
Il 2 luglio 1944 parte l'ultimo treno di deportati da Compiègne, direzione Dachau. Su quel treno, composto da ventidue vagoni più quelli di scorta e un vagone di coda, sono ammassate duemilacentosessantasei persone. Per coprire un tragitto che in tempi normali richiederebbe una giornata, quel convoglio impiega settantasette ore, attraversando regioni in cui si registrano le temperature più alte della stagione. All'arrivo i morti sono più di cinquecento.
Questo incredibile romanzo è la storia di quel viaggio vissuta dall'interno di uno dei vagoni, un racconto che è puro orrore, un incubo divenuto realtà: cento persone ammassate come bestiame nello spazio di un carro merci, una calura insopportabile, senza aria, e poi la fame, la sete, la morte che si può toccare. La morte e il suo odore... Un viaggio di tre giorni in cui, all'interno di ogni vagone, individui ai quali "hanno tolto anche la vergogna" sperimentano l'inferno, dentro e fuori di loro. Tre giorni che il narratore descrive ora per ora. Tre giorni di lotta contro se stessi e contro gli altri: la paura, il panico, lo schifo, e poi la rabbia e l'odio per il vicino. Ma anche la speranza, a volte, quando il treno all'improvviso si ferma. E la solidarietà, totale e intensa come mai nella vita. La disumanizzazione degli ebrei compiuta dai nazisti cominciava qui, su questi treni, dove l'umanità ha toccato il fondo dell'abiezione. Rykner ce la racconta in presa diretta, e per il lettore è un'esperienza che non lascia indenni.
Kent, 1940. "Tutti gli uomini sono in guerra, perciò il coro dovrà essere sciolto." È questo il messaggio che le signore di Chilbury trovano affisso nella sala dove il coro è solito riunirsi. Non ci sono più voci maschili, e il vicario pensa che un coro di sole donne non sia appropriato. Ma l'arrivo di una nuova insegnante di canto, Miss Prim, porta una ventata di aria fresca nel piccolo villaggio inglese, provato dalla paura dei tedeschi, dai primi tragici lutti, dai razionamenti e dall'urlo delle sirene antiaeree nella notte. In breve la decisione è presa: il coro di Chilbury non verrà messo a tacere, anzi servirà a risollevare gli animi demoralizzati della comunità. L'infermiera Mrs Tilling, vedova e con un figlio appena partito per il fronte, vede il coro come un'opportunità per riempire il vuoto che le attanaglia il cuore. Per Miss Kitty Winthrop, la precoce figlia del ricco proprietario di Chilbury Manor, il canto è un modo per oscurare la stella della sua affascinante sorella Venetia, decisa più che mai a conquistare ogni scapolo rimasto. Intanto Edwina Paltry, una levatrice di pochi scrupoli, intravede l'occasione per arricchirsi in fretta e non esita a stringere un patto con il diavolo. Attraverso le lettere e i diari delle protagoniste si dipana la storia di un gruppo indomito di donne e di una piccola comunità messa alla prova dagli orrori della guerra. Un romanzo che, fra intrighi, sospetti e gustosi pettegolezzi, racconta come la grande storia si riverberi sulle vite dei singoli e come, nei momenti difficili, la sopravvivenza non dipenda solo dal coraggio, ma anche dall'amicizia e dallo spirito di gruppo.
Cresciuta nella Germania hitleriana, Ursula Rütter Barzaghi ha trascorso i primissimi anni di vita al sicuro, tra le mura della caserma di Lubln, in Lorena, protetta dagli eventi esterni ma non dalla cintura del padre, ex poliziotto violento e dedito al bere, rapidamente inseritosi nelle file dei nazisti. Il precipitare della situazione, e la fine del conflitto, l'hanno gettata poi, insieme alla madre, alle sorelle e al fratello e a milioni di altri tedeschi, nella realtà di un Paese devastato, ridotto alla miseria e che si svegliava dall'incubo peggiore della sua storia. Il padre, nel frattempo, era scomparso "al fronte russo...", lasciando un ricordo doloroso tanto da cancellare persino l'immagine della sua uniforme, quella delle SS.
