
Dalle indagini del commissario Charitos in Grecia, a quelle del suo collega Murat sulle infiltrazioni mafiose in Germania, dalle rotte dei migranti a un prete ortodosso che mette a rischio la sua vita per aiutarli, dal fallito attentato a Hitler alle persecuzioni contro i greci nella Turchia degli anni '50, Petros Markaris raccoglie in questo libro tutte le sfumature del suo Mediterraneo: il giallo, la critica sociale, il racconto autobiografico. Con una scrittura al contempo polifonica e dalla forza immediatamente riconoscibile, le storie di "L'assassinio di un immortale" ci regalano eroi epici ma fino in fondo umani, ognuno alle prese con la propria ricerca - della verità, della salvezza, della giustizia - per cui battersi ostinatamente come nuovi Ulisse dei nostri giorni.
Alla riunione del Comitato centrale del Partito comunista, d'improvviso va via la luce. Con la complicità del buio viene assassinato il Segretario generale Fernando Garrido. Gli ingredienti sono quelli di un classico giallo: una stanza chiusa dal di dentro e senza possibilità di uscita. Ma l'assassino non è l'unica altra persona presente nella stanza, i sospettabili sono circa due milioni e i moventi metà di mille. E lo svolgimento delle indagini farà emergere coinvolgimenti oscuri e misteriosi tradimenti. Chi ha commesso l'omicidio, e perché? I nemici del Segretario vanno cercati dentro il Partito o fuori? È davvero opera del fascismo internazionale? C'entra qualcosa il Kgb?
Pepe Carvalho è sempre il migliore. Anche quando viene chiamato a Madrid, città dove il nostro detective non riesce mai a dormire, a sciogliere l'enigma del decesso di Arturo Araquistain, trovato morto con un mazzetto di viole nella patta aperta. Un delitto a sfondo sessuale? Ma tutto questo avviene a Prado del Rey, gli studi storici della Televisione spagnola, e molti suppongono che si tratti di una vendetta nella guerra per le ambite poltrone del nuovo potere. Carvalho scoprirà ben di più: politici socialisti, giovani bande musicali, emarginati, scrittori falliti o maltrattati e una ragazza di rara e prepotente bellezza mostrata nuda fin troppe volte sul piccolo schermo daranno colore e verità a un racconto di rara perfezione. E poi: una colombiana assassinata nell'"Up and Down", il club dei nuovi arricchiti barcellonesi, pieno di snob e di cafoni; un sociologo sessuale che ingaggia Carvalho per chiarire la morte di una cubista che trasgredisce le leggi della morale comune e soprattutto quelle della propria famiglia, ricca e bempensante. E, per finire, una storia amara come poche, di amore e disamore, con sette cadaveri, una ragazza in vendita che tenta di redimersi con lo studio, due vecchi, un principe sordido, un cane color cannella. Nessuno si redime, nessuno si salva, e Carvalho cena con sempre maggior disincanto insieme al vecchio amico Fuster, lassù a Vallvidrera.
Pepe Carvalho è sempre il migliore. Anche quando viene chiamato a Madrid città dove il nostro detective non riesce mai a dormire - a sciogliere l'enigma del decesso di Arturo Araquistain, trovato morto con un mazzetto di viole nella patta aperta. Un delitto a sfondo sessuale? Ma tutto questo avviene a Prado del Rey, gli studi storici della Televisione Spagnola, e molti suppongono che si tratti di una vendetta nella guerra per le ambite poltrone del nuovo potere. Carvalho scoprirà ben di più: politici socialisti, giovani bande musicali, emarginati, scrittori falliti o maltrattati e una ragazza di prepotente bellezza daranno colore e verità al racconto. E poi: una colombiana assassinata all'Up and Down, il club dei nuovi arricchiti barcellonesi, pieno di snob e di cafoni; un sociologo sessuale che ingaggia Carvalho per chiarire la morte di una cubista che trasgredisce le leggi della morale comune e soprattutto quelle della propria famiglia, ricca e benpensante. E, per finire, una storia amara come poche, di amore e disamore, con quattro cadaveri, una ragazza in vendita che tenta di riscattarsi con lo studio, due vecchi, un principe sordido, un cane color cannella. Nessuno si redime, nessuno si salva, e Carvalho cena con sempre maggior disincanto insieme al vecchio amico Fuster, lassù a Vallvidrera.
