
Questo testo è il primo romanzo scritto da Orwell. Protagonista è il trentacinquenne John Flory, mercante angloindiano di legname che, insofferente ai codici di comportamento dei sahib bianchi e attratto dalla cultura orientale, si muove a cavallo tra due mondi senza riuscire a trovare una propria collocazione e, privo della forza morale necessaria per ribellarsi alla comunità bianca, rimane frustrato dagli inevitabili compromessi.
Quattro donne in un labirinto senza uscita. Il laboratorio dell'esperimento è un chiuso residence messicano. Un villaggio in cui vivono in lussuoso isolamento le mogli degli ingegneri stranieri al lavoro in un grande cantiere. Paula, aspirante scrittrice e intellettuale, di umore scostante; Victoria, professoressa di chimica, intelligente e positiva; Susy, giovanissima americana segnata da un passato familiare traumatico e affamata d'affetto; Manuela, moglie sessantenne del capo, realizzata e sicura di sé con uno spirito protettivo da matrona. Piccole invidie, normali pettegolezzi, pretese e profferte di amicizia, sottili nevrosi, si incrociano e si scontrano come prevedibile e naturale. Ma un giorno una di esse si innamora del marito di un'altra. E scoppia una specie di reazione a catena, che investe, in una tempesta di sentimenti implacabili, ognuna di loro e ciascuno dei rapporti matrimoniali. Come se la scintilla di quell'amore irregolare fosse il lampo improvviso che illumina, per un attimo e per sempre, un paesaggio sconosciuto, fino a quel momento sepolto nella notte. Alicia Giménez-Bartlett si immerge impietosa nelle fragili personalità esposte allo stress di situazioni improvvise, insolite, che le scoprono indifese.
"Gioco e teoria del duende" risale al 1933, anno del secondo viaggio dell'autore nella Americhe. In apparenza, è una disquisizione di taglio postromantico che verte sulla illustrazione dello spirito nascosto della "dolente Spagna". In verità, diviene una meditazione sulla genesi dell'arte e delle arti, un'esplorazione del "canto jondo" ("canto profondo, il primitivo canto flamenco) che si accompagna a quella dello stesso mondo poetico lorchiano.
Accanito, e non fortunatissimo, giocatore per molti anni, Dostoevskij scrisse "Il giocatore" in soli ventotto giorni nell'ottobre del 1866. Nell'immaginaria stazione termale di Roulettemburg, Aleksej Ivanovic, intellettuale russo sradicato, finisce per rischiare il suo stesso destino. Eroe del romanzo breve "Le notti bianche", opera del periodo cosiddetto "romantico" di Dostoevskij, è la figura del sognatore, nella cui piatta esistenza, chiusa in un mondo di fantasticherie, piomba per un breve attimo la giovane Nasten'ka. Nella più matura espressione della sua vena creativa, Dostoevskij ci presenta ne "La mite" il racconto introspettivo e raggelante di un marito che veglia la giovane moglie morta suicida; "Il sogno di un uomo ridicolo" è il monologo di un uomo che, abbandonato da tutti e deciso a uccidersi, sprofonda in un sogno che lo trasporta in un mondo primordiale, un'onirica età dell'oro.
Cadice, 1811. Mentre la Spagna combatte per l'indipendenza contro le truppe di Napoleone, le Americhe si battono per la loro, contro la Spagna. Ma nella città più aperta d'Europa, eterno crocevia di uomini e merci, si svolge una battaglia di ben altra natura. Da settimane compaiono corpi di giovani donne dilaniati a colpi di frusta. E c'è una strana combinazione: i luoghi di ritrovamento coincidono con i punti d'impatto dell'artiglieria francese. Chi è il colpevole? Perché tanta ferocia? Come spiegare il nesso con le bombe? Con il tempo, Cadice si trasforma in un'immensa scacchiera sulla quale ha luogo una partita tesa, sinistra, dove la mano di un giocatore occulto muove i pezzi segnando in maniera indelebile i destini dei protagonisti: un poliziotto corrotto, una prestigiosa armatrice, un capitano corsaro, un imbalsamatore misantropo e un eccentrico artigliere, per il quale la guerra serve soltanto a migliorare la gittata dei suoi obici.
Il romanzo è la storia di un progressivo inaridimento morale, il percorso deplorevole di un giovane uomo che lentamente, ma inesorabilmente, perde interesse verso tutto ciò che lo circonda, in nome di un'unica passione: il gioco d'azzardo.
