
Cinquecento anni fa, in Italia, ci fu una esplosione di creatività che cambiò il mondo nel nome della bellezza. Il suo profeta fu Raffaello, ritenuto dai suoi contemporanei un nuovo Cristo. In questo romanzo, attraverso la voce di Margherita Luti, la celebre "Fornarina", gli ultimi cinque anni di vita e la storia d'amore del grande pittore urbinate vengono raccontati come non era mai stato fatto prima, e ci vengono restituiti il suo ideale di bellezza e la sua figura artistica. Bellezza e amore nel Rinascimento sono assai più vicini all'idea che se ne ha oggi. Sesso e potere sono il motore della Roma di papa Leone X nella quale Raffaello è il principe dei pittori, amato da tutti e amante di tutte. Nella dolce vita della Roma del 1515-1520 ritroviamo molte storie di oggi, come quelle della divisione tra popolo ed élite, del rapporto tra sesso e potere, del #metoo, delle feste galanti, delle morti misteriose e delle nuove cortigiane. Ma la leggenda dell'amoroso Raffaello e della Fornarina testimonia la forza e il potere dell'amore e rivela chi è nascosto dietro ai volti delle Madonne dipinte dal pittore. La popolana Fornarina racconta la vita quotidiana del Rinascimento a fianco del grande pittore.
Nella Germania del Seicento Adam Brux è un medico affermato che insegue un sogno: inventare una tecnica di memoria che spinga all'estremo le potenzialità della mente umana. Studiando le opere di Giordano Bruno e i testi alchemici, la soluzione sembra a portata di mano, ma presto Adam si rende conto che la memoria non è priva di rischi: conservare tutti i ricordi, non dimenticare più nulla di quanto ci accade è una condanna troppo pesante da sopportare. Per questo, all'alba della Guerra dei Trent'anni, Brux pubblica il suo libro più importante per rivendicare il diritto all'oblio, ma la sua vita è in pericolo: qualcun altro sta conducendo stud su memoria e oblio, e non vuole rivelarne i risultati, destinati a cambiare per sempre il corso della storia.
Nevica sangue nei tre inverni della paura. Sono le stagioni più dure della guerra civile italiana e dell'interminabile dopoguerra. Tedeschi, fascisti e partigiani combattono con obiettivi diversi, ma compiono le stesse atrocità. È questo disordine crudele a travolgere Nora Conforti. Diciotto anni, ragazza di famiglia ricca, Nora si rifugia con il padre sulle colline fra Reggio Emilia e Parma. Non immagina che proprio lì incontrerà il primo amore e subito dopo gli orrori di due guerre in grado di sconvolgere la sua esistenza. Giampaolo Pansa ci racconta una storia che nasce da lunghi anni di ricerche sulla Resistenza e sulle sue tante zone d'ombra. Un affresco della borghesia agraria emiliana, nell'arco di sei anni infernali, dal giugno 1940 alla fine del 1946. E una ricostruzione controcorrente di un'epoca feroce. Accanto a figure che appartengono alla storia, come Togliatti, De Gasperi, i capi delle bande rosse e nere, il vescovo Socche, il partigiano bianco detto "il Solitario", si muove la gente comune di quegli anni. Le donne chiamate a sopportare il peso più grande della guerra. I bambini messi di fronte al terrore politico. I giovani schierati su trincee opposte. L'asprezza dello scontro fra ricchi e poveri. Le vittime del dopoguerra che emergono dalle fosse segrete, fantasmi capaci di turbarci ancora oggi.
Questo volume raccoglie tutti o quasi gli scritti, prima della stagione più nota della sua biografia intellettuale, di Pannunzio giornalista e critico impegnato in riviste e giornali e ci consente di mettere a fuoco, per la prima volta, la varietà dei suoi interessi culturali. E' una sorta di tutto Pannunzio che ci dà la misura del suo impegno, senza esclusione di territori e della sua convinzione che la politica e la cultura debbano essere testimonianza e monito di vita, di giustizia e di libertà.
