
Inghilterra, 1919. Tristan Sadler ha solo ventun anni, ma è già un veterano. Un tremito incontrollabile alla mano destra e un senso di colpa così devastante da sconfinare nell'odio di sé, sono questi i segni che l'esperienza atroce e insensata della Grande Guerra gli ha lasciato addosso e nel cuore. E anche se ha provato a rifarsi una vita inseguendo il sogno di diventare scrittore, il ricordo di un gesto inconfessabile non gli dà pace. Proprio per lenire le ferite di un passato che non vuole passare, Tristan decide di incontrare la sorella di Will, un commilitone giustiziato durante la guerra perché, obiettore di coscienza "assolutista", aveva gettato le armi e rifiutato di combattere contro altri esseri umani: c'è un plico di lettere che Tristan vuole riconsegnare alla famiglia del compagno morto. Ma l'incontro fra Tristan e Marian prende una piega diversa e inaspettata, quella di una struggente, urgentissima confessione. Perché il tempo delle menzogne e della violenza è finito, e per Tristan è giunta l'ora di fare i conti con chi è veramente. Con "Non all'amore né alla notte" John Boyne ci consegna una storia così vera e dirompente da fare più male dei fucili, un inno vibrante al coraggio di amare e di essere liberi.
La vita non era mai stata generosa con Sofja Illarionovna. Dopo aver perso il marito, fucilato perché dichiarato "nemico del popolo", aveva trascorso vent'anni in un lager in Siberia. Al suo ritorno a San Pietroburgo, il figlio, noto trafficante di valuta, era stato ucciso in un regolamento di conti. Dopo tante tragedie, la sua morte per omicidio ha il sapore di un epilogo scontato. Non per Tatjana Tomilina, giudice istruttore di San Pietroburgo e famosa scrittrice. Lei diffida delle soluzioni ovvie, e si mette a scavare nella vita della donna. Le indagini la metteranno sulla strada di un'altra investigatrice allergica ai casi facili, la Kamenskaja, alle prese con il duplice omicidio di una coppia avvenuto a Mosca.
Berlino, seconda guerra mondiale: una collezione di antiche e preziosissime monete d'oro scompare dai forzieri della Gestapo. Cinquant'anni dopo, in una Berlino ormai liberata dal Muro, un ex guerrigliero cileno dal passato complicato, e che porta il nome di un famoso torero, Belmonte, viene incaricato da una compagnia di assicurazioni di ritrovare il tesoro della Collezione della Mezzaluna Errante. Ma c'è anche qualcun altro interessato a quelle monete: in quella stessa Berlino un ufficiale dei servizi segreti della Germania Est riceve lo stesso incarico. Comincia così per l'ignaro Belmonte un duro inseguimento che dall'Europa lo porterà fino alla Terra del Fuoco.
Maria è stata abbandonata da poco. Raquel si è vista costretta a lasciare il suo amante, un uomo sposato. Elsa non riesce a superare il trauma di uno stupro e Susi quello della morte del fratello. Le quattro vivono sole, senza legami sentimentali, si mantengono, hanno una carriera a cui pensare, e condividono la stessa città, che è solo un alveare caotico e anonimo in cui nessuno si conosce e mostra il minimo interesse per i problemi degli altri.
È la fine del terzo millennio, l'umanità vive in uno spazio ipermeccanicizzato e socialmente ipercontrollato, chiuso dalla Muraglia Verde. Gli individui non hanno più un nome, sono alfanumeri. Come D-503, ingegnere al lavoro sul progetto dell' Integrale , la nave spaziale destinata a esportare su altri pianeti il perfetto ordinamento politico dello Stato Unico, dove ogni attività è disciplinata, standardizzata e, soprattutto, visibile a chiunque: tutti gli edifici sono di vetro. È proprio D-503 a raccontare la vicenda della ribelle I-330 e del suo piano per dare inizio a una nuova rivoluzione. Scritto tra il 1919 e il 1921, prontamente censurato (uscito in inglese nel 1924, nel 1952 in russo ma a New York, e solo nel 1988 in URSS), Noi è il capostipite di tutte le distopie del Novecento, antesignano di 1984 di Orwell e del Mondo nuovo di Huxley.
