
A Rocca di Sasso il tempo sembra non passare mai. I suoi abitanti vivono all'ombra del Macigno Bianco tra piccoli e grandi andirivieni, un mondo che nella penna di Vassalli diventa un frammento di vita universale: dal maestro Prandini, socialista, volontario in guerra, mutilato, legionario a Fiume e poi gerarca fascista, ad Anselmo, autista di corriera e meccanico, dal cuore grande e con l'intelligenza del fare pratico. Intorno a loro vive una comunità che cambia e si trasforma, dalla Prima guerra mondiale fino ai giorni nostri. Una storia corale sullo sfondo di un'Europa novecentesca in cui i tempi antichi non passano mai del tutto, e l'oggi non riesce mai a essere davvero presente. Solo il Macigno Bianco rimane indomito, tra pettegolezzi, amori, lutti e aspre scene di guerra. Vassalli annoda le esistenze umane e gli avvenimenti della Storia con sapienza e ironia.
Nella Palermo del 1893 Raffaele Palizzolo, detto "Il Cigno", è deputato parlamentare e consigliere del Banco di Sicilia: è arrivato al potere giocando in borsa con i soldi dei risparmiatori. Emanuele Notarbartolo, che ha diretto l'istituto bancario per oltre dieci anni, quando viene allontanato dal suo incarico per volere del Cigno denuncia la situazione di illegalità in cui è sprofondato il Banco, fino a ottenere l'apertura di un'inchiesta. Ma non può portare a termine il suo compito di testimone, perché viene barbaramente ucciso a coltellate su un treno diretto a Palermo. Al centro di tutto, lo scandalo del Banco di Sicilia e gli ultimi governi di Francesco Crispi, il grande manovratore. La storia del primo delitto di mafia nella Sicilia di ieri, diventa lo specchio inquietante di tutte le connessioni tra mafia e politica che continuano a inquinare la vita italiana di oggi.
Un romanzo vero, ma allo stesso tempo un'opera di finzione. La finzione, però, in questo caso non è frutto della fantasia dell'autore, ma è opera dello stesso protagonista, Enric Marco. Chi è Enric Marco? Un novantenne di Barcellona, militante antifranchista, che negli anni Settanta è stato segretario del sindacato anarchico - la CNT - e in seguito ha presieduto l'associazione spagnola dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ricevendo numerosi riconoscimenti per il coraggio dimostrato negli anni e la testimonianza degli orrori del lager. In realtà, è un impostore. Nel 2005 la sua menzogna è stata pubblicamente smascherata. Enric Marco, come ha rivelato uno storico, non è mai stato internato a Flossenbiirg. E l'intera sua vita è un racconto intessuto di finzioni, dalla sua partecipazione alla guerra civile alla militanza antifranchista. Dieci anni dopo, Javier Cercas traduce in un romanzo audace, che sfida le convenzioni narrative, l'enigma del personaggio, le sue verità e le sue bugie. In queste pagine intense si dipana un intero secolo di Storia, raccontato con la passione di un sovversivo della letteratura e un'ammirevole onestà dissacratoria.
Di ritorno da un viaggio di lavoro, Jack Morgan, proprietario e direttore dell'agenzia Private Investigations, trova nella sua villa di Malibu la più raccapricciante delle sorprese: distesa sul suo letto c'è una donna, con il maglione intriso di sangue. La scoperta si fa ancora più agghiacciante quando Morgan capisce di trovarsi di fronte al cadavere di Colleen Molloy, la sua ex amante; che aveva tentato di suicidarsi qualche mese prima, quando fra loro era tutto finito. Ma in questo caso non si tratta di un suicidio: Colleen è stata assassinata da un meticoloso professionista, in grado di far ricadere tutti i sospetti proprio su Jack Morgan, il cui legame con la vittima fornirebbe più di un movente per l'omicidio. Proprio per questo motivo il Los Angeles Police Department lo individua come il sospettato numero uno. La sua vita, da quel momento, precipita in un girone infernale. E proprio mentre è impegnato a indagare personalmente sul caso per poter dimostrare la propria innocenza, in preda all'ansia ma anche al dolore per la morte di Colleen, Morgan viene contattato da un'avvenente donna d'affari alle prese con una serie di omicidi che si sono verificati nei suoi lussuosi hotel...