E' un libro destinato a chi crede che si possa continuare a crescere nella propria vita superando i vari livelli che il destino ci frappone e interpone sino al raggiungimento di quella pace interiore che alla fine consente a tutti di poter esprimere che non si è vissuto invano.
Una Citroën scura si ferma davanti al cancello di un'antica tenuta nei pressi di Fontainebleau. A bordo dell'auto, l'anziano senatore Vigoureaux, eroe della Resistenza, con sua figlia e una guardia del corpo. Nascosto tra la vegetazione sulla cima di una collinetta, qualcuno li sta aspettando con una mitragliatrice Browning calibro 50. Una raffica potentissima nell'aria calda di giugno, poi i vetri che scoppiano, la carrozzeria demolita, il sangue che impregna i sedili. E una statuina di Babar, l'elefante dei cartoni animati, posata per terra a osservare i corpi martoriati dai proiettili. È un caso per il commissario Jean-Pierre Mordenti e la sua squadra: alla Brigata Criminale di Parigi li chiamano Les italiens, perché come il loro paese d'origine hanno fegato, fantasia e non mollano la preda. Questa volta sarà dura anche per loro: l'omicidio di uno dei politici più influenti della Repubblica è una questione da maneggiare con le molle, specialmente se il suo passato non è limpido come si credeva. Ma se c'è uno sbirro che non ha paura di ficcare il naso dove non dovrebbe - e, nel frattempo, di sedurre sempre la donna sbagliata - questo è proprio Mordenti.
Solo un anno fa Zara Bosdaves poteva imbattersi in un cadavere senza altra preoccupazione che affidarlo ai colleghi della Scientifica. Non doveva filare via, allora, ripulire in maniera frettolosa quello che poteva aver toccato, pensando a cosa diavolo dire alla polizia. Era lei la polizia. Adesso Zara fa la detective privata: ha raccolto la sua vita, l'ha impacchettata e si è trasferita a Torino dove, oltre all'agenzia d'investigazioni, è titolare insieme al compagno François di uno dei locali più alla moda della città. E ce la sta mettendo tutta per adattarsi al suo nuovo lavoro, ma pedinare mariti traditori non è proprio il massimo che una donna come lei - una che pratica aikido, che sa dove colpire e dove far male - possa desiderare. Fino a quando non le viene affidato l'incarico d'indagare sulla scomparsa del figlio di un importante industriale, quest'ultimo morto in circostanze sospette in un incidente d'auto. Zara allora dovrà fare i conti con torbidi affari di famiglia, con gente disposta a tutto pur di arrivare lassù, oltre la nebbia; dovrà misurarsi con la violenza, con il dolore. E trovarne la cura. Ma dal sangue non si può guarire, e a lei non resterà altro da fare che seguirlo. Per scoprire dove porta.
Sotto il cielo terso di fine giugno, una Renault viaggia lungo la costa atlantica, vicino Royan. Sembra che niente possa rompere la quiete. Invece basta un attimo, la pressione di un dito sul grilletto, il proiettile del fucile tattico che fora il parabrezza, lo schianto delle lamiere. L'uomo alla guida muore. È Fred Céline, uno sbirro della stradale di Parigi. La sua compagna, Leila Santoni, sopravvive per miracolo e fugge braccata dagli assassini. Ma chi ha sparato non sa di aver commesso un grosso errore, perché Leila fa parte della Brigata criminale del quai des Orfèvres, agli ordini del commissario Pierre Mordenti. Li chiamano les italiens, sono intoccabili e per loro vale ancora il motto "Uno per tutti, tutti per uno". Mentre incombe la festa nazionale del 14 luglio e l'estate avvolge la Francia in un caldo torrido, Mordenti e i suoi devono vendicare la morte dell'amico, ritrovare la collega e cimentarsi con un'indagine che può scuotere gli assetti politici di un Paese sfregiato dagli attacchi terroristici, dove la paura è moneta corrente. Pierre sarà costretto a rischiare tutto: anche la storia con Tristane Le Normand, figlia del gran capo della Crim e l'unica capace di placare la sua sete d'amore.
