
Robert Hugh Benson, con "Il padrone del mondo" (1907), ci porta in una realtà nella quale l'uomo ha raggiunto gli estremi confini del progresso materiale e intellettuale, dove tutto è meccanizzato e programmato per un unico grande progetto: il trionfo dell'Umanitarismo. L'eliminazione della guerra, l'abolizione dei rumori, la legalizzazione dell'eutanasia, l'adozione di cibi artificiali, l'uso dell'esperanto sono solo alcune tra le caratteristiche che fanno da naturale corollario al nuovo tipo di convivenza civile. In questo paesaggio si muovono, con estrema ponderatezza, i personaggi di Benson, ricchi di umanità e descritti in modo sapiente: Oliviero Brand, il politico; Mabel, la deliziosa compagna di Oliviero, che sceglie la dolce morte offerta dalle case dell'eutanasia e che, nel momento estremo, vede, capisce e prova la netta sensazione del misterioso Altro; Giuliano Felsemburgh, l'uomo che costituisce la sintesi più sconcertante dei sentimenti e delle aspirazioni che l'Umanitarismo suscita; Percy Franklin, un prete in cui la fede vacilla per poi riconfermarsi più viva e vera.
In questo romanzo, ambientato nell'Inghilterra di Elisabetta I e di Maria Stuarda, Benson affronta e descrive il travaglio interiore che lo aveva portato alla conversione. Attraversato da due fili conduttori: la dialettica lacerante dell'uomo che quanto più è proteso alla ricerca della verità tanto più percepisce il dramma dell'ingiustizia e del peccato; la domanda che dà il titolo al romanzo, e che esprime l'insopprimibile esigenza dell'uomo di vivere pienamente solo nel seguire un'autorevolezza oggettiva. Proprio questa fu la chiave che aprì Benson alla Chiesa cattolica, l'unico luogo in grado di offrire questa Autorità liberando l'uomo dalla disperante solitudine del proprio criterio soggettivo, tipica del protestantesimo.
In questo suo romanzo, Benson abbandona lo scenario storico dell'epoca Tudor per introdurci nella seconda metà del Seicento, quando in Inghilterra regna Carlo II Stuart. Roger Mallock, giovane novizio benedettino, viene inviato da papa Innocenzo XI alla corte inglese confidando nella possibilità di condurre il re alla Chiesa di Roma, forte del sostegno del fratello Giacomo, cattolico e suo successore designato. Roger si troverà in mezzo a congiure politiche e religiose di ogni tipo che lo toccheranno da vicino, in una realtà di feroce persecuzione nei confronti dei sacerdoti cattolici.
Quando la morte ci separa all’improvviso dalla persona amata l’amore si trasforma in disperazione e la tentazione di cercare un contatto con l’aldilà può essere fatale. Così Laurie, figlio brillante e un po’ viziato di una famiglia bene, da poco convertito al cattolicesimo, comincia ad avvicinarsi allo spiritismo per il desiderio di rivedere la sua Amy, da poco defunta. Nessuno intorno a lui sembra disposto a prenderlo sul serio: parenti, amici e persino il parroco evitano il discorso o liquidano il tutto come sciocchezze. L’Autore de Il Padrone del mondoracconta un horror soprannaturale di stampo vittoriano che sottende temi ancora attuali: l’indifferentismo religioso, l’importanza della preghiera, la poca preparazione di credenti e sacerdoti che lasciano prosperare una religione “fai da te”, forme di magia, spiritismo e truffe ai danni dei più deboli.
Per la prima volta riuniti insieme i due romanzi visionari di Robert Hugh Benson scritti all’inizio del XX secolo, “Il padrone del mondo” e “L’alba di tutto”: il primo, il maggior bestseller mondiale di “Christian Fiction”, immagina (in anticipo sui tempi) un mondo globalizzato e tecnologico in cui le comunicazioni sono istantanee e si viaggia su alivascelli, si utilizza l’esperanto ed esiste un parlamento europeo, ma soprattutto la religione è stata sostituita dalla tolleranza e dalla filantropia universale. “L’alba di tutto” rimane nello stesso scenario futuristico di riferimento ma affronta un’utopia di senso opposto: la fede, riconciliata con la scienza, trionfa in tutto il mondo, il papa è arbitro delle contese internazionali e gli economisti sono convinti che la carità assistenziale degli ordini religiosi è la migliore forma socioeconomica. Due romanzi speculari, che utilizzano la chiave della fantascienza per parlare dell’oggi e dei pericoli che minacciano la nostra società.
