
Un giovane, che gira il mondo zaino in spalla e si guadagna da vivere con piccoli lavori che gli consentono di continuare a viaggiare, si imbarca un giorno con dei pescatori di coralli e approda su un'isola semideserta. Lì decide di fermarsi. Sull'isola il giovane si trova di fronte una comunità a suo modo felice, che lo accoglie e lo integra velocemente. La vita prosegue serena fino a quando l'acqua nei pozzi comincia a scarseggiare e poi si esaurisce completamente. Nell'isola c'è anche un padrone, che vive in una villa al centro dell'isola. Il suo pozzo è l'unico ancora pieno. Per ottenere l'acqua della sopravvivenza, il villaggio decide di vendergli tutti i pozzi vuoti. Una storia che ricostruisce la parabola del "progresso".
Dagli ultimi sussulti dell'era Clinton al crepuscolo del secondo mandato di George W. Bush, tre "vite parallele" intellettuali e sentimentali, che si sfiorano senza incontrarsi nell'ambiente dell'intellighenzia liberal della East Coast americana: la prima è quella di Mark, dottorando a Syracuse, impegnato a scrivere la propria tesi sui menscevichi russi, alle cui sorti paragona in continuazione la propria vita amorosa andata sempre più alla deriva dopo la separazione dalla giovane moglie moscovita, la dolce Sasha. Sam Mitnick, invece, aspirante autore della "grande epopea sionista" per la quale ha ricevuto un piccolo anticipo da una casa editrice, sull'esempio dell' "ebreo traditore" Lomaski rifiuta di sfruttare l'onda emotiva dell' 11 settembre per farsi pubblicità. Preoccupato più del ridursi progressivo del numero delle pagine di Internet che riportano il suo nome, quando lo si cerca su Google, che di lavorare al suo libro, Sam finirà per ritrovarsi a Jenin, nei Territori Occupati di Palestina, per essere là dove le cose succedono davvero. E infine l'ivy leaguer Keith, il più esplicito alter ego dell'autore, che dopo la laurea a Harvard inizia a scrivere di politica per riviste come "New American" e "Debate", tentando di metabolizzare la sconfitta elettorale democratica del 2ooo e rimpiangendo la sua solo sfiorata relazione.
Una ricostruzione d'epoca, una galleria di personaggi scavati con la precisione fotografica del reporter. Un vivido, dolente racconto corale di un capitolo tristemente esemplare della storia del nostro Paese. Un testimone racconta e profetizza il Vajont prima della catastrofe che il 9 ottobre 1963 causò oltre duemila morti fra Longarone e dintorni. Il romanzo, "I corvi di Erto e Casso. Voci dal Vajont", vede la luce solo oggi, a quasi cinquanta anni da un disastro rimasto impresso a caratteri cubitali nella storia del Paese per cause legate all'incuria delle istituzioni, alla cattiva gestione della cosa pubblica, allo sfruttamento più inconsulto dell'ambiente e delle sue risorse. Il testimone è un giornalista, che si chiama Armando Gervasoni, è nato a Vicenza nel 1933, e fino ai primi mesi del 1963 lavora alla redazione di Belluno del Gazzettino. Un ruolo professionale che gli consente di seguire "in diretta" la costruzione della grande diga commissionata dalla società elettrica Sade, esprimendo nelle pagine di questo suo romanzo le inquietudini, le paure, i dubbi e i sospetti generati dalla costruzione di un'opera di colossali proporzioni. Armando Gervasoni, che intanto aveva iniziato a scrivere per il settimanale Panorama, nel 1968, a soli 35 anni di età trova la morte in un incidente stradale.
