori destinati a segnare per sempre la rotta dei suoi incessanti viaggi letterari. Per questo, più di trent'anni dopo, sente di dover rendere a Gottfried Keller, Johann Peter Hebel e Robert Walser un personale tributo, assecondando ancora una volta "quello strano disturbo del comportamento che costringe a trasformare tutti i sentimenti in parole scritte e che, pur mirando alla vita, riesce sempre con sorprendente precisione a mancare il centro". In realtà, nel seguire in queste "note marginali d'una certa ampiezza" le tracce dei suoi autori prediletti - cui negli anni si sono aggiunti Rousseau e Mörike -, Sebald indaga le derive compulsive della scrittura, che finiscono per rendere chi ne è colpito il più inguaribile tra i "malati di pensiero". Ne riconosciamo gli effetti sul filosofo francese il quale, pur ravvisando "nell'uomo pensante un animale degenerato", arriva a prendere appunti persino sulle carte da gioco; su Walser, che conduce una silenziosa battaglia contro la folle grandiosità del suo tempo e compone in una grafia sempre più minuta, ai limiti del visibile, i leggendari "microgrammi"; e così su Keller, Hebel, Mòrike, la cui arte assomiglia al tentativo di esorcizzare, quasi fosse una maledizione, "il nero garbuglio che minaccia di prendere il sopravvento".
Per i membri della comunità di Hollywood mentire, truffare, millantare sono diritti acquisiti, ma Leander Starr ne abusa. E mentre il pubblico perdonerebbe quasi tutto all'autore di Rut nel grano altrui (un kolossal biblico che nessuno ha dimenticato), e di Negretti (il breve documentario che ha cambiato per sempre la percezione comune dei pigmei), ex mogli, direttori d'albergo e agenti del fisco sono per definizione meno condiscendenti. Al punto che Starr, come altri grandi (e grossi) registi americani di quegli anni, ha dovuto riparare in Messico, dove vive in un ex convento sognando di girare II paese degli avvoltoi, il film che lo riscatterà. Ora gli servirebbero solo un po' di soldi e uno sceneggiatore. I primi sta per estorcerli ad alcuni affaristi locali, e quanto al secondo, pare che da quelle parti viva un uomo che potrebbe fare al caso suo. Si tratta di uno scrittore a suo tempo abbastanza noto, ma che da un po' ha un problema con la pagina bianca, e con vari altri nemici dell'ispirazione: Patrick Dennis. Il risultato del loro incontro è questo libro, dove si racconta il making di un film che sembra concepito da Orson Welles in stato di ebbrezza, girato da Ed Wood in stato di grazia, e scritto - qui non ci si sbaglia - semplicemente da Patrick Dennis. Bene, in quale razza di inferno questa somma di talenti precipiti i personaggi - e in quale paradiso trascini i lettori - si può anche immaginare. Anzi, a dirla tutta, assolutamente no.
Stephen Wraysford è un ventenne inglese, orfano e senza più legami, trasferitosi in Francia per lavorare in un’industria tessile. Isabelle è una ragazza irreprensibile, che rispetta, con rassegnazione, i doveri coniugali di un matrimonio combinato. Quando si incontrano, ad Amiens, nel 1910, i due vengono travolti da una passione bruciante che non possono ignorare. Ma quando Isabelle scopre di essere incinta, la loro relazione s’interrompe bruscamente. Entrambi torneranno alla vita di tutti i giorni, ma la cicatrice di quell’amore segnerà per sempre le loro esistenze. Pochi anni dopo, la Grande Guerra sconvolge il continente. Nel 1917 Stephen è di nuovo in Francia, a lottare per la vita nel corso dei conflitti in cui si ritroverà a combattere tra le fila dell’esercito inglese, nel mezzo delle carneficine a cui dovrà assistere. Sopravvissuto, e di nuovo sui luoghi della passione, ritroverà Isabelle, profondamente segnata, nel corpo e nello spirito, dalle atrocità del conflitto; ma, per l’indecifrabile alchimia dei sentimenti, ne sposerà la sorella, Jeanne.
