
Praga, primi decenni del Novecento. Quando nell'agiata famiglia borghese del piccolo Hugo irrompe la bellissima Erna, sua futura istitutrice, il torpore di un'adolescenza troppo protetta si dissolve di colpo e, fra emozioni e turbamenti fino ad allora sconosciuti, Hugo comincia a esplorare il mondo. L'infatuazione lo porta a idealizzare tutto ciò che circonda Erna, compresi i suoi amanti, dei quali si fa ingenuo complice. E, anche se Hugo dovrà accettare il distacco da lei quando le rischiose trame d'amore della ragazza lo porteranno a scontrarsi con le norme di un ordine borghese, quell'incontro avrà lasciato in lui un segno indelebile.
Un incontro tra vecchi compagni di liceo, venticinque anni dopo l'esame di maturità, risveglia nel giudice istruttore Ernest Sebastian memorie e nostalgie lontane. Anche perché tra i volti degli amici di un tempo manca quello di Franz Adler, l'artista, il più dotato, colui il quale, solo, possedeva il segreto della poesia. Mosso da questa assenza e da un incontro di poco precedente, Sebastian in una notte insonne riscrive con fretta furiosa una vecchia vicenda giovanile; che è anche la storia di una colpa e di un'espiazione mancata, dell'eterna crudeltà degli uomini verso gli eletti. Un classico del Novecento riproposto in una nuova veste grafica.
Clarin è un giovane avvocato di successo. Scrive per prestigiose riviste e cerca di condurre un'esistenza piacevole. In questo fine settimana di Pentecoste ha deciso, ad esempio, di trascorrere un paio di giorni nella sua casa nel Canton Ticino. Sarebbero stati sicuramente giorni appaganti, se non avesse incontrato sulla terrazza dell'hotel Bellevue quello strano tipo, quel cinquantenne bizzarro... Loos. Un bicchiere di vino, e ha finito col passare due notti di seguito a discutere di tutto: di Dio, del mondo, dei tempi in cui viviamo, delle donne con un'intimità che non pensava di poter avere con un uomo. Un incontro che presto si trasforma in un duello e che, forse, non è affatto casuale...
Venti minuti prima che il traghetto lasci Ancona per Patrasso, Konrad Zundel, professore di liceo a Zurigo, in vacanza da solo, giusto per vedere un po' più chiaro nel proprio rapporto di coppia, perde un dente. Si era appena sistemato nell'angusta cabina a quattro, e aveva appena rivolto la parola agli altri viaggiatori, quando il dente gli è caduto di bocca ed è finito per terra. Risultato: mentre il traghetto si inoltra placido nel mare marrone del porto di Ancona, Zundel è a riva e, nel giro di una giornata, di nuovo a Zurigo, a casa sua. Solo che, a Zurigo, alla vergogna per il dente perso si unisce lo sgomento per l'addio di Magda, la sua donna, testardamente decisa a trascorrere le vacanze da sola. Convinto di essere stato definitivamente piantato, Zundel si rifugia in Italia dove precipita però nella disillusione e nello sradicamento più totali. Dopo un ultimo tentativo di reintegrarsi nella società, sparisce in Canada da dove invia al pastore Busch di Zurigo il diario della sua vita sregolata.
L'11 giugno 1940 Léon Werth si mette al volante della sua vecchia Bugatti per raggiungere, come ogni estate, Saint-Amour, nel Canton Giura. Di solito il viaggio dura nove ore. Ma si tratta di un anno diverso dagli altri: i tedeschi sono alle porte di Parigi; i suoi abitanti fuggono e si riversano sulle strade, insieme a milioni di altri francesi oltre che ai rifugiati. L'esodo è cominciato. In un viaggio lungo trentatré giorni, Léon vede timori e speranze di libertà di una nazione nel caos politico. Un libro "perduto" per decenni che ha una storia rocambolesca, salvato proprio da Antoine de Saint-Éxupery che lo portò negli Stati Uniti, dove però non trovò le stampe.
Un vertiginoso "divertissement" che apre una finestra sulle origini del sapere scientifico-naturalistico nel Vecchio Mondo, e trae spunto dalle esplorazioni di un bizzarro "gabinetto delle meraviglie", scoperto quasi per caso nel mezzo della distesa suburbana di Los Angeles. Di improbabile, elusivo e folle il Museo del Jurassic Technology non ha soltanto l'ubicazione o il nome, non sono da meno gli allestimenti, le peripezie da cui ha tratto origine e lo stesso titolare. Dinanzi ai prodigi di natura e ai reperti mostruosi in visione nelle sale, fianco a fianco con le più incredibili opere dell'uomo, il visitatore oscilla tra perplessità e stupefazione. Non sarà tutto inventato di sana pianta?