"Questo è il romanzo che è stato scritto prima della catastrofe del Vajont. Il testimone è il suo scrittore che racconta e profetizza prima di quel 9 ottobre 1963, giorno in cui persero la vita oltre duemila persone fra Longarone e dintorni. Quando avviene il disastro, Gervasoni si reca come inviato del Gazzettino a Longarone e negli altri paesini veneti colpiti da quello spaventoso tsunami in miniatura. L'ingrato e doloroso compito di raccontare a posteriori una vicenda che aveva già avuto modo di 'avvertire' e in qualche modo 'vedere', trasformando in narrazione letteraria le tensioni e i conflitti di un territorio profondamente segnato dal progetto prima, e dall'edificazione poi, di quell'immensa diga. Il romanzo dovrà attendere per essere pubblicato. Perché nel 1968, a soli 35 anni di età, Armando Gervasoni, che intanto aveva iniziato a scrivere per il settimanale Panorama, trova la morte in un incidente stradale. Oggi, grazie all'interessamento degli eredi di Armando Gervasoni, che hanno coinvolto nella loro iniziativa lo scrittore Stefano Ferrio come curatore del libro, 'I corvi di Erto e Casso' giunge finalmente al suo meritato esito. Un romanzo di denuncia civile si potrebbe definire questo di Armando Gervasoni, ma anche uno scritto pieno di poesia e di emozioni, che mette voglia di gridare contro la miseria degli uomini e l'iniquità di altri uomini. Un normalissimo romanzo vero, insomma." (Dalla Prefazione di Isabella Bossi Fedrigotti)
Sinagoga di Satana o tempio della fratellanza? Cupola mafiosa o scuola etica? Setta perversa o sacerdozio civile? E chi sono i massoni? Fratelli maledetti o figli della Luce? Comici e camorristi o templari della democrazia? Sull'Arte Reale, nata ufficialmente nel 1717 a Londra, è stato detto e scritto tutto. Da più di due secoli i suoi adepti sono messi alla gogna o sugli altari da detrattori e apologeti. Roberto Gervaso racconta la loro storia dalle origini leggendarie - pitagoriche, gnostiche, templari, rosacrociane - a oggi, soffermandosi sui loro rapporti con la Chiesa, le grandi monarchie assolute del XVIII e XIX secolo, con i totalitarismi e le democrazie del Novecento, con l'illuminismo, il romanticismo, il fascismo.
La corte del re Luigi XVI sta per essere travolta dallo scandalo del secolo, passato alla storia come "l'affare della collana". L'intrigo, ordito da una nobildonna decaduta, assetata di denaro e bramosa di scalare i vertici dell'alta società parigina e di avere un ruolo a corte, coinvolge nelle sue trame l'ambizioso cardinale Rohan, il sedicente mago e alchimista Cagliostro, fidatissimo amico dell'alto prelato, e la stessa regina Maria Antonietta, spianando la strada alla Rivoluzione dell'89. L'affare della collana non resta confinato fra le mura dei tribunali, ma diventa subito di pubblico dominio. Le arringhe degli avvocati vanno a ruba come bestseller, molti scrittori si arricchiscono con pamphlet scandalistici venduti in migliaia di copie. La Francia si appassiona alla vicenda e si divide fra innocentisti e colpevolisti. Ma il debole re Luigi non ne coglie appieno la portata e lascia che le cose seguano il loro corso, accelerando così il tramonto e la fine della monarchia francese.
La corte del re Luigi XVI sta per essere travolta dallo scandalo del secolo, passato alla storia come "l'affare della collana". L'intrigo, ordito da una nobildonna decaduta, assetata di denaro e bramosa di scalare i vertici dell'alta società parigina e di avere un ruolo a corte, coinvolge nelle sue trame l'ambizioso cardinale Rohan, il sedicente mago e alchimista Cagliostro, fidatissimo amico dell'alto prelato, e la stessa regina Maria Antonietta, spianando la strada alla Rivoluzione dell'89. L'affare della collana non resta confinato fra le mura dei tribunali, ma diventa subito di pubblico dominio. Le arringhe degli avvocati vanno a ruba come bestseller, molti scrittori si arricchiscono con pamphlet scandalistici venduti in migliaia di copie. La Francia si appassiona alla vicenda e si divide fra innocentisti e colpevolisti. Ma il debole re Luigi non ne coglie appieno la portata e lascia che le cose seguano il loro corso, accelerando così il tramonto e la fine della monarchia francese.
