
Una sequenza di "romanzi neurologici" raccontati dallo scrittore che più di ogni altro sa entrare nel mondo a parte della malattia, talvolta distante da noi come un pianeta che aspetti di essere visitato e capito da un antropologo.
Puritani, moralisti, intransigenti fino all’eccesso, gli Steve vivono squallidamente alla periferia di Boston. Il capofamiglia Leslie, alcolizzato, ha finito per perdere la cattedra di filosofia. Per autopunirsi ha deciso di occuparsi lui delle faccende di casa e passa le giornate a spolverare e cucinare per i tre figli che vivono tutti con lui benché siano più che adulti. Il maggiore, Gerolamo, anche lui filosofo, vive tenendo conferenze di morale in circoli di puritani, Carla è senza occupazione, Oliviero lavora come contabile in una ditta. Ha sposato Luciana Axel, una ex cassiera di bar, salvata dall’orfanotrofio quando era ragazza da Padder, un ricco industriale che si è preso a cuore il suo caso e che continua a proteggerla anche dopo il matrimonio. Una sera Luciana Axel scompare di casa e viene trovata lungo un fiume assassinata con il cranio sfondato. Anche Padder viene trovato ucciso, allo stesso modo, ma a una sessantina di chilometri di distanza, l’auto in fiamme e una borsa carica di denaro a pochi metri. Jelling inizia le indagini: non si tratta certo di rapina, il movente va cercato piuttosto tra le pieghe della vita privata delle vittime. L’inchiesta è difficile, bisogna districarsi tra i componenti di una famiglia di fanatici moralisti che di Luciana Axel non posseggono neanche una foto e che rifiutano di collaborare. Sarà l’intuito e la conoscenza dell’animo umano che porteranno Jelling, poco a poco, verso la verità più segreta in una Boston oppressa dal caldo d’agosto.
Antonio si muove tra intricate vicende personali e scelte difficili, guerre e interessi politici, dispute teologiche e prelati corrotti, difesa dei poveri e lotta all'usura e ai prepotenti. Il tutto sullo sfondo di un'epoca affascinante, ricca di grandi fervori e conflitti religiosi che getteranno le basi dell'Europa e del pensiero moderno. La vita di sant'Antonio di Padova, romanzo storico costruito attorno a testi originali del Santo e a documenti autentici.
La illimitata libertà spaziale e temporale (l'azione, che è quella dell'amore fatale di Antonio e Cleopatra, ma anche quella delle lotte tra i triumviri dopo la morte di Giulio Cesare e della nascita dell'Impero, percorre le città, le terre e i mari di tre continenti), la mescolanza di comico e tragico, le trasgressioni sceniche e linguistiche, sono tutti elementi che raggiungono in quest'opera della piena maturità del drammaturgo (la datazione si può collocare intorno a1 1608) il loro vero e proprio apogeo. "Antonio e Cleopatra" è una grande tragedia d'amore, un grande dramma politico ma anche un discorso sull'arte e sull'esperienza artistica.
"No, ti prego, non cercare pretesti per andartene, ma dimmi addio e vattene; quando per rimanere supplicavi, allora era tempo di parlare; niente partenze, allora; avevamo l'eternità negli occhi e sulle labbra, beatitudine nell'arco delle ciglia; nessuna parte di noi tanto misera che non fosse d'origine divina."
