
Precious Ramotswe, titolare della prima agenzia investigativa femminile del Botswana, è abituata da sempre alle stranezze del comportamento umano, nonché a muoversi in ambienti ben diversi da quelli in cui conduce la propria paciosa esistenza. In questo nuovo episodio, però, deve scendere su un terreno per lei davvero ostico: un campo da calcio; infatti il nuovo caso che ha accettato la spinge a investigare su una strana serie di sconfitte subite da una squadra favorita sulla carta: i Falchi del Kalahari.
Immersa nelle indagini, trova comunque il tempo per consolare la sua sempre leale assistente: quella signorina Makutsi con i grandi occhiali e la pelle difficile che ora vede insidiato il futuro matrimonio con il facoltoso proprietario del mobilificio Double Comfort. Il suo ingenuo fidanzato ha assunto nientemeno che la perfida rubamariti Violet Sephotho, avvenente venditrice di letti nonché millantatrice di voti alti alla Scuola per segretarie.
Tra tanti crucci, per fortuna c’è il tè. La signora Ramotswe si accomoda su una sedia, ne porge o ne accetta una tazza e comincia a esercitare la dote che più le si confà: quella dell’ascolto. Leggendo tra le righe, in una frase sussurrata a mezza voce, o nell’osservazione casuale di un bambino, trova il bandolo della matassa e fa sì che la pace torni di nuovo in Tlokweng Road, rinfrancante come la stagione delle piogge.
Questo secondo volume completa la pubblicazione dell'opera narrativa di García Márquez nei Meridiani. Le opere presentate, in traduzioni riviste o interamente rinnovate, vanno dal 1972 al 1994, data dopo la quale "Gabo" si è dedicato soprattutto all'autobiografia e alla raccolta dei suoi scritti giornalistici. Da "La incredibile e triste storia della candida Eréndira e della sua nonna snaturata" a "L'autunno del patriarca", da "Cronaca di una morte annunciata" a "L'amore ai tempi del colera" le opere dello scrittore colombiano curate da Bruno Arpaia.
L'opera completa di Gogol', geniale creatore di un vero mondo a sé, folle e fantastico e nondimeno reale, presentata in due volumi. Il secondo volume presenta le opere del grande autore russo da "Le anime morte" a "La confessione dell'autore".
Il volume ripercorre in otto sezioni l'intera produzione hrabaliana offrendo al lettore non solo le opere narrative più note, ma anche un consistente numero di inediti, un'interessante proposta di scritti sperimentali e giovanili, due poemetti ("La bella Poldi" e "Adagio lamentoso", posti rispettivamente ad apertura e chiusura dell'antologia) e una ricca sezione di interviste. I testi sono corredati da note ad opera di Annalisa Cosentino, docente di Letteratura ceca all'Università di Udine, utili per orientarsi nella vasta produzione dell'autore e seguirne le complesse vicende editoriali, spesso condizionate dalla censura. Saggio introduttivo di Jiri Pelán.
Questo secondo volume completa la pubblicazione dell'opera narrativa di García Márquez nei Meridiani. Le opere presentate, in traduzioni riviste o interamente rinnovate, vanno dal 1972 al 1994, data dopo la quale "Gabo" si è dedicato soprattutto all'autobiografia e alla raccolta dei suoi scritti giornalistici. Da "La incredibile e triste storia della candida Eréndira e della sua nonna snaturata" a "L'autunno del patriarca", da "Cronaca di una morte annunciata" a "L'amore ai tempi del colera" le opere dello scrittore colombiano curate da Bruno Arpaia.
L'opera raccoglie tutta l'opera di Babel'. Moltissimi i racconti da quelli dell'"Armata a cavallo" a quelli del ciclo di Odessa ad altri mai tradotti in italiano; inoltre la produzione pubblicistica (Babel' scrisse per numerosi giornali sovietici, soprattutto corrispondenze), le due opere teatrali ("Tramonto" e "Maria") e le sceneggiature. Introdotto da un saggio della slavista e scrittrice Serena Vitale, curato da Adriano Dell'Asta, tutto tradotto da Gianlorenzo Paciri, l'opera costituisce un'occasione di scoperta di questo autore: le sue storie infatti, scritte in uno stile ricco di echi, di sottigliezze sonore, di accensioni liriche, sono dense miniature in cui il dato reale, talora tragico talora vivacissimo, sfuma in toni favolistici. Al centro dell'attenzione dello scrittore è sempre la scoperta dell'elemento umano nel complesso ingranaggio della storia.