«Aspetta Monsieur Bellivier?». A questa domanda, Helena Folasadu, giornalista freelance seduta in un caffè della capitale a fare ricerche per il suo prossimo articolo, dovrebbe naturalmente rispondere di no. Helena non conosce l'uomo che le ha rivolto la domanda e non conosce nessun Monsieur Bellivier, e tantomeno lo sta aspettando. Eppure - forse è semplicemente annoiata, o forse è abbagliata da quel signore gentile che le si è avvicinato - assecondando l'istinto dice invece di sì, ritrovandosi così a dover assolvere un incarico piuttosto criptico, grazie al quale spera però di poter realizzare uno scoop. Intanto Mancebo, che sulla strada che porta al Sacré-C?ur gestisce un piccolo negozio di alimentari da cui affiorano tutti i profumi delle spezie della sua terra nordafricana, viene avvicinato da una donna che abita in un appartamento al di là della strada. Madame Cat, questo il suo nome, gli chiede se in cambio di un compenso è disposto a spiare per lei il marito. Sorpreso della sua stessa decisione, Mancebo accetta. Da quel momento la sua vita, fatta di una tranquilla routine tra negozio e famiglia al piano di sopra, cambia radicalmente. Mancebo comincia a osservare quello che accade fuori dalla porta del suo negozio. Diventa attento e curioso e, forse per la prima volta, comincia a interrogarsi sulle persone a lui più vicine, rendendosi conto che non tutto quello che dava per scontato lo è poi davvero. Quando le loro missioni finiranno per incrociarsi, Helena e Mancebo scopriranno che la città delle luci nasconde nelle sue strade e nei suoi cortili molti più segreti di quanti i turisti e i suoi stessi abitanti possano sospettare.
Carlos aveva otto anni quando il mondo cambiò. Successe mentre lui dormiva, e senza che nessuno lo avesse consultato. Ne fu molto indispettito, ma questo non impedì al mondo di cambiare.
In quanto figlio di un importante giudice nella Cuba di Batista, in effetti Carlos godeva del meglio della vita. Un autista lo portava tutti i giorni all’esclusiva scuola cattolica che frequentava insieme ai figli del presidente e sollecite cameriere si occupavano di lui e dei suoi fratelli. Se non fosse stato che suo padre si credeva l’incarnazione di Luigi XVI, e trattava i figli come principi Borbone, tutto sarebbe andato per il meglio. Aveva sposato sua madre perché assomigliava a Maria Antonietta e, un giorno, avendo riconosciuto in un bambino incontrato per strada il Delfino di Francia, lo aveva adottato seduta stante. Ernesto, il nuovo fratello, era entrato immediatamente nell’elenco delle cose di cui Carlos aveva paura: insieme alle lucertole, al quadro di Maria Teresa d’Austria appeso nella sala da pranzo e al candelabro a forma di donna senza gambe. All’elenco si erano aggiunti anche i cattivi pensieri, da quando Fratello Alejandro a scuola lo aveva diffidato dall’averne. E pure le riviste sporche, qualunque cosa fossero.
Ma quel giorno, Luigi XVI gli comunicò che i ribelli avevano vinto e che Batista aveva lasciato l’Avana. Non c’era posto per dei Borbone nella nuova Cuba.
Così Carlos, insieme a 14.000 altri bambini, venne separato dai suoi genitori e mandato in esilio in America nell’ambito dell’operazione chiamata “Pedro Pan”. Ma il ricordo delle mille onde turchesi della sua terra non lo abbandonerà mai.
Un romanzo d'amore la cui trama segue l'evolversi degli eventi che hanno segnato l'indipendenza dell'India e insieme rievoca la figura del Mahatma Gandhi. Tutto comincia con Sriram, un ingenuo sognatore abituato a vivere nel guscio protettivo della famiglia, che scopre l'arrivo del Mahatma grazie a una giovane donna bella e agguerrita. L'affascinante Bharati, figlia adottiva di Gandhi, lo converte al suo credo; e così più per amore che per convinzione, Sriram sposerà la causa del "guru" in missione nei piccoli villaggi dell'India.
Vissuto nella Persia del XIII secolo, Jalal al-Din Rumi ha unito nella propria persona e nelle proprie opere il fascino del derviscio, la saggezza del santone inebriato di Dio, e la sottile cultura dei più sofisticati mistici sufi. Nei suoi versi, pieni di entusiasmo sacro, di visioni e di anelito verso la purezza, ci ha lasciato un monumento alla poesia, ma soprattutto all'uomo e alla natura, riflessi della realtà divina. Le sue parole ci mostrano un volto dell'islam che non siamo più abituati a vedere, quello dolce, tollerante, festoso, ma soprattutto invitano l'uomo, di ogni tempo e di ogni religione, a compiere il viaggio più straordinario alla ricerca della verità: quello nelle profondità insondate del proprio animo.