Sono vent'anni che Faith Bass Darling non si fa vedere in giro: da quando, perso il figlio in un tragico incidente e abbandonata dalla figlia dopo l'ennesimo litigio, ha sbattuto la porta in faccia a tutti, Dio compreso, per ritirarsi nel silenzio della sua grande dimora. Al riparo, per quanto possibile, dal dolore. Ma l'ultimo giorno del millennio, allo scoccare della mezzanotte, sente proprio la voce di Dio annunciarle che è giunta la sua ora. E così, a settant'anni e malata di Alzheimer, ma con il suo inconfondibile portamento regale e una Lucky Strike senza filtro tra le labbra, spalanca l'antica villa per vendere in giardino i suoi averi. Autentiche lampade Tiffany, pezzi d'antiquariato più unici che rari, tutti i preziosi di casa Bass: la famiglia più ricca della città, fondatrice della banca e della città stessa, portatrice della ferrovia e dell'elettricità in quell'angolo del Texas. Mentre i vicini fanno man bassa di cimeli a prezzi stracciati, sua figlia Claudia, informata di quella follia da una vecchia amica, decide seppur con riluttanza di tornare. Lì, di fronte a quei frammenti del passato messi in piazza, simboli di tutto ciò da cui era fuggita, si scopre a rimpiangere una pendola a forma di elefante che ha cullato morbide sere d'infanzia, uno scrittoio dai cassetti nascosti in cui metteva al sicuro i segreti di bambina, un anello che per generazioni ha tramandato la promessa di amore eterno.
Edward Rutherfurd celebra la più grande città d’America in questa appassionante saga, unendo con abilità fiction e storia. Dagli inizi del Nuovo Mondo – quando New York era solo un piccolissimo villaggio di pescatori Indiani sull’isola di Manna Hata – alla New York moderna dei grattacieli, l’autore ricostruisce l’intera storia di questa straordinaria metropoli. Passando attraverso la guerra civile, l’immigrazione, il boom economico e l’attacco alle Torri Gemelle, Rutherfurd mescola l’impeccabile ricerca storica al bellissimo racconto dei destini intrecciati di numerose famiglie, ricche e povere, bianche e nere, immigrate e non, ricostruendo, attraverso le loro peripezie, quattro secoli di storia americana.
Una donna e due strani personaggi, un omino saggio, simpatico e bello anche se molto piccolo, che però è meglio non contraddire e un ragazzo solitario e introverso, esperto di informatica. Laura Iosa, quarant'anni, vive da sola a Bucarest. Cinica e ormai disillusa dalla vita, dall'amore, dal governo e dalle case editrici, cerca di arrivare a fine mese tra lavori improvvisati e letteratura. Scrive la sua storia su un social network. Nella sua vita appare improvvisamente l'omino rosso che darà una drastica svolta alla sua esistenza, facendola precipitare in un Paese delle Meraviglie virtuale e allucinante, in una continua ricerca di quell'amore che non trova concretezza. Ma l'omino rosso che le sta accanto e che riunisce in sé tutte le conoscenze, le farà conoscere l'amore. Sullo sfondo una Bucarest teatro di miseria e contraddizioni, una città amara, ma anche magica e capace di offrire una possibilità di speranza e di cambiamento. Doina Rusti ci offre una storia coinvolgente parlandoci dell'amore e della sofferenza con ironia e leggerezza
In una cupa notte, dentro e fuori da un sonno a fior di pelle, un'angoscia senza nome opprime il petto del santo padre. Tra le tende, si muove un'ombra... che sia il Padreterno in persona quello che si sta palesando al suo vicario, o il Maligno? Si tratta di un sogno oppure è arrivato il momento del temuto passaggio? Poi una voce tuona bassa e fonda a sciogliere il dubbio e l'ombra si accende di luce. È un dialogo serrato, fondamentale, antico, quello che scaturisce tra Dio e il papa, in cui si discutono cose di fede, si chiamano in causa deviazioni, perversioni e violenze, anche inconfessabili, della Chiesa, che sono poi le deviazioni, le perversioni e le violenze dell'umana natura cui corrisponde il tentativo erudito della loro giustificazione da parte dell'interlocutore terreno. Fra esplosioni di colore verbale e venature di ridente ironia, si assiste soprattutto a un duello di sapienze antagoniste, fitto di raffinatezze dialettiche e di affondi colti, mantenuti però sempre sul filo di un accorto equilibrio. È una lettura intrigante quella di questo libro, nella quale bisogna entrare in punta di piedi, fino a ritrovarsi nell'artificio della sua conclusione, che è anche un autentico colpo di scena.