«Ambizioso, oltraggioso, struggente e straordinariamente coinvolgente. Il canto del cielo non è semplicemente un romanzo perfetto. È grandioso».
Simon Schama, New Yorker
«Uno dei libri più belli degli ultimi quarant’anni».
Brian Masters, Mail on Sunday
«Questo romanzo è talmente intenso, che, appena finito di leggerlo, ho dovuto ricominciare dall’inizio».
Andrew James, Sunday Express
«Letteratura al suo meglio: un libro con il potere di rivelare l’inimmaginabile, il potere di cambiare la nostra vita. Da leggere assolutamente».
Nigel Watts, Time Out
È una fredda, grigia, nebbiosa giornata di novembre degli anni Trenta a Londra e Miss Pettigrew, il cappotto di un indefinibile, orrendo marrone, l'aria di una spigolosa signora di mezza età e un'espressione timida e frustrata negli occhi, è alla porta di un appartamento al 5 di Onslow Mansions, in uno dei quartieri più eleganti della capitale inglese. Stamani si è presentata come sempre al collocamento e l'impiegata le ha dato l'indirizzo di Onslow Mansions e un nome: Miss LaFosse. L'edificio in cui si trova l'appartamento è tanto esclusivo e ricercato da metterle soggezione. Miss Pettigrew coi suoi abiti logori, il suo mesto decoro e il coraggio perduto nelle settimane trascorse con lo spauracchio dell'ospizio dei poveri, suona ripetutamente prima che la porta si spalanchi e appaia sulla soglia una giovane donna. È una creatura così incantevole da richiamare subito alla mente le bellezze del cinematografo. Miss Pettigrew sa tutto delle dive del cinematografo: ogni settimana per oltre due ore vive nel mondo fatato del cinema, dove non ci sono genitori prepotenti e orridi pargoli a vessarla. Miss LaFosse la fa entrare e poi scompare nella camera da letto, per ricomparire poco dopo seguita da un uomo in veste da camera, di una seta dalle tinte così abbaglianti che Miss Pettigrew deve socchiudere gli occhi. In preda all'ansia, stringendo la borsetta fra le dita tremanti, Miss Pettigrew si sente sconfitta e abbandonata prima ancora che la battaglia per l'assunzione cominci, ma anche elettrizzata.
Sono passati cinque secoli da quando una catastrofica guerra scatenata dai demoni ha distrutto il mondo e sterminato quasi completamente il genere umano, avvelenando anche gran parte delle terre un tempo fertili e rigogliose. Da allora i sopravvissuti - umani, Elfi e le nuove razze mutanti - si sono rifugiati in una valle remota, protetta da una magia impenetrabile. Per cinquecento anni hanno goduto di una lunga pace, ma l'incantesimo che li isolava ha cominciato a svanire esponendo migliaia di vite alla minaccia delle forze barbariche che hanno seminato il caos nel resto del mondo. Sider Ament, l'ultimo dei Cavalieri del Verbo, in possesso del bastone nero - un potentissimo talismano tramandatosi per secoli che proteggeva la valle -, è stato ucciso dai Troll, e il suo successore, Panterra Qu, il giovane cercatore di piste al quale in punto di morte ha affidato il bastone, è ancora troppo inesperto per affrontare le forze nemiche provenienti dall'esterno della valle. Nuovi grandi pericoli si profilano infatti all'orizzonte: un agguerrito esercito di Troll vuole impadronirsi della valle segreta e vi ha già inviato le sue spie, mentre Phryne, la figlia del re degli Elfi Oparion Amarantyne, è sotto accusa per l'omicidio del padre e una tremenda congiura mira a usurpare il trono. Ma nessuno di questi rischi è paragonabile alla minaccia più tremenda, con la quale Panterra sarà destinato a misurarsi.

