
Pino Ravera, 52 anni, ingegnere, alto dirigente nel settore dell’elettronica, una moglie, Silvia, e due splendidi figli alle soglie dell’adolescenza. Pietro Quarenghi, 52 anni, brillante chirurgo, scapolo impenitente e assiduo lavoratore, sempre sulla breccia, sempre disponibile. Un mal di stomaco che si fa insistente. Gli esami di routine. La diagnosi. Pino e Pietro hanno entrambi un cancro all’esofago. “Una sentenza molto vicina alla pena capitale” pensa Pietro, che sa bene di cosa si tratta. Pino, sostenuto dall’amore di Silvia e dei figli, intraprende l’iter terapeutico indicato dai medici: intervento chirurgico, chemioterapia, radioterapia… Pietro no, Pietro decide che vuole vivere con pienezza il tempo che gli resta: lascia tutto, si dota dell’armamentario necessario a lenire a se stesso le sofferenze causate dal progredire della malattia e parte per Los Roques, paradiso nel mar dei Caraibi. Pino ancora non sa a quanti compromessi e umiliazioni lo costringeranno le cure; sa che vuole vivere, costi quel che costi. Pietro ancora non sa quanto l’amore per la vita sia forte e radicato in lui, e quanto sarà difficile abbandonarsi al destino come un’onda al moto del mare – quel mare scintillante che custodisce il segreto della sua felicità perduta. Pino e Pietro: un destino, due scelte opposte.
In una Napoli sensuale, disperata e viziosa, una ragazza sparisce portando con sé una cartella di documenti importanti – un appalto truccato. Il padre della ragazza, don Michele Miletti -l’uomo forse più ricco di Napoli, sessantanove anni e «ancora il ritmo di un’Esportazione ogni cinque minuti, il tempo di fumare la precedente» - incarica Sasà Iovine, finto avvocato che si arrabatta con piccoli luridi affari, di ritrovare la figlia difficile e ribelle ma soprattutto di far sparire i documenti la cui pubblica circolazione avrebbe compromesso un giro di mazzette consistenti. Sasà si ritrova coinvolto in un malaffare molto più grande di lui, famigliare e politico. Il malaffare è talmente sporco che Sasà le prende di santa ragione da due omoni grandi come armadi, i Gemelli, ma sopporta tutto perché insegue – come un cane inseguirebbe una salsiccia - una mazzetta, una percentualina che non ha alcuna intenzione, come tutti gli altri, di farsi sfuggire. Tra corruzione, istinti famelici, cadaveri, adulteri e inganni si snoda questo romanzo, capostipite del giallo italiano, così attuale, ritmato e potente che sembra essere stato scritto domani.
Settembre inoltrato. Un uomo e una donna, in una notte fonda prossima all'alba, si incontrano per caso sulla spiaggia di un lago. Non si conoscono e non sanno di essere lì per la stessa ragione: farla finita. Giulio ha fatto un'ultima puntata al casinò. Sandra ha perduto un figlio. Lui, "cinico incompleto", creditore immaginario incapace di un rapporto diretto con la realtà, vince le iniziali resistenze lasciandosi affascinare dal dolore concreto di quella donna che ride per spaventare la paura e definisce l'amore "una cosa semplice". Complice la notte, il luogo si popola di altre presenze precarie e Giulio e Sandra hanno poche ore per raccontarsi qualcosa delle loro vite e, forse, per cambiare idea. Scritto in "bianco e nero", con incisività drammatica e senso del grottesco, il romanzo mette in scena un'umanità dolente che si incrocia in un luogo quasi metafisico, in attesa dell'alba, in attesa che qualcosa si rompa, che qualcosa succeda. E che infatti succede.
