
Viktor Erofeev è cresciuto nel cuore del potere politico sovietico, suo padre faceva parte della ristretta cerchia di alti funzionari vicini a Stalin, in qualità di consigliere, interprete e, in seguito, di ambasciatore. È vissuto in un ambiente ultraprivilegiato, in cui dominava la figura del padre, un uomo colto, bello e sportivo. Alla fine degli anni '70, deciso a rompere con un mondo di cui non voleva più condividere quei valori che gli erano stati instillati fin dalla più tenera età, pubblica con alcuni amici un polemico almanacco di giovani autori "MetrOpol". Nasce uno scandalo di vaste proporzioni che coinvolge anche la figura del padre, costretto a dimettersi per solidarietà familiare alla scelte del figlio, che pure non condivide.
C'è mai stato un momento più felice di quello in cui Katharina, ragazza di diciannove anni, ha incontrato Hans? Berlino Est, 1986. In un giorno di luglio un uomo e una donna si guardano su un autobus. Lei è una studentessa, lui uno scrittore cinquantenne, sposato e con un figlio adolescente. La loro è un'attrazione intensa e improvvisa, alimentata da passioni comuni e accresciuta dalla segretezza che sono tenuti a mantenere. Per i due si apre un periodo di speranza ma anche di incertezza, di ansia e smarrimento, che ciascuno vivrà in modo diverso a causa della differenza di età e di esperienza, di coraggio e temperamento. Lui è stato bambino durante gli ultimi anni del nazismo, lei ha conosciuto solo il socialismo della più ricca e avanzata tra le nazioni del blocco sovietico. Ma persino nel mezzo della frenesia erotica, nella tempesta di una travolgente felicità, si possono formare vortici che spalancano la crudeltà e l'esercizio del potere. Di Katharina e Hans ci sembra di sapere tutto. Le loro voci e i loro pensieri, a volte a contrasto, altre in brillante consonanza, si alternano in un montaggio serrato. Le versioni della realtà si scambiano, le fantasie divergono, si sovrappongono, si intrecciano. Berlino diventa un palcoscenico dei sentimenti; in bar, ristoranti, appartamenti, piazze e strade il loro amore si accende e si trasfigura. E attorno ai due amanti il mondo cambia con un passo inaspettato: la Germania dell'Est comincia a disgregarsi, le vecchie certezze e le vecchie lealtà si frantumano, la giovinezza cede il passo alla maturità che si trasforma in vecchiaia. Si avvicina una nuova era in cui ogni cosa sembra possibile, forse al prezzo di perdite profonde. Jenny Erpenbeck racconta una storia d'amore fatta di manipolazioni e tossicità. Allo stesso tempo disegna una cronaca ricca di spigoli e sfumature di un cruciale momento di passaggio, in cui una società repressiva ma anche protettiva diviene una società libera e aggressivamente competitiva. "Kairos" espone l'attrito possente tra le scelte personali e il moto perpetuo della Storia, attraverso la lente di una relazione devastante che esalta l'incantata fragilità degli esseri umani. Il romanzo vincitore dell'International Booker Prize 2024.
Onde azzurre dell'Adriatico, calamari fritti e birra rossa; l'ispettore Stucky ha desiderio di distanza. In sella alla sua Morini, ricama la costa croata, negli occhi isole di sughero, cocci di terre frantumate. Lungo la strada un guizzo, occhiali nerissimi, perla all'orecchio: ah, le donne. Certe donne. Lei si chiama Ajda e lo scorta in un campeggio naturista; se ne va con la promessa di tornare. Senza costume, è più facile abbandonarsi ai racconti che si scambiano i corpi, seguire i balzi sulla sabbia di Argo, il cane salsiccio, l'animale più fiducioso che ci sia. Contemplando paradisi di curve senza silicone, Stucky aspetta il ritorno della bella. Sarebbe tutto perfetto, ma non dura: anche il sole di Croazia ha la sua ombra. Un delitto irrompe nel suo sogno di vacanza. La corda appesa alla trave delle docce è incrostata di sabbia, di salsedine. Sa di mare aperto, vele al vento, scorribande notturne. Ante Latinski, il commissario incaricato delle indagini, ha scritta sulla faccia la malinconia di Vukovar. Non lo vuole tra i piedi, questo poliziotto italiano. Il morto è un Boscolo, però, e aveva la parlata di Chioggia. Com'è finito a farsi impiccare sul lato B dell'Adriatico? Stucky non ce la fa, a tirarsi indietro. Ispettore clandestino in terra straniera, rivolta cameriere, nudiste triestine, motoscafi troppo veloci. Senza distintivo, è più facile tuffarsi anima e corpo in questa storia di pesca abusiva, documenti che scottano, arrembaggi, tradimenti.
