
Quando la furetta Cheyenne annuncia la sua decisione di partire per Hollywood e diventare un'attrice, il suo inseparabile amico Monty ne è terribilmente rattristato. Ma non se ne stupisce. Non è questione di semplice bellezza: Cheyenne ha una trasparenza particolare, e sa entrare nella mente di chi la guarda e le sta accanto. E, poi, ha trascorso tutte le serate estive al CineFur per imparare i segreti dei grandi attori. La sera prima della partenza, Cheyenne è malinconica e spaventata dall'idea di lasciarsi alle spalle il villaggio che conosce così bene. Monty ha lo sguardo triste, ma i furetti come lui non si lamentano mai e non cercano di far cambiare idea a chi ha preso una decisione. Il suo regalo d'addio è una semplice margherita di campo, che Cheyenne porterà sempre con se. Da quel momento, e fino a quando si ritroveranno, le strade dei due amici prendono direzioni solo apparentemente diverse: Cheyenne diventerà una star, ma rimarrà la furetta sincera del villaggio, mentre Monty, allevatore di pecore Arcobaleno, sarà anche un furetto filosofo, che insegna ai suoi allievi cowboy l'arte di saper perdere.
Non tutti lo sanno, ma uno dei compiti più amati dagli intrepidi furetti è quello di guardacoste, pronti a salvare in mezzo alle tempeste tutti gli animali in difficoltà. Il lettore assisterà così alle sorprendenti imprese di Bethany, una giovane e determinata marinaia-furetta che dai gradi più umili della carriera assurge a quello glorioso di comandante di una veloce imbarcazione di salvataggio. E a quelle di Chloe, una graziosa, carismatica giornalista-furetta che, coinvolta in una serie di eventi drammatici, scopre in sé risorse che non avrebbe mai creduto di possedere.
Nel volume finale dell'amatissima saga dei furetti, Richard Bach parla di valori e sentimenti eterni: la paura, il perdono, la voglia di cambiare il mondo. Non solo quello dei furetti.
Due aspiranti scrittori sono i protagonisti della nuova avventura dei furetti di Richard Bach. Budgeron, un autore di storie per bambini (anzi, per cuccioli), non riesce ad andare oltre la prima pagina della Grande Opera che, ne è certo, rivoluzionerà la letteratura dei furetti. L'amata Danielle, invece, sforna di getto un romanzo di intrighi e passioni destinato a diventare un bestseller. Grazie all'aiuto di Danielle, anche Budgeron riscoprirà la sua vera vocazione, ed entrambi conosceranno il successo. Il terzo libro delle Storie dei furetti è una fiaba sulle cose che contano davvero nella vita: lottare per trovare la propria strada, inseguire i sogni superando tutte le difficoltà, amare ed essere amati.
C'è un drago al Corviale, il quartiere della periferia di Roma detto dagli abitanti "il Serpentone", un vero lucertolone, grande un intero appartamento, che terrorizza tutti. Con questa fiaba di Antonio Manzini si apre l'arazzo con cui sei scrittori raffigurano Roma. Racconti che si possono leggere anche seguendo la traccia fiabesca. La Stazione Termini, secondo Fabio Stassi, diventa un luogo magico e reale, che incanta "l'eterno andare solitario per il mondo". A Trastevere, racconta Chiara Valerio, scende un marziano che agisce in base al passato come noi facciamo in prospettiva del futuro, e vede oltre la luce visibile agli umani: si insinuerà misterioso nella vita di una ragazza. Giordano Tedoldi immagina un amore adolescente tra Monteverde Vecchio e il Vaticano, che esce dalle vecchie mura di un liceo clericale e si immerge nella libertà del colonnato del Bernini. Nel racconto di Gianni Di Gregorio, è lo squallore della periferia che diventa un balcone da cui osservare il globo: Roma caput mundi di tre "poracci" d'oggi che progettano una vita alla grande in un paradiso per pensionati miseri. Quella inventata da Giosuè Calaciura è un'avventura di barbari: una banda di ladri ragazzini si tira dietro un bambino "per bene" che sta diventando cieco, il quale per un giorno vede con i loro occhi una specie di città tardoimperiale, preda molle e meraviglia.
Il volume presenta in due sezioni l'intera opera di Mario Rigoni Stern. La prima sezione contiene i 'romanzi' e la seconda sezione contiene i 'racconti'. Inoltre il testo offre: una Cronologia; Note all'edizione; Notizie sui testi e una bibliografia.
