
Un pomeriggio d'inverno, freddo da spezzare le ossa, Bina si ritrova sola. Ha ottantatré anni e aspetta suo nipote al parco del Cinghio, un quartiere da cui è meglio tenersi alla larga ai margini di una cittadina perbene. Marta, che di anni ne ha venticinque, e che al Cinghio è cresciuta imparando che il mondo è storto e non lo si può aggiustare, la osserva dalla finestra: la vede farsi rigida su una panchina sfondata, il naso gocciolante, un berretto rosa calato sugli occhi spauriti. Decide di offrirle un tetto per la notte. Poi per la notte dopo e per quella dopo ancora. Marta finisce così per prendersi cura di Bina, e intorno a lei, a proteggere quaranta chili di ossa e grinze, si stringono gli abitanti dell'intera palazzina. Poche strade più in là, Fabio viene preso a pugni: ha sgarrato con la persona sbagliata ed è nei guai, grossi guai. Fabio è il nipote di Bina e, mentre Marta prepara il letto per la nonna, lui bussa alla porta di Genny, un'ex prostituta in grado di raccogliere i cocci altrui senza fare domande. Bina e Fabio vivono giorni sospesi, in un luogo duro e sconosciuto, nell'attesa che qualcosa accada. Qualcosa accadrà. E il destino rimescolerà il mazzo, distribuendo ai giocatori nuove carte. Quei giorni freddi si faranno via via più caldi dentro le palazzine di appartamenti rattoppati: tra coperte rimboccate, il rumore del caffè che sale nella moka, il profumo del sugo e una carezza sulla fronte, Marta, Bina, Fabio e Genny scopriranno che dietro ogni abbandono, nascosti sotto ogni solitudine, sopravvivono sempre la forza di amare e il bisogno di prendersi cura l'uno dell'altro.
È l'evento archeologico dell'anno. Dai depositi del museo egizio è emerso un documento straordinario: dodici ricette annotate su papiro, le uniche ricette dell'Antico Egitto giunte sino a noi. È straordinario anche perché opera della regina Nefertiti, una tra le donne più belle e affascinanti di tutti i tempi. E secondo alcune indiscrezioni, queste ricette sarebbero addirittura i manicaretti che la regina preparava per accendere il desiderio del suo sposo Akhenaton! I dodici papiri sono affidati all'egittologo Paolo Maria Barbarasa, ma proprio quando il presidente della Fondazione dei santi Pasquale e Scolastica, che sostiene le sue ricerche, ha deciso di presentarli al pubblico, scompaiono improvvisamente per poi riemergere, accompagnati da sconvenienti messaggi erotici, fra le mani di dodici rispettabili signore. Come farà il mite studioso a recuperare i preziosi reperti in una sola settimana? E che ruolo ha nell'intrigo la signora Angelica, sua moglie? Nella sua frenetica indagine, Paolo Maria Barbarasa si ritrova al centro di un irresistibile girotondo di figure femminili della Torino bene, scossa da una comica e paradossale "guerra dei papiri" in cui ognuno cerca di cavalcare l'onda a proprio vantaggio. Con Le ricette di Nefertiti Bruno Gambarotta ha cucinato un romanzo divertente, una farsa scatenata e maliziosa che attraverso il fascino dell'antico Egitto dipinge vizi e tic contemporanei.
VINCENZO GAMBARDELLA è nato a Napoli nel 1955 e abita a Milano. I suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste letterarie "Il racconto", "clandDestino", e sul settimanale "Vita". È presente in due antologie di nuovi narratori italiani: Dire scrivere pubblicare leggere valutare (Guaraldi, 1997) e Confini (Avagliano, 1998). Per Marietti ha pubblicato il suo primo romanzo Seduto sulla tempesta (2006).
Due uomini, un anziano giallista e un giovane scrittore, s'incontrano in un'estate milanese degli anni Ottanta. Nella vita dell'anziano emerge a poco a poco un mistero. Esule dall'Istria nel dopoguerra, sposa una donna da cui ha un figlio, ma il suo matrimonio fallisce, e il figlio che viene affidato alla madre, scompare. Di lui restano vari segnali della sua vita passata di adolescente, sparsi e contraddittori. Il giovane scrittore viene coinvolto nella vicenda familiare, e si mette sulle tracce del figlio scomparso. Conosce un amico del figlio, Daniele, e con questi nasce un legame intenso, pieno di pietà e di vivida attesa. Il romanzo s'imbastisce di episodi avvincenti, scritti con un linguaggio diretto, ma allo stesso tempo denso, colmo d'inventiva, che richiama una narrativa forte, moderna, calata nell'attualità. Nel finale a sorpresa la storia scarica tutta la sua tensione, fornendo un forte significato umano alle esistenze dei personaggi, fatto di dramma e di salvezza per il riscatto che ogni umanità ferita porta con sé.
GLI AUTORI
VINCENZO GAMBARDELLA è nato a Napoli nel 1955 e abita a Milano. I suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste letterarie "Il racconto", "clandDestino", e sul settimanale "Vita". È presente in due antologie di nuovi narratori italiani: Dire scrivere pubblicare leggere valutare (Guaraldi, 1997) e Confini (Avagliano, 1998). Per Marietti ha pubblicato il suo primo romanzo Seduto sulla tempesta (2006).