La strada buia, i lampi dei fanali, la testa piena di pensieri; l'auto pirata appare in un istante e di colpo il mondo è a testa in giù. L'ospedale è un faro nella notte. Promette cura, salvezza, che tutto quanto è possibile si farà. C'è una vita, in gioco, e Paolo Vivian non vivrà. Lorenzo è suo figlio e non è per niente 'sdraiato'. Studia medicina, sa che sbagliare è umano, ma ci sono posti dove un errore costa molto di più. Mentre studia, mentre nuota, mentre bacia Michela, un tarlo lo accompagna: nei fotogrammi mentali del pronto soccorso qualcosa non torna. La madre vorrebbe solo dimenticare, Lorenzo non può permettersi un avvocato e i medici si appellano alla tragica fatalità. La sua sete di chiarezza tocca nel cuore il vecchio prof di scienze del liceo, paladino del corpo umano e della fotosintesi clorofilliana. Insieme, affidano il caso alla TNT: tre donne toste, Tosca, Norma e Tina, che del diritto alla salute sono sceriffa, contabile e poeta. Passo dopo passo, conquisteranno il giorno della verità. Partendo da' fatti reali, "Tu non tacere" si avventura in punta di piedi all'incrocio degli incroci, dove scienza, speranze di vita, umanità e professionalità del medico affrontano le contraddizioni di un sistema molto complicato. Ci ricorda la cura che dobbiamo al nostro corpo, e alla rete formidabile delle persone che amiamo; che un figlio per crescere deve alzarsi in piedi e, almeno nel ricordo, guardare negli occhi suo padre.
Prometeo incatenato è una tragedia di Eschilo, rappresentata forse per la prima volta ad Atene nel teatro di Dioniso nel 460 a.C. Questa tragedia è tutta un enigma a partire dalla sua attribuzione. Quel che è certo è che questa storia ci riporta ad una rupe all'estremo orlo della terra, a un titano mosso da tensione d'amore, a una pena infinita, a personaggi non meno tormentati, le ribelli e tenere Oceanine, la tragica Iò, lo sfuggente Oceano, uno stranissimo Ermes; ma soprattutto rimanda a Prometeo, che ha regalato agli uomini una cosa che gli dei non hanno, la possibilità di essere migliori.
Quando ogni speranza sembra vana, un singolo gesto può cambiare il mondo. Ispirato alla storia vera di una donna che ha sacrificato tutto per salvare le vite innocenti dei bambini di Auschwitz. In una mattina come tante del 1943, Helene Hannemann si sta occupando dei suoi cinque bambini, quando la polizia tedesca irrompe in casa. La paura più oscura di Helene si realizza quando gli agenti, sotto diretto ordine delle SS, prelevano i bambini e suo marito, a causa della loro discendenza rom. Anche se è tedesca, Helene si rifiuta di essere separata dalla sua famiglia e decide di affrontare insieme ai suoi cari un destino che non avrebbe potuto immaginare nemmeno negli incubi più spaventosi. Dopo una terribile marcia attraverso il continente, Helene e la sua famiglia arrivano ad Auschwitz e si ritrovano negli orrori del campo di concentramento. Suo marito Johann viene portato via, ma lei riesce a rimanere insieme ai figli. E quando i nazisti scoprono che, oltre a essere tedesca, è anche un'infermiera specializzata, Helene viene destinata all'ospedale del campo, dove dovrà lavorare accanto allo spietato dottor Mengele. Fisicamente ed emotivamente provata, Helene diventerà un rifugio per i bambini di Auschwitz: con la sua vita darà una straordinaria prova di gentilezza e altruismo in grado di illuminare il momento più buio della storia dell'umanità.
William Shakespeare scrisse almeno trentasette componimenti teatrali, centocinquantaquattro sonetti e un paio di poemetti. A quattro secoli di distanza dalla sua scomparsa, la sua imponente opera continua a parlare in modo diverso a ogni nuova generazione, motivo per cui la sua poesia non è mai fuori luogo, in nessuna epoca. Questa antologia offre una selezione dei suoi capolavori, proponendo un estratto per ogni giorno dell'anno e dando voce non solo ai personaggi e ai brani più noti e più amati, ma anche alle opere meno conosciute, come i poemetti che in epoca elisabettiana furono dei bestseller, ma di cui forse in pochi hanno sentito parlare. Ogni brano citato, corredato da un commento di Allie Esiri, offre la possibilità di entrare nella vita di ciascun personaggio ed esaminarlo da ogni angolazione, così che il lettore si troverà a vivere, giorno dopo giorno, i dilemmi di Amleto, i finti stupori di Viola, la feroce determinazione di Macbeth e la sconvolgente disonestà di Iago persino verso sé stesso. Un libro per gli estimatori del Bardo, ma anche per chi decida di accostarsi per la prima volta alla sua opera, per trascorrere qualche ora del giorno all'insegna della saggezza, dello spirito e della poesia di uno dei più grandi geni dell'umanità.