Il Meridiano, che si apre con Il negus (1978), celeberrimo reportage dedicato al crollo del regime di Hailé Selassié che lo impose all'attenzione della stampa mondiale, offre in ordine cronologico i libri dedicati ai più importanti viaggi di Kapuscinski; "Shah-in-Shah" (1982), racconto del suo anno trascorso in Iran quando l'ayatollah Komeini prese il potere, "Imperium" (1993), grande saggio-reportage sul dissolvimento dell'impero sovietico, "Ebano" (1998), summa della sua pluridecennale esperienza in Africa. Completano il piano dell'opera (oltre a "In viaggio con Erodoto" - in cui Kapuscinski rilegge la sua esperienza alla luce della figura dello storico greco, da lui definito "primo vero reporter della storia" -, e al reportage "La guerra del football", altra fondamentale tessera della sua riflessione sul tema della guerra), una scelta da "Lapidarium", splendido seppur poco noto intarsio di esperienze del reporter e riflessioni filosofico-antropologiche del Kapuscinski maître à penser, e le poesie, alcune delle quali inedite. Le versioni dei reportage, tutte di Vera Verdini sono state accuratamente riviste sulla base delle più recenti edizioni polacche. La curatela, nonché la traduzione delle poesie, è invece firmata da Silvano De Fanti, polonista presso l'università di Udine, il quale ha svolto un lungo e pionieristico lavoro di spoglio negli archivi dell'Agenzia di stampa polacca e nell'archivio privato dell'autore.
L'intensa e variegata attività letteraria di Hasek, si apre con Le avventure del bravo soldato Svejk nella grande guerra, capolavoro della letteratura parodistica e umoristica ceca e grande classico della letteratura europea del Novecento. Segue una selezione di racconti, i risultati più alti della sua produzione nel ventennio 1902-22, gran parte dei quali mai tradotta in italiano. La terza sezione comprende un piccolo campione di versi giovanili, brani di cronaca giornalistica locale e due pezzi teatrali di cui Hasek è coautore.
Tanizaki (1886-1965) fu esponente di una cultura letteraria orientale aperta agli influssi occidentali, senza però mai dimenticare le tradizioni specificamente giapponesi, come risulta dal suo famoso "Linea d'ombra". Oscillando tra sensualità morbosa (intrisa di masochismo, di idealizzazione della donna-crudele, della donna-vampiro) e minuziosa analisi dei movimenti psichici, questo narratore ci offre storie ambigue e struggenti come "L'amore di uno sciocco", "La chiave", "Diario di un vecchio pazzo".
Vede la morte in faccia, Ashoke Ganguli, una notte d'ottobre, in India, quando il treno deraglia, i vagoni si accartocciano in un lampo. Lo salva il racconto che sta leggendo nell'attimo dell'incidente: Gogol, Il cappotto. Al lume della lanterna, qualcuno scorge le pagine del libro sparse per i campi: il giovane che ne solleva, con le ultime forze, qualche foglio è ancora vivo. Grato allo scrittore russo, sette anni più tardi, in America, Ashoke Ganguli decide di chiamare Gogol il primogenito appena nato. Ma quando cresce, man mano che si affaccia al mondo "nuovo", Gogol Ganguli trova insulso, fastidioso, quel nome che è un cognome, e neppure indiano. Si allontana allora dai genitotri e dalle tradizioni di famiglia, fino a che un evento tragico lo obbliga a tornare sui suoi passi.
È quel momento dell'anno. Il momento del Tour de France. Il giovane e promettente Marc Moreau fa parte di una squadra eccezionale: è il gregario dell'americano Steve Panata, quattro volte campione nonché favorito insieme all'inglese Peter Stark e al colombiano Óscar Cuadrado. Peccato che il Tour non sembri iniziato sotto i migliori auspici: una serie di stranissimi incidenti, tra cui un inspiegabile infortunio collettivo e un avvelenamento, ne turbano lo svolgimento. Finché, in un'escalation che sembra inarrestabile, ci scappa anche il morto. Un gregario della squadra inglese viene trovato senza vita in una vasca da bagno. La polizia è ormai all'erta: il commissario Favre, incaricato di seguire il caso, chiede aiuto proprio a Marc - il suo passato in polizia e la sua vicinanza ai fatti lo rendono la persona più adatta a collaborare alle indagini. Perché una cosa è chiara: c'è un killer tra gli atleti, e la rosa dei sospetti, man mano, è sempre più ristretta. Tanto che, mentre le salite si fanno più impossibili, e il cronometro più sensibile, Marc Moreau comincia a chiedersi se non sia proprio il suo compagno di squadra, l'invincibile Steve, ad avere un motivo per uccidere.