
La notte di san Valentino del 1982, una "tempesta perfetta" provoca l'affondamento di una piattaforma petrolifera al largo di Terranova. A bordo ci sono 84 membri dell'equipaggio, reclutati nelle cittadine della costa, giovani, poveri e inconsapevoli o incuranti del rischio. La storia narrata da Lisa Moore è quella di chi rimane. Helen O'Mara è una delle vedove, ha tre figli piccolissimi e ne aspetta un quarto. Helen è costretta a continuare a vivere, per essere insieme madre e padre, ma una parte di lei, quella innamorata di Cal, il marito morto, resterà congelata nella lunga notte d'inverno che ha cambiato la sua vita. Il lutto assume via via le forme del dolore, della ribellione, del rimpianto, del ricordo, del sogno, ma sembra non finire mai. Ogni pausa dall'impegno di cura, ogni sguardo che Helen alza verso la finestra dal lavoro di cucito che ha scelto per tirare avanti, le riporta alla mente un episodio della vita con Cal; ogni notte è affollata di sogni che si confondono con gli ingannevoli richiami del dormiveglia. Solo più di vent'anni dopo, quando John, l'unico figlio maschio, che non a caso ha scelto di lavorare come esperto di sistemi di sicurezza per le piattaforme petrolifere, telefona per annunciarle che diventerà padre, Helen si sveglia dal lungo, ostinato, torpore del desiderio. Il disgelo assumerà la forma concreta di Barry, un attraente quanto riservato artigiano che la saggia e attenta sorella Louise le ha mandato per sistemare la casa.
Terranova, 1978. David Slaney, venticinque anni, evade dal carcere dov'è rinchiuso per traffico di stupefacenti. Deve raggiungere Brian Hearn, suo complice nell'operazione che gli è costata l'arresto. Hearn vive a Vancouver, letteralmente all'altro capo del continente, e vuole che Slaney ritenti l'impresa di portare un carico di marijuana dalla Colombia a Vancouver. Slaney ha accettato perché vuole far soldi e riconquistare la fidanzata, Jennifer, una ragazza madre da lui aiutata in tutti i modi, che non si è mai fatta viva durante gli anni del carcere perché ricattata dai servizi sociali con la minaccia di toglierle la figlia. La polizia incarica Patterson, un agente di mezza età, disperatamente in attesa di una promozione e di una buona paga, di inseguire Slaney assoldando di volta in volta una serie di personaggi che gli diano un passaggio. Quando arriva fortunosamente a Vancouver, e incontra Hearn, che ha cambiato nome e conduce una vita lussuosa, David capisce che qualcosa non va, ma scaccia il sospetto del tradimento dell'amico, troppo difficile da accettare. E prosegue per il Messico e la Colombia, con altri complici di aspetto e comportamento sempre più dubbi; poi, dopo vicissitudini varie, climatiche, sentimentali o poliziesche, arriva in Canada con il suo pericolosissimo carico. Lo attende una sorpresa che chiude il cerchio della storia.
Sarah si è trasferita ad Amber House, l'antica tenuta di famiglia in cui riecheggiano ricordi spettrali del passato. Un passato in cui qualcosa è andato storto, le cui stonature risuonano con forza nel presente: i coloni non hanno conquistato l'indipendenza nel 1776, l'America è diventata una società razzista e arretrata, i nazisti hanno vinto la guerra e conquistato gran parte del mondo. Tormentata dalle visioni di un passato alternativo, Sarah cerca di ambientarsi nella nuova casa: aiuta i genitori nell'allestimento di un'importante mostra, flirta con l'affascinante Richard Hathaway e fa nuovamente amicizia con Jackson, compagno di giochi della sua infanzia. Ma quando gli eventi intorno a lei arriveranno a minacciare chi le sta a cuore, dovrà chiedere aiuto alle persone più vicine per una scelta che metterà di nuovo in gioco la sua vita e il corso del tempo. Età di lettura: da 13 anni.
Quando Sarah, suo fratello e la loro algida madre si stabiliscono ad Amber House, la ragazza rimane ammaliata dal fascinoso Richard, che la introduce in un mondo di ricchezze e privilegi, ma è anche attratta dall'enigmatico Jackson, che la coinvolge in un'eccitante caccia ai diamanti scomparsi. Sarah scopre di riuscire a "vedere" la storia della casa e delle persone che vi hanno abitato: vede sua madre da ragazza, incredibilmente affettuosa e felice, o il crudele capitano di mare che perse il tesoro tanti anni prima. E ricomponendo piano piano tutti i pezzi del mosaico, scopre che Amber House nasconde molti segreti, antichissimi crimini e più recenti tradimenti. Dove sono nascosti i diamanti? Chi è responsabile dell'infelicità di sua madre? E quale tragedia riecheggia ancora nelle stanze della casa? Sarah ha bisogno di risposte, in fretta. Perché le sue visioni minacciano la persona che ama di più e lei deve districare la ragnatela del passato, prima che sia troppo tardi. Età di lettura: da 13 anni.