"Because the night belongs to lovers, because the night belongs to lust", cantava Patti Smith, e Giorgia Cantini lo sa bene. Irrequieta, ruvida e con uno spiccato talento per le cantonate sentimentali, Giorgia è un'instancabile esploratrice delle luci e delle ombre della notte. Dopo una breve parentesi come batterista di una cover band, è ora a capo dell'agenzia investigativa Cantini e scava nell'oscurità delle vite degli altri catalogando segreti, bugie e cuori spezzati. Quando viene ingaggiata per indagare sulla morte di Oliver, aspirante attore il cui cadavere era stato ritrovato in un campo alla periferia di Bologna tre anni prima, Giorgia deve ancora una volta ascoltare la voce del buio. Il giovane è morto a seguito di un pestaggio di chiara matrice omofoba e la notte che si spalanca davanti a lei è quella del battuage, delle dark room, di certi angoli dei parchi dove uomini amano altri uomini con frenetico desiderio o con la speranza di riempire un vuoto. Giorgia incontra gli amici della vittima, la gente del giorno e quella della notte: il vecchio professore del liceo, un compagno ferrarese, un ballerino di musical e Simone, attore famoso con il vizio della cocaina. Con l'aiuto della sua assistente Genzianella, si inoltra in una Bologna sempre più ambigua. Fa i conti con menzogne, tradimenti, emozioni congelate da tempo, e nella notte cerca risposte anche alla sua storia travagliata con il capo della squadra omicidi, Luca Bruni.
Autunno. Sullo sfondo di una Bologna umida e grigia, Giorgia Cantini lavora al suo nuovo caso. Emilio, studente diciassettenne in un liceo della città, si è suicidato senza ragione apparente, lasciando solo un laconico messaggio: "Sono stanco". A otto mesi dal fatto, la madre di Emilio è decisa a trovare i responsabili morali. Giorgia si immerge così in un universo adolescenziale di serate passate ad ascoltare musica hip hop, fumare canne e chattare, con i primi amori che nascono e l'ansia del futuro. Ed è una stagione decisamente malinconica quella in cui Giorgia si dibatte, perché ci sarà un secondo suicidio sospetto e l'incubo di una notte in cui forse è accaduto qualcosa di irreparabile. Senza contare la confusione degli adulti, il crollo delle facciate dietro cui si nascondevano, la finzione in cui sono calati e di cui i figli sono le vittime predestinate. In uno scenario di precarietà di valori e sentimenti, e in una Bologna specchio di un paese sempre più in crisi, si muove Giorgia. Vicino a lei, la sua surreale assistente Genzianella e il capo della Omicidi Luca Bruni, con il quale convive da pochi mesi, anche se il loro rapporto è ancora un'incognita. E Mattia, il figlio sedicenne di Bruni, che aiuterà Giorgia a capire qualcosa in più di una generazione costretta a muoversi in un mondo sempre più ambiguo, dove le apparenze non sono più salvabili e il senso delle cose è sempre più indecifrabile.
Ci sono donne che non riescono a liberarsi dei fantasmi di altre donne, donne che valgono solo per gli uomini che riescono a tenersi, e donne che fuggono. Giorgia Cantini, dell'Agenzia Investigativa Cantini, ha passato da poco i quarant'anni, fuma ancora le Camel, e vorrebbe giocarsi tutti i ricordi in un colpo solo. L'autunno di Bologna, ancora calda di vita, con i suoi figli di papà e le ombre degli emarginati, si raffredda quando la Cantini scopre la morte di Franca Palmieri, una donna vistosa ed eccentrica che abitava nel suo quartiere, dove da ragazza Giorgia trascorreva i pomeriggi insieme ai suoi amici dell'American bar. La donna uccisa introduceva allora i giovanissimi ai piaceri del sesso, senza chiedere nulla in cambio, solo forse un po' di compagnia, per finire poi per essere di tutti e di nessuno. Era sempre stata strana Franca, meglio conosciuta come la Ragazza dei Rospi, tanto da non destare stupore il fatto che negli ultimi anni si fosse messa a leggere il futuro nei tarocchi e nei fondi di caffè. Intanto Giorgia è alle prese con il caso di Barbara, una diciottenne inquieta e dolente, appassionata d'arte che ha smesso improvvisamente di frequentare il liceo e si muove per la città come una scheggia impazzita. Una doppia indagine per l'investigatrice anticonformista di "Quo vadis, baby?", tra passato e presente, dritta nel cuore ferito delle donne.