Dalla tomba in cui sono sepolti, i cittadini di una piccola cittadina americana svelano i segreti della loro vita. In versi sciolti, ma quasi regolari, con una ironia pungente, evocano la vita del villaggio che, al di sotto della spesse coltre puritana, in realtà nasconde concupiscenza e vizio. Il motivo principale del libro sta nella trasformazione dell'amore nel suo opposto, la lussuria. Tutto si deforma e i sogni appassiscono. La raccolta comprende diciannove storie che coinvolgono un totale di 248 personaggi che coprono praticamente tutti i mestieri umani. L'opera di questo cantore dell'Illinois è riuscita, nel nostro paese più che in altri, a scavare nei cuori di generazioni di lettori. È forse l'attrazione costante per la morte a donare vita alla poesia di Edgar Lee Masters. Ed è attorno alla morte che si gioca l'intreccio di storie di questo canovaccio vitale e funereo al tempo stesso. In Italia il successo di questo libro, profondamente liberatorio e libertario, fu dovuto alla traduzione di Fernanda Pivano (con il supporto di Cesare Pavese) e alla vicenda che la portò in carcere proprio per aver tradotto il libro, inviso al regime fascista. Infine, ulteriore fama al libro di Lee Masters fu data dall'interpretazione di Fabrizio De André, che assieme a Nicola Piovani, diede alla luce nel 1971 un album straordinario come Non al denaro non all'amore né al cielo.
"Dormono, dormono, dormono tutti quanti sulla collina." Duecentoquarantatré lapidi nel cimitero di Spoon River raccontano altrettante vite, inchiodando ciascun personaggio all'attimo decisivo della sua esistenza. Ricordi, paesaggi, immagini, gesti sono riassunti in un breve rosario di parole, richiamati in vita dalle voci che parlano dalle tombe. "Vite di uomini non illustri" si potrebbe definire questa grande commedia di caratteri, questo esemplare catalogo di ruoli, quest'ironica, commovente e universale enciclopedia di dolori, rimpianti ed emozioni.
Duecentocinquanta epitaffi, duecentocinquanta voci a dire, ciascuna, l'essenza di una vita, l'essenza di una vita, l'essenza della Vita; ed è la Vita, assieme al Tempo, alla Morte e all'Umano, la grande protagonista di questa ormai celeberrima raccolta di poesie, qui presentata nella forma voluta da Edgar Lee Masters per l'edizione definitiva del 1916.
Artur Aiguader è uno degli antiquari piú famosi e quotati di Barcellona. È sempre stato abituato a maneggiare oggetti preziosi e libri di grande valore, ma il manoscritto in cui si è imbattuto è molto di piú. Perché nasconde la chiave per recuperare un oggetto unico al mondo: una gemma dotata di straordinari poteri, che la Cabala ebraica chiama la Pietra di Dio...
L'antiquario ci trasporta in una città che respira storia e sangue in ogni sua pietra. E ci avvince con una ricostruzione storica documentata e rigorosa, con il fascino e l'ambiguità del mondo dei mercanti d'arte, con il sapore antico dei grandi romanzi d'appendice.
Quando l'antiquario Artur Aiguader intuisce che il prezioso manoscritto da lui scoperto potrebbe fare gola a molti, si sente minacciato. Riesce a nasconderlo e a scrivere al figlio adottivo, Enrique, un romanziere affermato, rivelandogli dove trovare il manoscritto.
Subito dopo, viene ucciso da qualcuno che conosce bene, ma del quale non viene svelata l'identità. Enrique arriva a Barcellona e recupera il manoscritto: con l'aiuto della ex moglie e di un abilissimo filologo, comincia a decifrarlo. Ma la sua è un'autentica corsa contro il tempo: l'assassino dell'antiquario è rimasto nell'ombra ed è pronto a uccidere di nuovo, per proteggere il segreto della pietra o per impossessarsene.
La vicenda, scandita in tre momenti, si svolge ai giorni nostri, tra il Cile e il Guatemala. Le protagoniste sono due amiche di infanzia, Josefa e Violeta. Nella prima parte Josefa crede che Violeta si sia suicidata e disperata, cerca una spiegazione nei diari dell'amica che svelano le tappe e i personaggi chiave della sua vita. La seconda parte rivela che Violeta non è morta, ma ha ucciso, per legittima difesa, Edoardo, uno scrittore arrivista e brutale con cui aveva un legame. Sarà Andrés, il marito di Josefa, ad assumere la sua difesa e farla assolvere. Violeta partirà per Antigua, dove si rifarà una vita insieme a Bob. Nella terza parte Josefa, abbandonata da Andrés, raggiunge Violeta ad Antigua e ritrova la giusta dimensione della sua vita.

