
Novembre 1618: la comparsa di tre comete non solo eccita i timori dei superstiziosi, ma tiene "in continuo esercizio i primi ingegni d'Europa". Ottobre 1623: si conclude la stampa del Saggiatore di Galileo Galilei, colui che gli Accademici Lincei salutano come "lo scopritore non di nuove terre, ma di non più vedute parti del cielo". Spaziando dalla genesi del suono all'origine del calore alla composizione della luce "in atomi realmente indivisibili" Galileo entra pubblicamente nella disputa contro "Lotario Sarsi Sigensano, l'astronomico e filosofico scorpione", cioè il gesuita Orazio Grassi. Nel ripercorrere la vicenda delle sue scoperte Galileo delinea insieme una difesa del proprio operato e l'apologia della ricerca scientifica, sempre più insofferente dei vincoli imposti da autorità teologiche e politiche. Nel tempo in cui, come scrive il poeta John Donne, "la nuova filosofia mette tutto in dubbio", Galileo si affida alla matematica come a una guida sicura per uscire da "un oscuro laberinto" e comprendere il Grande Libro della natura; ma "l'artista toscano" non dimentica per questo il ruolo dell'esperimento e l'apporto della tecnica. Geometria, esperienza e "discorso" (cioè arte dell'argomentazione) cooperano così alla confutazione dell'errore in un'impresa che il singolo studioso può tradire solo col rendere il suo intelletto "mancipio - cioè servo - dell'intelletto di un altr'uomo".
Sono saggi militanti che permettono di seguire il percorso politico di Pasolini dal giovanile interesse per la l'autonomismo friulano fino al contrastato rapporto con il Pci, sempre da battitore libero o compagno di strada. Molto interessante è anche il Pasolini antropologo o sociologo, attento alle trasformazioni della società di massa, ben prima degli interventi degli "Scritti corsari" Tra gli inediti si segnala un durissimo saggio contro la televisione, che risale al 1966.
Il volume presenta la produzione parallela ai romanzi, con un'ampia scelta di saggi e racconti, le analisi della condizione femminile di "Una stanza tutta per sé" o "Le tre ghinee", la vivacità autobiografica delle lettere o di "Momenti di essere".
Il volume raccoglie tutte le opere creative (impressioni di viaggio, bozzetti, ritratti e immagini) di uno dei protagonisti della vita intellettuale del Novecento. I testi, che Cecchi stesso strutturò nelle nove raccolte qui presentate, mostrano la capacità dell'autore toscano di rifuggire dall'enfasi con un discorso dai toni colloquiali e si caratterizzano per un'eleganza volutamente dimessa, capace di accogliere una gamma illimitata di contenuti.
"Saggi e interventi" raccoglie la scelta più ampia oggi disponibile degli scritti non-d'invenzione di Luigi Pirandello.
Quarant'anni (1945-1985) di scritti di Calvino "dispersi" su quotidiani e riviste. La raccolta presentata in questo volume documenta la straordinaria ampiezza dei suoi interessi, la lucidità delle sue analisi, l'esattezza della sua scrittura. Calvino ci spinge a leggere e rileggere autori classici e contemporanei, si occupa di cinema, di antropologia, di scienza, di arti figurative, discute dei rapporti tra letteratura e politica, commenta avvenimenti di politica e di costume. Oltre alle raccolte di saggi pubblicate in vita ("Una pietra sopra", "Collezione di sabbia" e le famosissime "Lezioni americane") questo volume propone anche pagine autobiografiche, interviste, descrizioni di luoghi e reportages di viaggi.
La scelta dei testi documenta sia la produzione narrativa sia quella saggistica, privilegiando le opere pubblicate da Debenedetti in vita poiché è in esse che le sue doti di prosatore emergono maggiormente. Non mancano tuttavia alcune pagine scelte dalle lezioni e dagli scritti sul cinema, testimonianza insieme agli scritti editi in vita di un metodo critico che, oltre a utilizzare la psicoanalisi, la sociologia, l'antropologia culturale e la fenomenologia, lascia ampio spazio alla sua soggettività di lettore.