Il romanzo è la storia di un progressivo inaridimento morale, il percorso deplorevole di un giovane uomo che lentamente, ma inesorabilmente, perde interesse verso tutto ciò che lo circonda, in nome di un'unica passione: il gioco d'azzardo.
Anche se quando è fuggita con la sua famiglia non aveva che due anni, Awista non ha mai dimenticato le sue origini. Ha studiato nel suo nuovo paese, intanto, e ha sempre praticato sport. Così il giorno in cui decide che è tempo di iniziare la sua battaglia per aiutare le donne afgane, sceglie il gioco che ama di più, il calcio, per dare vita alla sua piccola rivoluzione.
Ancora sotto il regime talebano, la giovane Awista riesce a portare in America otto ragazze per formare una squadra. Per Samira, Robina, Miriam e le altre non è solo l’occasione di praticare ciò che a casa loro a ogni donna è tenacemente proibito, lo sport, ma di conquistare sicurezza e autostima. Quelle otto ragazze, che hanno dovuto superare problemi enormi e affrontare la condanna di parenti e amici, una volta tornate in patria diffondono la loro passione. E poco dopo decine di giovanissime donne chiederanno di fare altrettanto.
Se si tiene conto che ancora oggi in Afghanistan mogli, madri, figlie e sorelle sono spesso private delle più elementari libertà, a partire da quella di frequentare la scuola, si capisce di quanto coraggio siano capaci queste ragazze, che affrontano rischi inimmaginabili per conquistare ciò che altrove pare scontato.
Questa è la loro storia, la storia di un sogno coltivato con incrollabile tenacia, una storia di speranza e determinazione. Perché come dice un proverbio afgano, per quanto sia alta la montagna, c’è sempre un sentiero per arrivare in cima.
Mendel Singer - il Giobbe moderno che Joseph Roth mette a protagonista di questo romanzo - è un semplice padre di famiglia, un maestro che insegna la Bibbia ai bambini di una cittadina della Volinia russa e che si affida con sicurezza alle tradizioni del suo popolo. La sua esistenza viene sconvolta dalla nascita del quarto figlio, Menuchim, affetto da una misteriosa malattia. Presto anche gli altri figli e la moglie dovranno affrontare difficili prove, e Mendel si troverà ad abbandonare la sua terra per emigrare a New York e misurarsi con un mondo che gli è del tutto estraneo. Costretto a vedersela con la guerra, la morte, la pazzia, la solitudine e la povertà, Mendel scoprirà proprio nel legame con il figlio menomato la forza per ricostruire intorno a sé, in forma nuova, quanto sembrava perso per sempre.
Chi sia Mehmet Gayuk è un mistero che si aggiunge ad altri misteri: nato sul Bosforo intorno al 1891, sarebbe morto verso il 1940, dopo aver vissuto nell'ombra, da modesto funzionario statale, ignaro di aver scritto un capolavoro. Ma sarà mai esisitito il "poète inconnu"? O è soltanto una delle tante maschere dietro cui si nasconde, per il nostro maggior piacere, il burattinaio Ceronetti? Poco importa, in realtà. Perché fin dai primi versi il lettore viene afferrato in una rete inestricabile di malie. Fuori, la Storia insaguina le sponde del Mar Nero, mentre fra le chiuse mura del gineceo vivono le donne cantate da Gayuk: "quelle segnate dall'Eros, in grado di accendere fuochi di poesia e di desiderio".
È una calda giornata di giugno, Josefin Cederén cammina con la figlia Emily lungo la strada di un quartiere residenziale di Uppsala, quando improvvisamente una macchina le investe con violenza, uccidendole. Quello stesso giorno, scompare Sven-Erik Cederén, marito e padre delle due vittime, ora principale sospettato del duplice omicidio. Ma davvero si è trattato di un dramma privato? È possibile che un uomo arrivi ad annientare la propria famiglia? Alla guida delle indagini, Ann Lindell, trentacinque anni, da quindici all'anticrimine di Uppsala, non ne è del tutto convinta. C'è anche un'altra pista che si fa strada: Cederén potrebbe essere coinvolto in un clamoroso scandalo farmaceutico internazionale. Impegnata nelle ricerche con la determinazione che la distingue, Ann intanto sente sempre più forte il desiderio di una vita normale, ma proprio quando è convinta che le cose comincino a girare nel verso giusto, si trova improvvisamente davanti a una scelta decisiva che rimette tutto in discussione.