Julian, Jake, Adrienne e Maggie: quattro ragazzi a Oxford, poco studio e molte discussioni, slanci di passione, amori, litigi e notti passate a raccontarsi la vita. Julian e Maggie provengono da una famiglia dell'upper class inglese, Adrienne è bella e ricca, Jake ha potuto frequentare le scuole migliori solo grazie ai soldi vinti a una lotteria. In collegio è stato sottoposto ad ogni sorta di umiliazione. Potrebbe dimenticare, forse, ma non Maggie che quando si innamora di lui, decide di regolare i conti con i suoi nemici. Un romanzo sull'amore e sulla crudeltà, sull'irresponsabilità dell'adolescenza, quando tutto è assoluto e ad ogni passo sembra che la vita intera sia in gioco. Una sana sete di giustizia si trasforma in una tragedia farsesca...
A circa 20 minuti da Stoccolma, in uno tra i tanti identici piani del palazzo, ha sede la Helm Tech, un'azienda che realizza caschi da bicicletta. Jens Jansen, brand manager della Helm Tech, ha condotto fino ad ora una vita piuttosto ordinaria da cittadino della classe media. Come manager "medio" fa del suo meglio per evitare di lavorare. Il suo matrimonio è a pezzi, ma non potrebbe importargliene di meno. Quando ha il sospetto di una promozione in arrivo, considerando il carico di lavoro che comporterebbe, inizia a pianificare la sua scomparsa. Ma non decide di fuggire in qualche luogo esotico, no, decide piuttosto di nascondersi in ufficio, nella stanza del server In cui nessuno va mai. Scivola quindi nel condotto di aerazione per raggiungere il bagno, si nutre dei pranzi dei suoi colleghi raggiungendo di nascosto la mensa. Jens come un fantasma ascolta e controlla tutti, e inizia la sua attività di sabotaggio. Naturalmente, visto che per tutta la vita aveva cercato di non farsi notare, nell'alienazione della catena lavorativa, ci vogliono settimane prima che qualcuno si accorga che Jens non si trova più alla sua scrivania.
"Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa" dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All'inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l'indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un'escalation d'orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione. Il romanzo mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità
"Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa" dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All'inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l'indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un'escalation d'orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione. Il romanzo mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità.
Una nuova storia per l'ispettore Petra Delicado, già protagonista di "Giorno da cani", "Messaggeri dell'oscurità", "Morti di carta". Cosa succede all'ispettore? In un momento di disattenzione si fa rubare la pistola. Situazione imbarazzante, tanto più che il furto avviene nella toilette di un locale pubblico e la colpevole è una bambina di otto anni. La ricerca della piccola armata precipita l'ispettore e il suo vice nel mondo dell'abuso sui minori. Bambini di strada, bambini sfruttati, figli di immigrati abusati o venduti sul mercato della pornografia. Per la prima volta Petra, a contatto con l'essenza stessa del male, sfiora la depressione e non riesce più a trovare conforto nella solitudine. Provvidenziale, un uomo rassicurante entra nella sua vita, con una caterva di figli nati da precedenti matrimoni. È una ventata di normalità per l'investigatrice mentre le indagini la trascinano verso il fondo più oscuro delle pulsioni umane.
Pubblicato postumo nel 1923, a pochi mesi dalla morte dell'autrice, "Il nido delle colombe" è la raccolta con cui John Middleton Murry intraprende l'opera di canonizzazione della moglie, accostando a racconti già pubblicati su rivista, altri inediti o incompiuti.
Le tante piccole storie della "gente dolce" del Nicaragua: vicende comuni, quotidiane, persino umili, sempre però capaci di illuminare aspetti inattesi di un paese alla deriva, dove "le pietre galleggiano e il sughero affonda". Piccole storie di bambini e guaritori, di contadini e soldati, di donne rassegnate o incrollabili, raccontate per brevi scene e dialoghi veloci, spesso con sincero divertimento. In filigrana compaiono dittatura, guerriglia, violenza in un viaggio compiuto con gli strumenti di un minuto e acuto realismo che porta verso una mentalità non estranea al magico, verso una gente capace di vivere con incanto e naturalezza anche le situazioni più paradossali o cruente.