I "Saggi" di Montaigne non sono un breviario di saggezza ben temperata, un prontuario di morale salutifera, ma lo specchio delle paure e delle difese di un essere che si scopre frammentario e diversificato. È infatti Montaigne stesso il soggetto di questo libro: soggetto mutevole, di cui appunto non l'essere si può descrivere, ma solo il passaggio, e un passaggio "di giorno in giorno, di minuto in minuto", adattando la descrizione al momento. Con alcuni secoli di anticipo sulle ricerche della psicologia, Montaigne sperimenta come la personalità sia un aggregato provvisorio, incomprensibile e affascinante, di soggetti istantanei, un mosaico di io che variano secondo le contingenze. Non per nulla i Saggi sono un'opera in divenire, in continua trasformazione. I due libri consegnati al tipografo per la prima volta nel 1580 (e ristampati con alcune aggiunte nel 1582), nella successiva edizione del 1588 si trovano accresciuti d'un terzo libro, non solo, ma intarsiati di più di seicento addizioni: via via che l'io muta - senza peraltro rinnegare la sua forma precedente - l'opera, sosia dell'io, dovrà mimarne le metamorfosi. Il testo stabilito da André Tournon sull'Esemplare di Bordeaux (corredato da un completo apparato di varianti) e la nuova traduzione di Fausta Garavini fanno di questa edizione un contributo fondamentale agli studi su Montaigne.
I "Saggi" di Montaigne non sono un breviario di saggezza ben temperata, un prontuario di morale salutifera, ma lo specchio delle paure e delle difese di un essere che si scopre frammentario e diversificato. È infatti Montaigne stesso il soggetto di questo libro: soggetto mutevole, di cui appunto non l'essere si può descrivere, ma solo il passaggio, e un passaggio "di giorno in giorno, di minuto in minuto", adattando la descrizione al momento. Con alcuni secoli di anticipo sulle ricerche della psicologia, Montaigne sperimenta come la personalità sia un aggregato provvisorio, incomprensibile e affascinante, di soggetti istantanei, un mosaico di io che variano secondo le contingenze. Non per nulla i "Saggi" sono un'opera in divenire, in continua trasformazione. I due libri consegnati al tipografo per la prima volta nel 1580 (e ristampati con alcune aggiunte nel 1582), nella successiva edizione del 1588 si trovano accresciuti d'un terzo libro, non solo, ma intarsiati di più di seicento addizioni: via via che l'io muta - senza peraltro rinnegare la sua forma precedente - l'opera, sosia dell'io, dovrà mimarne le metamorfosi. In edizione tascabile la nuova traduzione di Fausta Garavini, condotta sul testo stabilito da André Tournon e con un ricco apparato di commento, che fanno di questo volume un contributoper apprezzare la modernità della scrittura dei "Saggi".
Se Rebecka Martinsson pensava che accettare il posto di procuratore a Kiruna significasse ritirarsi a vita tranquilla, si sbagliava. Lasciato lo studio di Stoccolma per tornare a nord, ora lavora in una terra ai confini del mondo, dove la natura vibrante e incontaminata diventa teatro dell'esplosione di passioni e istinti violenti. Quando in una casa ai margini della foresta viene ritrovato il corpo senza vita di Sol-Britt Uusitalo, Rebecka decide di indagare e scopre che una serie di morti apparentemente accidentali ha colpito negli anni la famiglia della vittima, una catena di sciagure che sembra avere inizio in un passato lontano. Era il 1914, e a Kiruna, la "città più giovane del mondo" che si preparava a vendere preziose materie prime ai paesi coinvolti nella Guerra imminente, arrivava carica di speranze la nonna di Sol-Britt, giovane e incantevole maestra di scuola affascinata dal progresso, la cui bellezza ed entusiasmo conquistano il direttore della ricchissima miniera di ferro, l'uomo più influente di tutta la Lapponia. Dimostrando una grande padronanza di intreccio, suspense e conoscenza dell'animo umano, Asa Larsson conduce la quinta indagine di Rebecka in un paesaggio rimasto immutato da allora, con i suoi personaggi ostinati, ribelli e vendicativi, e dove la forza della natura si può toccare con mano.