
Massimo non è uno sfigato: ce lo hanno fatto diventare. La colpa al novanta percento è di Vito. È lui ad avergli affibbiato il nomignolo di Minimo, e se ti danno quel soprannome negli spogliatoi della piscina, è difficile che gli altri pensino che il tuo è un problema di altezza o di torace stretto. Vito però ha un segreto, un segreto fatto di lividi e serate trascorse trincerato in camera sua, e Massimo, suo malgrado, sta per scoprirlo. Poi c’è Celeste, divisa tra l’essere se stessa o trasformarsi in come mamma e papà la vorrebbero; Stefania, che desidera soltanto dimagrire; Margò, alle prese con un’estate da gigante prima di tornare hobbit a settembre. Intorno a loro, un’intera galassia di amici, parenti e adulti alle prese con una tempesta di incontri e scontri che nel corso di una manciata di giorni li cambierà per sempre.
Esiste un'isola nel Mediterraneo dove i ragazzi non scendono mai a mare. Ormeggiata come un vascello, Nisida è un carcere sull'acqua, ed è lì che Elisabetta Maiorano insegna matematica a un gruppo di giovani detenuti. Ha cinquant'anni, vive sola, e ogni giorno una guardia le apre il cancello chiudendo Napoli alle spalle: in quella piccola aula senza sbarre lei prova a imbastire il futuro. Ma in classe un giorno arriva Almarina, allora la luce cambia e illumina un nuovo orizzonte. Il labirinto inestricabile della burocrazia, i lutti inaspettati, le notti insonni, rivelano l'altra loro possibilità: essere un punto di partenza. Nella speranza che un giorno, quando questi ragazzi avranno scontato la loro pena, ci siano nuove pagine da riempire, bianche «come il bucato steso alle terrazze». Questo romanzo limpido e intenso forse è una piccola storia d'amore, forse una grande lezione sulla possibilità di non fermarsi. Di espiare, dimenticare, ricominciare. «Vederli andare via è la cosa più difficile, perché: dove andranno. Sono ancora così piccoli, e torneranno da dove sono venuti, e dove sono venuti è il motivo per cui stanno qui».
"Almanacco Sellerio" raccoglie scritti inediti o irreperibili di autori della casa editrice. Diversi per argomento, e per occasione ispiratrice, li accomuna inevitabilmente una sensibilità letteraria condivisa che è poi quella che costituisce l'identità della casa editrice. In questo senso, prima di tutto l'almanacco risponde al desiderio di presentare questa identità. Gli autori si impegnano prevalentemente a narrare. E ogni brano è in realtà un racconto anche quando tratta di guerra (l'anno prima dello scoppio della prima guerra mondiale; il rumore della catastrofe nella musica di Mahler e di Berg; un pianoforte in mezzo alle trincee; il destino di un soldato tedesco in quel di Caltagirone), di viaggi (sulle tracce della napoleonica ritirata di Russia; l'esperienza spirituale di un pendolare), quando ricorda (un altro terremoto dell'Aquila; un'infanzia a cavallo della frontiera Mexico-Usa; le gare di "oratoria agonistica" a scuola; i cani amici di una vita), quando tramanda (un valoroso medico del ghetto; Marguerite Yourcenar che legge Tomasi di Lampedusa e viceversa; un grande artista di acqueforti; un pittore ottocentesco perduto in Paraguay), o quando infine gli scrittori giocano con la loro stessa scrittura (le favole in versi per i bambini cattivi, le recensioni surreali dell'arte del paracarro; un maestro di umorismo vernacolare).
Alessio Medrano da bambino costruiva tabelline con i sassi e controllava, da un anno all'altro, che dall'elenco del telefono non fosse scomparso nessuno. Oggi che ha trentacinque anni, della matematica ha fatto un mestiere e sta creando un fondo finanziario molto conveniente: compra, per poi rivendere, le polizze di clienti che non vogliono più pagare la propria assicurazione sulla vita. O non possono. È un investimento sicuro: "le persone si fidano di me perché dico una cosa che già sanno, e cioè che tutti muoiono". Ma più che di morte, Alessio preferisce parlare del tempo che rimane. Solo che le vite non sono tutte uguali e non tutti i rischi possono essere previsti. Quando si trova a contrattare la polizza di Elena Invitti, nell'equazione compare l'incognita per eccellenza, l'amore. Ma "il tempo è fatto solo di tempo, lo spazio solo di spazio, l'amore solo di amore. Grandezze omogenee".
Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l'imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell'isola, all'ombra del maresciallo Tito "occhi di vipera". A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l'infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, "dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie". Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all'improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all'altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l'Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato "un fratello, un amico, un antagonista", che Alma deve ricevere l'eredità del padre. Ma Vili è l'ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare - l'infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l'aria seducente respirata all'ombra del confine - e quello che sarà. Federica Manzon scrive un romanzo dove l'identità, la memoria e la Storia - personale, familiare, dei Paesi - si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov'è la nostra casa.