"Oggi i nostri volti di giovani ormai vecchi, scavati dalle febbri e dalle notti insonni, ci fissano impietriti, come estranei sperduti e dannati, dalle foto ingiallite conservate nelle scatole di cartone. Abbiamo ricostruito la nostra vita, abbiamo trovato un lavoro, ci siamo sposati, abbiamo creato una famiglia e atteso con pazienza che l'America rinsavisse. Ma nessuno di noi ha lasciato il Vietnam uguale a prima. Sì, eravamo soldati un tempo, quando eravamo giovani. E ora che siamo vecchi, siamo ancora soldati. Siamo soldati che piangono i giovani uomini e le giovani donne che sono morti su altri campi di battaglia, in altre parti del mondo, decenni dopo che la nostra guerra era finita così male. È facile dimenticare i numeri, ma come dimenticare le facce, le voci, le grida dei ragazzi che ti sono morti accanto? Anche chi di noi è riuscito a tornare a casa, non era affatto il giovane che era sbarcato lì. Gli studenti e gli scolari non mandano più a memoria i nomi e le date delle grandi battaglie, e forse è un bene, forse è un primo passo verso un mondo in cui le guerre non saranno più necessarie. Forse. Ma noi ricordiamo quei giorni e i nostri compagni. Perché nessuno di noi ha lasciato il Vietnam per davvero."
Il 23 ottobre del 1965, 450 soldati americani del primo battaglione del 7° Cavalleggeri vengono trasportati con gli elicotteri in un piccolo spiazzo nelle valli di Ya Drang. Sono immediatamente circondati da 2000 militari nordvietnamiti. Tre giorni dopo, a poco più di due miglia di distanza, il battaglione che avrebbe potuto giungere in loro soccorso viene letteralmente fatto a pezzi. Il luogotenente Hal Moore ha un solo ordine: resistere. E un solo obiettivo: mantenere la promessa di riportare a casa tutti i suoi uomini, vivi o morti.
Quando la polizia trova il cadavere di Alex Cale strangolato nella sua camera all'Algonquin Hotel di New York, sulla parete campeggia una sola parola, scritta con il sangue: "Elementare". Non ci vuol molto a capire che l'omicidio è un puzzle che solo un raffinato conoscitore di Sherlock Holmes può sperare di ricostruire. Il giovane Harold White non è un detective professionista, però ha fiuto da vendere ed è un vero cultore dei libri di Sir Conan Doyle. Come gli altri membri della sua associazione, era all'Algonquin per la conferenza nella quale Cale si preparava ad annunciare il ritrovamento dei diari del grande scrittore. Solo i diari possono fornire risposta all'interrogativo che assilla i fan da oltre un secolo: cosa è accaduto nella vita di Doyle tra il 1893 e il 1901, tra il momento in cui decise di "uccidere" Sherlock Holmes e quello in cui, a sorpresa, lo restituì ai suoi lettori nel "Mastino dei Baskervillel"?. Possibile che qualcuno sia disposto a tutto, anche a uccidere, pur di scoprirlo? Ingaggiato dal pronipote del celebre autore per svelare la verità e ritrovare i diari, Harold White si addentra nel dedalo di un'indagine che si snoda tra la New York di oggi e la Londra di fine Ottocento. Per scoprire che anche Doyle, all'epoca, si era trasformato in detective, e insieme all'amico Bram Stoker, autore di Dracula, aveva tentato di fare luce su una serie di efferati omicidi.
"Un essere artisticamente colto, sensibile e sensuale", ma anche "un fallito in tutte le imprese", uno a cui "niente interessa fuor che l'arte" e che all'arte ha sacrificato "padre, madre, ricchezze, amanti". Romanzo, meta-romanzo e autobiografia, le "Confessioni" di George Moore ripercorrono gli anni trascorsi dall'autore nella Parigi bohémienne di metà Ottocento, dove, spinto da ambizioni artistiche, il giovane irlandese entrò in contatto con gli emergenti impressionisti (di cui questo libro contiene la prima testimonianza in lingua inglese). Con la sincerità disarmante di un "giovane Holden" ante litteram, in un misto di malinconia e noncuranza, hybris e disperazione, aridità e lirismo, Moore ci fornisce l'elenco dei suoi insuccessi: come pittore, come giornalista, come romanziere, e anche come critico, in un mosaico fuori da ogni tradizione letteraria che gettò le basi del romanzo moderno.