Sul finire degli anni Venti, in un indolente pomeriggio di primavera, una giovane ereditiera americana, che ospita nella sua casa di campagna in Francia un amico, scrittore fallito e io narrante, riceve la visita dei Cullen, perfetti esemplari, si direbbe, "di quella agiata genia britannica che infesta il mondo intero col suo eccesso di energia e di toni pacati". Sofisticati, blasé, gelidamente socievoli, i Cullen sembrano nutrire per se stessi e per ciò che li riguarda una passione debordante. Sul polso, Mrs Cullen regge un falcone incappucciato. Ieratico e solitario, feroce e insieme minato da una brama tormentosa, il falcone diviene il catalizzatore degli eventi di un pomeriggio brioso che inclina ben presto alla tragedia e alla catastrofe.
Nel 1942, ad Atene, un appartamento viene requisito per ospitare un ufficiale tedesco. Nell'appartamento vivono gli Helianos, una coppia di mezza età un tempo agiata. Lui è un intellettuale, spiritoso e paziente. Lei una donna di casa, ansiosa e malaticcia. Hanno un ragazzo di dodici anni animato da melodrammatiche fantasie di vendetta, e una bambina di dieci, una pesante bambola di carne forse ritardata. Con l'arrivo del capitano Kalter, tutto è cancellato. Metodico, ascetico, crudele Kalter è un dio-soldato che impone il terrore.
Sul finire degli anni Venti, in un indolente pomeriggio di primavera, una giovane ereditiera americana, che ospita nella sua casa di campagna in Francia un amico, scrittore fallito e io narrante, riceve la visita dei Cullen, perfetti esemplari, si direbbe, "di quella agiata genia britannica che infesta il mondo intero col suo eccesso di energia e di toni pacati". Sofisticati, blasé, gelidamente socievoli, i Cullen sembrano nutrire per se stessi e per ciò che li riguarda una passione debordante. Sul polso, Mrs Cullen regge un falcone incappucciato. Ieratico e solitario, feroce e insieme minato da una brama tormentosa, il falcone diviene il catalizzatore degli eventi di un pomeriggio brioso che inclina ben presto alla tragedia e alla catastrofe.
Eroe e martire della libertà di pensiero, Giordano Bruno pagò con la vita la difesa delle proprie idee. Pur così diverso nel temperamento dallo scontroso Nolano, Morris West ha sempre considerato Bruno uno spirito affine, quasi uno specchio del suo tormento interiore di cattolico libero che s'interroga sulla giustizia dell'ortodossia religiosa. "L'ultima confessione" è il diario immaginario nel quale il filosofo, imprigionato nel Sant'Uffizio e sapendo prossima la sua esecuzione, racconta la sua storia. Bruno si definisce "un prete indegno, un monaco apostata, un mago imbroglione, un sedicente angelo della luce che arranca nella sua stessa oscurità, uno sbruffone, un prevaricatore, logorroico nelle discussioni e velenoso nelle dispute. Tutto questo e anche di più, se trovate le parole!", eppure rivendica con orgoglio l'autonomia della propria coscienza. Opera estrema di West, questo romanzo può esserne considerato il testamento spirituale. Lo scrittore morì alla sua scrivania, lasciando incompiuti gli ultimi capitoli che, per iniziativa dei familiari, sono qui sostituiti con un epilogo basatlo sui suoi appunti.
"Il più bel romanzo mai scritto su Hollywood" (Scott Fitzgerald)"Uno crede che si tratti di lavorar sodo e di risparmiare. E lavora forte per anni e anni, risparmia sognando il sole, e sognando arance, sognando il mare; ma il piccolo benessere materiale, il sole e le arance, e le arance, il mare che può riuscirgli di avere non bastano a cambiare il corso avvilente della sua vita. Egli, per noia, diventa stravagante. Una macchietta tra milioni di macchiette sull'immensa spiaggia: con una mania, con un tic, con una particolarità bizzarra. E, per la delusione, diventa anche cattivo. Una locusta tra milioni di locuste che possono, se fanno folla, calpestare i bambini e sradicare gli alberi, o appiccare il fuoco a Los Angeles, alla turrita città della Promessa, a Babilonia". Elio Vittorini