Intrighi politici, conflitti religiosi e drammi umani in questi due romanzi di ambientazione Tudor di Robert Hugh Benson per la prima volta riuniti insieme: il primo,Il trionfo del re, è ambientato alla corte di Enrico VIII e vede il conflitto di due fratelli di famiglia aristocratica, il primo sacerdote fedele alla Chiesa di Roma e intenzionato a rispettare la sua vocazione fino alle estreme conseguenze, il secondo ambizioso e servo del potere alle dipendenze del potente cancelliere Thomas Cromwell, vero artefice della spoliazione dei monasteri cattolici in nome di una pretesa “purificazione” della religione”. La tragedia della regina è invece incentrato sul personaggio della sfortunata regina Maria la Sanguinaria, figlia di Enrico VIII, incapace di comprendere l’umore del suo popolo e della sua corte nel ristabilimento della religione cattolica, frustrata per il fallimento del suo matrimonio con Filippo II di Spagna e sicura di dover lasciare il trono all’intrigante sorella Elisabetta con il rischio di un drammatico ritorno al passato.
Inghilterra, XVI secolo. Nel cuore di un'epoca segnata dalle violente trasformazioni religiose imposte da Enrico VIII, due fratelli si trovano a scegliere strade opposte: Ralph, ambizioso e disilluso, al servizio del potente Thomas Cromwell; Christopher, giovane idealista e attratto dalla vita monastica. Con straordinaria finezza psicologica e forza narrativa, Il trionfo del re è un romanzo storico che racconta la crisi spirituale e politica di una famiglia nobile durante la Riforma inglese. Benson, ex anglicano convertitosi al cattolicesimo, dipinge un affresco vivido e drammatico di un'epoca in cui fede, potere e coscienza personale si scontrano in modo lacerante, e dove ogni scelta diventa un atto di coraggio o di compromesso.
Un romanzo distopico, in cui Benson, all’inizio del 1900, immagina un mondo e un tempo alternativi, inventa un “futuro” in cui si decide di fare a meno di Dio. In una Londra tappezzata di gomma, anestetizzata dall’assenza di rumore, in cui il mito del progresso sta avendo la meglio e ci si illude di non aver più bisogno di Dio, la misura di tutto è l’uomo e si arriva all’assurdo per cui l’uomo stesso è identificato con Dio e può decidere sulla vita e sulla morte. In questo mondo, i cattolici sopravvivono a fatica nell’indifferenza prima e nella persecuzione poi. Protagonisti indiscussi e contrapposti sono padre Percy Franklin, futuro ultimo Papa, e Julian Felsenburgh, figura dell’Anticristo. Si tratta di un romanzo scritto più di un secolo fa, ma capace di leggere i segni dei nostri tempi, come ha avuto modo di sottolineare anche papa Francesco.
In The Story of Christianity, acclaimed theologian David Bentley Hart provides a sweeping and informative portrait of a faith that has shaped the western world and beyond for over 2,000 years.
From the persecutions of the early church to the papal-imperial conflicts of the Middle Ages, from the religious wars of 16th- and 17th-century Europe to the challenges of science and secularism in the modern era, and from the ancient Christian communities of Africa and Asia to the ‘house churches’ of contemporary China, The Story of Christianity triumphantly captures the complexity and diversity of Christian history.
Arianna è un'adolescente milanese, insicura e introversa, costretta a crescere di colpo dopo la separazione dei genitori. Isolata nella masseria dei nonni, tra i colori avvolgenti della campagna pugliese, inizia a cercare verità sulla sua famiglia, su di sé, sul senso della vita. Giorno dopo giorno, la realtà si accende. Nel buio di un granaio, tra scatoloni pieni di diari e vecchie foto, ricostruisce con rabbiosa curiosità tasselli di passato per capire l'origine della storia dei suoi genitori, che non è mai stata una favola. In un'indagine che si tinge di giallo, la protagonista fa i conti con le sfumature di significato dell'amore e della libertà, si interroga sul vero volto dell'amicizia e accetta i pericoli della verità per ricucire i legami con una famiglia che credeva di conoscere. Il fratello maggiore Pietro, prima estraneo al suo mondo, si rivela un punto fermo nella tempesta. Gli incontri con il coetaneo Gabriele e soprattutto con Ayman, giovane egiziano che lavora nei campi del nonno, tuffano Arianna in un tumulto di emozioni e domande tutte da decifrare. La sua testarda sete di autenticità costringerà anche gli adulti intorno a lei a interrogarsi sui fili segreti che legano scelte e desideri, silenzi e parole.
Nella primavera del 2020, in una Milano spettrale, Arianna sta per compiere diciotto anni: è un momento di crisi e lei cerca conforto iniziando a scrivere un diario. Le sue impressioni senza filtri si dilatano fino a ricostruire gli ultimi quattro anni della sua vita: la separazione dei genitori, i segreti del passato e le amicizie inaspettate. Finora le braccia di Ayman, incontrato in un'indimenticabile estate in Puglia, sono state un porto sicuro, ma troppe gelosie minano la loro storia a distanza. Intorno a lei, tanti personaggi (come la nonna Angela, l'inseparabile Giorgia o il fratello Pietro) si muovono in un labirinto che sembra senza uscita, in cerca di spiragli che diano un senso alla vita. Nel suo viaggio Arianna continuerà a inciampare, mentire e tentare gesti estremi per recuperare i frammenti della sua anima e scoprire alla fine che... è ancora tutto da imparare.