"Un cavaliere" è uno dei primi racconti dell'autore e ondeggia tra pathos e ironia nello sfalsamento dei piani narrativi, fra attualità e romantica inattualità. Il protagonista del racconto, vecchio gentiluomo o moderno Don Chisciotte che muore in duello in difesa dell'onore di una donna, pare aver tracciato la sua vita di erranza cavalleresca alla ricerca di quella "perfectio virtutis" che sta non tanto nell'inattingibile meta, ma nella strada, nel percorso verso di essa.
Descrizione
Il cadavere dello storico francese Paul Déméter è stato rinvenuto sull’Isola di Patmos, non lontano dalla grotta che la tradizione indica come quella in cui l’evangelista Giovanni ebbe le visioni da cui trasse il libro dell’Apocalisse, il più inquietante e misterioso scritto del Nuovo Testamento. Il commissario della polizia parigina Di Pasquale riceve l’incarico di guidare le indagini riguardanti l’omicidio del suo conterraneo. La sua ricerca dell’assassino lo condurrà su strade inattese e sconvolgenti, in cui si intrecciano i grandi temi della violenza dell’uomo contro l’uomo e dell’eterna e inesauribile ricerca di Dio. Max Gallo conduce il lettore dentro un avvincente thriller teologico, alla ricerca del senso del male: Caino non è lontano come vorremmo. E Abele è ancora una vittima, l’eterno agnello lasciato a sanguinare (e a perdonare) lungo i drammatici meandri della storia.
DESTINATARI
• Ampio pubblico.
L’AUTORE
Max Gallo (Nizza, 7 gennaio 1932) storico, giornalista e scrittore francese, è stato editorialista de «L’Express» e direttore de «Le Matin de Paris». Membro del Parlamento Europeo e del Parlamento Francese, il 31 maggio 2007 è stato eletto al seggio 24 dell’Académie Française. Tra i suoi volumi di maggior successo ricordiamo le biografie: Napoleon (Mondadori, 1999), Caesar (Mondadori, 2005); Re Sole (Mondadori, 2009), Garibaldi. La forza di un destino (Bompiani, 2010). Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Era Dio (2012).
Il cadavere dello storico francese Paul Déméter è stato rinvenuto sull'Isola di Patmos, non lontano dalla grotta che la tradizione indica come quella in cui l'evangelista Giovanni ebbe le visioni da cui trasse il libro dell'Apocalisse, il più inquietante e misterioso scritto del Nuovo Testamento. Il commissario della polizia parigina Di Pasquale riceve l'incarico di guidare le indagini riguardanti l'omicidio del suo conterraneo. La sua ricerca dell' assassino lo condurrà su strade inattese e sconvolgenti, in cui si intrecciano i grandi temi della violenza dell'uomo contro l'uomo e dell'eterna e inesauribile ricerca di Dio.
Da bambina la veneziana Kuki Gallman sognava l'Africa. A 25 anni, dopo il divorzio e un terribile incidente, decide di stabilirsi in Kenya con il secondo marito, Paolo. E' un periodo di continue scoperte e meraviglie, ma la felicità è offuscata dalla morte di Paolo e in seguito del figlio adolescente Emanuele. Kuki rimane sola con la figlia Sveva e 90000 acri di terra africana a cui badare. In ricordo del marito e del figlio, fonda la Gallman Memorial Foundation, una organizzazione che studia nuovi metodi per la conservazione della meravigliosa natura africana.
Caterina è al suo primo incarico importante: ingegnere responsabile dei lavori per la costruzione dell'argine di Spina, piccolo insediamento dell'alta pianura padana. Giovane, in un ambiente di soli uomini, si confronta con difficoltà di ogni sorta: ostacoli tecnici, proteste degli ambientalisti, responsabilità per la sicurezza degli operai. Giorno dopo giorno, tutto diventa cantiere: la sua vita sentimentale, il rapporto con la Sicilia terra d'origine, il suo ruolo all'interno dell'ufficio. A volte si sente svanire nella nebbia, come se anche il tempo diventasse scivoloso e non si potesse opporre nulla alla forza del fiume in piena. Alla ricerca di un posto dove stare, la prima ad avere bisogno di un argine è lei stessa. È tentata di abbandonare, dorme poco e male. Ma, piano piano, l'anonima umanità che la circonda - geometri, assessori, gruisti, vedove di operai - acquista un volto. Così l'argine viene realizzato, in un movimento continuo di stagioni e paesaggi, fino al giorno del collaudo, quando Caterina, dopo una notte in cui fa i conti con tutti i suoi fantasmi, si congeda da quel mondo. Con una lingua modellata sull'esperienza, Veronica Galletta ha scritto un apologo sulla vulnerabilità che si inserisce in un'ampia tradizione di letteratura sul lavoro, declinandola in maniera personale.
Mosca, 20 settembre 1968. Nell'esclusiva clinica riservata ai quadri del Cremlino nascono due gemelli: il primo muore quasi subito, il secondo, Rubén, si rivela affetto da paresi cerebrale. Dopo un anno Rubén viene separato dalla madre e rinchiuso negli speciali orfanotrofi, veri e propri Gulag in cui vengono isolati quelli come lui. Quando agli inizi degli anni Novanta riuscirà a fuggire dall'ospizio per anziani in cui era stato rinchiuso in attesa della fine, Rubén incontrerà la madre e comincerà a raccontare la sua storia. Un libro che, se è cronaca di un'infanzia e di un'adolescenza trascorse in un sistema feroce, è anche una voce che trasforma l'orrore in narrazione e uno sguardo che trasfigura quello stesso orrore in immagini.