
1755. Il carnevale veneziano è all'apice dell'ebbrezza e della festa. Caterina Dolfin, nonostante il divieto materno, partecipa di nascosto a una festa in casa del console inglese Smith, per stordirsi e dimenticare per qualche ora i dispiaceri che l'assillano: la recente morte del padre, che l'ha educata all'amore per l'arte e allo studio della filosofia, la povertà e le nozze imminenti con un uomo che detesta, ma che la madre le impone. Nella biblioteca del palazzo incontra Andrea Tron, ambasciatore della Serenissima, erede di una delle più facoltose famiglie veneziane, cui tutti predicono un futuro da doge. Stregato dalla bellezza di Caterina e abituato a soddisfare ogni capriccio, Tron osa proporle un cinico patto: abbandonare il marito e divenire la sua amante fino a quando a lui piacerà, in cambio della sicurezza economica e della promessa di non intromettersi nella sua vita privata. Da quel momento Caterina si trasforma in un'adultera, ma anche in una donna padrona di sé e delle proprie scelte, spesso contro corrente e pericolose, incurante del disprezzo della società, che non le perdona la coraggiosa sfida alle sue regole. Ma Tron, contro ogni aspettativa e contro la sua stessa volontà, è costretto ad ammettere che il legame con la Dolfina si è trasformato in un sentimento che non può ignorare e che esige una improrogabile e difficile scelta.
Stèphane, giovane scrittore parigino, ritorna al sud, alla casa della nonna, nella campagna che fece da cornice alle sue lunghe e spensierate estati di bambino, fra giochi, feste di paese e allegre pedalate. Rivedere quei luoghi per dare l'ultimo addio all'anziana parente Io riporta con la memoria al gusto di certi attimi, al brivido o alla carezza di certe emozioni. Solo, nella penombra delle mura ancora profumate di lavanda e di torte appena sfornate, rivive sensazioni di un passato ancora ben presente: il tocco vellutato delle albicocche, la visione luminosa delle vigne cariche di grappoli, il bagno nel verde gelido della Garonna, il sapore fresco delle marmellate preparate dalla mamma... Ma tutto cambia o è già cambiato. La casa, scrigno di ricordi, verrà venduta; il castello abbandonato, meta di sfide tra ragazzini, ha perduto gran parte del suo fascino misterioso, passando nelle mani di una famiglia borghese; e la cugina Sylvie, antica compagna di scorribande e segreto oggetto del suo amore adolescenziale, era sta per sposare un altro. Un tuffo in un tempo tento e lontano, sospeso in un'aura magica, che Delerm riesce come sempre a pennellare con sfumature sapienti e suggestive.
Nel 1960, quando Fred Uhlman conclude la sua autobiografia, è un pittore affermato, ma nel campo della scrittura la fama continua a deluderlo. Gli arriverà postuma con lo straordinario successo de L'amico ritrovato, divenuto in breve tempo un bestseller mondiale. È una delle ironie di una vita, dominata nel bene e nel male dal caso, il cui racconto commosso, partecipato e ricco di episodi curiosi e divertenti, si legge come un romanzo.
Nei due estremi e intensi anni di vita Tomasi di Lampedusa mise insieme oltre al Gattopardo, anche tre racconti e uno scritto autobiografico: La gioia e la legge, La Sirena, I gattini ciechi e Ricordi d'infanzia.
Dallo spettacolo teatrale Danzare col ragno, interpretato da Brizio Montinaro con l'Ensemble Terra d'Otranto, il libro che propone un viaggio affascinante attraverso la letteratura e la musica che dal XV secolo ad oggi hanno segnato le tappe importanti di una delle tradizioni popolari più misteriose dell'area del Mediterraneo. Gli sguardi sul tarantismo di uomini di chiesa, medici, filosofi, viaggiatori, narratori, antropologi. Di volta in volta velenosi, sapienti, stupefatti, ironici, consapevoli. Le musiche antiche tutte certificate da testimoni come musiche veramente eseguite per il ballo delle tarantate: languide, malinconiche o variamente ritmate quelle del passato, scatenate fino al parossismo tragico quelle di oggi. L'iconografia della taranta dei secoli scorsi e le recenti foto "rubate" a Galatina da Brizio Montinaro durante il rito del tarantismo ormai in pieno disfacimento e declino. Le fonti con le partiture originali note, rare e inedite delle musiche italiane e spagnole usate per l'esorcismo della taranta. Il CD con la registrazione integrale dello spettacolo Danzare col ragno.