Un'arzilla ottantenne che mobilita il vicinato per aiutare la fidata badante. Una storia sul valore del tempo donato e ricevuto. "Mi chiamo Annarita, ho ottantaquattro anni e vivo nel Mostro di cemento, un anonimo complesso residenziale nella periferia di Milano, su una stramaledetta sedia a rotelle. Non si può certo dire che io sia autosufficiente, ma per fortuna posso contare sull'aiuto di Olga, una donnona rumena premurosa e gentile. Ho anche una figlia, Katia, che vive proprio nella palazzina qui accanto, ma non ha più tempo ormai da dedicare alla sua vecchia. C'è una cosa, però, per cui le sarò per sempre grata: sua figlia Stella, la mia affettuosa nipotina sedicenne, la mia felicità quotidiana. Trascorro le mie giornate tra un caffè con i vicini e i romanzi che Olga mi legge, trascinandomi, di tanto in tanto, nel cortile del Mostro, dove ho conosciuto questo strambo vicinato con cui mi sono trovata a vivere: le vecchiette con cui vado a messa, Alessio - il fidanzatino di Stella - e gli altri ragazzotti con i pantaloni strappati, il giovane e instancabile Totò e don Antonio, su cui tutti possiamo sempre contare. Non ho mai visto il Mostro così animato come nelle ultime settimane, tanti vicini disposti a donare il loro tempo e altrettanti a pagare per imparare a impastare il pane o a usare il computer. Si chiama Banca del Tempo. L'idea è venuta a Stella: chi vuole può rendersi disponibile offrendo dei corsi, e il denaro raccolto dai partecipanti servirà ad aiutare la sorella di Olga, gravemente malata. Speriamo solo che non sia troppo tardi...".
Quando, dopo lo sbarco in Normandia, Sam Hall viene rimandato a casa, dove lo attendono la moglie Jenny e il figlio appena nato Ned, dalla vita vuole solo tre cose: alcool, poker e prostitute. Il matrimonio ben presto va a rotoli e lui non trova di meglio che dileguarsi. Per molti anni Ned racconterà agli amici che il padre è morto, finché un giorno l'imprevedibile Sam si presenta a scuola e si porta via il figlio per il weekend. Al loro ritorno Jenny è fuori di sé e a Sam non resta che filarsela di nuovo. Dopo questo "eccitante" intermezzo Ned riprende la sua vita normale e solitaria, ma la tranquillità dura poco: a dodici anni viene catapultato in un mondo di bari e sale da bigliardo, di affari loschi e gioco d'azzardo. Un'infanzia e un'adolescenza turbolente che potrebbero fare di Ned uno sbandato e che invece lo rendono sempre più determinato a non seguire le orme paterne. E quando - ormai adulto - dovrà tornare a Mohawk per occuparsi ancora una volta di Sam, si riconcilierà con il proprio passato.
Il libro
Questo libro, tra ricordi, testimonianze, immagini e cronache giornalistiche, briciole d’archivio raccolte qua e là, come in un puzzle, tenta di ricostruire la vita del giovane Pietro Mennea, negli anni vissuti a Barletta, la sua dimensione umana, il suo percorso sportivo-agonistico, il suo ostinato talento, la sua tenace voglia di arrivare ad ogni costo. Si racconta la vita di Pietro Mennea negli anni in cui, nella sua città, maturò la sua personalità, la sua ragione di vita, dai primi calci tirati al pallone sul campetto sterrato di piazzetta Pescheria e dai primi allenamenti sulla battigia della spiaggia di Ponente, ai Campionati studenteschi di Bari, e dai Campionati nazionali “allievi” dell’AICS, alle “Leve dello Sport di Termoli”, fino al Bronzo di Monaco ‘72.