"Prima di iniziare il viaggio che mi avrebbe portato attraverso ventitré città del mondo, non sapevo perché volevo partire. La risposta migliore a chi me lo avesse chiesto sarebbe stato qualcosa come 'Mi annoio' o 'Ne ho abbastanza di cene a base di takeaway cinese'. Ma dovevo volare per 24.901 miglia per capire, anzi per sentire, quello che mi mancava. Ho dovuto scoprire quale piccolo cerchio sia in realtà l'esperienza di un uomo. Sentire cosa si prova a stringere uno dei 132 milioni di orfani nel mondo, e poi lasciarlo andare. Capire cosa significa essere fortunati, così sfacciatamente fortunati da avere la nausea al pensiero. Ho dovuto vedere, annusare, temere, assaporare da dove vengono i miei fratelli e sorelle e realizzare quanto sarebbe stata diversa la loro vita se non fossero diventati la mia famiglia. E quanto diversa sarebbe stata la mia. I miei fratelli e sorelle, quattro orfani dalle parti opposte del pianeta, l'India e la Corea. Ho dovuto fare il giro del mondo per capire quale miracolosa connessione ci ha uniti, ma, ora che stavo di nuovo lì con loro, sembrava naturale. Non normale - adesso sapevo che normali non lo eravamo - ma ci sentivamo una cosa sola per la prima volta in tanti anni. La risposta al perché mi sono messo in viaggio è che dovevo circumnavigare la Terra per trovare la strada di casa." (Aaron Eske)
Marcos ha un dono. Il dono di sentire, vedere, leggere le emozioni, i ricordi e i segreti delle persone semplicemente guardandole negli occhi. Marcos ha appena perso sua madre, una famosa coreografa che gli ha insegnato tutto della vita, e ha deciso che senza di lei il mondo non sarà più lo stesso. Per questo ha intenzione di prendere un farmaco che gli permetterà di stare sveglio per sempre. Tutto è pronto per l'iniezione che non lo farà mai più dormire, quando arriva una telefonata. La polizia ha catturato uno "straniero", un extraterrestre, e solo Marcos può interrogarlo, leggendo nella sua mente. Ma lo straniero - uno strano alieno, in tutto e per tutto uguale a un umano - è in grado di bloccargli l'accesso ai propri pensieri e di leggere nei suoi. Sarà lui a parlare a Marcos di sua madre. E della vita prima della morte, prima di questa vita; e di cosa sono fatti sogni, i ricordi e... Onirico e surreale, spiazzante, immaginifico e commovente, un romanzo che parla di vita, di sesso, di morte, d'amore, di arte, di venditori di sogni e, soprattutto, di libertà.
Albert Espinosa ha compiuto un miracolo: malato di cancro per dieci anni, è riuscito a guarire, trasformando il male in una grande esperienza. A guardarlo è lui stesso miracoloso, capace di contagiare gli altri con la propria vitalità. Albert Espinosa racconta in questo libro la propria giovinezza segnata dal tumore: più di un diario, più di una testimonianza, è una raccolta di tutto ciò che la sua condizione gli ha insegnato. E non c'è niente di astratto o dolente in queste pagine, ma la semplice volontà di mettere in pratica tutta la bellezza di quelle "lezioni": come capire all'improvviso che perdere una parte di sé non è una sottrazione di vita, ma l'occasione per guadagnarne di più. In ventitré capitoli, che non a caso vengono chiamati "scoperte", Albert Espinosa mostra come unire la realtà quotidiana ai sogni più segreti, come trasformare ogni istante di vita, anche il più cupo, in un momento di gioia. "Albert parla di un mondo alla portata di tutti, che ha il colore del sole: il mondo giallo. Un posto caldo, dove i baci possono durare dieci minuti, dove gli sconosciuti possono diventare i tuoi più grandi alleati, dove l'affetto è un gesto quotidiano come quello di comprare il pane, dove la paura perde significato, dove la morte non è una cosa che succede agli altri, dove la vita è il bene più prezioso.
È arrivato il momento per Ekaitz di mantenere la promessa fatta a sua madre vent'anni prima: tornare nella casa della sua infanzia per prendersi cura dell'anziano padre, malato. Tornare là da dove era partito gli farà ricordare un passato che credeva dimenticato, ma che ha bisogno di rivivere per affrontare il suo futuro, per poter riabbracciare la vita, il mondo e, di nuovo, l'amore. Gli elementi dell'universo di Espinosa tornano con forza in questo romanzo: l'amore vero, il perdono, la verità, la colpa, la vendetta, il rapporto tra padre e figlio, la sincerità.