Nato come libro per bambini, ma letto e riletto anche dagli adulti, "Alice nel Paese delle Meraviglie" è un romanzo geniale: una storia fantastica e sottilmente satirica, in cui il magistrale intrecciarsi di invenzioni linguistiche, ribaltamenti di senso, trucchi logici e situazioni assurde stimola a guardare la realtà da punti di vista inusuali. Nel Paese delle Meraviglie, insieme ad Alice e attraverso i suoi occhi, incontriamo il Coniglio Bianco, il Bruco, la Lepre Marzolina, il Cappellaio Matto, il sonnolento Ghiro, il Gatto del Cheshire, la Regina di Cuori e una miriade di altre creature, rappresentate in tutta la loro stranezza dai disegni di John Tenniel. Seguendo Alice nelle sue paradossali avventure in questo mondo onirico sotterraneo, metafora dell'assurdità della vita adulta, sentiremo certamente stuzzicare la nostra curiosità e la sfida del ragionamento logico, ma arriveremo infine alla conclusione liberatoria che non per forza bisogna cercare sempre un significato, soprattutto se un significato non c'è. Età di lettura: da 7 anni.
"Il ragazzo che si risvegliò uomo" è la storia di Martin, un ragazzino di dodici anni che un giorno tornò da scuola sentendosi poco bene. Rapidamente peggiorò, perse la voce, smise di mangiare, i suoi movimenti si fecero sempre più lenti e faticosi finché, nell'arco di un anno e mezzo, si ritrovò completamente immobilizzato, in stato vegetativo. Una sconosciuta malattia neurologica degenerativa aveva intaccato tutte le sue funzioni vitali. E sebbene la diagnosi fosse incerta, la prognosi non lasciava speranza. Ma contro ogni ragionevole aspettativa, dopo alcuni anni Martin riemerse dallo stato di incoscienza e cominciò a percepire il mondo intorno a sé senza però che gli altri se ne rendessero conto... Fino a quando, dopo otto lunghissimi anni, un'assistente molto attenta comprese che Martin era cosciente, e convinse i genitori e i medici particolarmente scettici a insistere con le terapie: da quel momento, lentamente, Martin si liberò della corazza in cui si era trovato imprigionato. Oggi, Martin ha ripreso l'uso della parte superiore del corpo e, benché non abbia recuperato la voce, grazie all'uso del computer ha potuto raccontare la sua storia, la storia di un'anima impossibilitata a comunicare con il mondo esterno e tuttavia presente a se stessa, ma anche la storia di un risveglio alla vita profondamente emozionante e commovente.
"I fratelli Karamazov sono il romanzo più grandioso che mai sia stato scritto, l'episodio del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo di bellezza inestimabile... Non è certo un caso che tre capolavori di tutti i tempi trattino lo stesso tema, il parricidio: alludiamo all'Edipo re di Sofocle, all'Amleto di Shakespeare e ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij. In tutte e tre le opere è messo a nudo anche il motivo del misfatto: la rivalità sessuale per il possesso della donna." (Sigmund Freud)
Nel pomeriggio del 10 maggio 1996 Lene Gammelgaard, membro della spedizione di Scott Fischer, è diventata la prima donna scandinava a raggiungere la cima del monte Everest. Il giorno dopo era sopravvissuta a uno dei più terribili disastri della storia dell'alpinismo, raccontato nel film Everest. Nel corso della notte, una tremenda tempesta e una serie di errori umani hanno cospirato per mutare un trionfo in una catastrofe. Otto persone sono morte in quella notte d'inferno, che continua a interrogare e a far discutere. L'entusiasmo della preparazione, l'arrivo in Nepal, le difficoltà della scalata sulla montagna più alta del mondo, l'incubo di una tempesta che ha costretto gli alpinisti ad affrontare la discesa in condizioni impossibili rivivono, passo dopo passo, nell'emozionante racconto di Lene. La sua voce appassionata non si limita alla cronaca, ma rende conto di emozioni e sentimenti, si sofferma sui risvolti psicologici della tragedia e offre una prospettiva illuminante e personale. Sull'alpinismo. Sull'ebbrezza che porta a rischiare la pelle. Sulla vita stessa, nuda e cruda.
