
Mancano poche settimane a Natale e al municipio di Stoccolma si festeggiano i premi Nobel. Inviata della Stampa della Sera, anche Annika Bengtzon partecipa al ricevimento, e mentre segue gli ospiti nelle danze, da cronista a caccia di notizie diventa testimone chiave di omicidio: la musica è interrotta da due spari, e il premio per la medicina cade a terra seguito dalla donna che balla con lui, colpita al cuore. Costretta al silenzio stampa, Annika non si lascia intimidire e decide di seguire comunque le indagini e scavare nel mondo della ricerca scientifica, dominato da logiche dettate da gelosia, avidità e sete di potere. La sua inchiesta la porta sulle tracce di un misterioso testamento lasciato da Alfred Nobel, l'uomo che desiderava promuovere la pace e il progresso, e che, per ironia della sorte, con il suo lascito sembra continuare a suscitare rivalità, violenza e morte. Sempre attenta alle dinamiche sociali, Liza Marklund è tra gli autori di genere scandinavi più affermati e di successo, la sua eroina Annika Bengtzon una vera protagonista dei nostri giorni. Professionista ambiziosa che non cede a compromessi, Annika è anche una madre e una donna, che come tutti diventa insicura quando si muove nel territorio confuso dell'amore e dell'amicizia e mostra i suoi lati più teneri e umani nella sua lotta alla ricerca di un equilibrio tra lavoro e famiglia. «Scrivo di qualcuno con cui posso identificarmi, che dà il massimo in tutto quello che fa, che ha difetti e debolezze ma è credibile. Scrivo di qualcuno che ha sconfitto l'ansia e la paura con cui io continuo a combattere e che mi fa credere che tutto è possibile» Liza Marklund
New York City. Un giovane autista di limousine, che sogna di diventare milionario, incontra per caso un uomo ricchissimo. Recatosi nella lussuosa villa di questi per restituire un guanto che l'uomo ha dimenticato nel suo taxi, il giovane trova sulla scrivania del magnate una specie di testamento spirituale che spiega in modo rigoroso le immutabili leggi del successo personale. Grazie a quella provvidenziale lettura l'ambizioso autista riuscirà a coronare i suoi sogni. Fiaba e apologo morale, questo nuovo romanzo di Mark Fisher prosegue la saga narrativa inaugurata da "Il Milionario".
Troy Phelan è un grande magnate americano, la cui fortuna viene valutata 11 bilioni di dollari. Dopo aver apparentemente lasciato come legittimi eredi le sue tre ex mogli e i suoi sette figli, si uccide. Ma pochi istanti prima del suicidio, l'anziano miliardario esibisce il suo ultimo testamento secondo il quale l'enorme eredità spetterà a una sconosciuta figlia illegittima, Rachel Lane, missionaria in Brasile. Toccherà all'avvocato Nate, in crisi a causa dell'alcol e del recente divorzio, difendere i diritti di Rachel contro i soprusi dei presunti eredi.
Questo "Testamento" riprende il testo di "Conversazioni con Dominique de Roux", editore e scrittore francese, pubblicato nel 1968 un anno prima della morte di Gombrowicz. Lo scrittore spiega per la prima volta i suoi itinerari creativi, svela le radici polacche della sua opera, si interroga sui fantasmi che la popolano e sulla ricerca formale. La sua morte ha reso quest'opera un vero e proprio testamento filosofico ed estetico che nasconde la chiave di lettura per entrare nel suo mondo, per comprenderne la genealogia, per svelarne gli arcani e reperirne gli archetipi. "Per la nostra conoscenza di Gombrowicz - scrive Claude Bonnefoy - il gioco tra conversazioni e lettere è fondamentale. Leggiamo un libro e, nello stesso tempo, la sua storia".
Germain è un po' lo “scemo del villaggio”. Centodieci chili di muscoli per sorreggere una testa selvatica, un passato di mancata educazione sentimentale e un presente di conta dei piccioni e pomeriggi spesi al bar. Nel più ordinario dei luoghi, un parco pubblico, Germain fa un incontro straordinario. E nasce la più improbabile delle complicità, quella tra un gigante semianalfabeta e una vecchina con i capelli viola e la passione per i libri. Perché l'intelligenza è altra cosa dalla cultura.
Un truce fatto di sangue. L'inviato di un giornale popolare di nome Firmino. Un avvocato anarchico e metafisico, ossessionato dalla Norma Base, che assomiglia a Charles Laughton. L'antica e affascinante città di Oporto. Un romanzo che sotto le apparenze di un'inchiesta costituisce una riflessione sull'abuso e sulla giustizia.
Quanto vale la testa di un uomo? Secondo Maigret abbastanza da giocarsi la carriera. Ma questa volta il commissario rischia davvero grosso: far evadere dalla Santé, sulla base di una semplice intuizione, un condannato a morte alla vigilia dell'esecuzione capitale è una scommessa che potrebbe costargli cara. Pedinando l'evaso, Maigret si ritrova alla Coupole, confuso tra la fauna cosmopolita del carrefour Montparnasse: ricchi sfaccendati, artisti falliti, parassiti. E qui incontra colui che del romanzo è il vero protagonista: Jean Radek, ex studente di medicina cecoslovacco, spiantato e geniale. Una personalità tortuosa e malata, che per la prima volta riesce a stupire e disorientare Maigret sfidandolo a un duello sul terreno dell'intelligenza e dell'astuzia.
Spaziando per tre generazioni il narratore racconta la storia della sua sgangherata famiglia. Questa prende le mosse dalla fuga dai tedeschi del nonno paterno negli anni Trenta passando per la storia di Niels che viene alla luce nella latrina di casa - e passa tutta la sua vita a sfuggire da questo segno del destino - per arrivare al presente, in cui il narratore è tornato a casa dal suo esilio d'artista ad Amsterdam per dare l'ultimo saluto alla nonna paterna morente. Quest'ultima è la narratrice della famiglia, e le resta ancora qualcosa da raccontargli. E forse ha anche sepolto da qualche parte in giardino un tesoro costituito dai soldi guadagnati dal nonno con il contrabbando...
Spaziando per tre generazioni il narratore racconta la storia della sua sgangherata famiglia. Questa prende le mosse dalla fuga dai tedeschi del nonno paterno negli anni Trenta passando per la storia di Niels che viene alla luce nella latrina di casa - e passa tutta la sua vita a sfuggire da questo segno del destino - per arrivare al presente, in cui il narratore è tornato a casa dal suo esilio d'artista ad Amsterdam per dare l'ultimo saluto alla nonna paterna morente. Quest'ultima è la narratrice della famiglia, e le resta ancora qualcosa da raccontargli. E forse ha anche sepolto da qualche parte in giardino un tesoro costituito dai soldi guadagnati dal nonno con il contrabbando.