Al di là dei diversi generi e della molteplici soluzioni espressive, la questione del sacro percorre e sostanzia l’intera opera di Pasolini. A partire dallo sfaldamento del discorso poetico metricizzato, l’idea pasoliniana i poesia travalica la stessa versificazione e diventa modo e sede di ricezione di un sacro che dimora nella realtà. Poesia e sacro nell’esperienza dell’intellettuale di Casarsa sono indissolubilmente legati, segnati da un’essenza metaforica che trascende il presente e dalla comune valenza di alterità e antagonismo rispetto alla realtà fenomenica.
"Una minima infelicità" è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Annetta racconta la sua vita vissuta all'ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto. Una petite che non cresce, che resta alta come una bambina. Chiusa nel sacrario della sua casa, Annetta fugge la rozzezza del mondo di fuori, rispetto al quale si sente inadeguata. A sua insaputa, però, il declino lavora in segreto. È l'arrivo di Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare. Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, cede a quella donna il controllo della sua vita domestica. Clara Bigi diventa cosí il guardiano di Annetta, arrivando a sorvegliarne anche le letture. La morte improvvisa del padre è per Annetta l'approdo brusco all'età adulta. Dimentica di sé, decide di rivolgere le sue cure soltanto alla madre, fino ad accudirne la bellezza sfiorita. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva con ostinazione il suo istinto alla diminuzione.
"Pensa a un numero da uno a mille. Il primo che ti viene in mente. Ora apri l'altra busta. Vedrai come conosco bene i tuoi segreti." Mark Mellery è colto alla sprovvista da quel messaggio anonimo, vergato in inchiostro rosso con una grafia elegante, arrivatogli per posta. Ma la sua sorpresa è ancora più grande quando, aperto il secondo biglietto, vede scritto proprio il numero che ha appena pensato: 658. Dal canto suo, il mittente sconosciuto non ha intenzione di mollare la presa e continua per giorni a tenerlo sulla corda con nuovi enigmi, lettere criptiche e versi minacciosi, sempre composti con mano precisa e ordinata. Finché quel gioco si fa troppo inquietante e Mellery, che ormai rischia di impazzire, chiede aiuto a un vecchio compagno di studi: Dave Gurney, pluridecorato agente della polizia di New York. Benché Gurney sia già in pensione, quel caso è una tentazione troppo forte per il suo istinto di detective. E ben presto l'ex agente si ritrova a dare la caccia a un serial killer che firma le scene dei suoi crimini con la stessa cura con cui scrive i suoi messaggi: un unico colpo di pistola alla carotide, una sedia a sdraio da cui osservare l'agonia della vittima, una bottiglia di whisky rotta - sempre la stessa marca - con cui accanirsi infine sulla gola del cadavere. Mellery non sarà che la prima vittima. A Gurney il compito di fermare quel gioco mortale. Prima di entrare nella lista dei predestinati.
Gli invitati sono tutti riuniti nel giardino della grande villa per brindare agli sposi: lui è uno psichiatra illustre e controverso, lei una giovane rampolla dell'alta società newyorchese. La sposa si fa attendere, come nelle migliori tradizioni. Ma quando il ritardo si fa imbarazzante, iniziano a cercarla. E la scoperta è macabra: la ragazza è in un cottage al limitare del bosco, decapitata con un machete. La concomitante scomparsa del giardiniere messicano fa subito ricadere i sospetti su di lui, ma le ricerche della polizia sono vane: l'uomo sembra essersi volatilizzato. Senza lasciare traccia. Né prove. Né movente plausibile. La pista seguita non convince la madre della vittima, che si rivolge a David Gurney, ex detective della Omicidi di New York. Da più di un anno ha abbandonato il distintivo, ma a quanto pare gli è impossibile godersi la pensione: ogni volta che un'indagine mette in crisi ogni logica, Gurney finisce per essere chiamato in causa. Solo lui sarà in grado di raccogliere la sfida di un killer così sfuggente da far dubitare della sua reale esistenza. Così geniale da riuscire a orchestrare nell'ombra un piano sadico e spietato. E pronto a colpire lo stesso Gurney, di cui conosce il punto più vulnerabile.