Hortense ha 23 anni, convive con il bellissimo Gary, studente di musica alla Juilliard e idolo di tutte le compagne di corso; ma il romanzo si apre con Hortense brutalmente abbandonata da Gary in mezzo a Central Park. Stella ha 34 anni, vive nella campagna francese insieme al figlio Tom e a molti animali, lavora in una ferriera; è fuggita di casa perché non sopportava di vedere sua madre maltrattata dal marito. Ma la violenza maschile non ha smesso di sfidarla. Josephine è una raffinata parigina, sembra condurre una vita tranquilla, sin quando sua figlia Zoe, sedicenne, esce per andare a scuola e non fa più ritorno a casa. Hortense, Stella, Josephine, tre vite lontane, i cui destini, inesorabilmente, stanno per intrecciarsi. Ma le donne sono ovunque in questo romanzo. Sono loro a condurre le danze. Da New York a Parigi, dalla Borgogna a Lourdes o a Miami. Donne che creano, s'infiammano, amano. Donne che si battono per la vita. E gli uomini? Ci sono anche loro. Ma sono le muchachas che danzano, danzano, danzano. E fanno scintille del loro destino.
Hortense è sempre più determinata a trovare il successo nel mondo della moda, Gary è assorbito dal suo concerto finale alla Juilliard School: a farne le spese è la loro vita sentimentale, che procede tra alti e bassi. Quando Hortense trova finalmente l'idea decisiva per lanciare la maison che porterà il suo nome, Gary dovrà fare uno sforzo per condividerne l'entusiasmo tanto è frastornato dall'intesa con Calypso, la violinista cubana con cui sta preparando il concerto. A colpire Gary non sono soltanto le doti musicali della ragazza, tutt'altro che bella, ma anche la sua grazia e riservatezza. La vita di Calypso è completamente dedicata alla musica e a un violino di grandissimo valore, dono del nonno, figura intorno a cui ruota un mistero che la coinvolge. Intanto, la madre di Hortense, Josephine, professoressa di Storia medievale all'Università di Lione 2, da qualche tempo è perseguitata da uno strano individuo che si presenta in aula, la osserva con insistenza, senza mai avvicinarla. Hortense non se ne cura, perché è troppo impegnata con il suo progetto, mentre la sorella, Zoe, è molto più spaventata ma non sa cosa fare per proteggere la madre. In realtà, la stessa Josephine è presa da tutt'altro: Philippe, l'uomo che ama, ma dal quale vive separata per assecondare Zoe che da Londra è voluta tornare a Parigi, sembra aver iniziato una relazione con Shirley, sua collaboratrice e migliore amica di Josephine.
"Muchachas 3", ultimo volume della trilogia di Katherine Pancol, è centrato sulla vendetta di Stella e l'annientamento di Ray e della sua banda. Stella e Joséphine, che da poco hanno scoperto di essere sorellastre, si sono ritrovate. A New York, il cuore di Gary continua a essere combattuto tra Hortense e Calypso, ma Hortense non se ne rende conto, perché troppo impegnata nel lancio della sua linea di moda insieme alla ricchissima Elena. E anche la vecchia contessa ha una vendetta da compiere... Per alcune è l'ora della rivalsa, per altre della liberazione e della speranza, in ogni caso tutti i fili si riannodano. Non sappiamo cosa il destino abbia in serbo per loro, ma le protagonista di Muchachas non arretrano di fronte agli ostacoli, possono solo affrontare la vita a testa alta e dimostrare tutta la forza e il coraggio di cui dispongono.
Tre generazioni di donne: la fredda matriarca, le sue nipoti e in mezzo, allo stesso tempo figlie e madri, Iris e Josephine, sorelle dal carattere e dai sogni diversi. Iris spera in una brillante carriera da sceneggiatrice, Josephine vuole affermarsi come studiosa di storia medievale. Ma le loro esistenze subiscono un'imprevista trasformazione. Una girandola di eventi che si susseguono fino all'ultima pagina, esplorando le pieghe più intime della natura umana.