
Forse nemmeno lui ricorda più il suo vero nome, l'ha perso tanti anni fa insieme all'innocenza. Ora si fa chiamare Lucky the Fox, e il suo mestiere è assassinare su commissione. Un enorme dolore nel suo passato l'ha spinto su questa strada di disperazione, e uccidere è la sua sola missione. Ma in fondo al suo cuore è rimasto qualcosa del ragazzo che suonava divinamente il liuto e amava leggere Tommaso d'Aquino. E proprio il ricordo di quel che è stato e che avrebbe potuto essere manda in crisi Lucky the Fox, e lo spinge al suicidio. Ma proprio quando tutto sembra perduto, entra in scena Malachia, il suo angelo custode, che gli offre una seconda possibilità: viaggiare nel tempo e salvare un'esistenza perduta del passato...
Il volume raccoglie "I gatti lo sapranno", Ci saranno altre voci", "Il silenzio degli occhi". "I gatti lo sapranno" è la prima indagine del commissario Ottavio Ponzetti. Niente di complicato, almeno all'apparenza: nel quartiere Esquilino hanno investito una gattara, lasciandola in fin di vita; la faccenda però è destinata a ingarbugliarsi nel più classico dei "pasticciacci". In "Ci saranno altre voci", la sparizione di un uomo dipinto da tutti come tranquillo, all'antica, solo un po' misantropo, è al centro della seconda indagine del commissario Ponzetti. Un caso che finirà addirittura in tv, scatenando un putiferio tra i ragazzi del liceo Mameli (dove lo scomparso insegnava) e le loro rispettive famiglie. Tra i silenzi ovattati del quartiere Parioli, affiancato dai simpatico ispettore Iannotta, il commissario dovrà vedersela con ben tre donne, implicate a vario titolo nel mistero inscenato. Ne "II silenzio degli occhi" il commissario Ponzetti ritrova nella sua auto un bambino di circa quattro anni, scalzo e sordomuto. Una faccenda non da poco, cui si aggiungono le iniziative della famigerata "banda dei suv", che lascia la sua firma squarciando le gomme a decine di auto. La terza indagine di Ponzetti inizia nei toni di una farsa per assumere presto le tinte di un intrigo che lo obbligherà a fare i conti persino con i Servizi Segreti.
L'abbiamo conosciuto alle prese con l'investimento di una gattara ne "I gatti lo sapranno"; l'abbiamo seguito sulle tracce di un professore scomparso in "Ci saranno altre voci", abbiamo assistito insieme a lui alla piena del Tevere, sbrogliando il mistero di un bimbo abbandonato ne "II silenzio degli occhi". Ora però è agosto e anche per il commissario Ponzetti è arrivato il momento di andare in vacanza. Le valigie sono già pronte e la famiglia lo aspetta per la villeggiatura, ma ecco che l'omicidio di un giovane ghost-writer, collaboratore di vari politici nonché autore dell'autobiografia di un celebre ballerino di tango, trattiene inevitabilmente il commissario tra le strade di Roma. In questa vicenda ingarbugliata in cui ruoli e identità si confondono, niente è come sembra. L'acume e il proverbiale buon senso di Ponzetti, le sue armi migliori, saranno messi a dura prova da questa che si profila come l'indagine più intricata per il nostro commissario, affiancato come sempre dal fido lannotta.
Roma, febbraio 2013. Nei giorni che intercorrono tra le dimissioni di Benedetto XVI e l'elezione di papa Francesco, il commissario Ponzetti viene chiamato in Vaticano per indagare sulla morte di un sacerdote, il "prete di San Damaso", che tutte le settimane teneva affollate catechesi in una chiesa del centro. Nella stessa chiesa, da qualche tempo, si è diffusa la credenza di una Madonna piangente che ha suscitato entusiasmo tra i fedeli e messo in allarme la Curia. Si apre così un'indagine vincolata alla più stretta segretezza nel tentativo di scoprire la verità ed evitare il diffondersi della notizia di un suicidio. Ma Ponzetti non è stato scelto a caso per questo compito. E non solo perché sua moglie conosceva quel prete e frequentava quella chiesa. Il commissario, affiancato come sempre dal fido Iannotta, avrà un bel daffare per scoprire il mistero celato in questa intricata vicenda, che si svolge sullo sfondo di una Roma cupa, a due facce, in cui la soluzione all'enigma potrebbe nascondersi tra le mura vaticane. E Ponzetti finirà, suo malgrado, per vedere coinvolta la sua famiglia nella soluzione del caso, particolarmente delicato, stavolta, e legato a complicati intrighi davvero più grandi di lui.
