
È una piovosa serata d'autunno, a Brighton, ma per la prima volta da mesi il cuore di Red Westwood è sereno come un cielo terso. Bella da togliere il fiato, giovane, intelligente, Red sta finalmente per avere l'unica cosa che le manca: la felicità in amore. L'uomo che presto busserà alla sua porta è quello giusto, lo sente. Ne è sicura... O forse lo desidera con tutte le sue forze, perché dopo l'incubo passato con Bryce, il suo ex, Red ha bisogno di nuova luce, di nuova libertà, di nuova speranza. Dopo un anno di inferno, e sotto la protezione della polizia, Red ha alla fine cancellato Bryce dalla sua vita, ha scoperto ogni suo segreto e se n'è allontanata come da una fiamma ardente, che tutto consuma e tutto distrugge. Un amore divenuto ossessione, perché secondo Bryce, se non sarà lui stesso ad averla, Red non sarà di nessuno. Mai. Per fortuna però tutto questo è passato, e ora Red sospira di sollievo e assapora il brivido dell'attesa, perché presto vedrà l'uomo che aspettava da tempo, l'uomo che la salverà. Ma c'è chi ancora osserva ogni suo respiro, ogni mossa, ogni parola. Chi segue ogni suo passo, ogni suo movimento. L'incubo dal quale credeva di essersi liberata è soltanto all'inizio... E per l'investigatore Roy Grace è l'inizio di uno dei casi più difficili della sua carriera.
Inghilterra, 1803. Sono passati sei anni da quando Elizabeth e Darcy hanno iniziato la loro vita insieme nella splendida tenuta di Pemberley. Elizabeth è felice del suo ruolo di padrona di casa ed è madre di due bellissimi bambini. La sorella maggiore Jane, cui lei è legatissima, vive nelle vicinanze insieme al marito Charles, vecchio amico di Darcy, e il suo adorato padre, Mr Bennet, va spesso a farle visita. Ma in una fredda e piovosa serata d'ottobre, mentre fervono gli ultimi preparativi per il grande ballo d'autunno che si terrà il giorno successivo, l'universo tranquillo e ordinato di Pemberley viene scosso all'improvviso dalla comparsa di Lydia, la sorella minore di Elizabeth e Jane. In preda a una crisi isterica la giovane donna urla che suo marito, l'ambiguo e disonesto Wickham, non gradito a Pemberley per la sua condotta immorale, è appena stato ucciso proprio lì, nel bosco della tenuta. Di colpo, l'ombra pesante e cupa del delitto offusca l'eleganza e l'armonia di Pemberley, e i protagonisti si ritrovano loro malgrado coinvolti in una vicenda dai contorni drammatici.
"Black correva, e se aveva dei pensieri dovevano essere allegri. Guardandolo, mi prese una smodata voglia di correre anch'io: la volevo a tutti i costi quella leggerezza che vedevo in lui». A volerla racchiudere in un'immagine, la vita di Mark è una grande pianura assolata. Un lavoro da broker ben pagato, una bella casa a Londra, una lunga relazione, anche quella piatta, con Susan e una prospettiva di carriera tutta in discesa. Una vita al riparo da qualsiasi imprevisto. Non ricorda un passo in salita, Mark, nemmeno per passeggiare. Ma un giorno, un velo nero lo avvolge e tutta la sua sicurezza si infrange come un vetro. Anche il suo rapporto con Susan si incrina e, in preda a una crisi che non ha visto arrivare, Mark decide di prendersi una pausa. Trascinato dal suo amico Nic, si trasferisce in Italia, nelle Langhe piemontesi, terra di tutto ciò che non ricorda più: piccoli borghi, ritmi lenti, buon vino, un paesaggio che invita a guardarsi dentro. E salite, tante salite, che tolgono letteralmente il fiato. Mentre Mark, sempre più spaesato, dispera ormai di ritrovare se stesso, un nuovo ciclone si abbatte su di lui: Black, un giovane labrador nero che Nic gli affibbia in custodia. Pieno di energia e di voglia di esplorare, Black trascina un riluttante Mark in corse tra i vigneti e in affannosi saliscendi. Poco alla volta Mark comincia a rientrare in contatto con il proprio corpo e con la natura. E scopre con sorpresa che alla fatica di correre in salita corrisponde una gioia mai provata prima. E anche che Black, da impegno dovuto, è diventato la luce delle sue giornate. Così, un giorno, decide di partire con lui per una nuova avventura
Il libro venne pubblicato nel 1898, dapprima a puntate e solo in seguito in volume. Una giovane istitutrice viene chiamata per seguire due bimbi rimasti orfani e affidati alle cure di uno zio che, per diverse ragioni, non può occuparsi di loro. Questi assume la giovane donna a una sola condizione: di non contattarlo mai, qualsiasi cosa succeda ai ragazzi. Pertanto dovrà risolvere da sé ogni tipo di problema. Sempre! L'istitutrice fa quindi la conoscenza dei due ragazzi di ritorno dal college. Sono veramente intelligenti e adorabili. Lei si appassiona al lavoro e tutto sembra procedere per il meglio... sennonché cominciano ad apparire per la casa, sempre più sinistramente, due figure: un uomo con i baffi e una donna vestita a lutto... Un classico della letteratura gotica che ha ispirato decine di film e miniserie tv, opere liriche e teatrali, persino fumetti, qui tradotto dalla vibratile penna di Luigi Lunari.