Odette, Clarice e Barbara Jean sono amiche da quarant'anni. Cresciute negli anni Sessanta, e soprannominate "le Supremes" dagli amici, hanno sempre vissuto nella stessa cittadina dell'Indiana e hanno condiviso gioie e dolori che la vita ha riservato loro, aiutandosi con una buona dose di humour e non solo: segreti dolorosi, scelte difficili, drammi familiari, incomprensioni e tradimenti dei mariti. Le tre donne sembrano comuni, in realtà sono parecchio originali. Odette, coraggiosa e a volte un po' troppo schietta, ha l'abitudine di parlare di cose che puntualmente accadono con l'amata e stravagante madre ormai morta da tempo, come se fosse una presenza reale, ma decide di non farne parola con nessuno, neanche con l'adorato marito. Clarice, la sua migliore amica, cresciuta con il culto della buona reputazione e vittima del conformismo, è in realtà afflitta dai continui tradimenti del marito, ma fa di tutto per mostrare al mondo intero che il suo è un matrimonio perfetto. La bellissima Barbara Jean, con un passato difficile alle spalle, si è sposata con un uomo molto ricco e più vecchio di lei, ma pensa ancora al suo primo e unico amore. Le tre hanno l'abitudine di ritrovarsi ogni domenica dopo la messa in un ristorante con i loro mariti ed è proprio durante una di queste riunioni che il loro piccolo mondo inizia a sgretolarsi..
Charlie Asher è contento, felice, appagato. Una bella moglie in attesa di un figlio. Un negozio di roba usata. Amici con i quali scambiare le solite quattro chiacchiere. Un'esistenza tranquilla. Quando l'adorata Rachel perde la vita dando alla luce la dolce Sophie, la situazione prende decisamente una brutta, bruttissima piega. Charlie, distrutto, inizia a vedere persone e oggetti che non dovrebbero esserci. Che non dovrebbero esistere. Un uomo altissimo color verde menta che appare e scompare a proprio piacimento. Enormi volumi usciti dal nulla che luccicano e si aprono su pagine dense di segreti sull'aldilà. Messaggi misteriosi conditi da teschi e ossa. Corvi spettrali che svolazzano in ogni dove. Conoscenti, amici o perfetti sconosciuti che cominciano a morire. I casi sono due: o Charlie sta impazzendo o qualcosa, qualcuno, l'ha scelto per una missione neppure troppo piacevole. Qualcuna, più precisamente, con tanto di falce e sudario nero vuole essere sostituita o aiutata.
Tutti sanno come è nato e come è morto Gesù. La stella cometa, la mangiatoia, i Re Magi; e poi la passione, la crocifissione. Ma che cosa ha combinato dall'infanzia ai trent'anni? Su richiesta del Messia, a duemila anni dalla sua morte, un angelo fa resuscitare il suo migliore amico, Levi detto Biff, a cui spetta il compito di scrivere un nuovo Vangelo che racconti finalmente la vera storia di Gesù di Nazareth. E quella di Biff è un'epopea ricca di miracoli, viaggi, scoperte, kung fu, demoni, morti viventi e folli monaci tibetani. Forse nemmeno l'astuzia e la devozione del migliore amico riusciranno a risparmiare al Salvatore il suo tragico destino. Nessuno - a parte Maddi (Maria di Magdala) - gli ha voluto bene quanto lui, ma Biff non permetterà che si sacrifichi e ascenda al cielo senza aver lottato per impedirlo! Chi ha amato la folle e surreale altalena di personaggi e avventure di "Un lavoro sporco", ritroverà il medesimo spirito in questa commovente rivisitazione delle Sacre Scritture.
Su una piccola isola al largo della costa irlandese una comunità di monaci conserva la «fede dei padri», rendendo culto a Dio nelle forme che la Chiesa ha praticato per secoli. Quando le televisioni americane e la BBC vengono a saperlo, l'antica abbazia di Muck diventa un caso mediatico internazionale: le riprese delle messe in latino e delle confessioni individuali attirano da tutto il mondo cattolici fedeli alla Tradizione e alla liturgia stabilita dal Concilio di Trento. Quella pubblicità appare intollerabile a Roma, dove il Concilio Vaticano IV ha appena sancito la contaminazione del cristianesimo con il buddhismo e l'apertura al secolarismo. Per mettere fine allo scandalo, Roma invia sull'isola un inquisitore, padre Kinsella, con l'incarico di «convincere» l'abate della comunità, Tomàs O'Malley, ad allinearsi al Vaticano e a porre fine a quell'intollerabile «eresia». Kinsella scoprirà in O'Malley un uomo di fede assalito dal dubbio, ma convinto che la Tradizione e la verità delle Scritture non richiedano aggiornamenti e compromessi con i tempi. Il confronto tra i due - uno scontro di psicologie, prima ancora che di dottrine - è il cuore della storia narrata da Brian Moore in "Cattolici", un romanzo breve intriso di mistero e suspense.