L'autore
Renato Russo, laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, esplica da oltre vent’anni la sua attività di editore nella città di Barletta dove ha ricoperto anche incarichi politici di pubblico amministratore fra cui quello di sindaco della città. Promotore culturale, è anche giornalista (ha diretto numerose riviste fra cui Eco-Fin bollettino di informazione economica, Urbanistica e Territorio a diffusione regionale e Il Fieramosca periodico del comprensorio Nord Barese al suo 40° anno di vita) ma soprattutto è un ricercatore storico, autore di un gran numero di pubblicazioni sulla storia del suo territorio, non per nulla la casa editrice da lui fondata reca come slogan identificativo “Storia e Storie di Puglia”. Fra le sue numerose pubblicazioni:
• La Disfida di Barletta, l’epoca e i suoi protagonisti, introduzione di Pietro Petrarolo
• I Templari a Barletta, introduzione di Pasquale Corsi
• Storia della Puglia fra antico e futuro, introduzione di Michele Cristallo
• Federico II - Cronaca della vita di un imperatore, introduzione di Vito Fumagalli
• Federico II e la Puglia, introduzione di Ludovico Gatto
• Federico II album della vita • Giuseppe De Nittis, la vita e le opere,
introduzione di Raffaele Nigro • La battaglia di Canne, introduzione
di Vito Antonio Sirago • La cittadella di Canne, introduzione
di Cosimo D’Angela
• Isabella D’Aragona – duchessa di Bari • Valdemaro Vecchi, ricordo del grande editore, introduzione di Michele Cristallo
• Boemondo d’Altavilla, un pugliese alla prima Crociata, introduzione di Pasquale Corsi
Il racconto appassionato dell’Italia vista da quota zero: tra incantevoli sentieri di montagna e tratturi che rievocano pratiche antichissime, tra vie sacre di pellegrinaggio e percorsi che conservano memoria di scenari di guerra, questo libro è un invito irresistibile a uscire di casa e mettersi in cammino.
Per centinaia di migliaia di anni noi umani abbiamo conosciuto solo un modo per muoverci: mettere un passo davanti all’altro. In qualche caso muli e cavalli hanno aiutato, ma per spostarci abbiamo sempre dovuto affrontare lunghe scarpinate. Agli inizi del secolo scorso automobili, treni e aerei hanno sconvolto quest’abitudine, condizionando il nostro corpo e anche il nostro modo di pensare. Camminando ci accorgiamo di riuscire a osservare i luoghi sotto una prospettiva diversa, ci sembra di entrarci meglio, di viverli più in profondità. In queste pagine ritroveremo il piacere di uno sguardo nuovo a partire da luoghi vicini e accessibili: ripercorreremo i passi di Giustino Fortunato sui monti Lattari, quelli dell’inglese Edward Lear in Aspromonte e il cammino degli anarchici nei monti del Matese. Andremo sulla via Vandelli in Toscana e nelle trincee della Grande Guerra. Senza trascurare gli itinerari religiosi, dalle vie francigene ai cammini di Francesco d’Assisi. E ancora, i percorsi classici di escursionismo e trekking, fino al grande sogno del Sentiero Italia: seimila chilometri e più di 380 tappe attraverso tutta la penisola.
Un incidente riunisce quattro amici di infanzia nella loro città natale. E dà loro le risposte che cercavano da sempre. Quando Rubens, redattore sportivo alla soglia dei trent'anni, scopre che Carlo è grave in seguito a un tuffo, lascia Milano e la carriera in ascesa per tornare a Firenze. Si porta dietro solo l'ossessione per Anita: la sua ex l'ha mollato da mesi ma lui continua a sognarla ogni notte con una faccia diversa. Insieme a Gazza e Pico, tornati anche loro, passa una strana, lunga, irripetibile estate accanto a Carlo. E tutto sembra di nuovo come prima, o quasi. Al centro traumatologico si forma un'inattesa e sghemba comunità, affollata di buffi personaggi: un cinese che non sa una sillaba di italiano ma si lamenta tutta la notte, un coatto che suona in un gruppo ska dal nome improbabile, una loquace e devota signora peruviana, un'infermiera maggiorata... Tra corse in sella all'intramontabile vespa Monica Vitti, fughe dall'ospedale con Carlo come ostaggio, litri di Guinness, notti insonni e la vittoria italiana ai mondiali di calcio, Rubens e i suoi amici fanno per la prima volta i conti con quel che hanno perso e quel che non avrebbero mai immaginato di ritrovare. E decidono finalmente di crescere.