"Siamo storie, siamo le storie a cui abbiamo appartenuto, siamo le storie che abbiamo ascoltato. E infatti Maggiani ascolta. Ascolta il fiume di voci che si leva nel canto della nazione che avremmo potuto essere e che non siamo, le voci di un popolo rifluito dentro l'immaterialità della memoria. Si insinua nelle pieghe della vita apparentemente ordinaria dei suoi personaggi e racconta. Racconta di una madre e di un padre che si spengono portando con sé, prima nella smemoratezza e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura delle cose, della casa, dei rapporti parentali. Rammenta la fatica giusta (e ingiusta) di procurarsi il pane e di stare appresso a sogni accesi poco più in là, nella lotta politica, nella piana assolata quando arriva la notizia della morte di Togliatti. Racconta, allestendo un maestoso teatro narrativo, della costruzione dell'Arsenale Militare: un cantiere immenso, ribollente, dove accorrono a lavorare ingegneri e manovali, medici e marinai, ergastolani e rivoluzionari, cannonieri e fonditori, inventori e profeti, cuoche e ricamatrici, per spingere avanti destini comuni, avventure comuni, speranze in comune. Racconta di come si diventa grandi e di come si fondano speranze quando le speranze sono finite. Mai si era guardato negli occhi di un padre così a fondo per domandare una sorta di muto perdono, più grande della vita. Nella mitica contea di Maurizio Maggiani ci siamo tutti, a misurare quanto siamo stati, o meno, 'fondatori di nazioni'."
"Non è un libro su Caravaggio o Quevedo, ma è un libro con Caravaggio e Quevedo. Loro due, ma anche Cortés e Cuauhtémoc, Galileo e Pio IV. Straordinarie personalità che si affrontano. Tutti intenti a fare sesso, ubriacarsi, scommettere sul nulla. I romanzi distruggono monumenti perché tutti, persino i più casti, sono un po' pornografici. Non è nemmeno un libro sulla nascita del tennis come sport popolare, per quanto si basi su un'indagine approfondita che ho svolto sull'argomento grazie a una borsa di studio della Public Library di New York, dopo aver pensato e ripensato al ritrovamento di un'informazione affascinante: il primo pittore autenticamente moderno della storia fu anche un abile tennista e un assassino. Nostro fratello."
James Graham Ballard è stato forse lo scrittore britannico più innovativo, per temi e suggestioni, del secondo dopoguerra. Dopo essere stato internato con la famiglia in Cina in un campo di prigionia giapponese, alla fine della guerra si trasferisce in Inghilterra per studiare medicina. Ma, folgorato dalla lettura dell'"Ulisse" di Joyce, si dedica alla scrittura e manifesta il suo forte interesse verso il mondo della pittura di derivazione surrealista. Il suo primo racconto pubblicato è del 1956. Mentre sulla rivista di fantascienza inglese "New Worlds", nel 1962, Ballard pubblica un vero e proprio manifesto teorico in cui getta le basi per il superamento della fantascienza classica. In questo scritto accende per la prima volta l'interesse verso lo spazio interiore, verso la dimensione psichica del tempo, che già a partire dai primi romanzi sarà al centro della sua narrativa. I racconti qui raccolti si situano proprio nel breve periodo che precede la scrittura del manifesto apparso su "New Worlds". Sono racconti in cui le visioni, le prime sperimentazioni narrative sui temi che contrassegneranno in seguito la scrittura di Ballard hanno modo di trovare la luce e di dispiegarsi per la prima volta compiutamente. è questa la fucina che farà da ostetrica alla sua visionarietà letteraria. Prefazione di Antonio Caronia.
Tom Cloudman sogna di volare, la volta celeste è per lui un richiamo irresistibile, gli uccelli lo ipnotizzano. Per questo, diventa il peggior acrobata del mondo. Con le sue peripezie involontariamente comiche, a bordo di uno strabiliante marchingegno, si lancia da altezze vertiginose, attirando folle di curiosi. Ferite e contusioni non lo spaventano né lo frenano. Un giorno, all'ennesimo incidente, Tom finisce in ospedale, dove gli scoprono un male incurabile. Tutto sembra irrimediabilmente compromesso, quando, all'improvviso, a illuminare questa nuova vita appare un'affascinante creatura: metà donna metà uccello, intrigante e seducente, gli proporrà un patto. Se Tom si unirà a lei, abbandonandosi a un'estrema metamorfosi in riva al cielo, potrà salvarsi. Piume lievi ed evanescenti, magiche ascensioni nelle notti stellate e una macchina capace di catturare i sogni muovono un universo fiabesco in cui l'amicizia e soprattutto l'amore possono sconfiggere anche le situazioni più tragiche.