Gli irresistibili rituali dei promotori di Startup, riuniti in congresso a Londra. Il matrimonio fra due miliardari indiani – per tacer dell'elefante – nel cuore del Salento. Le emozioni – e quello che si intende, oggi, con la parola – della prima volta con i Google Glass. L’incontro, a New York, con un sopravvissuto alla sua stessa leggenda: Frank Serpico. Il paradiso – o l’inferno – artificiale nella sua versione più aggiornata, il poker on line. Non importa da quale ingresso Daniele Rielli decida di entrare in quel diorama ibrido e surreale che chiamiamo contemporaneità. Importa come ne racconta, ogni volta, un angolo diverso, e quanto, ogni volta, riesca a farci ridere.
Il libro di Arpo Angeli si sviluppa su un doppio registro narrativo che coniuga insieme due esigenze, quella della narrazione dei fatti, delle persone e delle cose ed un secondo inedito elemento: stati emotivi, sfondo culturale, immagini mentali. Il recupero del Nonno Antonio e la Porta del morto. Da una parte ci sono i tesori della casa colonica accanto, i marenghi sempre trovati e sempre negati da altri, strano ed oscuro cerimoniale a mezzo tra le esigenze di vite senza denaro e sogni medioevali di incredibili ricchezze. Un eldorado nascosto tra le vecchie mura delle case sempre inframezzate da scavi notturni in notti senza luna; da preti compiacenti che benedivano pezzi di campo per dissuadere il diavolo dalla difesa delle ricchezze sottoterra.
La storia del comandante Nobile e del dirigibile Italia; le epiche gesta dell'atleta statunitense Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino; la vicenda del reverendo Jim Jones e del massacro di Jonestown; il bizzarro caso di un hoax, un uomo enorme chiamato il gigante di Cardiff; l'avventurosa spedizione di Ernest Shackleton in Antartide; il disastro dell'LZ 129, meglio conosciuto come Hindenburg; storie d'amore e d'avventura, grandi sfide sportive e rcconti inquietanti...
21 grandi autori mettono la loro penna al servizio della lotta contro l'Aids in Africa. I profitti di questa preziosa raccolta saranno devoluti interamente a Treatment Action Campaign, un'organizzazione sudafricana che aiuta i malati di Aids. L'idea di un'antologia di racconti a scopo di beneficenza è nata da una brillante intuizione di Nadine Gordimer che ammirando le iniziative analoghe portate avanti da alcuni importanti esponenti del mondo della musica, ha deciso di chiedere un racconto ad alcuni autori da lei particolarmente amati. Tra gli altri: Arthur Miller, Salman Rushdie, Margaret Atwood, Paul Theroux, Claudio Magris, Woody Allen, Gabriel Garcia Marquez, Amos Oz, Kenzaburo Oe, John Updike, Christa Wolf.
Una giovane donna, che da bambina sognava di cambiare il mondo, e che poco più che adolescente ha finito per restare impigliata nella rete della mafia, oggi rischia consapevolmente la vita per dare un contributo alla lotta contro Cosa Nostra. Con le sue deposizioni ha consentito ai magistrati di Palermo di ricostruire gli affari criminali di una cosca che faceva capo a Bernardo Provenzano facendo i nomi di mandanti ed esecutori. Carmela Rosalia Iuculano, che ora vive sotto copertura, ha intrapreso questo difficile percorso inizialmente per amore dei figli, voleva dare loro un destino diverso dal suo, nella legalità; poi ha cominciato a pensare che in Sicilia fosse possibile un cambiamento e a credere nell'utilità di quello che stava facendo. Piano piano le è nata la speranza di diventare un esempio per le mogli di altri mafiosi, per i figli nati in queste famiglie sbagliate. Ha cominciato a credere che anche altre persone possano ribellarsi e denunciare chi lede la loro dignità. Pensa che solo seguendo senza tentennamenti questa linea la Sicilia potrà liberarsi della mafia, quella mala pianta che non la fa respirare. Il coraggio esemplare di una donna, magistralmente raccontato da Carla Cerati in un libro che è assieme la cronaca di un pezzo di Storia della Sicilia e la lucida testimonianza dell'amore di una madre
Simile a un enciclopedista cinese, Borges volle accostare una sequenza di destini tenebrosi come altrettanti «esercizi di prosa narrativa». Il tono è quello, impassibile, di chi intende «raccontare con lo stesso scrupolo le esistenze degli uomini, siano stati divini, mediocri o criminali», e ritrovarle tutte in una pura «superficie di immagini». Ma chi cercasse in questi ritratti dati certi e attendibili si ingannerebbe. Ispiratore occulto è qui Marcel Schwob, che nelle sue Vite immaginarie inventava le biografie di uomini «che erano realmente esistiti ma di cui non si sapeva pressoché nulla». Procedimento che in Borges si inverte: «leggevo la vita di un personaggio conosciuto e la deformavo e falsificavo deliberatamente secondo la mia fantasia». Con la sua usuale sprezzatura, Borges definì una volta queste storie «l’irresponsabile gioco di un timido». Di fatto erano il primo gioiello di una nuova specie di letteratura.