"Più di 700 pagine che si leggono d'un fiato, portati dalla maestosità di una corrente che è quella stessa del Gange o del Volga (...). Quasi a contraddire il carattere atarassico di questa corrente, lo stile è vivace è animatissimo, ma anche molto sorvegliato. Henry James non è di quegli scrittori che lasciano andare i personaggi lungo la strada su cui loro stessi li hanno messi: egli interviene di continuo, a commentare quel che pensano dicono e fanno, a volte con lapidarie sassatine ironiche, a volte con lunghe introspezioni psicologiche, anche queste sempre interrotte o concluse da sorprendenti colpi di freno, minimizzanti e dissacratori: quasi l'autore avesse paura ad abbandonarsi al sentimento, a lasciar andare se stesso e i personaggi, distogliendoli - e distogliendosi - dal grande flusso di cui abbiamo fatto cenno. (...) 'Ritratto di signora' va letto con calma, con pazienza, come per una crociera su un grande fiume, durante la quale ogni tanto ci si ferma per ammirare un paesino, o una chiesa, o un antico convento. Oppure no: saltando subito alla fine, onde informarsi come va a finire, liberarsene del pensiero e tornare poi a concentrarsi sui suoi straordinari elzeviri." (dalla postfazione di Luigi Lunari)
I tre racconti lunghi, qui presentati, sono esemplari del mondo narrativo di James e toccano temi ricorrenti della sua prosa: la differenza fra la cultura americana e quella europea, fra il candore e l'innocenza del Nuovo Mondo e la raffinatezza spesso decadente del Vecchio Mondo; l'analisi dei personaggi, intrappolati nei loro caratteri; il destino insito nelle cose e nelle situazioni. Tre racconti, tre città (Roma, Firenze, Venezia), tre storie d'amore, tragiche quando sono innocenti; beffarde quando sono maliziose.
John Marcher è un uomo ossessionato dalla certezza che gli accadrà qualcosa di straordinario. Il tempo passa e la cosa non accade, ma "verrà, può ancora venire". L'incontro inaspettato con May Bartram gli dischiude l'orizzonte di un'amicizia autentica, discreta e quotidiana. La donna, che comprende e custodisce con lui il suo segreto, è una presenza reale, legata all'attesa e alla promessa incombente su ogni istante della sua vita. Capolavoro dell'eccellenza narrativa di James, "La tigre nella giungla" mette a fuoco il mistero della vita che accade come un imprevisto (di-)sconosciuto amore.
"Veniva messa a parte di passioni su cui fissava lo stesso sguardo che avrebbe riservato al rimbalzare delle immagini dalle lastre di una lanterna magica a un muro. Il suo piccolo mondo era fantasmagorico: strana danza di ombre proiettate su un lenzuolo. Spettacolo che pareva allestito per lei, soldo di cacio di bambina spaurita nel buio di un grande teatro." La storia di Maisie, divisa da una sentenza del tribunale in due metà tra i genitori contendenti e sbalzata dall'uno all'altro in un intreccio crudele e insensato di avidità, corruzione ed egoismo, è quella del suo disorientamento e stupore, della sua progressiva consapevolezza e del tentativo di ritagliarsi uno spazio e una identità attraverso le mille strategie dell'immaginazione infantile.
Il filo che lega i tre racconti qui raccolti (Il matrimonio di Longstaff Louisa Pallant, I matrimoni) è il matrimonio, o, meglio, la sua mancata realizzazione, per incapacità dei protagonisti o per l'avversa presenza di altri personaggi. Ambigui ed inquietanti, questi tre racconti, profondamente unitari, offrono un saggio singolare dello stile di Henry James, della sua sostanziale sfiducia nella stabilità dei rapporti umani, e della sua magistrale capacità di rappresentare la complessità dei sentimenti e del vivere sociale.
Storia di un'enigmatica figura femminile in viaggio per mare verso un altrettanto enigmatico matrimonio, il lungo racconto Il Patagonia ha sorprendenti punti di contatto con il più noto Daisy Miller ed offre - come sempre nelle opere del grande scrittore americano - assieme alla rappresentazione dei riti sociali di un'epoca, una sottile esplorazione degli insondabili abissi dei sentimenti umani.
Viaggiare con Henry James in queste pagine è come prendersi una vacanza senza fretta in compagnia di un giovane amico brillante, dalla grande esperienza, con un'istruzione fuori dal comune. La nostra guida è un osservatore curioso di paesaggi, strade e chiese delle città che visita ma anche di gallerie d'arte o spettacoli e delle caratteristiche delle persone che incontra.
''In viaggio'' è un libro da leggere molto lentamente, per assorbire al meglio lo sguardo, le intuizioni e le riflessioni di un grandissimo scrittore. Ricca di fascino e critica pungente, questa raccolta inedita di appunti di viaggio ci restituisce un Henry James inconsueto, tutto da scoprire.
Che racconti del viaggio al Lago George, dei pomeriggi in visita alle mostre d'arte a Parigi o delle avventure in Toscana e a Roma, James delizierà i lettori con le sue osservazioni mai banali, capaci di suscitare in tutti la nostalgia di luoghi in cui non si è stati.
“Ciò di cui meno riuscivo a liberarmi era l’idea crudele che, qualunque cosa io avessi visto, Miles e Flora vedevano di più... cose terribili e inimmaginabili che sorgevano dai tremendi spazi che avevano condiviso in passato.” Flora e Miles sono due bambini orfani affidati alle cure di una giovane governante da uno zio che mette a disposizione una sontuosa dimora ma non vuole essere per nessun motivo coinvolto nelle loro esistenze. All’inizio il clima è idilliaco, ma pian piano emergono i fantasmi di servitori passati che sembrano possedere i bambini. La governante ingaggia una lotta disperata contro le presenze maligne mentre si fa strada nel lettore il dubbio che sia solo lei ad avvertirle. In questo romanzo breve del 1898 Henry James coniuga la tradizione del romanzo gotico con un’indagine psicologica finissima.