Un giovane prete impaziente viene mandato a trascorrere i mesi invernali di praticantato a Chiavalle, dove lo attende un parroco più anziano. Il tempo scorre monotono tra svogliate confessioni dei fedeli, malati da visitare, partite a poker e chiacchiere con la gente del posto; solo una cosa sembra appassionare il giovane prete: la squadra di calcio del paese. È attratto in particolare dal talento di un ragazzo che si favoleggia non abbia mai sbagliato un rigore. Lo tormenta un desiderio meschino, dettato dall'invidia: vedere il giovane sbagliare almeno una volta un rigore. Ma un evento drammatico scuote la sonnolenta vita della comunità: la morte, apparentemente accidentale, di un chierichetto di dodici anni; un maresciallo in pensione indaga, e fra i sospettati sembra esserci proprio il giovane prete.
I mariti e le mogli che popolano questi racconti vivono una tranquilla vita di coppia, che include una casa, alle volte un figlio e spesso un'amante. I loro gesti e riti quotidiani sono fotografati con sguardo distaccato, ma inquietudini e presentimenti sono ben visibili sotto la limpida lastra di ghiaccio delle relazioni. A volte sono gli oggetti a raccontare le ipocrisie, i silenzi, i tragicomici inganni della vita di tutti i giorni; altre volte l'esistenza dei personaggi tende a sdoppiarsi, riflettendo le trame oscure dei loro desideri.
"Chiunque abbia lavorato in un hotel giurerà di avere a disposizione un'aneddotica pressoché sterminata sulla clientela", dice il protagonista di questa vicenda ipnotica. La sua aspirazione sarebbe quella di diventare "un virtuoso del pianoforte", ma per sbarcare il lunario si vede costretto a fare il portiere di notte in un albergo. Ed è li che conosce Mabel, una collega con "poco seno, pochi fianchi, nessuno slancio - capace di comunicare una morbidezza del tutto assente nelle sue forme". Il fascino e la complicità che sprigiona ogni suo gesto sono le armi più affilate di un personaggio disarmante e inafferrabile che - accettando "tutto quello che le viene incontro con arrendevolezza" - fa infuriare ogni donna e seduce ogni uomo. Sarà proprio Mabel a illuminare lo scorrere lento delle notti del protagonista - incapace di trovare il coraggio per mettere a fuoco la sua vera identità -, e a impartirgli un'inconsapevole lezione sulle qualità che deve possedere un artista.
Gli scrittori lavorano nelle tenebre, e come ciechi soppesano l'oscurità" ha detto José Saramago. Ma è davvero possibile raccontare una figura sfaccettata, mutevole e imprevedibile come quella di chi per mestiere inventa mondi? Come rintracciare la sua natura autentica negli abissi dell'immaginazione in cui lavora? Forse bisognerebbe partire dalle cose concrete, dalle pulsioni più animali, dai difetti. Questa è la risposta di Luca Ricci, in un ritratto composto da quattordici istantanee - fulminanti, indiscrete, perfette - che sono anche quattordici racconti d'amore: perché è l'amore, a ben vedere, il difetto più evidente, e necessario, di ogni essere umano. C'è lo scrittore che trascorre una vacanza in una spiaggia nudista, salvo poi incapricciarsi dell'unica ragazza che, chissà perché, resta vestita; c'è quello che per sbarcare il lunario apre un bed & breakfast e una sera, con la complicità di un volo cancellato, ha l'occasione di affittare una camera al più potente agente letterario del mondo; c'è quello che ogni lunedì, con una puntualità inflessibile, chiama una casa editrice pur sapendo che il suo dattiloscritto non verrà mai letto... Sebbene il risultato rimandi alla perentorietà di un classico, Ricci spinge l'arte del racconto al di là delle forme note e dei generi consolidati, chiedendo alla letteratura di assolvere ancora una volta al compito più arduo, quello di indagare l'impasto misterioso di cui è fatta ogni esistenza.