Un romanzo sui rapporti fra madri e figlie e sulla capacità dell'amore di superare ogni ostacolo. Sebbene cresciuta dall'amore del padre, Claire non riesce a superare il trauma infantile provocato dall'abbandono della madre a soli due anni. Quando Nicholas Pierce e la figlia Kayla giungono nell'albergo che Claire gestisce con il marito, il suo istinto materno si risveglia. Fra Claire e la bambina si instaura un rapporto di grande confidenza e quando emerge un'oscura verità su Nicholas, Claire si troverà invischiata in una lotta per salvare la bambina. Proprio questa situazione risveglia in lei il desiderio di ritrovare la madre e la spinge ad intraprendere un coraggioso viaggio per conoscere il suo passato.
Questa non è un’autopsia di routine. L’anatomopatologa Maura Isles, di Boston, ne è certa: questa non sarà una notte come le altre. Ad attenderla, al Pilgrim Hospital, c’è lei: Madame X.
Maura è abituata ai corpi stesi sul suo tavolo settorio, non per niente è soprannominata «la regina dei morti », ma questo cadavere è diverso. È coperto interamente da bende di lino impregnate di resina, che risalgono a duemila anni prima. I suoi organi interni sono stati asportati, a cominciare dal cervello. Solo il cuore è rimasto al suo posto, perché è lì che gli antichi egizi credevano risiedesse l’intelligenza. Madame X infatti è una mummia, ritrovata per puro caso negli scantinati di un museo in decadenza...
Ma quando, scansione dopo scansione, la TAC arriva alle gambe, Maura scorge qualcosa che non dovrebbe essere lì. Qualcosa di impossibile. Un piccolo dettaglio che trasformerà definitivamente quell’autopsia a scopo archeologico in qualcosa di molto più sinistro e inquietante. Madame X è la prova dell’omicidio più efferato e maniacalmente eseguito che Boston ricordi... Ed è solo il primo.
Sofia Suarez, vedova tranquilla, infermiera amabile, vicina apprezzata da tutto il quartiere è stata assassinata. Ma chi è stato? E perché? Se lo chiedono la detective della Omicidi di Boston Jane Rizzoli e il medico legale Maura Isles mentre osservano il cadavere della donna uccisa a colpi di martello. L'omicidio, infatti, sembra non avere alcun senso: chi avrebbe potuto avercela con quella donna così mite e benvoluta? Il duo brancola nel buio, nessuna pista sembra promettente, così iniziano a scavare nel passato di Sofia, che si rivelerà essere diverso da quel che pareva... Nel frattempo, qualcun altro comincia a sospettare che nel proprio quartiere stia succedendo qualcosa di strano. Si tratta di Angela Rizzoli, madre di Jane, che, oltre al sangue, condivide con la figlia il talento di percepire il pericolo prima di chiunque altro. E Angela stavolta ha la netta sensazione che dei semplici pettegolezzi nascondano in realtà qualcosa di inquietante: i nuovi inquilini dell'appartamento di fronte, la ragazza fuggita dalla casa in fondo all'isolato e altri piccoli eventi che potrebbero essere collegati tra loro. Jane fatica a credere alle congetture della madre, nota per la sua fervida immaginazione e il gusto per la tragedia. E così Angela si ritroverà a indagare da sola tra i suoi vicini, temendo che in mezzo a loro ci sia un lupo in agguato, mentre Jane e Maura, assorbite dal loro caso, rischiano di non udire in tempo le sue grida di avvertimento...
Una "interpretazione" della figura del Di Francia e delle vicende della sua vita, una lettura in profondità dei significati umanamente più universali di un cristiano, di un prete, di un santo che riesce a parlare con forza e convinzione alla sensibilità delle persone di oggi, credenti o anche semplicemente attente al discorso religioso.