Alice ha nove anni quando la sua vita cambia per sempre. Tutto quello che conosce sparisce in pochi istanti, lasciandola sola. È per questo che sceglie di non parlare più. Ora a prendersi cura di lei c'è nonna June, di cui non sospettava nemmeno l'esistenza. Con la sua passione e il suo entusiasmo, questa donna amorevole insegna ad Alice a coltivare i fiori. Ad ascoltarli e a imparare i loro significati nascosti. Col tempo, quei fiori diventano le sue parole. Il giglio per l'amore che accoglie e protegge. Le campanule gialle per lo stupore che accompagna le novità. L'orchidea nera per i desideri che bruciano in fondo al cuore. Perché solo qui, nel giardino della nonna, Alice si sente davvero al sicuro. Cullata dalla voce dei fiori, con i quali intreccia meravigliose ghirlande per coloro che desiderano fare un regalo capace di curare l'anima. Ma nel cuore di Alice ci sono ancora ferite che chiedono a gran voce di essere ricucite. Nessun fiore è stato in grado di lenirle. E quando il passato ritorna nella sua vita, Alice non può più far finta di niente. Deve tornare là dove tutto è cominciato per portare alla luce la verità e scoprire che, forse, non è sola come ha sempre creduto ma c'è qualcuno ad aspettarla. Solo così potrà rinascere davvero. Solo così potrà finalmente decidere in quale luogo mettere radici, proprio come un fiore che cresce vigoroso dopo la tempesta.
Ono, narratore e protagonista della vicenda, è stato in gioventù un pittore famoso, ma al mondo estetizzante dell'arte per l'arte aveva preferito quello più concreto del dovere verso la patria, legando così la sua sorte a quella del nascente nazionalismo giapponese. Nel dopoguerra, però tutto è cambiato. Ono ripercorre con un senso di incredulità e incertezza le tappe della sua vita, mentre nel romanzo si intrecciano i temi che lo hanno segnato: l'arte, la politica, l'ambizione, l'incomprensione tra generazioni.
"Un giorno il mio amico Carlos Frias, di Emecé, mi chiese un nuovo libro per la serie della mia cosiddetta opera completa. Risposi che non avevo nulla da dargli, ma Frias insisté, dicendo: Ogni scrittore ha un libro da qualche parte, se soltanto si dà la pena di cercarlo. Una domenica oziosa, frugando nei cassetti di casa, scovai delle poesie sparse e dei brani di prosa... Questi frammenti, scelti e ordinati e pubblicati nel 1960, divennero El hacedor". Così Borges racconta la genesi di questo libro, uno zibaldone con 23 brani in prosa composti fra il '34 e il '59 e 31 poesie, per lo più recenti.
Jak è uno studioso di cicloni che porta i capelli a spazzola, vestiti comodi e un orecchino di diamante; Mira una perfetta padrona di casa che scrive galatei per mogli di manager e vive in una vecchia casa lilla piena di ricordi. Da un giorno all’altro Mira si ritrova senza punti di riferimento: il marito se n’è andato, i conti non tornano, e tutto, improvvisamente, dipende da lei: i figli, la madre e la nonna arroccate nelle loro abitudini, la casa amatissima e ingombrante. È l’inizio traumatico di una nuova vita, che la obbliga a riconsiderare il proprio ruolo e il proprio passato, a riscoprire in sé risorse e ambizioni sepolte. Anche la vita di Jak deve ripartire: rientrato in India dagli Stati Uniti, assiste disperato la figlia diciannovenne, vittima di un terribile incidente, e non riesce a darsi pace, tra il bisogno di appurare la verità su quanto le è accaduto, e il senso di colpa per non averla saputa proteggere.
Il cuore della storia è l’incontro sommesso eppur decisivo tra Mira e Jak in un paese in cui convivono con qualche stridore il peso delle tradizioni e la complessità del presente, e insieme la loro capacità di «accettare l’inevitabile» e guadagnarsi nuove prospettive... Una storia che è una riflessione sulla famiglia, sull’essere moglie, marito, genitori e figli, ma anche una rivisitazione delicata e sorprendente del tema amoroso.