Per generale consenso, Vertigo [La donna che visse due volte] è il più inestricabile tra i film di Hitchcock - e per alcuni il più bello (o uno dei due o tre supremi). Questo libro si propone di dire perché. E perché Vertigo abbia un film gemello: Rear Window [La finestra sul cortile], che invece è usualmente considerato molto più semplice e immediato, mentre si potrebbe rivelare altrettanto vertiginoso. Ma parlare di questi due film è come parlare del cinema in sé, quindi anche di Max Ophuls, di Rita Hayworth, dell'epifania della «diva» e di un romanzo di Kafka che è innervato dal cinema da capo a fondo: Il disperso [America].
C'è una famiglia che si sposta dal Texas al Michigan, portando con sé la bara dell'ultimo nato e cercando di barattare, lungo il cammino, gli oggetti di cui la macchina è stipata. Ci sono gli esterni che sceglierebbe David Lynch dovendo rigirare, oggi, "Furore": statali polverose, villaggi fantasma, fattorie con le porte che sbattono, sinistre, nel vento. E ci sono due bambini, che con pochissime parole raccontano, alternandosi, una storia in apparenza elementare. Ma subito le strofe di questa filastrocca metallica e stridente si trasportano in un paesaggio allucinato, che non sappiamo più se sia l'America profonda, la Terra dei Morti, o un qualche terrificante stadio intermedio fra i due.
Allmen vive in tutto al di sopra delle sue possibilità, da vero dandy, conservando abitudini, comportamenti cortesi e splendidezze che non potrebbe più permettersi. Giunto alla mezza età, scampato fortuitamente al matrimonio e al fallimento, grazie al caso risolto nella precedente e prima indagine, quella delle libellule del grande Emil Galle da lui ritrovate, ha fondato un'agenzia internazionale per la ricerca di meraviglie disperse, la Allmen International Inquiries. In verità l'idea (e i capitali in buona parte) provengono dall'industrioso e destrissimo servitore guatemalteco Carlos. Nell'agenzia appena inaugurata le cose non vanno a gonfie vele. È quindi accolto come un colpo di fortuna il reticente procuratore che viene a offrire un incarico importante: recuperare il "diamante rosa", gioiello di valore inestimabile rubato a una festa. Ma perché rivolgersi proprio a un'agenzia così modesta ? L'indagine porta Allmen in giro per hotel lussuosi, alle calcagna di un russo, ladro presunto; mentre Carlos resta a casa, dietro la cabina di regia del suo computer. La coppia di detective comincia a dubitare su chi sia il cacciatore e chi la preda, e sinistri indizi e tristi eventi costringono a spalancare gli occhi sul vero enigma. Per scoprire un mondo anonimo rapidissimo e feroce, dove si incrociano la finanza globale e la rete, e l'obiettivo è il dominio assoluto.
"Lo zio si è trasformato in un albero." Non sono solo le parole che escono dalla sua bocca a fare di Coco una bambina strana. I tratti del viso insoliti, un sorriso fin troppo generoso, la maglietta macchiata di sangue con cui si aggira da sola per Central Park. Eppure il senso di quella frase diventa chiaro quando la polizia ritrova il corpo dello zio Red, a cui qualcuno ha riservato un trattamento a dir poco sadico: dopo averlo legato e chiuso in un sacco, lo ha issato a un ramo. L'agente Kathy Mallory si prende subito a cuore la sorte della ragazzina, la cui mente confusa chiama "zio" quell'uomo che invece l'aveva rapita con le peggiori intenzioni, e che ora ha pagato per le sue colpe. Ma soprattutto intuisce che Coco è una testimone chiave per arrivare all'assassino. Una testimone preziosa quando, poco dopo, altre due persone vengono ritrovate nelle stesse condizioni. Le tre vittime avevano frequentato in passato la medesima scuola, un istituto di beneficenza di proprietà di Grace Driscol, donna ricca e molto odiata. Avida ed egoista, non si è fatta scrupoli a servirsi per i propri scopi della figlia, Phoebe, mentalmente instabile. La ragazza non si è mai del tutto ripresa da una serie di episodi drammatici avvenuti quindici anni prima. Ma Mallory conosce i meccanismi di una mente criminale e comprende che Phoebe non è la sola a non essersi lasciata alle spalle quel passato di violenza. Forse è proprio lì che deve iniziare a cercare le risposte di cui ha bisogno
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po’ distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l’istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall’affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all’omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta.
Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un’aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima. Edizione speciale serie Tv.
Dopo quindici anni Neely Crenshaw torna nella sua cittadina, uguale a migliaia di altre nella profonda America. Come tanti anche lui è stato richiamato dalla notizia che Eddie Rake, il mitico allenatore della squadra di football del liceo, sta per morire. Ma chi era, veramente, Eddie Rake? Per decenni quell'uomo aveva guidato la squadra degli Spartans attraverso una serie di trionfi, riempiendo a ogni partita uno stadio di duemila posti. E aveva conquistato tutto ciò sottoponendo i suoi ragazzi a metodi degni del più accanito sergente dei marines. Ma soltanto al funerale Neely Crenshaw scoprirà le verità che prima non aveva saputo vedere, e la lunga, coercitiva forza che quell'allenatore aveva esercitato su tutti.