Quattro scarafaggi a Parigi, un best seller da scrivere, 57 giorni per portare a termine l’impresa. Ma le loro zampe sono troppo corte per tenere una penna.
– Dobbiamo scrivere un romanzo sentimentale, alla Via col vento, guerra di secessione e amori tormentati, soldati e corna. – Ambientiamolo nel medioevo, alcuni alieni rapiscono un gruppo di monaci, un romanzo di fantascienza retroattiva. – Io scriverei un western ambientato ai giorni nostri, dove i duelli con le pistole si svolgono a Wall Street, dopo un conflitto nucleare. Io avanzai l’ipotesi di un thriller con protagonista un anatomopatologo. Avevo sentito dire che gli anatomopatologi andavano per la maggiore nei best seller, anche se avrei avuto qualche problema a spiegare quale professione svolgessero di preciso...
Indice
1. Morosità – 2. La giovinezza non è mai servita a nessuno – 3. Un best seller! – 4. Tentativi a vuoto – 5. Cyrano de Bergerac – 6. Infarinatura e qualche grattacapo – 7. I primi 25 giorni – 8. Una settimana di pausa – 9. I secondi 25 giorni – 10. Dopo il best seller scritto in 57 giorni - Ringraziamenti
Nel "Silmarillion" di John R. R. Tolkien si possono cogliere alcuni tratti e dinamiche proprie della spiritualità cristiana. Questa trattazione sistematica cerca di individuare eventuali somiglianze tra scritti della terra di mezzo e teologia biblica. Indagando i testi, elementi di fede vissuta dallo stesso autore si traspongono nelle sue storie.
Due storie di famiglie parallele, ma destinate a incontrarsi. Quella del Maestro, giovane anarchico che arriva da Sapri, alla fine dell'Ottocento, per insegnare in un paesino della Toscana, dove si stabilirà avendo dalla vedova Bartoli numerosi figli dai nomi emblematici: Ideale, Libertà e Cafiero. E quella di Rosa e Ulisse Bertorelli, commerciante di maiali, da cui nasceranno Annina e Achille. L'amore tra Annina e Cafiero è solo un momento dell'intreccio di vicende pubbliche e private, realistiche e fantastiche, che l'autore costruisce in questo romanzo, epopea di drammi e di ideali, di personaggi all'altezza dei grandi sommovimenti della storia.
È come se portasse il destino nel nome, Signorina: suo padre, capostazione in un piccolo paese di provincia, l'ha chiamata così ispirandosi al soprannome di una locomotiva di straordinaria eleganza. E creare eleganza, grazia, bellezza è il suo talento. Un giorno dal treno sbuca un omino con gli occhi a mandorla e, con pochi semplici gesti, crea un vestitino di carta per la sua bambola. L'omino scompare, ma le lascia un dono, un dono che lei scoprirà di possedere solo quando una sarta assisterà a una delle sue creazioni. Potrebbe essere l'atto di nascita di una grande stilista, ma ci sono il fascismo, la povertà e gli scontri in famiglia, le responsabilità, i divieti e poi la guerra... e Signorina poco a poco rinuncia a parti di se stessa, a desideri e aspirazioni, soffocando anche la propria femminilità, con una generosità istintiva e assoluta. E quando infine anche lei, quasi all'improvviso, si scopre donna e conosce l'amore, il sogno dura comunque troppo poco, sopraffatto da nuovi doveri e nuove fatiche, e dalla prova più difficile: un figlio nato troppo presto e nato malato, costretto a "succhiare aria" intorno a sé come un ciclista in salita. Nonostante i binari della ferrovia siano ormai lontani e la giovinezza lasci il posto a una maturità venata di nostalgia, ancora una volta Signorina sfodera il suo coraggio e la sua determinazione al bene e lotta per far nascere suo figlio una seconda volta, forte e capace di respirare da solo.