"La commedia di Shakespeare indaga sulla differenza - cos'è reale? cos'è irreale? - con profonde intuizioni, che svilupperanno nel suo teatro a venire. E tratta con freschezza e maestria umori e sentimenti, emozioni e sconcerti dell'anima e della mente, su cui più avanti Shakespeare costruirà i suoi grandi personaggi. Ma già qui e ora, grazie alla straordinaria capacità di amalgamare influenze classiche, medievali, rinascimentali e folk, il giovane, eclettico drammaturgo arriva a un risultato notevolissimo. E geniale. Tutto suo. Particolarissimo. Singolare. Sì, è vero, Shakespeare si rifà a Plauto, ma se in Plauto l'artificio è ostentato, in Shakespeare invece esso si dissolve nella naturalezza e il tono della risata è cambiato, non più aspro, satirico, ma addirittura pudico, gentile. Sottolineo le differenze non per stabilire graduatorie di merito. Ma perché solo dalla differenza scatta l'identità. Insegnamento che viene per l'appunto da questa commedia, che state per leggere. Ne godrete, non si può non farlo." (Nadia Fusini)
Ambrose Zephir ha cinquant'anni, fa il pubblicitario, e vive in una piccola casa vittoriana piena di libri. È sposato con Zipper, avida lettrice di ogni cosa, ma con una passione smodata per "Cime tempestose". Alla vigilia del suo cinquantesimo compleanno scopre di avere una malattia incurabile. Gli resta un mese di vita: trenta giorni, non di più. E Ambrose decide di partire. Abbandona tutto e, insieme a Zipper, intraprende un viaggio. Un viaggio intorno al mondo, in tutti i luoghi che ha amato e dove avrebbe sempre voluto andare, seguendo un rigoroso ordine alfabetico. Da Amsterdam a Zanzibar, da Berlino alle piramidi di Giza, passando per la torre Eiffel e Parigi, la città che ha assistito al loro primo incontro. E mentre i giorni scorrono lettera dopo lettera, Ambrose e Zipper si godono ogni istante, tra i ricordi e un presente irreale, passeggiando insieme per le strade del loro amore, visitando antiquari in cerca di libri preziosi, ascoltando vecchi cantastorie di strada. Fino a Istanbul, quando il loro viaggio prende una piega inaspettata.
Alice Fancourt è stata lontana da casa solo due ore, eppure non vede l'ora di riabbracciare la sua bambina, la piccola Florence di due settimane. Ma, imboccato il vialetto di casa, Alice capisce subito che c'è qualcosa che non va. La porta è aperta, le stanze sono avvolte dal silenzio. Alice corre in camera della piccola e con orrore si rende conto che la bambina che dorme nella culla non è sua figlia. Al suo posto c'è un'altra neonata, un altro viso, un altro pianto. Ma dov'è Florence? E come è possibile che David, il marito di Alice, che doveva badare alla bambina, non si sia accorto di nulla? È l'inizio di un incubo. Perché nessuno le crede. Né David né la suocera Vivianne. Per loro Alice è solo depressa e rifiuta la bambina. E mentre David diventa sempre più aggressivo e minaccioso, ad Alice non resta altra scelta che rivolgersi alla polizia. A occuparsi del caso la detective Charlie Zailer e l'ispettore Simon Waterhouse. Alice non ha alcuna prova, solo la sua testimonianza, quella di una madre sicura che quel viso e quell'odore non sono quelli della bambina che ha portato in grembo per nove mesi. L'unica soluzione è convincere la polizia a eseguire il test del DNA. Ma il tempo scorre. Ogni minuto può essere fatale. E quando Simon Waterhouse finalmente acconsente a eseguire il test, forse è troppo tardi. Alice e la neonata sono sparite.
La Valle dei Belice è una distesa di rovine quando la famiglia Susani vi si trasferisce per vivere in una baraccopoli. I genitori di Carola, che all'epoca ha solo quattro anni, lavorano alla ricostruzione insieme al gruppo del Centro Studi e Iniziative Valle Belice, nato da una scissione del Centro Studi di Danilo Dolci. Questa è la memoria di quell'esperienza, racconto di un viaggio, minima ricostruzione di storia orale e un po' anche romanzo. Nel libro ci sono le rovine, c'è Danilo Dolci e il lavoro che con il suo gruppo faceva da molto prima del terremoto, c'è l'infanzia nelle baracche alla Comune che affiancava il Centro studi, tra amici mai smarriti, tetti che si scoperchiano, leggende spaventose di maiali che divorano i morti; ci sono le persone che si raccoglievano intorno al Centro, ci sono anche minacce e intimidazioni mafiose, misteriosamente compaiono anche Bettina e Regine, le figlie di Ulrike Meinhof. E qualcosa viene fuori dell'onda lunga del Sessantotto e dei suoi contraccolpi.
Nell'aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell'Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista "Outside" che suscitò enorme interesse. In seguito, con l'aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l'America all'inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche.
Con grande entusiasmo e parecchia apprensione, la giovane giornalista Lesley arriva a Venezia per intervistare Paolo Levi, violinista di fama mondiale. Una sola indicazione le è stata data: non porgli la domanda su Mozart. Ma di che cosa si tratta? E perché bisogna evitare l'argomento? Età di lettura: da 12 anni.

